Cymbalta - 28cps 60mg

Dettagli:
Nome:Cymbalta - 28cps 60mg
Codice Ministeriale:036683023
Principio attivo:Duloxetina Cloridrato
Codice ATC:N06AX21
Fascia:A
Prezzo:21.25
Rimborso:16.51
Produttore:Eli Lilly Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule rigide gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CYMBALTA 60 mg

Formulazioni

Cymbalta - 28cps 60mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi.

Principi attivi

Duloxetina (come cloridrato).

Eccipienti

Contenuto: ipromellosa, ipromellosa acetato succinato, saccarosio, granuli di zucchero, talco, biossido di titanio E171, trietilcitrato. Involucro: gelatina, sodio laurilsolfato, biossido di titanio E171, indigo carmine E132, ferro ossido giallo E172. Inchiostro bianco commestibile: biossido di titanio E171, glicole propilenico, shellac, povidone.

Indicazioni

Trattamento del disturbo depressivo maggiore. Trattamento del dolore neuropatico diabetico periferico negli adulti. Trattamento del disturbod'ansia generalizzato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. L'uso contemporaneo con gli Inibitori della Monoamino Ossidasi (IMAO) non selettivi ed irreversibili e' controindicato. Epatopatia che comporta alterazione della funzionalita' epatica. Non deve essere usatoin associazione con fluvoxamina, ciprofloxacina o enoxacina (potenti inibitori del CYP1A2) poiche' l'associazione determina concentrazioni plasmatiche elevate di duloxetina. Alterazione grave della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). Pazienti con ipertensione non controllata, che potrebbe esporre i pazienti ad un potenziale rischio di comparsa di crisi ipertensiva.

