Depamag - 40cpr 500mg Gastrores
Dettagli:
Nome:Depamag - 40cpr 500mg GastroresCodice Ministeriale:027107022
Principio attivo:Magnesio Valproato
Codice ATC:N03AG01
Fascia:A
Prezzo:8.35
Produttore:Sigmatau Ind.Farm.Riunite Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi
Denominazione
DEPAMAG (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).
Formulazioni
Depamag - 40cpr 200mg Gastrores
Depamag - 40cpr 500mg Gastrores
Depamag - Os Soluz Fl 100ml 10%
Categoria farmacoterapeutica
Antiepilettici.
Principi attivi
Magnesio valproato.
Eccipienti
Compresse gastroresistenti da 200 mg e 500 mg: idrossipropilcellulosa,carbossimetilcellulosa sodica, silice precipitata, talco, magnesio st earato, cellulosa microcristallina, cellulosa acetoftalato, dietile ftalato, dimeticone 350, idrossipropilmetilcellulosa, polietilenglicole 6000. Soluzione orale al 10%: acqua depurata F.U.
Indicazioni
Piccolo male tipo assenza, dove e' normalmente utilizzato da solo; grande male, dove e' utilizzato piu' frequentemente in associazione con barbiturici; epilessia mista essenziale grande male/piccolo male, dove puo' essere utilizzato sia da solo che in associazione ai barbiturici,e sia ancora associato, nei casi particolarmente ribelli, ad altri me dicamenti con cui il paziente era gia' stato trattato in precedenza; differenti forme di epilessia focalizzata, che reagiscono male ai mezziterapeutici antiepilettici classici.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; epatite acuta; epatite cronica; anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, soprattutto indotta da farmaci; ipersensibilita' verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; porfiria; emorragie in atto; allattamento; generalmente controindicato nei neonati e nei bambini al di sotto dei tre anni di eta'.
Posologia
Adulti: 4-6 compresse da 200 mg; 2-3 compresse da 500 mg; 8-12 ml di soluzione al giorno (in due-tre somministrazioni). Bambini: 20-30 mg per kg di peso al giorno in due-tre somministrazioni. Bambine, adolescenti, donne in eta' fertile e donne in gravidanza: il medicinale deve essere iniziato e supervisionato da uno specialista esperto nella gestione dell'epilessia. Il trattamento deve essere iniziato solo se gli altri trattamenti sono inefficaci o non tollerati e i benefici e i rischidevono essere attentamente riconsiderati durante regolari rivalutazio ni del trattamento. Preferibilmente, il farmaco deve essere prescrittoin monoterapia e alla dose minima efficace, se possibile come formula zione a rilascio prolungato per evitare alti picchi di concentrazioni plasmatiche. La dose giornaliera deve essere divisa in almeno due singole dosi.
Conservazione
Nessuna precauzione particolare per la conservazione.
Avvertenze
Il medicinale non deve essere utilizzato in bambine, adolescenti, in donne in eta' fertile e donne in gravidanza, a meno che i trattamenti alternativi siano inefficaci o non tollerati, a causa del suo elevato potenziale teratogeno e del rischio di disturbi dello sviluppo in neonati esposti in utero al valproato. I rischi e benefici devono essere attentamente riconsiderati durante regolari rivalutazioni del trattamento, in puberta' e con urgenza quando una donna in eta' fertile trattatacon il farmaco pianifica o inizia una gravidanza. Le donne in eta' fe rtile devono usare una forma di contraccezione efficace durante il trattamento ed essere informate dei rischi associati all'uso del medicinale durante la gravidanza. Il prescrittore deve accertarsi che alla paziente siano fornite informazioni complete sui rischi nonche' i materiali pertinenti, come un opuscolo informativo per la paziente, al fine di aiutare la sua comprensione dei rischi. In particolare, il prescrittore deve accertarsi che la paziente comprenda: la natura e la portata dei rischi dell'esposizione in gravidanza, in particolare i rischi teratogeni e i rischi relativi a disturbi dello sviluppo; la necessita' di utilizzare una forma di contraccezione efficace; la necessita' di unregolare riesame del trattamento; la necessita' di consultare rapidam ente il suo medico se pensa di iniziare una gravidanza o che vi sia lapossibilita' di una gravidanza. Nelle donne che stanno pianificando u na gravidanza, occorre fare il possibile per passare a un trattamento alternativo appropriato prima del concepimento, se possibile. La terapia con valproato deve essere proseguita solo dopo una rivalutazione dei benefici e dei rischi del trattamento con valproato per la paziente da parte di un medico esperto nella gestione dell'epilessia. E' stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si e' rivelato fatale. I pazienti piu' a rischio, soprattutto in caso di terapia anticonvulsiva multipla, sono i neonati ed i bambini sotto i tre anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e/o con malattia metabolica o degenerativa congenita. Dopo il compimento dei tre anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'eta'. Nella maggior parte dei casi il danno epatico si e' verificato durante i primi sei mesi di terapia. I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. In particolare, soprattutto nei pazienti a rischio, devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono precederel'ittero: ricomparsa degli attacchi epilettici; sintomi non specifici , generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.I pazienti (o i loro genitori, se questi sono bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni sopra riportati. Oltre ai controlli clinici, dovra' essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalita' epatica. La funzionalita' epatica deve essere controllata periodicamente durante i primi sei mesi di terapia. Tra le analisi abituali le piu' pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica, soprattutto il tempo di protrombina. La conferma di una percentuale di attivita' protrombinica particolarmente bassa, soprattutto seassociata ad altri rilievi biologici anormali (significativa diminuzi one del fibrinogeno e dei fattori della coagulazione; aumento dei livelli di bilirubina e aumento delle transaminasi) richiede l'interruzione della terapia con valproato. Come precauzione e in caso essi siano assunti contemporaneamente, devono essere interrotti anche i salicilati, poiche' metabolizzati per la stessa via. Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalita' epatica che, periodicamente, devono essere ripetuti durante i primi sei mesi, soprattutto nei pazienti a rischio. Si possono notare aumenti degli enzimi epaticiparticolarmente all'inizio della terapia; essi sono transitori e isol ati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio piu' approfondite (compreso il tempo di protrombina), si puo' inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi. Laprescrizione di una monoterapia e' raccomandata nei bambini al di sot to dei tre anni, ma il beneficio potenziale deve essere valutato primadell'inizio della terapia in confronto all'elevato rischio di danno e patico in questi pazienti. L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei tre anni per il rischio di epatotossicita'. Si raccomanda di eseguire le analisi del sangue (emocromo completo con conta delle piastrine, tempo di sanguinamento e prove di coagulazione) prima dell'inizio della terapia o prima di un interventochirurgico e nel caso di ematomi o sanguinamenti spontanei. Nei pazie nti con insufficienza renale e' necessario tenere conto dell'aumento dei livelli sierici di acido valproico libero e diminuire di conseguenza la posologia. Sebbene siano state solo eccezionalmente riscontrate malattie immunitarie durante l'uso di valproato, e' bene considerare ilpotenziale beneficio del valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus erythematosus sistemico. Poiche' sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, e' raccomandabile che nei pazienti con dolore addominale acuto venga dosata l'amilasemia. Qualora sisospetti un ciclo dell'urea alterato, prima del trattamento si deve v alutare l'iperammoniemia, poiche' con valproato e' possibile un peggioramento. Durante il trattamento terapeutico e' opportuno che venga controllata periodicamente la magnesiemia. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di incremento di rischio con il farmaco. Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano i segni di ideazione o comportamento suicidari. Non si raccomanda l'uso concomitante di acido valproico/sodio valproato e carbapenemi.
Interazioni
>>Effetti del valproato su altri farmaci. Neurolettici, anti-MAO e antidepressivi: il valproato puo' potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti-MAO e gli antidepressivi; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio. Fenobarbital: poiche' il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital (per inibizione del catabolismo epatico) puo' verificarsi sedazione, soprattutto nei bambini. Si raccomanda, quindi, un monitoraggio clinico per i primi quindici giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazione e l'eventuale controllo dei livelli plasmatici di fenobarbital. Primidone: il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico, specialmente all'inizio della terapia combinata, con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando necessario. Fenitoina: inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina, aumentandone pero' la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l'acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico). Si raccomanda, pertanto, il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina, sideve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera. Success ivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre- valproato. Lamotrigina: il valproato puo' ridurre il metabolismo della lamotrigina, quindi quando necessario e' opportuno diminuire il dosaggio di quest'ultima. Etosuccimide: il valproato puo' causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide. Carbapenemi: riduzioni tra il 60% ed il 100% dei livelli ematici di acido valproico sono state riportate nei due giorni successivi alla co-somministrazione di carbapenemi. A causa dell'entita' e della rapidita' di queste riduzioni, la co-somministrazione di carbapenemi in pazienti in trattamento stabile con acido valproico non puo' considerarsi idonea e va pertanto evitata. Effetti di altri farmacisul valproato: gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato. Nel caso di terapia combina ta i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici. La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha per di piu' effetto convulsivante, quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici. In caso di uso concomitante di valproato e disostanze che si legano altamente alle proteine (aspirina), i livelli sierici liberi di valproato possono aumentare. I livelli sierici di valproato possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina. Altre interazioni: il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale. In caso di uso concomitante di farmaci anticoagulanti orali deve essere effettuato un attento monitoraggio del tempo di protrombina.
