Cubicin - Ev Polv 500mg 50mg/Ml

Dettagli:
Nome:Cubicin - Ev Polv 500mg 50mg/Ml
Codice Ministeriale:037151026
Principio attivo:Daptomicina
Codice ATC:J01XX09
Fascia:H
Prezzo:169.3
Produttore:Msd Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CUBICIN

Formulazioni

Cubicin - Ev Polv 500mg 50mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Altri antibatterici.

Principi attivi

Daptomicina.

Eccipienti

Sodio idrossido.

Indicazioni

Trattamento delle seguenti infezioni negli adulti; infezioni complicate della cute e dei tessuti molli (cSSTI); endocardite infettiva del cuore destro (RIE) da Staphylococcus aureus. Si raccomanda che la decisione di utilizzare daptomicina sia presa considerando la sensibilita' antibatterica dell'organismo e basata sul parere di un esperto; batteriemia da Staphylococcus aureus (SAB) quando e' associata a RIE o a cSSTI. La daptomicina e' attiva solo contro i batteri Gram-positivi. Nelleinfezioni miste, in cui si sospetta la presenza di batteri Gram-negat ivi e/o di alcuni tipi di anaerobi, il farmaco deve essere somministrato in concomitanza con uno o piu' agenti antibatterici appropriati.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Gli studi clinici sui pazienti sono stati condotti somministrando daptomicina mediante infusione della durata di 30 minuti. Non c'e' esperienza clinica nei pazienti per la somministrazione di daptomicina mediante iniezione della durata di 2 minuti. Questo modo di somministrazionee' stato studiato solo nei volontari sani. Tuttavia, se paragonato al le stesse dosi somministrate per infusione endovenosa della durata di 30 minuti, non ci sono state differenze clinicamente significative nella farmacocinetica e nel profilo di sicurezza della daptomicina. cSSTIsenza concomitante batteriemia da Staphylococcus aureus: 4 mg/kg una volta ogni 24 ore per 7-14 giorni o fino alla risoluzione dell'infezione; cSSTI con concomitante batteriemia da Staphylococcus aureus: 6 mg/kg una volta ogni 24 ore. Puo' essere necessario prolungare la durata della terapia per piu' di 14 giorni in funzione del possibile rischio di complicazioni nel singolo paziente. Nota o sospetta endocardite infettiva del cuore destro da Staphylococcus aureus: 6 mg/kg una volta ogni 24 ore. La durata della terapia deve essere in accordo con le raccomandazioni ufficiali disponibili. Il medicinale viene somministrato per via endovenosa in soluzione di sodio cloruro 0,9%. La frequenza di somministrazione non deve essere superiore ad una volta al giorno. Compromissione della funzionalita' renale: la daptomicina viene eliminata principalmente per via renale. Alla luce della limitata esperienza clinica il farmaco deve essere utilizzato in pazienti con qualsiasi gradodi compromissione della funzionalita' renale (Cr Cl < 80 ml/min) solo quando si considera che il beneficio clinico previsto superi il risch io potenziale. La risposta al trattamento, la funzione renale e i livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere attentamente monitoratiin tutti i pazienti con qualsiasi grado di compromissione della funzi onalita' renale. >>Aggiustamenti della dose in pazienti con compromissione della funzionalita' renale sulla base dell'indicazione e della clearance della creatinina. cSSTI senza batteriemia da S. aureus. Clcr >= 30 ml/min: 4 mg/kg una volta al giorno; clcr < 30 ml/min: 4 mg/kg ogni 48 ore. RIE o cSSTI associata a batteriemia da S. aureus. Clcr >=30ml/min: 6 mg/kg una volta al Giorno; clcr < 30 ml/min: 6 mg/kg ogni 4 8 ore. Quando possibile, il farmaco deve essere somministrato alla fine della dialisi nel giorno della dialisi. Compromissione della funzionalita' epatica: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose quandoil farmaco viene somministrato ai pazienti con compromissione della f unzionalita' epatica lieve o moderata (Classe B di Child-Pugh). Dal momento che non sono disponibili i dati per i pazienti con compromissione della funzionalita' epatica grave (Classe C di Child-Pugh), e' richiesta cautela nella somministrazione del medicinale a questa tipologia di pazienti. Pazienti anziani: le dosi raccomandate devono essere somministrate ai pazienti anziani, ad eccezione di quelli che presentano grave compromissione della funzionalita' renale. Tuttavia, alla luce dei dati limitati sulla sicurezza e l'efficacia della daptomicina nei pazienti di eta' > 65 anni, e' richiesta cautela nella somministrazione del farmaco. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicnale nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni non e' stata stabilita. Il prodotto viene somministrato per infusione endovenosa della durata di 30 minuti o per iniezione endovenosa della durata di 2 minuti.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).

