Diacomit - Fl 60cps 250mg
Dettagli:
Nome:Diacomit - Fl 60cps 250mgCodice Ministeriale:038256020
Principio attivo:Stiripentolo
Codice ATC:N03AX17
Fascia:C
Prezzo:-2
Produttore:Biocodex
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antiepilettici.
Principi attivi
Ciascuna capsula contiene 250 mg di stiripentolo. Eccipienti con effetti noti: 0,16 mg di sodio per capsula. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Nucleo della capsula: povidone K29/32, sodio amido glicolato (tipo A),magnesio stearato. Rivestimento della capsula: gelatina, diossido di titanio (E171), eritrosina (E127), indigotina (E132).
Indicazioni
Uso in associazione con clobazam e valproato nella terapia aggiuntiva delle crisi tonico-cloniche refrattarie al trattamento con clobazam e valproato in pazienti con epilessia mioclonica severa dell'infanzia (severe myoclonic epilepsy in infancy, SMEI, sindrome di Dravet).
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati. Anamnesi di psicosi sottoforma di episodi deliranti.
Posologia
Somministrare sotto stretto controllo del pediatra o del neurologo pediatrico esperto nella diagnosi e nella gestione dell'epilessia del neonato e del bambino. La dose di stiripentolo e' calcolata in mg/kg di peso corporeo. Il dosaggio giornaliero puo' essere somministrato suddividendolo in 2 o 3 dosi. La terapia aggiuntiva con stiripentolo dovra' essere iniziata nell'arco di 3 giorni aumentando gradualmente la dose fino a raggiungere la dose raccomandata di 50 mg/kg/die somministrata insieme a clobazam e valproato. Questa dose raccomandata si basa sui risultati di studi clinici disponibili ed e' stata l'unica dose di stiripentolo valutata negli studi pivotal. Non ci sono dati di studi clinici a sostegno della sicurezza clinica di stiripentolo somministrato indosi giornaliere superiori a 50 mg/kg/die. Non ci sono dati di studi clinici a sostegno dell'uso di stiripentolo come monoterapia nella sindrome di Dravet. Bambini di eta' inferiore a 3 anni: la valutazione clinica pivotal di stiripentolo e' stata condotta in bambini di 3 anni edi eta' superiore a 3 anni affetti da SMEI. La decisione clinica iner ente l'uso di stiripentolo in bambini di eta' inferiore ai 3 anni affetti da SMEI deve essere presa in base alle caratteristiche individualidel paziente, tenendo in considerazione i potenziali rischi e benefic i. In questo gruppo di pazienti con eta' inferiore a 3 anni, la terapia aggiuntiva con stiripentolo deve essere iniziata solo quando la diagnosi di SMEI e' stata confermata clinicamente. I dati relativi all'usodi stiripentolo in bambini di eta' inferiore a 12 mesi sono limitati. Per questi pazienti l'utilizzo dello stiripentolo deve avvenire sotto stretto controllo medico. Aggiustamento della dose di altri antiepile ttici usati in associazione con lo stiripentolo: malgrado l'assenza didati farmacologici completi sulle potenziali interazioni del medicina le, le seguenti avvertenze relative alla modifica della dose e dei programmi di dosaggio di altri medicinali antiepilettici somministrati inassociazione con stiripentolo, vengono fornite in base all'esperienza clinica. - Clobazam: negli studi pivotal, quando e' stata iniziata la terapia con stiripentolo, la dose giornaliera di clobazam era di 0,5 mg/kg/die solitamente somministrata due volte al giorno in dosi separate. In presenza di segni clinici dovuti a reazioni avverse o sovradosaggio di clobazam (per esempio sonnolenza, ipotonia e irritabilita' in bambini piccoli), questa dose giornaliera e' stata ridotta del 25% ogni settimana. Sono stati riportati aumenti delle concentrazioni plasmatiche rispettivamente di circa due-tre volte per il clobazam e di cinque volte per il norclobazam in seguito a co-somministrazione di stiripentolo nei bambini con sindrome di Dravet. Valproato: la potenziale interazione metabolica tra stiripentolo e valproato e' considerata trascurabile, pertanto quando viene aggiunto stiripentolo, non sono necessarie modifiche