Cyramza - Ev 1fl 10ml 10mg/Ml

Dettagli:
Nome:Cyramza - Ev 1fl 10ml 10mg/Ml
Codice Ministeriale:043797012
Principio attivo:Ramucirumab
Codice ATC:L01XC21
Fascia:H
Prezzo:893.69
Produttore:Eli Lilly Italia Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CYRAMZA 10 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale)

Formulazioni

Cyramza - Ev 1fl 10ml 10mg/Ml
Cyramza - Ev 1fl 50ml 10mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, anticorpi monoclonali.

Principi attivi

Ogni ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 10 mg di ramucirumab. Ogni flaconcino da 10 ml contiene 100 mg di ramucirumab. Ogni flaconcino da 50 ml contiene 500 mg di ramucirumab. Ramucirumab e'un anticorpo monoclonale umano IgG1 prodotto con la tecnica del DNA r icombinante nelle cellule murine (NS0).

Eccipienti

Istidina, istidina monocloridrato, cloruro di sodio, glicina (E640), polisorbato 80 (E433), acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il farmaco in associazione con paclitaxel e' indicato per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma gastrico avanzato o con adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea con progressione della malattia dopo precedente chemioterapia con platino e fluoropirimidine. In monoterapia e' indicato per il trattamento dei pazienti adulti con carcinoma gastrico avanzato o con adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea con progressione della malattia dopo precedente chemioterapia con platino o fluoropirimidine, per i quali il trattamento in associazione con paclitaxel non e' appropriato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La terapia deve essere iniziata e condotta con la supervisione di medici esperti in oncologia. Carcinoma gastrico e adenocarcinoma della giunzione gastro-esofagea. In associazione con paclitaxel: la dose raccomandata di ramucirumab e' 8 mg/kg da somministrare nei giorni 1 e 15 diun ciclo di 28 giorni, prima dell'infusione di paclitaxel. La dose ra ccomandata di paclitaxel e' 80 mg/m^2 somministrati mediante infusioneendovenosa in circa 60 minuti nei giorni 1, 8 e 15 di un ciclo di 28 giorni. Prima di ogni infusione di paclitaxel, i pazienti devono avereeffettuato un esame emocromocitometrico con formula ed un esame emato chimico per valutare la funzionalita' epatica. Criteri che devono essere soddisfatti prima di ogni somministrazione di paclitaxel. Neutrofili: giorno 1, >=1,5 per 10^9/l, giorni 8 e 15, >= 1,0 per 10^9/l; piastrine: giorno 1, >=100 per 10^9/l, giorni 8 e 15, >= 75 per 10^9/l; bilirubina: <= 1,5 per ULN; aspartato aminotransferasi/alanina aminotransferasi: assenza di metastasi epatiche ALT/AST <=3 per ULN, metastasi epatiche ALT/AST <= 5 per ULN. Monoterapia: 8 mg/kg ogni 2 settimane. Durata del trattamento: continuare il trattamento fino alla progressione della malattia o finche' non si manifesta una tossicita' inaccettabile. Premedicazione: si raccomanda una premedicazione con un antistaminico anti-H1 prima dell'infusione di ramucirumab. Se un paziente presenta una reazione correlata all'infusione di Grado 1 o 2 (come definita dai criteri di terminologia comune per gli eventi avversi del NationalCancer Institute), la premedicazione deve essere effettuata in tutte le infusioni successive. Se un paziente presenta una IRR di Grado 1 o 2 somministrare desametasone (o un medicinale equivalente); in seguito, per le successive infusioni, effettuare la premedicazione con i seguenti medicinali o altri equivalenti: un antistaminico anti-H1 per via endovenosa, paracetamolo e desametasone. Modifiche della posologia di ramucirumab. Reazioni correlate all'infusione: la velocita' di infusione di ramucirumab deve essere ridotta del 50% per tutta la sua durata e per tutte le infusioni successive se il paziente ha presentato una IRR di Grado 1 o 2. La somministrazione di ramucirumab deve essere immediatamente e definitivamente sospesa in caso di IRR di Grado 3 o 4. Ipertensione: la pressione arteriosa dei pazienti deve essere monitorataprima di ogni somministrazione di ramucirumab e trattata come indicat o clinicamente. La