Avvertenze

Se viene identificato un focolaio di infezione diverso da cSSTI o RIE dopo l'inizio della terapia, si deve prendere in considerazione l'istituzione di una terapia antibatterica alternativa che si sia dimostrataefficace nel trattamento dello specifico tipo di infezione(i) present e(i). Sono state riportate reazioni anafilattiche e di ipersensibilita'. Se si verifica un reazione allergica al farmaco, si deve interrompere l'uso e istituire una terapia appropriata. Gli studi clinici hanno dimostrato che il farmaco non e' efficace nel trattamento della polmonite; il farmaco non e' quindi indicato. RIE da Staphylococcus aureus: non e' stata dimostrata l'efficacia del medicinale in pazienti con infezioni di protesi valvolari o con endocardite infettiva del cuore sinistro da Staphylococcus aureus. I pazienti con infezioni profonde devono essere sottoposti, senza indugio, ad eventuali interventi chirurgicinecessari. Non ci sono evidenze sufficienti a consentire di trarre co nclusioni sulla possibile efficacia clinica del farmaco verso le infezioni da enterococchi, compresi Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium. Inoltre, le dosi di daptomicina che potrebbero essere adeguate per il trattamento di infezioni enterococciche, con o senza batteriemia, non sono state determinate. Sono stati riportati fallimenti della terapia con daptomicina nel trattamento di infezioni enterococciche, nella maggior parte dei casi associate a batteriemia. In alcuni casi il fallimento terapeutico e' stato correlato alla selezione di organismi con sensibilita' ridotta o conclamata resistenza alla daptomicina. L'uso di antibatterici puo' promuovere l'iperproliferazione di microrganismi non sensibili. Se, in corso di terapia, viene a manifestarsi una sovrainfezione si devono adottare misure appropriate per il suo trattamento. Con il medicinale e' stata riportata diarrea associata a CDAD. In caso di CDAD sospetta o confermata, puo' essere necessario interrompere il farmaco e iniziare un trattamento appropriato. Sono stati osservati un falso prolungamento del tempo di protrombina (PT) e l'innalzamento del rapporto internazionale normalizzato (INR) quando venivano utilizzati per gli esami alcuni reagenti di tromboplastina ricombinante.Durante la terapia, sono stati segnalati aumenti dei livelli plasmati ci di creatina fosfochinasi (CPK, isoenzima MM), associati a dolori muscolari e/o debolezza e casi di miosite, mioglobinemia e rabdomiolisi.Alla luce di queste osservazioni, si raccomanda: di misurare la CPK p lasmatica alla valutazione basale e, successivamente, ad intervalli regolari (almeno una volta alla settimana) durante la terapia in tutti ipazienti; di misurare la CPK piu' frequentemente nei pazienti che pre sentano un rischio piu' elevato di insorgenza di miopatia, ad esempio nei pazienti con compromissione renale di qualsiasi grado (clearance della creatinina < 80 ml/min) e nei pazienti che assumono altri medicinali la cui associazione alla miopatia e' nota; di prendere in considerazione, all'avvio della terapia con daptomicina, la possibilita' che ipazienti, con valori di CPK che superano di 5 volte il limite maggior e della norma al basale, siano a maggior rischio di ulteriori aumenti in corso di terapia con daptomicina, dal momento che tale possibilita'non puo' essere esclusa; nel caso in cui la daptomicina venga sommini strata, questa tipologia di pazienti deve essere monitorata con frequenza superiore ad una volta alla settimana; di non somministrare il farmaco ai pazienti che assumono altri medicinali associati a miopatia; di sottoporre i pazienti ad esami regolari in corso di terapia, per accertare la presenza di eventuali segni e sintomi che possono essere suggestivi di miopatia; di monitorare i livelli di CPK ogni 2 giorni nei pazienti in cui insorgono inspiegabilmente dolore, sensibilita', debolezza e crampi muscolari; se il livello di CPK supera di 5 volte il limite massimo della norma, la somministrazione del farmaco deve essere sospesa in presenza di una sintomatologia muscolare inspiegabile. I pazienti che, durante la terapia, manifestano segni e sintomi suggestivi di neuropatia periferica vanno esaminati e si deve prendere in considerazione l'opportunita' di sospendere il trattamento con daptomicina. Sono stati segnalati casi di polmonite eosinofila nei pazienti a cui e'stato somministrato il farmaco. Nella maggioranza dei casi segnalati associati al farmaco, i pazienti hanno sviluppato febbre, dispnea con insufficienza respiratoria ipossica e infiltrati polmonari diffusi. Lamaggioranza dei casi si e' verificata dopo oltre 2 settimane di tratt amento e sono migliorati dopo la sospensione e inizio di terapia steroidea. Dopo una nuova esposizione sono state segnalate recidive di polmoniti eosinofile. I pazienti che sviluppano questi segni e sintomi durante il trattamento devono essere sottoposti ad una tempestiva visita medica, comprensiva, dove appropriato, di lavaggio broncoalveolare perescludere altre cause. Il trattamento deve essere interrotto immediat amente e se appropriato si deve iniziare il trattamento con steroidi per via sistemica. Sono stati segnalati casi di compromissione della funzionalita' renale durante il trattamento. La presenza di compromissione grave della funzionalita' renale puo', di per se', predisporre il paziente all'aumento dei livelli di daptomicina, che, a sua volta, puo'aumentare il rischio di insorgenza di miopatia. Nei pazienti con clea rance della creatinina < 30 ml/min e' necessario modificare l'intervallo tra le dosi del farmaco. Prima di iniziare la terapia, cautela e' richiesta nella somministrazione del farmaco ai pazienti che presentanogia' un certo grado di compromissione della funzionalita' renale (cle arance della creatinina < 80 ml/min). Si consiglia il monitoraggio regolare della funzione renale. Si consiglia il monitoraggio della funzione renale anche nel caso di somministrazione concomitante di agenti potenzialmente nefrotossici, a prescindere dallo stato della funzione renale preesistente. Nei soggetti obesi con un indice di massa corporea (IMC) > 40 kg/m^2 ma con una clearance della creatinina > 70 ml/min, l'AUC0-infinito della daptomicina e' risultata significativamente piu' elevata rispetto all'identico gruppo di controllo di non obesi; si raccomanda cautela nel suo uso. Allo stato attuale delle conoscenze, non esistono tuttavia evidenze della necessita' di ridurre la dose.

