Citovirax - Infus 1f 500mg
Dettagli:
Nome:Citovirax - Infus 1f 500mgCodice Ministeriale:032837015
Principio attivo:Ganciclovir
Codice ATC:J05AB06
Fascia:H
Prezzo:57.67
Produttore:Roche Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:36 mesi
Denominazione
CITOVIRAX 500 MG POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Citovirax - Infus 1f 500mg
Categoria farmacoterapeutica
Antivirali ad azione diretta.
Principi attivi
Ganciclovir.
Eccipienti
Sodio idrossido.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato: nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni da citomegalovirus gravi che mettono a rischio la vita o la vista dei pazienti immunocompromessi; nella prevenzione delle infezionida citomegalovirus in pazienti trapiantati.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' a ganciclovir, valganciclovir o ad uno qualsiasi degli eccipienti; data la stretta somiglianza di struttura chimica tra il farmaco, aciclovir e valaciclovir, e' possibile una reazione di ipersensibilita' crociata con questi farmaci; controindicato in pazienti connota ipersensibilita' ad acilovir o valaciclovir; controindicato dura nte l'allattamento; gravidanza e allattamento.
Posologia
Le fiale di medicinale devono essere maneggiate con cura. In particolare devono essere evitati l'inalazione della polvere liofilizzata ed ilsuo contatto diretto con la pelle. Anche il contatto della soluzione ricostituita con la pelle e le mucose deve essere evitato. Se si verificasse un contatto del genere, lavare accuratamente con acqua e saponeo sciacquare con cura gli occhi con acqua sterilizzata o con acqua co rrente in caso l'acqua sterilizzata non sia disponibile. Le soluzioni di farmaco sono alcaline con un pH di circa 11. Dosaggio standard nel trattamento delle retiniti da Citomegalovirus - pazienti con funzionalita' renale normale. Terapia di induzione: 5 mg/kg mediante infusione venosa di 1 ora, ripetuta ogni 12 ore, per una durata di 14 - 21 giorni in pazienti con funzionalita' renale normale. Terapia di mantenimento: 5 mg/kg/die, mediante infusione venosa di 1 ora, per 7 giorni alla settimana oppure 6 mg/kg/die per 5 giorni alla settimana. >>Dosaggio standard per la prevenzione in pazienti sottoposti a trapianto. Terapiadi induzione: 5 mg/kg mediante infusione venosa di 1 ora, ripetuta og ni 12 ore, per una durata di 7-14 giorni in pazienti con funzionalita'renale normale. Terapia di mantenimento: 5 mg/kg/die, mediante infusi one venosa di 1 ora, per 7 giorni alla settimana oppure 6 mg/kg/die per 5 giorni alla settimana. Pazienti con alterata funzionalita' renale:i livelli di creatinina sierica o la clearance della creatinina devon o essere attentamente controllati. In base alla clearance della creatinina sono richiesti aggiustamenti del dosaggio come riportato nella tabella sottostante. Clcr >= 70 ml/min: terapia di induzione 5,0 mg/kg ogni 12 ore, terapia di mantenimento 5,0 mg/kg/die. Clcr 50-69 ml/min: terapia di induzione 2,5 mg/kg ogni 12 ore, terapia di mantenimento 2,5 mg/kg/die. Clcr 25-49 ml/min: terapia di induzione 2,5 mg/kg ogni 24ore, terapia di mantenimento 1,25 mg/kg/die. Clcr 10-24 ml/min: terap ia di induzione 1,25 mg/kg ogni 24 ore, terapia di mantenimento 0,625 mg/kg/die. Clcr <10 ml/min: terapia di induzione 1,25 mg/kg 3 volte alla settimana, dopo emodialisi; terapia di mantenimento 0,625 mg/kg 3 volte alla settimana. Se si verificasse una significativa riduzione della conta di cellule ematiche, durante la terapia con il medicinale, e'opportuno prendere in considerazione il trattamento con fattori di cr escita delle cellule emopoietiche e/o l'interruzione del trattamento. Pazienti anziani: dato che il paziente anziano ha sovente una riduzione della funzionalita' renale, il farmaco deve essere somministrato in questi casi previo stretto controllo dello stato funzionale del rene. Bambini: al momento non sono state ancora accertate l'efficacia e la tollerabilita' dell'uso di ganciclovir in pediatria, incluso il trattamento delle infezioni da citomegalovirus congenite o neonatali. L'uso del farmaco nei bambini deve essere estremamente cauto dato il potenziale potere cancerogeno del farmaco ed i suoi effetti a lungo termine sulla fertilita'. Per tali motivi la somministrazione nel bambino deve essere effettuata dopo attenta valutazione clinica del rapporto rischio-beneficio. >>Modalita' di preparazione e di somministrazione della polvere per concentrato per soluzione per infusione. Ricostituzione della soluzione nel flaconcino: la polvere (500 mg di ganciclovir per flaconcino) deve essere ricostituita al momento della preparazione dell'infusione iniettando 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili nel flaconcino. Non usare soluzioni contenenti para-idrossi-benzoati in quanto potrebbero causare precipitazione del principio attivo; il flaconcino deve essere agitato per permettere lo scioglimento della polvere; tale soluzione deve essere opportunamente controllata, per evitare la presenza di particelle in sospensione, e diluita prima di procedere allasomministrazione; la soluzione ricostituita mantenuta nel flaconcino e' stabile per 12 ore a temperatura ambiente; essa non dovrebbe esseretenuta in frigorifero. Preparazione e somministrazione della soluzion e di infusione. In base al peso del paziente, il volume/dose appropriato deve essere prelevato dalla soluzione del flaconcino (che ha una concentrazione di ganciclovir pari a 50 mg/ml) ed aggiunto ad una soluzione compatibile con l'infusione. Le soluzioni compatibili con il medicinale sono: fisiologica, destrosio 5%, Ringer e Ringer-lattato. Non sono consigliate concentrazioni superiori a 10 mg/ml. Il prodotto non deve essere miscelato ad altri prodotti per uso endovenoso. Poiche' per la ricostituzione del farmaco viene impiegata acqua sterile ma non batteriostatica , la soluzione deve essere infusa appena possibile e comunque entro 24 ore dalla preparazione per ridurre il rischio di contaminazione batterica. La soluzione deve essere conservata in frigorifero;il congelamento non e' consigliato. La somministrazione endovena o in bolo o troppo rapida deve essere evitata dato il possibile incremento di tossicita' del farmaco dovuto al raggiungimento di livelli plasmat ici troppo elevati. La somministrazione intramuscolare o sottocutanea puo' provocare severa irritazione tissutale a causa del pH (circa 11) della soluzione di ganciclovir. Il dosaggio raccomandato, la frequenzae le modalita' di infusione devono essere rigorosamente rispettate.