Effetti indesiderati
Malformazioni congenite e disturbi dello sviluppo. Rari casi di epatite. Stati confusionali o convulsivi: qualche caso di stato stuporoso e'stato descritto durante la terapia con l'acido valproico; erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportatisoprattutto durante la terapia combinata (in particolare con fenobarb ital) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato. Disturbi digestivi (nausea, gastralgia) si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento. Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o dose-dipendenti: perdita dei capelli, fine tremore posturale. Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno o di allungamento del tempo di sanguinamento, generalmente senza segni clinici associati e in particolare con alte dosi (il valproato ha un effetto inibitore sulla seconda fase dell'aggregazione piastrinica). Comparsa frequente di: trombocitopenia, rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia. Sono stati occasionalmente riportati casi di pancreatite, talvolta letale. E' stata riportata la comparsa di vasculiti. Puo' frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalita' epaticae cio' non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavi a in corso di monoterapia o di politerapia (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si puo' avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed e' caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Puo' comparire dopo alcuni giorni oalcune settimane dall'inizio della terapia e regredisce con la sospen sione del valproato. L'encefalopatia non e' dose-correlata, e i cambiamenti dell'EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche. Puo' verificarsi aumento di peso; sonostate anche riportate amenorrea e mestruazioni irregolari. Raramente e' stata riportata perdita dell'udito, sia reversibile che irreversibile; comunque non e' stato stabilito un rapporto causa-effetto. Rash, irritabilita' (occasionalmente aggressivita', iperattivita' e disturbi comportamentali), ipoplasia dei globuli rossi, riduzione del fibrinogeno. Sono stati riportati anche casi di sindrome di Stevens-Johnson e di necrolisi epidermica tossica. La segnalazione delle reazioni avversesospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' im portante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Il medicinale non deve essere usato in bambine, adolescenti, donne in eta' fertile e donne in gravidanza a meno che gli altri trattamenti siano inefficaci o non tollerati. Le donne in eta' fertile devono usare una forma di contraccezione efficace durante il trattamento. Nelle donne che stanno pianificando una gravidanza, occorre fare il possibile per passare a un trattamento alternativo appropriato prima del concepimento, se possibile. Rischio di esposizione in gravidanza legato al valproato Sia il valproato in monoterapia che il valproato in politerapiasono associati a esiti anomali della gravidanza. I dati disponibili s uggeriscono che la politerapia antiepilettica che include il valproatoe' associata a un rischio accresciuto di malformazioni congenite risp etto al valproato in monoterapia. Malformazioni congenite: i dati derivati da una meta-analisi (registri e studi di coorte) hanno dimostratoche il 10,73% dei figli di donne epilettiche esposte a valproato in m onoterapia in gravidanza soffrono di malformazioni congenite. Il rischio dipende dalla dose ma non puo' essere stabilita una dose soglia al di sotto della quale non esiste alcun rischio. I dati disponibili dimostrano un'aumentata incidenza di malformazioni maggiori e minori. I tipi di malformazioni piu' comuni includono difetti del tubo neurale, dismorfismo facciale, labiopalatoschisi, craniostenosi, difetti cardiaci, renali e urogenitali, difetti a carico degli arti (l'aplasia bilaterale del radio) e anomalie multiple a carico dei vari sistemi dell'organismo. Disturbi dello sviluppo: i dati hanno dimostrato che l'esposizione a valproato in utero puo' avere effetti avversi sullo sviluppo mentale e fisico dei bambini esposti. Il rischio sembra dipendere dalla dose ma, in base ai dati disponibili, non puo' essere stabilita una dose soglia al di sotto della quale non esiste alcun rischio. Il preciso periodo di gestazione a rischio per tali effetti non e' certo e la possibilita' di rischio nell'intero corso della gravidanza non puo' essere esclusa. Gli studi su bambini in eta' prescolare