Posologia

Per uso orale. >>Adulti. Disturbo depressivo maggiore: 60 mg una voltaal giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Dosaggi superior i ai 60 mg una volta al giorno, fino ad una dose massima di 120 mg al giorno, sono stati valutati in studi clinici dal punto di vista della sicurezza. Tuttavia, non c'e' evidenza clinica che suggerisca che i pazienti non rispondenti al dosaggio iniziale raccomandato possano beneficiare di ulteriori innalzamenti della dose. La risposta terapeutica si osserva abitualmente dopo 2-4 settimane di trattamento. Dopo consolidamento della risposta antidepressiva, si raccomanda di continuare il trattamento per diversi mesi, al fine di evitare la ricaduta. Nei pazienti con una storia di ripetuti episodi di depressione maggiore e che rispondono alla duloxetina, puo' essere preso in considerazione un ulteriore trattamento a lungo termine con dosaggio da 60 a 120 mg al giorno. Disturbo d'ansia generalizzato Il dosaggio di partenza raccomandato nei pazienti con disturbo d'ansia generalizzato e' 30 mg una volta al giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Nei pazienti che presentano una risposta insufficiente il dosaggio deve essere aumentatoa 60 mg, che e' la dose di mantenimento abituale nella maggior parte dei pazienti. Nei pazienti con co-morbilita' per il disturbo depressivo maggiore, il dosaggio di partenza e di mantenimento e' 60 mg una volta al giorno. Negli studi clinici, dosaggi fino a 120 mg al giorno hanno dimostrato di essere efficaci e sono stati valutati da un punto di vista della sicurezza. Nei pazienti con insufficiente risposta a 60 mg, possono pertanto essere considerati aumenti fino a 90 mg o a 120 mg.Un aumento del dosaggio deve essere effettuato in base alla risposta clinica ed alla tollerabilita'. Dopo il consolidamento della risposta,si raccomanda di continuare il trattamento per diversi mesi, al fine di evitare una ricaduta. Dolore neuropatico diabetico periferico: 60 mg al giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Dosaggi superiori ai 60 mg una volta al giorno, fino ad una dose massima di 120 mg algiorno somministrata in dosi equamente suddivise, sono stati valutati in studi clinici dal punto di vista della sicurezza. La concentrazion e plasmatica di duloxetina mostra un'ampia variabilita' da soggetto a soggetto. Pertanto, alcuni pazienti che rispondono insufficientemente ai 60 mg possono trarre beneficio con un dosaggio piu' alto. La risposta al trattamento deve essere valutata dopo 2 mesi. Dopo questo periodo di tempo, nei pazienti con risposta iniziale inadeguata e' improbabile una risposta aggiuntiva. Il beneficio terapeutico deve essere rivalutato regolarmente (almeno ogni tre mesi). >>Anziani: non e' raccomandato un aggiustamento del dosaggio solamente in base all'eta'. Tuttavia, come con qualsiasi medicinale, deve essere osservata cautela specialmente nel trattamento del disturbo depressivo maggiore con 120 mg al giorno, per il quale i dati sono limitati. >>Bambini e adolescenti: none' raccomandato a causa della mancanza di dati sufficienti sulla sicu rezza ed efficacia. >>Alterazione della funzionalita' epatica: non deve essere utilizzato. >>Alterazione della funzionalita' renale. Nei pazienti con lieve o moderata disfunzione renale (clearance della creatinina da 30 a 80 ml/min) non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. Non deve essere usato nei pazienti con alterazione grave della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). >>Sospensione del trattamento. La sospensione brusca deve essere evitata. La dose deve essere gradualmente ridotta in un periodo di almeno una-due settimane allo scopo di ridurre il rischio di comparsa di reazioni da sospensione. Se a seguito di una riduzione della dose o per una sospensionedel trattamento si presentano sintomi intollerabili, e' da considerar e la possibilita' di riprendere il trattamento con la dose precedentemente prescritta. Successivamente si puo' continuare a ridurre la dose ma in maniera piu' graduale.