nel dosaggio del valproato salvo che per ragioni di sicurezza clinica. Negli studi pivotal, in presenza di reazioni avverse gastrointestinali come perdita di appetito o perdita di peso, la dose giornaliera di valproato e' stata ridotta del 30% circa ogni settimana. Risultati di laboratorio anormali: nel caso di risultati anormali dellaconta delle cellule ematiche o dei test della funzione epatica, la de cisione clinica di continuare l'uso o regolare la dose di stiripentolo, aggiustando la dose di clobazam e valproato, deve essere valutata subase individuale, prendendo in considerazione i potenziali benefici c linici e rischi per il paziente. Effetto della formulazione: la formulazione della bustina prevede una Cmax leggermente superiore rispetto aquella delle capsule quindi le formulazioni non sono bioequivalenti. Si raccomanda, qualora sia necessario passare ad un'altra formulazione, che tale passaggio avvenga sotto supervisione clinica, per evitare problemi di tolleranza. Compromissione renale ed epatica: l'uso di stiripentolo non e' raccomandato nei pazienti con compromissione della funzione renale e/o epatica. Modo di somministrazione: la capsula deve essere assunta intera con un bicchiere d'acqua durante i pasti. Lo stiripentolo deve essere assunto insieme al cibo per evitare che si degradirapidamente in ambiente acido (per esempio l'esposizione agli acidi g astrici a stomaco vuoto). Lo stiripentolo non deve essere assunto con latte o suoi derivati (yogurt, formaggi freschi cremosi, ecc.) bevandegasate, succhi di frutta o cibi e bevande contenenti caffeina o teofi llina
Conservazione
Conservare nella confezione originale, per tenere il medicinale al riparo dalla luce.
Avvertenze
Carbamazepina, fenitoina e fenobarbital: questi medicinali non devono essere co-somminstrati con lo stiripentolo nel trattamento della sindrome di Dravet. Il dosaggio giornaliero di clobazam e/o valproato deve essere ridotto in caso di insorgenza di effetti indesiderati durante la terapia con stiripentolo. Tasso di crescita dei bambini: data la frequenza delle reazioni avverse gastrointestinali durante il trattamentocon stiripentolo e valproato (anoressia, perdita di appetito, nausea, vomito), il tasso di crescita dei bambini sottoposti a tale associazi one terapeutica deve essere attentamente monitorato. Conta delle cellule ematiche: la neutropenia puo' essere associata alla somministrazione di stiripentolo, clobazam e valproato. La conta delle cellule ematiche deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con stiripentolo. La conta delle cellule ematiche deve essere controllata ogni sei mesi, salvo diversa indicazione clinica. Funzione epatica: prima di iniziare il trattamento con stiripentolo la funzione epatica deve esserevalutata. La funzione epatica deve essere controllata ogni sei mesi, salvo diversa indicazione clinica. Compromissione della funzione epatica o renale: in assenza di dati clinici specifici nei pazienti con compromissione della funzione renale o epatica alterata, l'uso di stiripentolo non e' raccomandato nei pazienti con compromissione della funzione renale e/o epatica. Sostanze che interferiscono con gli enzimi CYP:lo stiripentolo e' un inibitore degli enzimi CYP2C19 e CYP3A4, CYP2D6 e puo' incrementare in modo notevole le concentrazioni plasmatiche de lle sostanze metabolizzate da tali enzimi e aumentare il rischio di reazioni avverse. Gli studi in vitro hanno suggerito che la fase 1 del metabolismo dello stiripentolo e' catalizzato da CYP1A2, CYP2C19 e CYP3A4 e probabilmente da altri enzimi. Si consiglia di prestare particolare attenzione nei casi in cui lo stiripentolo e' combinato con altre sostanze che inibiscono o inducono uno o piu' di questi enzimi. Gli studi clinici pivotal non hanno incluso i bambini di eta' inferiore ai 3 anni. Di conseguenza, si raccomanda che i bambini di eta' compresa trai 6 mesi e i 3 anni siano monitorati con attenzione durante la terapi a con stiripentolo.