terapia con ramucirumab deve essere temporaneamentesospesa in caso di ipertensione grave, fino a quando sia controllata con terapia medica. In presenza di ipertensione clinicamente significativa che non puo' essere controllata in modo sicuro con la terapia antipertensiva, la terapia con ramucirumab deve essere sospesa definitivamente. Proteinuria: durante la terapia con ramucirumab i pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo o il peggioramento della proteinuria. Se usando una striscia reattiva urinaria le proteine nelle urine risultano >=2+, deve essere eseguita una raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore. La terapia con ramucirumab deve essere temporaneamentesospesa se la proteinuria e' >=2 g/24 ore. Una volta che la proteinur ia torna a valori <2 g/24 ore, il trattamento deve essere ripreso con una dose ridotta (6 mg/kg ogni 2 settimane). Si raccomanda una secondariduzione della dose (a 5 mg/kg ogni 2 settimane) se si ripresenta un a proteinuria >=2 g/24 ore. La terapia con ramucirumab deve essere definitivamente sospesa se la proteinuria e' >3 g/24 ore o in caso di sindrome nefrosica. Chirurgia elettiva o compromissione della guarigione delle ferite: la terapia con ramucirumab deve essere temporaneamente sospesa per almeno 4 settimane prima di una chirurgia elettiva. Se ci sono complicazioni nella guarigione delle ferite, la terapia con ramucirumab deve essere temporaneamente sospesa fino a quando la ferita e' completamente guarita. La terapia con ramucirumab deve essere definitivamente sospesa in caso di gravi eventi tromboembolici arteriosi, perforazioni gastrointestinali, gravi sanguinamenti: sanguinamenti di grado3 o 4 secondo il NCI CTCAE, sviluppo spontaneo di fistole. Modifiche della dose di paclitaxel. Riduzioni della dose di paclitaxel possono essere attuate in base al grado di tossicita' mostrato dal paziente. Inpresenza di una tossicita' ematologica di Grado 4 secondo il NCI CTCA E o di tossicita' non-ematologica correlata a paclitaxel di Grado 3, si raccomanda di ridurre la dose di paclitaxel entro i 10 mg/m^2 per tutti i cicli successivi. Se queste tossicita' persistono o si ripresentano si raccomanda una ulteriore riduzione di 10 mg/m^2. Pazienti anziani: negli studi registrativi non vi e' stata alcuna indicazione che pazienti di 65 anni di eta' ed oltre sono a maggior rischio di eventi avversi rispetto ai pazienti di eta' inferiore ai 65 anni. Non sono raccomandate riduzioni della dose. Pazienti con compromissione renale: nonsono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione rena le. I dati clinici suggeriscono che nessuna modifica della dose e' necessaria nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata. Non ci sono dati riguardanti la somministrazione di ramucirumab nei pazienti con grave compromissione renale. Non sono raccomandate riduzioni della dose. Pazienti con compromissione epatica: non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica. Non ci sono datiriguardanti la somministrazione di ramucirumab nei pazienti con moder ata o grave compromissione epatica. Non sono raccomandate riduzioni della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti (di eta' inferiore a 18 anni) non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Non c'e' un impiego rilevante di ramucirumab nella popolazione pediatrica nella indicazione del carcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea avanzato. Modo di somministrazione: dopo diluizione, somministrare mediante infusione endovenosa in circa 60 minuti. Non deve essere somministrato mediante bolo endovenoso o infusione endovenosa rapida. Per raggiungere la durata diinfusione necessaria di circa 60 minuti, non deve essere superata la velocita' massima di infusione di 25 mg/minuto, mentre la durata di infusione deve essere aumentata. Durante l'infusione il paziente deve essere monitorato per la comparsa di segni di reazioni correlate all'infusione e deve essere assicurata la disponibilita' di un'adeguata attrezzatura per la rianimazione.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinaledalla luce.