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Usare con cautela nei pazienti con una storia di mania o una diagnosi di disturbo bipolare, e/o convulsioni. Usare cautela quando si prescrive in pazienti con aumentata pressione intraoculare, o a quelli a rischio di glaucoma acuto ad angolo chiuso in quanto e' stata riportata midriasi in associazione con duloxetina. In alcuni pazienti duloxetina e' stata associata ad un aumento della pressione sanguigna e ipertensione clinicamente significativa. Questo puo' essere dovuto all'effetto noradrenergico di duloxetina. Sno stati riportati casi di crisi ipertensive, soprattutto nei pazienti con ipertensione pre-esistente. Pertanto, nei pazienti con accertata ipertensione e/o altra patologia cardiaca, si raccomanda un monitoraggio della pressione sanguigna, specialmente durante il primo mese di trattamento. Usare con cautela nei pazienti le cui condizioni potrebbero risultare compromesse da un'aumentata frequenza cardiaca o per un aumento della pressione sanguigna. Deve inoltre essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata insieme a medicinali che possono alterare il suo metabolismo. Nei pazienti che durante terapia presentano un aumento della pressione sanguigna mantenuto nel tempo deve essere considerata o una riduzione della dose, ouna graduale interruzione del trattamento. Non iniziare nei pazienti con ipertensione non controllata. Nei pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale in emodialisi (clearance della creatinina < 30 ml/min) le concentrazioni plasmatiche di duloxetina risultano aumentate. Osservare cautela quando il prodotto viene usato in associazionecon antidepressivi. In particolare, non e' raccomandata l'associazion e con gli IMAO selettivi e reversibili. Le reazioni avverse possono essere piu' comuni durante l'uso del farmaco in associazione con preparazioni a base di piante medicinali contenenti Erba di S. Giovanni. >>Suicidio. La depressione si associa con un aumentato rischio di pensierisuicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio) c he persiste fino a che non si verifica una remissione significativa della malattia. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del processo di guarigione. Altre condizioni psichiatriche per le quali viene prescritto il farmaco possono essere associate anche con un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio. E' stato mostrato un aumento del rischio di comportamentosuicidario nei pazienti di eta' inferiore ai 25 anni trattati con ant idepressivi rispetto al placebo. Durante la terapia, od entro poco tempo dalla sospensione, sono stati riportati casi isolati di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari. >>Bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Non deve essere utilizzato. Comportamenti correlati al suicidio (tentativi di suicidio e pensieri suicidari) ed atteggiamento ostile (soprattutto comportamento aggressivo, oppositivo e ira) sono stati osservati piu' frequentemente in studi clinici subambini ed adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Inoltre, nei bambini e negli adolescenti non ci sono dati sulla sicurezza nel lungo termine relativi alla crescita, alla maturita' ed allo sviluppo cognitivo e comportamentale. Sono state segnalate manifestazioni emorragiche, come ecchimosi, porpora ed emorragia gastrointestinale; si consiglia cautela nei pazienti che stanno assumendo anticoagulanti e/o medicinali noti per avere effetti sulla funzionalita' piastrinica, e nei pazienti con accertate tendenze al sanguinamento. E' stata riportata raramente iposodiemia, prevalentemente nel soggetto anziano. I sintomi da sospensione sono comuni quando il trattamento viene interrotto, specialmente se cio' avviene in maniera brusca. Generalmente questi sintomi sono di intensita' variabile da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti possono essere di intensita'grave. Si consiglia pertanto che la duloxetina venga gradualmente rid otta in un periodo non inferiore alle 2 settimane prima della sospensione del trattamento, secondo le necessita' del paziente. Osservare cautela nel trattamento dei pazienti anziani con il massimo dosaggio. L'uso di duloxetina e' stato associato con lo sviluppo di acatisia, caratterizzata da un'irrequietezza soggettivamente spiacevole o penosa e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato da un'incapacita' a stare seduto o immobile. Questo e' piu' probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l'aumento della dose puo' essere dannoso. Duloxetina viene usata con diversi nomi commerciali per differenti indicazioni. L'uso contemporaneo di piu' di uno di questi prodotti deve essere evitato. Sono stati riportati casi di danno epatico, comprendenti marcati aumenti dei valori degli enzimi epatici (> 10 volte il limite normale superiore), epatite ed ittero. La maggior parte dei casi si e' verificata durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico e' stato essenzialmente epatocellulare. Usare con cautela nei pazienti trattati con altri medicinali che possono provocare un danno epatico. Le capsule contengono saccarosio.

