Depocyte - Iniet Fl 5ml 10mg/Ml
Dettagli:
Nome:Depocyte - Iniet Fl 5ml 10mg/MlCodice Ministeriale:036593010
Principio attivo:Citarabina
Codice ATC:L01BC01
Fascia:H
Prezzo:2743.79
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Mundipharma Pharmaceutic.Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Sospensione iniettabile
Contenitore:Flaconcino monodose
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:18 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Antimetaboliti, analoghi delle pirimidine.
Principi attivi
1 ml di sospensione contiene 10 mg di citarabina. Ogni flaconcino da 5ml contiene 50 mg di citarabina.
Eccipienti
Colesterolo, trioleina, dioleilfosfatidilcolina (DOPC), dipalmitoilfosfatidilglicerolo (DPPG), cloruro di sodio, acqua per soluzioni iniettabili.
Indicazioni
Trattamento intratecale delle meningiti linfomatose. Nella gran parte dei pazienti, questo trattamento sara' parte del regime di attenuazione dei sintomi della patologia.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In casi di infezione meningea attiva.
Posologia
Il medicinale deve essere somministrato solo sotto la sorveglianza di un medico esperto nell'uso di agenti chemioterapici antineoplastici. Adulti e anziani: per il trattamento della meningite linfomatosa, la dose dell'adulto e' di 50 mg (un flaconcino) somministrata per via intratecale (iniezione lombare o per via intraventricolare attraverso un serbatoio di Ommaya). Si raccomanda il seguente schema posologico per laterapia di induzione, consolidamento e mantenimento. Terapia d'induzi one: 50 mg, somministrati ogni 14 giorni per 2 dosi (prima e terza settimana). Terapia di consolidamento: 50 mg, somministrati ogni 14 giorni per 3 dosi (quinta, settima e nona settimana), seguite da un'ulteriore dose di 50 mg alla tredicesima settimana. Terapia di mantenimento: 50 mg, somministrati ogni 28 giorni per 4 dosi (diciassettesima, ventunesima, venticinquesima e ventinovesima settimana). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state adeguatamente dimostrate. L'uso nei bambini e negli adolescenti non e' raccomandato finche' non saranno disponibili ulteriori informazioni. Metodo di somministrazione: somministrare lentamente con un'iniezione di 1-5 minuti direttamente nel liquido cerebrospinale (CSF) attraverso un serbatoio intraventricolare o un'iniezione direttamente nel sacco lombare. Si consiglia che il paziente, cui viene somministrato il farmaco per iniezione lombare, giaccia supino per un'ora. Tutti i pazienti dovranno essere trattati con 4 mg di desametasone due volte al giorno per via orale o endovenosa per 5 giorni a partire dal giorno dell'iniezione delfarmaco. Non somministrare per nessun'altra via. Il prodotto deve ess ere usato cosi' come viene fornito; non deve essere diluito. I pazienti devono essere tenuti in osservazione per eventuali reazioni tossicheimmediate. In caso di neurotossicita', il dosaggio deve essere ridott o a 25 mg. Nel caso in cui il problema persista, il trattamento con ilmedicinale deve essere interrotto.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare.
Avvertenze
Ai pazienti trattati con il farmaco devono essere contemporaneamente somministrati corticosteroidi (ad es. desametasone) per mitigare i sintomi dell'aracnoidite, che risulta un effetto indesiderato molto comune. L'aracnoidite e' una sindrome caratterizzata principalmente da nausea, vomito, mal di testa e febbre. Se non trattata, l'aracnoidite chimica puo' essere letale. I pazienti devono essere informati degli effetti indesiderati attesi (cefalea, nausea, vomito e febbre) e dei segni ei sintomi precoci di neurotossicita'. All'inizio di ogni ciclo di tra ttamento con il farmaco deve essere enfatizzata l'importanza della somministrazione contemporanea di desametasone. Occorre avvisare i pazienti affinche' si rivolgano al medico in caso di comparsa di segni o sintomi di neurotossicita', oppure qualora il desametasone non sia ben tollerato. La citarabina, se somministrata per via intratecale, e' associata a nausea, vomito e serie complicazioni al livello del sistema nervoso centrale che possono causare danni permanenti, quali cecita', mielopatia e altre complicanze neurologiche. La somministrazione del medicinale in associazione con altri farmaci chemioterapici neurotossici, o con l'irradiazione delle regioni craniali e spinali, puo' aumentare il rischio di neurotossicita'. La meningite infettiva puo' essere associata alla somministrazione intratecale. Sono stati riportati anche casi di idrocefalo, probabilmente secondari ad aracnoidite. Un eventualeblocco o una riduzione del flusso liquorale puo' comportare un aument o della concentrazione di citarabina libera nel liquor stesso con conseguente aumento del rischio di neurotossicita'. Pertanto, con ogni terapia citotossica intratecale bisogna considerare la necessita' di valutare il flusso liquorale prima di iniziare il trattamento. Sebbene nonsi preveda una significativa diffusione sistemica di citarabina liber a dopo la somministrazione intratecale, non si possono escludere effetti sulla funzionalita' midollare. La tossicita' sistemica dovuta alla somministrazione endovenosa di citarabina consiste principalmente in unadepressione midollare con leucopenia, trombocitopenia e anemia; per il qual motivo si raccomanda il monitoraggio della funzionalita' emopoietica. In rari casi sono state segnalate reazioni anafilattiche a seguito di somministrazioni endovenose di citarabina libera. Dopo la somministrazione, si dovra' porre attenzione nell'interpretazione dell'esame del liquido cerebrospinale, in quanto le particelle del prodotto hanno dimensioni e aspetto simili a quelli dei leucociti.