Interazioni
Potenziale interazione tra prodotti medicinali e stiripentolo: non e' stata stabilita l'influenza di altri medicinali antiepilettici sulla farmacocinetica dello stiripentolo. Non si conosce l'impatto sul metabolismo dello stiripentolo dei macrolidi e degli agenti antifungini azolici noti inibitori del CYP3A4 e dei substrati dello stesso enzima. Analogamente, non e' noto l'effetto dello stiripentolo sul loro metabolismo. Gli studi in vitro hanno suggerito che la fase 1 del metabolismo dello stiripentolo e' catalizzato da CYP1A2, CYP2C19 e CYP3A4 e probabilmente da altri enzimi. Si consiglia di prestare particolare attenzione nei casi in cui lo stiripentolo e' combinato con altre sostanze che inibiscono o inducono uno o piu' di questi enzimi. Effetti dello stiripentolo sugli enzimi del citocromo P450: molte di queste interazioni sono state confermate parzialmente mediante studi in vitro e in sperimentazioni cliniche. L'aumento dei livelli allo stato stazionario con l'uso combinato di stiripentolo, valproato e clobazam nei bambini e' simile a quello degli adulti, nonostante la notevole variabilita' interindividuale. In concentrazioni terapeutiche, lo stiripentolo inibisce inmaniera significativa parecchi isoenzimi CYP450: per esempio, CYP2C19 , CYP2D6 e CYP3A4. Di conseguenza, si possono attendere interazioni farmacocinetiche di origine metabolica con altri medicinali. Tali interazioni possono produrre un aumento dei livelli sistemici di tali principi attivi che possono comportare un incremento degli effetti farmacologici e a un aumento di reazioni avverse. Deve essere prestata molta attenzione nel caso in cui le condizioni cliniche necessitino di associare lo stiripentolo con medicinali metabolizzati dal CYP2C19 o dal CYP3A4 a causa dell'aumentato rischio di reazioni avverse. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni di plasma o le reazioni avverse. Potrebbe essere necessario modificare la dose. La co-somministrazione di substrati di CYP3A4 con un indice terapeutico stretto deve essere evitata, a causa dell'evidente aumento del rischio di gravi reazioni avverse.I dati disponibili relativi al potenziale inibitorio del CYP1A2 sono limitati, pertanto non si possono escludere interazioni con la teofillina o la caffeina causate dell'aumento dei livelli plasmatici di caffeina e teofillina che puo' verificarsi in seguita all'inibizione del metabolismo epatico con conseguente potenziale tossicita'. L'uso in associazione con stiripentolo non e' raccomandato. Questa avvertenza non si limita esclusivamente ai medicinali, ma riguarda un numero considerevole di alimenti e prodotti per la nutrizione destinati ai bambini, come bevande a base di cola, che contengono quantita' significative di caffeina o cioccolato, il quale contiene tracce di teofillina. Poiche' lo stiripentolo inibiva il CYP2D6 in vitro in concentrazioni che vengono raggiunte clinicamente nel plasma, le sostanze metabolizzate da questo enzima, come: beta-bloccanti (propranololo, carvedilolo, timololo), antidepressivi (fluoxetina, paroxetina, sertralina, imipramina, clomipramina), antipsicotici (aloperidolo), analgesici (codeina, destrometorfano, tramadolo) possono essere soggette a interazioni metaboliche con lo stiripentolo. Per le sostanze metabolizzate dal CYP2D6, con titolazione individuale della dose, potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose stessa. Potenziali interazione dello stiripentolo conaltri medicinali: in assenza di dati clinici disponibili, e' necessar io usare molta cautela nelle seguenti interazioni clinicamente rilevanti con lo stiripentolo. Combinazioni indesiderate (da evitare a meno che strettamente necessarie). Alcaloidi della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina): ergotismo con possibilita' di necrosi delle estremita' (inibizione dell'eliminazione epatica della segale cornuta); cisapride, alofantrina, pimozide, chinidina, bepridil: maggiore rischio di aritmie cardiache e, in particolare, di aritmia ventricolare; immunosoppressori (tacrolimus, ciclosporina, sirolimus): maggiori concentrazioni di immunosoppressori nel sangue (riduzione del metabolismo epatico): statine (atorvastatina, simvastatina, ecc.): maggiore rischio di reazioni avverse dose dipendenti come rabdomiolisi (riduzione del metabolismo epatico degli agenti che abbassano il livello di colesterolo).Combinazioni che richiedono precauzioni. Midazolam, triazolam, alpraz olam: possibile aumento dei livelli plasmatici di benzodiazepina a causa del ridotto metabolismo epatico con conseguente eccessiva sedazione. Clorpromazina: stiripentolo aumenta l'effetto depressivo a livello centrale della clorpromazina. Effetti su altri antiepilettici: l'inibizione degli isoenzimi CYP2C19 e CYP3A4 del CYP450, puo' provocare interazioni farmacocinetiche (inibizione del loro metabolismo a livello epatico) con fenobarbital, primidone, fenitoina, carbamazepina, clobazam,valproato, diazepam (miglioramento del rilassamento muscolare), etosu ccimide e tiagabina. Ne consegue un aumento dei livelli plasmatici di questi anticonvulsanti con potenziali rischi di sovradosaggio. Si raccomanda il monitoraggio clinico delle concentrazioni plasmatiche di anticonvulsanti qualora questi siano utilizzati in combinazione con stiripentolo nonche' l'eventuale aggiustamento della dose. Topiramato: in un programma di uso compassionevole effettuato in Francia, allo stiripentolo e' stato aggiunto topiramato, clobazam e valproato nel 41% dei 230 casi. L'osservazione clinica di questo gruppo di pazienti non ha evidenziato prove che indichino la necessita' di modificare la dose e ilprogramma di dosaggio del topiramato qualora questo venga somministra to insieme allo stiripentolo. Per quanto riguarda il topiramato, si ritiene che non si debba verificare la potenziale competizione dell'inibizione sul CYP2C19, in quanto e' probabile che per questa siano necessarie concentrazioni plasmatiche di 5-15 volte maggiori delle concentrazioni plasmatiche ottenute con la dose e i programmi di dosaggio standard raccomandati. Levetiracetam: il levetiracetam non e' coinvolto in modo significativo nel metabolismo epatico. Di conseguenza, a livello farmacocinetico non si prevedono interazioni di tipo metabolico tra stiripentolo e levetiracetam.