Interazioni

Medicinali per il SNC: il rischio di usare duloxetina in associazione con altri medicinali attivi sul SNC non e' stato valutato in maniera sistematica, ad eccezione dei casi descritti in questo paragrafo. Pertanto, si consiglia cautela quando il farmaco viene assunto in associazione con altri medicinali ed altre sostanze che agiscono a livello centrale, inclusi l'alcool ed i medicinali sedativi (ad es. benzodiazepine, morfinomimetici, antipsicotici, fenobarbitale, antistaminici sedativi). Inibitori della Monoamino Ossidasi: a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica, duloxetina non deve essere usata in associazione con gli IMAO non selettivi ed irreversibili, o almeno entro i 14 giorni immediatamente successivi alla sospensione del trattamento con un IMAO. In base all'emivita di duloxetina, si devono attendere almeno 5 giorni dopo la sospensione della terapia prima di iniziare il trattamento con un IMAO. Il rischio di comparsa della sindrome serotoninergica e' piu' basso con gli IMAO selettivi e reversibili, come il moclobemide. Comunque, l'uso in associazione con un IMAO selettivo ereversibile non e' raccomandato. Sindrome serotoninergica: in rari ca si, nei pazienti che assumono SSRI (ad es. paroxetina, fluoxetina) in associazione con medicinali serotoninergici e' stata riportata sindrome serotoninergica. Si consiglia cautela se viene usato contemporaneamente con antidepressivi serotoninergici come gli SSRI, triciclici come clomipramina o amitriptilina, Erba di S. Giovanni, venlafaxina o triptani, tramadolo, petidina e triptofano. Medicinali metabolizzati dal CYP1A2: la farmacocinetica della teofillina, un substrato del CYP1A2, non e' risultata significativamente alterata dalla somministrazione contemporanea con duloxetina (60 mg due volte al giorno). Medicinali metabolizzati dal CYP2D6: la duloxetina e' un inibitore moderato del CYP2D6. Quando duloxetina e' stata somministrata ad un dosaggio di 60 mg duevolte al giorno in associazione con una singola dose di desipramina, un substrato del CYP2D6, l'AUC di desipramina aumento' 3 volte. La somministrazione contemporanea di duloxetina (40 mg due volte al giorno) aumenta l'AUC allo steady state di tolterodina (2 mg due volte al giorno) del 71% ma non influenza le farmacocinetiche del suo metabolita attivo 5-idrossile, e non si raccomanda un aggiustamento del dosaggio. Si consiglia cautela se viene somministrato in associazione con medicinali che sono prevalentemente metabolizzati dal CYP2D6 (risperidone, antidepressivi triciclici [TCA] come nortriptilina, amitriptilina ed imipramina) in particolare se questi hanno un basso indice terapeutico (cosi' come flecainide, propafenone e metoprololo). Contraccettivi oralied altri agenti steroidei: i risultati di studi in vitro dimostrano c he duloxetina non induce l'attivita' catalitica del CYP3A. Non sono stati effettuati studi specifici sull'interazione del farmaco in vivo. Anticoagulanti ed agenti antipiastrinici: deve essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata in associazione con anticoagulanti orali o con agenti antipiastrinici a causa di un potenziale aumento del rischio di sanguinamento attribuibile ad una interazione farmacodinamica. Inoltre, quando duloxetina e' stata somministrata a pazienti in trattamento con warfarin sono stati riferiti aumenti dei valori INR. Tuttavia, la somministrazione di duloxetina in associazione a warfarin in condizioni di equilibrio, in volontari sani, come parte di uno studio di farmacologia clinica, non ha dato luogo ad una variazione clinicamente significativa del valore INR dal basale o della farmacocineticadi R- o S-warfarin. Antiacidi ed antagonisti dei recettori H2: la som ministrazione di duloxetina in associazione con antiacidi contenenti alluminio e magnesio o di duloxetina con famotidina non ha avuto un effetto significativo sulla percentuale o dimensione dell'assorbimento diduloxetina dopo somministrazione di una dose orale di 40 mg. Inibitor i del CYP1A2: poiche' il CYP1A2 e' coinvolto nel metabolismo di duloxetina, e' probabile che l'uso di duloxetina in associazione con potentiinibitori del CYP1A2 determini concentrazioni piu' alte di duloxetina . Non deve essere somministrato in associazione con inibitori potenti del CYP1A2 come la fluvoxamina. Induttori del CYP1A2: studi di analisidella farmacocinetica di popolazione hanno evidenziato che i fumatori presentano concentrazioni plasmatiche di duloxetina quasi del 50% piu ' basse rispetto ai non fumatori.