Interazioni

Il metabolismo della daptomicina non e' mediato, o lo e' in misura lieve, dal citocromo P450 (CYP450). E' poco probabile che la daptomicina possa inibire o indurre il metabolismo di medicinali metabolizzati dalsistema P450. Gli studi di interazione del medicinale sono stati cond otti con aztreonam, tobramicina, warfarin e probenecid. La daptomicinanon ha effetto sulla farmacoconetica di warfarin o probenecid, ne' qu esti medicinali alterano la farmacocinetica della daptomicina. La farmacocinetica della daptomicina non viene significativamente alterata dall'aztreonam. Sebbene si siano osservate piccole modifiche della farmacocimetica di daptomicina e tobramicina quando somministrate contemporaneamente mediante infusione endovenosa della durata di 30 minuti usando una dose di farmaco di 2 mg/kg, tali modifiche non sono risultate statisticamente significative. Alle dosi approvate di medicinale, l'interazione tra daptomicina e tobramicina non e' nota. Si raccomanda cautela quando il farmaco e' co- sommininistrato con tobramicina. L'esperienza sulla somministrazione concomitante del farmaco e warfarin e' limitata. Non sono stati condotti studi sul medicinale con anticoagulantidiversi dal warfarin. L'attivita' anticoagulante nei pazienti che ric evono il farmaco e warfarin deve essere controllata sin dall'inizio per diversi giorni dopo che e' stata istituita la terapia con il medicinale. L'esperienza sulla somministrazione concomitante della daptomicina e di altri medicinali che possono scatenare la miopatia (ad esempio inibitori dell'HGM-CoA reduttasi) e' limitata. Sono stati tuttavia osservati alcuni casi di innalzamento marcato nei livelli di CPK e di rabdomiolisi nei pazienti che assumevano uno di questi medicinali in concomitanza con il prodotto. Si raccomanda pertanto di sospendere temporaneamente, se possibile, l'uso degli altri medicinali associati a miopatia durante il trattamento. Qualora sia impossibile evitare la co-somministrazione, i livelli di CPK vanno misurati con frequenza superiore ad una volta alla settimana; i pazienti vanno inoltre monitorati attentamente per accertare l'eventuale presenza di segni o sintomi suggestivi di miopatia. Considerato che la daptomicina viene eliminata principalmente per filtrazione renale, i livelli plasmatici possono risultareaumentati durante la co-somministrazione di medicinali che riducono l a filtrazione renale. E' inoltre possibile che si verifichi un'interazione farmacodinamica durante la co- somministrazione, causata dal sovrapporsi degli effetti renali. Pertanto, e' richiesta cautela nella co-somministrazione della daptomicina e di qualsiasi altro medicinale, noto per la capacita' di ridurre la filtrazione renale. Durante l'osservazione post-marketing, sono stati segnalati casi di interferenza tra la daptomicina e particolari reagenti impiegati in alcuni saggi per determinare il tempo di protrombina/rapporto di normalizzazione internazionale (TP/INR). Tale interferenza ha provocato un falso prolungamento del TP e un aumento dell'INR. Qualora vengano osservate anomalie inspiegabili nel TP/INR nei pazienti in terapia con daptomicina, deve essere presa in considerazione una possibile interazione in vitro con il test di laboratorio. La possibilita' di risultati errati puo' essere minimizzata posticipando il piu' possibile il prelievo dei campioni per gli esami del TP e l'INR fino a quando la concentrazione di daptomicinanel plasma e' ai livelli piu' bassi.