esposti in utero a valproato dimostrano che fino al 30-40% manifesta ritardi nella fase iniziale dello sviluppo, ad esempio parlare e camminare in ritardo, minori capacita' intellettive, scarse capacita' di linguaggio e problemi di memoria. Il quoziente intellettivo (QI) misurato nei bambini in eta' scolare (6 anni) con anamnesi positiva per esposizione a valproato in utero era in media inferiore di 7-10 punti rispetto a quello dei bambini esposti ad altri antiepilettici. Sebbene non possa essere esclusoil ruolo dei fattori confondenti, vi sono evidenze nei bambini espost i al valproato che il rischio di compromissione intellettiva possa essere indipendente dal QI materno. Esistono dati limitati sugli esiti a lungo termine. I dati disponibili dimostrano che i bambini esposti al valproato in utero sono a un rischio aumentato di disturbi dello spettro autistico (tre volte circa) e di autismo infantile (cinque volte circa) rispetto alla popolazione generale di studio. Dati limitati suggeriscono che i bambini esposti al valproato in utero potrebbero avere una maggiore probabilita' di sviluppare sintomi del disturbo da deficitdi attenzione e iperattivita' (ADHD). Se una donna desidera pianifica re una gravidanza: durante la gravidanza, le crisi tonico-cloniche materne e lo stato epilettico con ipossia possono comportare un particolare rischio di decesso per la madre e il feto. Nelle donne che stanno pianificando una gravidanza o che sono in gravidanza la terapia a base di valproato deve essere rivalutata. Nelle donne che stanno pianificando una gravidanza, occorre fare ogni sforzo possibile per passare a untrattamento alternativo appropriato prima del concepimento, se possib ile. La terapia con valproato non deve essere interrotta senza una rivalutazione dei benefici e dei rischi del trattamento con valproato perla paziente da parte di un medico esperto nella gestione dell'epiless ia. Se, a fronte di un'attenta valutazione dei rischi e dei benefici, il trattamento con valproato viene continuato durante la gravidanza, si raccomanda di: usare la dose efficace minima e dividere la dose giornaliera di valproato in diverse piccole dosi da assumere nel corso della giornata. L'uso di una formulazione a rilascio prolungato puo' essere preferibile rispetto al trattamento con altre formulazioni per evitare alti picchi di concentrazioni plasmatiche. L'integrazione di acidofolico prima della gravidanza potrebbe ridurre il rischio di difetti del tubo neurale comune a tutte le gravidanze. Tuttavia, le prove disponibili non suggeriscono che prevenga i difetti o le malformazioni alla nascita, dovute all'esposizione al valproato. Istituire un monitoraggio prenatale specializzato al fine di rilevare la possibile insorgenza di difetti del tubo neurale o altre malformazioni. Rischi per il neonato: molto raramente, sono stati segnalati casi di sindrome emorragica in neonati le cui madri hanno assunto valproato in gravidanza. Tale sindrome emorragica e' correlata a trombocitopenia, ipofibrinogenemia e/o a una riduzione di altri fattori della coagulazione. E' stata segnalata anche afibrinogenemia che potrebbe essere fatale. Tuttavia, questa sindrome deve essere distinta dalla diminuzione dei fattori della vitamina K indotta da fenobarbital e induttori enzimatici. Di conseguenza, occorre esaminare nei neonati la conta piastrinica, il livello di fibrinogeno plasmatico, i test di coagulazione e i fattori della coagulazione. Sono stati segnalati casi di ipoglicemia in neonati le cui madri hanno assunto valproato nel terzo trimestre di gravidanza. Sono stati segnalati casi di ipotiroidismo in neonati le cui madri hanno assunto valproato durante la gravidanza. Puo' insorgere sindrome da astinenza in neonati le cui madri hanno assunto valproato nell'ultimo trimestre di gravidanza. Il valproato viene escreto nel latte umano. Nei neonati allattati al seno di donne trattate sono stati osservati disturbiematologici. Occorre decidere se interrompere l'allattamento al seno o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con il medicinale tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Sono stati segnalati amenorrea, ovaio policistico e livelli aumentati di testosterone nelle donneche utilizzano valproato. La somministrazione di valproato puo' inolt re compromettere la fertilita' negli uomini. Casi clinici indicano chele disfunzioni della fertilita' sono reversibili dopo l'interruzione del trattamento.