Effetti indesiderati

Infezioni ed infestazioni. Non comune (>=1/1.000 <1/100): laringite. Disturbi del sistema immunitario. Raro (>=1/10.000 <1/1.000): reazione anafilattica. Disturbo di ipersensibilita'. Patologie endocrine. Raro:ipotiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune (> =1/100 <1/10): diminuzione dell'appetito. Non comune: iperglicemia (riportata specialmente nei pazienti diabetici). Raro: disidratazione; iposodiemia. Non nota: SIADH. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; agitazione; diminuzione della libido; ansia; orgasmo anormale; sogni anormali. Non comune: disturbo del sonno; bruxismo; disorientamento; apatia. Raro: mania; allucinazioni; comportamento aggressivo e ira. Non note: ideazione suicidaria; comportamento suicidario. Patologie del sistema nervoso. Molto comune (>=1/10): cefalea; sonnolenza; capogiro. Comune: tremore; parestesia. Non comune: mioclono; nervosismo; disturbo dell'attenzione; letargia; disgeusia; discinesia; sindrome delle gambesenza riposo; scarsa qualita' del sonno. Raro: convulsioni. Non nota: sindrome serotoninergica; sintomi extra-piramidali; acatisia; irrequi etezza psicomotoria. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata.Non comune: midriasi; disturbi visivi. Raro: glaucoma. Patologie dell 'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Non comune: vertigini; otalgia. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni. Non comune: tachicardia; aritmia sopraventricolare, principalmente fibrillazione atriale. Patologie vascolari. Comune: vampata. Non comune: aumento della pressione sanguigna; estremita' fredde; ipotensione ortostatica; sincope. Nonnota: ipertensione; crisi ipertensive. Patologie respiratorie, toraci che e mediastiniche. Comune: sbadiglio. Non comune: costrizione alla gola; epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; secchezza della bocca. Comune: stipsi; diarrea; vomito; dispepsia; flatulenza. Non comune: gastroenterite; eruttazione; gastrite. Raro: stomatite; alitosi; ematochezia. Non nota: emorragia gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Non comune: enzimi epatici elevati (ALT, AST, fosfatasi alcalina); epatite; danno epatico acuto. Non nota: ittero; insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: aumentata sudorazione; eruzione cutanea. Non comune: sudorazioni notturne; orticaria; dermatite da contatto; sudorazione fredda; reazioni di fotosensibilita'; aumentata tendenza a sviluppare lividi. Non nota: edema angioneurotico; sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore muscolo-scheletrico; rigidita' muscolare; spasmo muscolare. Non comune: contrazione muscolare. Raro: trisma. Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria; disuria; difficolta' ad iniziare la minzione; nicturia; poliuria; ridotto flusso urinario. Raro: odore alterato delle urine. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione erettile. Non comune: disturbi dell'eiaculazione; eiaculazione ritardata; disfunzioni di natura sessuale; emorragia a carico dell'apparato riproduttivo femminile. Raro: sintomi della menopausa.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazi one. Comune: affaticamento; dolore addominale. Non comune: sensazione di anormalita'; sensazione di freddo; sete; brividi di freddo; malessere; sensazione di caldo; disturbo della deambulazione. Non nota: dolore toracico. Esami diagnostici. Comune: riduzione di peso. Non comune: aumento di peso; aumento della creatina fosfochinasi. Raro: aumento della colesterolemia. La sospensione della terapia (specialmente quando avviene in maniera brusca) porta comunemente alla comparsa di sintomi da sospensione. Le reazioni piu' comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (compresa la parestesia), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), affaticamento, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, cefalea, irritabilita', diarrea, iperidrosi e vertigini. Generalmente, per gli SSRI e gli SNRI, questi eventi sonodi entita' da lieve a moderata ed auto-limitanti, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Pertanto, quando il tra ttamento con duloxetina non e' piu' necessario, si consiglia di effettuare una sospensione graduale della terapia mediante una progressiva riduzione della dose. Nei pazienti trattati l'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca non e' risultato diverso da quello osservato nei pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con duloxetinae in quelli trattati con placebo non sono state osservate differenze clinicamente significative per le misurazioni del QT, PR, QRS, o QTcB.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati sufficienti sull'uso di duloxetina in donne in gravidanza. Studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva per l'esposizione a concentrazioni sistemiche (AUC) di duloxetina piu' basse rispetto all'esposizione clinica massimale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Come con altri medicinali serotoninergici, sintomi da sospensione possono verificarsi nel neonato dopo un uso materno di duloxetina in prossimita' del parto. Utilizzare in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Le donne devono essere informate di riferire al loro medico dell'inizio di una gravidanza o dell'intenzione di intraprendere una gravidanza durante la terapia. Sulla base di uno studio effettuato su 6 donne in periodo di allattamento, che non allattavano al seno i loro bambini, duloxetina viene scarsamente eliminata nel latte materno. Calcolata in mg/kg, la dose infantile giornaliera stimata corrisponde circa allo 0,14% della dose materna. Poiche' la sicurezza di duloxetina nei neonati non e' nota, l'uso del farmaco durante l'allattamento al seno non e' raccomandato.