Effetti indesiderati

Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante la terapia eil follow-up, con frequenza corrispondente a molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. >>Reazioni avverse da studi clinici e da segnalazioni post-marketing. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni micotiche, infezioni delle vie urinarie, infezione da candida; non comune: fungemia; non nota: diarrea associata a Clostridium difficile. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitemia, eosinofilia, aumentodell'INR (rapporto internazionale normalizzato); raro: prolungamento del PT (tempo di protrombina). Disturbi del sistema immunitario. non nota: ipersensibilita', riportata con segnalazioni isolate spontanee comprendenti, ma non limitate a: angioedema, eruzione da farmaci con eosinofiliae sintomi sistemici (DRESS), eosinofilia polmonare, eruzione vescicol obollosa con compromissione delle membrane mucose e sensazione di gonfiore orofaringeo; anafilassi; reazioni all'infusione, che comprendevano i seguenti sintomi: tachicardia, sibilo respiratorio, piressia, rigidita', vampate sistemiche, vertigini, sincope e sapore metallico in bocca. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: riduzione dell'appetito, iperglicemia, squilibrio elettrolitico. Disturbi psichiatrici. Comune: ansieta', insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea; non comune: parestesia, alterazione del gusto, tremore; non nota: neuropatia periferica. Patologie dell'orecchio edel labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. Non comune : tachicardia sopraventricolare, extrasistole. Patologie vascolari. Comune: ipertensione, ipotensione; non comune: vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: polmonite eosinofila, tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore gastrointestinale e addominale, nausea, vomito, stipsi, diarrea, flatulenza,gonfiore e tensione addominali; non comune: dispepsia, glossite. Patologie epatobiliari. Comune: test di funzionalita' epatica anormale (aumento di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST) o fosfatasi alcalina (ALP)); raro: ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito; non comune: orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore alle estremita', aumento della creatinfosfochinasi (CPK) serica; non comune: miosite, aumento della mioglobina, debolezza muscolare, dolore muscolare, atralgia, aumento della lattato deidrogenasi (LDH)serica; non nota: rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Non comu ne: compromissione della funzionalita' renale, compresa l'insufficienza renale, aumento della creatinina serica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: vaginite. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni a livello del sito di somministrazione, piressia, astenia; non comune : affaticamento, dolore.

Gravidanza e allattamento

Per la daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza,se non in caso di assoluta necessita', ossia solo se il beneficio att eso superi il possibile rischio. In uno studio su un singolo caso nell'uomo, il farmaco e' stato somministrato per via endovenosa ogni giorno per 28 giorni ad una madre che allattava, ad una dose di 500 mg/giorno e al giorno 27 sono stati raccolti campioni del latte della paziente nel corso delle 24 ore. La piu' alta concentrazione di daptomicina misurata nel latte materno e' risultata essere 0,045 mcg/ml, che corrisponde ad una concentrazione bassa. Pertanto, sino a quando si avra' una maggiore esperienza, l'allattamento deve essere interrotto quando ilfarmaco viene somministrato a donne che allattano. Per la daptomicina non sono disponibili dati clinici relativi alla fertilita'. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla fertilita'.