Interazioni
Non sono state individuate interazioni certe tra la somministrazione intratecale del farmaco e altri medicinali. La concomitante somministrazione del prodotto e altri farmaci antineoplastici somministrati per via intratecale non e' stata ancora studiata. L'aumentato rischio di neurotossicita' e' stato associato alla concomitante somministrazione intratecale di citarabina e altri agenti citotossici.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati associati al farmaco che sono stati riportatipiu' comunemente erano cefalea, aracnoidite, piressia, debolezza, nau sea, vomito, stato confusionale, diarrea, trombocitopenia, e stanchezza. Gli effetti indesiderati relativi agli studi di Fase 1-4 nei pazienti con meningite linfomatosa che avevano ricevuto il farmaco o citarabina sono elencati per sistemi e organi e frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 a < 1/10); non comune (>=1/1,000 a <1/100); raro (>=1/10,000 a <1/1,000); molto raro(<1/10,000). Effetti indesiderati che si sono verificati in entrambi i gruppi di trattamento negli studi di Fase 1 -4 nei pazienti con meningite linfomatosa che hanno ricevuto50 mg del farmaco o citarabina. Patologie del sistema emolinfopoietic o. Molto comune: trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso. Moltocomune (con il farmaco): aracnoidite, stato confusionale, cefalea; mo lto comune (con citarabine): aracnoidite, cefalea; comune (citarabina): stato confusionale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito, nausea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (con il farmaco): debolezza, piressia; comune (farmaco): stanchezza; molto comune (citarabina): debolezza, piressia, stanchezza. La durata del ciclo di induzione e di mantenimento era rispettivamente di 2 e 4 settimane, durante le quali il paziente ha ricevuto 1 dose del farmaco o 4 dosi di citarabina. I pazienti che hanno ricevuto citarabina, ma che non hanno completato tutte le 4 dosi di un ciclo venivano conteggiati come se avessero ricevuto un ciclo completo. Patologie del sistema nervoso: il farmaco puo' produrreuna grave tossicita' neurologica. La somministrazione intratecale di citarabina puo' causare mielopatia e altre manifestazioni di tossicita' neurologica che a volte conducono a un danno neurologico permanente.In seguito alla somministrazione intratecale sono stati riportati gra vi episodi di tossicita' a livello del sistema nervoso centrale, che comprendevano convulsioni persistenti, estrema sonnolenza, emiplegia, disturbi visivi, inclusa la cecita', sordita' e paralisi del nervo cranico. Inoltre sono stati osservati i sintomi e i segni di una neuropatia periferica, quali dolore, intorpidimento, parestesia, ipoestesia, debolezza, e alterazioni del controllo intestinale e vescicale (incontinenza), e in alcuni casi questa combinazione di segni e sintomi neurologici e' stata riportata come Sindrome della coda equina. Effetti indesiderati che possono riflettere neurotossicita'. Disturbi psichiatrici.Comune: sonnolenza. Patologie del sistema nervoso. Comune: sindrome d ella coda equina, convulsioni, paralisi dei nervi cranici, ipoestesia,mielopatia, parestesia, emiplegia, intorpidimento. Patologie dell'occ hio. Comune: disturbi visivi, cecita'. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: sordita'. Patologie gastrointestinali. Comune: alterato controllo intestinale. Patologie renali e urinarie. Comune: incontinenza urinaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: debolezza; comune: dolore. Tutti i pazienti che ricevono il farmaco devono essere trattati contemporaneamente con desametasone per alleviare i sintomi di aracnoidite. Gli effetti tossici possono essere correlati a una dose singola o agli effetticumulativi di piu' dosi. Dal momento che gli effetti tossici possono manifestarsi in ogni momento durante la terapia (sebbene siano piu' probabili entro 5 giorni di somministrazione), i pazienti che ricevono il trattamento con il prodotto