Avvertenze

Gravi, talvolta fatali, eventi tromboembolici arteriosi (ATE) inclusi infarto del miocardio, arresto cardiaco, ictus cerebrale e ischemia cerebrale sono stati riportati negli studi clinici. Ramucirumab deve essere definitivamente sospeso nei pazienti che presentano un grave ATE. Perforazioni gastrointestinali: ramucirumab svolge un'azione antiangiogenica e ha la potenzialita' di aumentare il rischio di perforazioni gastrointestinali. Ramucirumab deve essere definitivamente sospeso nei pazienti che presentano perforazioni gastrointestinali. Grave sanguinamento: ramucirumab svolge un'azione antiangiogenica e ha la potenzialita' per aumentare il rischio di grave sanguinamento. Ramucirumab deve essere definitivamente sospeso nei pazienti che presentano sanguinamento di Grado 3 o 4. L'esame emocromocitometrico ed i parametri della coagulazione devono essere monitorati nei pazienti con condizioni che predispongono al sanguinamento, e in quelli trattati con anticoagulanti o in concomitanza con altri medicinali che aumentano il rischio di sanguinamento. Grave emorragia gastrointestinale, inclusi casi ad esito fatale, sono stati riportati in pazienti con carcinoma gastrico trattato con ramucirumab in combinazione con paclitaxel. Reazioni correlate all'infusione: reazioni correlate all'infusione sono state riportate negli studi clinici con ramucirumab. La maggior parte degli eventi si e'verificata durante o dopo una prima o una seconda infusione di ramuci rumab. I pazienti devono essere monitorati durante l'infusione per i segni di ipersensibilita'. I sintomi hanno incluso rigidita'/tremori, mal di schiena/spasmi, dolore toracico e/o costrizione toracica, brividi, vampate, dispnea, respiro sibilante, ipossia e parestesia. Nei casipiu' gravi i sintomi hanno incluso broncospasmo, tachicardia sopraven tricolare e ipotensione. Ramucirumab deve essere immediatamente e definitivamente sospeso nei pazienti che presentano una IRR di Grado 3 o 4. Ipertensione: una maggiore incidenza di ipertensione grave e' stata riportata nei pazienti trattati con ramucirumab rispetto al placebo. Nella maggior parte dei casi l'ipertensione e' stata gestita con un trattamento antipertensivo standard. I pazienti con ipertensione non controllata sono stati esclusi dagli studi clinici: il trattamento con ramucirumab in questi pazienti non deve essere iniziato finche' la loro ipertensione preesistente non e' controllata. I pazienti trattati con ramucirumab devono avere monitorata la pressione sanguigna. Ramucirumabdeve essere temporaneamente sospeso in presenza di ipertensione grave fino a quando risulta controllata con un massimo di 3 medicinali. Ram ucirumab deve essere definitivamente sospeso quando l'ipertensione clinicamente significativa non puo' essere controllata con una terapia antipertensiva. Compromissione della guarigione delle ferite: l'impatto di ramucirumab non e' stato valutato nei pazienti con gravi ferite o nei quali ne sia compromessa la guarigione. In uno studio condotto su animali, ramucirumab non ha compromesso la guarigione della ferita. Tuttavia, dal momento che ramucirumab svolge un'azione antiangiogenica e puo' avere il potenziale di influenzare negativamente la guarigione delle ferite, il trattamento con ramucirumab deve essere sospeso per almeno 4 settimane prima di un intervento chirurgico programmato. La decisione di riprendere la terapia con ramucirumab dopo l'intervento chirurgico deve essere basata sulla valutazione clinica di un'adeguata guarigione della ferita. Se durante la terapia un paziente presenta complicazioni per la guarigione della ferita, ramucirumab deve essere sospeso fino a quando la ferita e' completamente guarita. Compromissione epatica: ramucirumab deve essere usato con cautela in pazienti con grave cirrosi epatica, cirrosi con encefalopatia epatica, ascite clinicamente significativa dovuta a cirrosi, o sindrome epato-renale. In questi pazienti deve essere utilizzato solo se i potenziali benefici del trattamento sono ritenuti essere superiori al potenziale rischio di una progressiva compromissione epatica. Fistole: i pazienti possono essere maggiormente a rischio per lo sviluppo di fistole. Il trattamento con ramucirumab deve essere sospeso nei pazienti che sviluppano fistole. Proteinuria: un'aumentata incidenza di proteinuria e' stata riportata neipazienti che ricevono ramucirumab in confronto a quelli con placebo. Durante la terapia con ramucirumab i pazienti devono essere monitoratiper lo sviluppo o il peggioramento della proteinuria. Se usando una s triscia reattiva urinaria le proteine nelle urine risultano >=2+, deveessere eseguita una raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore. La t erapia con ramucirumab deve essere temporaneamente sospesa se la proteinuria e' >=2 g/24 ore. Una volta che la proteinuria torna a valori <2g/24 ore, il trattamento deve essere ripreso con una dose ridotta. Si raccomanda una seconda riduzione della dose se si ripresenta una prot einuria >=2 g/24 ore. La terapia con ramucirumab deve essere definitivamente sospesa se la proteinuria e' >3 g/24 ore o in caso di sindrome nefrosica. Compromissione renale: non vi sono dati di sicurezza disponibili per i pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) trattati con ramucirumab. Ogni flaconcino da 10ml contiene circa 17 mg di sodio e ogni flaconcino da 50 ml contiene circa 85 mg di sodio.