Effetti indesiderati
Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a < 1/10), non comune (da >= 1/1.000 a< 1/100), raro (da >= 1/10.000 a< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000, compresi casi isolati), frequenza non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia (la neutropenia grave persistente di solito si risolve spontaneamente alla sospensione del farmaco); raro: trombocitopenia. Disturbi del me tabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, perdita di appetito, perdita di peso (in particolare in terapia concomitante con sodio valproato). Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: aggressivita', irritabilita', disturbi del comportamento, comportamentooppositivo, ipereccitabilita', disturbi del sonno. Patologie del sist ema nervoso. Molto comune: sonnolenza, atassia, ipotonia, distonia; comune: ipercinesia. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia (se utilizzato in concomitanza con carbamazepina. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: fotosensibilita', rash e allergie cutanee, orticaria.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazi one. Non comune: stanchezza. Esami diagnostici. Comune: aumento delle gammaGT (in particolare in terapia concomitante con carbamazepina e valproato); raro: alterazione delle prove di funzionalita' epatica. Descrizione di alcune reazioni avverse: molte delle reazioni avverse sopradescritte sono spesso dovute a un aumento delle concentrazioni plasma tiche di altri medicinali anticonvulsanti e possono regredire con la riduzione della dose di detti medicinali.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Rischio collegato all'epilessia e a medicinali antiepilettici in generale E' stato dimostrato che nella prole di donne affette daepilessia, la prevalenza di malformazioni e' di 2-3 volte maggiore ri spetto al 3% circa rilevato nella popolazione generale. Sebbene altri fattori, per esempio l'epilessia, possa essere una concausa, le prove disponibili indicano che tale aumento e', per larga misura, dovuto alla terapia. Nella popolazione sottoposta a terapia, e' stato osservato un incremento delle malformazioni in caso di politerapia. Tuttavia, una terapia antiepilettica rivelatasi efficace non deve essere interrotta durante la gravidanza, in quanto il peggioramento della malattia puo' risultare deleteria sia per la madre che per il feto. Rischio collegato all'uso di stiripentolo Non sono disponibili dati relativi alle gravidanze esposte. Gli studi su animali, alle dosi non maternotossiche,non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, svilu ppo fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Considerate le indicazioni, non e' prevista la somministrazione di stiripentolo durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile. La decisioneclinica riguardo all'uso di stiripentolo durante la gravidanza dovra' essere presa in base alle caratteristiche individuali del paziente, p rendendo in considerazione i potenziali rischi e benefici. E' necessaria molta cautela nel prescriverlo alle donne in gravidanza. Si consiglia l'uso di un metodo contraccettivo efficace. Durante la gravidanza Una terapia anticonvulsiva efficace con stiripentolo non deve essere sospesa durante la gravidanza, poiche' il peggioramento della malattia e' potenzialmente dannoso sia per la madre che per il feto. Allattamento In assenza di studi sull'uomo relativi all'escrezione di latte materno e dato che lo stiripentolo passa liberamente dal plasma al latte nella capra, l'allattamento al seno non e' raccomandato durante il trattamento. Nel caso in cui si decida di continuare la terapia di stiripentolo durante l'allattamento al seno, il neonato allattato deve essere tenuto sotto attenta osservazione per eventuali eventi avversi. Fertilita' Negli studi su animali, non sono stati rilevati effetti sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3). In assenza di dati clinici disponibili, i rischi potenziali sull'uomo non sono noti.