devono essere continuamente monitorati per l'eventuale sviluppo di neurotossicita'. Se i pazienti sviluppano neurotossicita', si dovranno ridurre le successive dosi del farmaco e, se la tossicita' persiste, il trattamento dovra' essere interrotto. L'aracnoidite, un effetto indesiderato molto comunemente associato al farmaco, e' una sindrome che si manifesta con la comparsa di numerosi effetti indesiderati. Effetti indesiderati per i pazienti trattati con il farmaco, e per i pazienti trattati con metotrexato e citarabina. Possibili effetti indesiderati che riflettono irritazione meningea nei pazienti in Fase II, III, e IV. Patologie del sistema nervoso. Molto comune. cefalea; comune (farmaco): convulsioni, idrocefalo acquisito, pleiocitosi liquorale; comune (metotrexato): convulsioni, idrocefalo acquisito, meningismo; comune (citarabina): convulsioni, meningismo; non comune: (farmaco): meningismo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, nausea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune (farmaco, citarabina): dolore lombare, dolore cervicale, rigidita' cervicale; comune (metotrexato): colore lombare, dolore cervicale; non comune (metotrexato): rigidita' cervicale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (farmaco, citarabina): piressia; comune (metotrexato): piressia. La durata del ciclo era di 2 settimane, nel corso delle quali ilpaziente riceveva 1 dose del farmaco o 4 dosi di citarabina o metotre xato. Per i pazienti trattati con citarabina e metotrexato che non avevano completato tutte le 4 dosi e' stata conteggiata una frazione di un ciclo. Esami: dopo la somministrazione del farmaco, nei pazienti e' stato osservato un aumento transitorio delle proteine e dei leucociti nel liquor e questi reperti sono stati rilevati anche dopo trattamentointratecale con metotrexato o citarabina. Questi effetti indesiderati sono stati riportati principalmente in seguito all'esperienza post-ma rketing con il medicinale come segnalazioni spontanee. Poiche' non si conoscono le dimensioni della popolazione che ha riportato questi effetti indesiderati, non e' possibile stimarne la frequenza in modo affidabile.
Gravidanza e allattamento
Non sono stati condotti studi di teratogenesi con il farmaco sull'animale, ne' esistono studi adeguati e ben controllati su donne in stato di gravidanza. Citarabina, il principio attivo contenuto nel medicinale, quando viene somministrato per via sistemica durante la gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre, puo' provocare danni fetali. Tuttavia, le preoccupazioni relative all'eventuale comparsa di danni fetali dopo la somministrazione intratecale del farmaco sono limitate, perche' l'esposizione sistemica alla citarabina e' trascurabile. Nonostante il rischio apparente sia basso, le donne in eta' fertile non devono assumere il farmaco finche' non sia stata esclusa una gravidanza, esi deve consigliare loro di adottare un metodo contraccettivo affidab ile. In considerazione della potenziale mutagenicita' della citarabina, che potrebbe provocare un danno cromosomico agli spermatozoi, i pazienti di sesso maschile sottoposti a trattamento con il farmaco e le loro partner dovranno utilizzare adeguate misure contraccettive. Non e' noto se la citarabina sia escreta nel latte materno in seguito alla somministrazione intratecale del farmaco. L'esposizione sistemica alla citarabina libera in seguito a trattamento intratecale con il farmaco e' stata trascurabile. In considerazione del fatto che il medicinale puo' essere escreto nel latte materno e delle potenziali reazioni avverse gravi nel lattante, l'uso del medicinale e' sconsigliato nelle donneche allattano. Non sono stati condotti studi sulla fertilita' per val utare la tossicita' riproduttiva del medicinale. Tuttavia, dal momentoche l'esposizione sistemica alla citarabina libera dopo trattamento i ntratecale con il farmaco e' trascurabile, e' probabile che il rischiodi compromissione della fertilita' sia basso.