Interazioni

Non sono state osservate interazioni farmacologiche tra ramucirumab e paclitaxel. La farmacocinetica di paclitaxel non e' stata modificata quando e' stato somministrato in associazione con ramucirumab e la farmacocinetica di ramucirumab non e' stata influenzata quando e' stato somministrato in associazione con paclitaxel.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' gravi associate al trattamento con ramucirumab (in monoterapia o in combinazione con chemioterapia citotossica) sono state: perforazione gastrointestinale, grave emorragia gastrointestinale, eventi tromboembolici arteriosi. Le reazioni avverse piu' comuniosservate nei pazienti trattati con ramucirumab sono state: affaticam ento/astenia, neutropenia, leucopenia, diarrea, epistassi e ipertensione. Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000),molto raro (<1/10.000). Ramucirumab in associazione con paclitaxel. R eazioni averse al medicinale riportate in >= 5% dei pazienti trattati con ramucirumab nello studio Rainbow. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoalbuminemia. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: eventi di emorragia gastrointestinale, stomatite, diarrea. Patologie renali e urinarie. Molto comune: proteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento/astenia, edema periferico. ADR clinicamente rilevanti riportate tra l'1% e il 5% dei pazienti trattati conramucirumab piu' paclitaxel nello studio Rainbow sono state la perfor azione gastrointestinale e la sepsi. Ramucirumab in monoterapia. Reazioni averse al medicinale riportate in >= 5% dei pazienti trattati con ramucirumab nello studio Regard. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipopotassiemia, iposodiemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie vascolari. Molto comune: ipertensione. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, diarrea. ADR clinicamente rilevanti riportate tra l'1% e il 5% dei pazienti trattati con ramucirumab nello studio Regard sono state: neutropenia, eventi tromboembolici arteriosi, ostruzione intestinale, epistassi e rash. Reazioni clinicamente rilevanti (includenti quelle di Grado >= 3)associate con la terapia antiangiogenica osservate nei pazienti tratt ati con ramucirumab durante gli studi clinici sono state: perforazionigastrointestinali, reazioni correlate all'infusione e proteinuria. Se gnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italianadel Farmaco.

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di evitare la gravidanza mentre sono in trattamento con il prodotto e devono essere informate del potenziale pericolo per la gravidanza e per il feto. Le donne ineta' fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e fino a 3 mesi dopo l'ultima dose di ramucirumab. Non ci sono dati sull'uso di ramucirumab nelle donne in gravidanza. Gli s tudi effettuati sull'animale sono insufficienti per quanto riguarda latossicita' riproduttiva. Poiche' l'angiogenesi e' fondamentale per il mantenimento della gravidanza e dello sviluppo fetale, l'inibizione d ell'angiogenesi dopo somministrazione di ramucirumab puo' provocare effetti avversi sulla gravidanza, inclusi effetti sul feto. Il farmaco deve essere utilizzato solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio durante la gravidanza. Se la paziente risultasse in stato di gravidanza durante il trattamento con ramucirumab, deve essere informata del potenziale rischio per il mantenimento della gravidanza e del rischio per il feto. Il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non usano misure contraccettive. Non e' noto se ramucirumab venga escreto nel latte umano. Si ritiene che l'escrezione nel latte e l'assorbimento per via orale sia ridotto. Poiche' non puo' essere escluso un rischio per i neonati/lattanti, l'allattamento con latte materno deve essere sospesodurante il trattamento con il farmaco e per almeno 3 mesi dopo l'ulti ma dose. Non ci sono dati sugli effetti di ramucirumab sulla fertilita' nell'uomo. Sulla base di studi sugli animali e' probabile che la fertilita' femminile sia compromessa durante il trattamento con ramcuirumab.