Conservazione
La soluzione ricostituita, mantenuta nel flaconcino, e' stabile per 12ore a temperatura ambiente; essa non deve essere conservata in frigor ifero. La soluzione diluita per l'infusione deve essere infusa appena possibile entro le 24 ore e deve essere conservata in frigorifero; il congelamento non e' consigliato.
Avvertenze
Prima di iniziare il trattamento con ganciclovir, i pazienti devono essere informati dei potenziali rischi per il feto. In studi animali ganciclovir e' risultato mutageno, teratogeno, aspermatogeno, carcinogenoe soppressore della fertilita' femminile. Il medicinale, pertanto, de ve essere considerato per l'uomo un potenziale teratogeno e carcinogeno con la potenzialita' di causare difetti alla nascita e neoplasie. E'molto probabile che il farmaco causi la temporanea o definitiva inibi zione della spermatogenesi. Le donne in eta' fertile devono essere informate sulla necessita' di utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento. Gli uomini devono utilizzare contraccettivi di barriera durante il trattamento e per almeno 90 giorni dopo la sospensione del farmaco, a meno di non avere l'assoluta certezza che la partner non sia a rischio di gravidanza. L'uso del medicinale nei bambini enegli adolescenti necessita estrema cautela per la potenziale carcino genicita' e tossicita' a livello riproduttivo a lungo termine. I benefici attesi dal trattamento devono superare i rischi. In pazienti trattati con il farmaco sono state osservate grave leucopenia, neutropenia,anemia, trombocitopenia, pancitopenia, riduzione della funzionalita' del midollo osseo e anemia aplastica. La terapia non deve essere iniziata se la conta dei neutrofili e' inferiore a 500 cellule/mcL o la conta delle piastrine e' inferiore a 25000/mcL o il livello di emoglobinae' inferiore a 8 g/dL. Il medicinale deve essere usato con cautela ne i pazienti con emocitopenia preesistente o con storia pregressa di emocitopenia farmaco-correlata e in pazienti sottoposti a radioterapia. Durante la terapia si raccomanda di effettuare un monitoraggio della conta completa delle cellule ematiche e delle piastrine. Nei pazienti con alterata funzionalita' renale deve essere effettuato un piu' frequente monitoraggio della conta delle cellule ematiche. Nei pazienti che sviluppano grave leucopenia, neutropenia, anemia e/o trombocitopenia siraccomanda il trattamento con fattori di crescita emopoietici e/o l'i nterruzione della terapia. In pazienti con alterata funzionalita' renale, sono necessari aggiustamenti della dose sulla base della clearancedella creatinina. In pazienti in terapia con imipenem-cilastatina e g anciclovir sono stai riportati casi di convulsioni. Il farmaco non deve essere usato insieme a imipenem- cilastatina a meno che il potenziale beneficio non superi i potenziali rischi. I pazienti trattati con ilfarmaco e didanosina altri farmaci mielosoppressivi (es. Zidovudina), o sostanze che interferiscono con la funzionalita' renale, devono ess ere attentamente monitorati per segnali di ulteriore tossicita'.
Interazioni
Probenecid somministrato insieme a ganciclovir orale determina una riduzione (20%) statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir con conseguente aumento (40%) statisticamente significativodella concentrazione plasmatica. Questi cambiamenti sono legati ad un meccanismo di interazione che determina una competizione per la secre zione tubulare renale. Pertanto pazienti che assumono contemporaneamente probenecid e farmaco devono essere strettamente monitorati per la tossicita' da ganciclovir. Quando zidovudina e' stata somministrata in presenza di ganciclovir orale si e' osservato un lieve (17%) ma significativo incremento dell'AUC della zidovudina. Si osservavano inoltre concentrazioni di ganciclovir tendenzialmente inferiori anche se non inmodo significativo. Tuttavia, poiche' sia ganciclovir che zidovudina hanno la potenzialita' di causare neutropenia ed anemia, alcuni pazienti potrebbero non tollerare la somministrazione concomitante di entrambi i farmaci a dosaggio pieno. Le concentrazioni plasmatiche di didanosina sono risultate costantemente aumentate quando questo farmaco e' stato somministrato contemporaneamente a ganciclovir (sia per via oraleche endovenosa). Un aumento dell'AUC di didanosina compreso tra l'84 e il 124% e' stato osservato con somministrazioni orali di ganciclovirdi 3 e 6 g/die; e analogamente e' stato osservato un aumento dell'AUC di didanosina tra il 38 e il 67% con dosi di 5 e 10 mg/kg/die di ganc iclovir somministrato per via endovenosa. Non e' stato osservato un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni di ganciclovir. I pazienti devono essere strettamente controllati per l'eventuale comparsa di tossicita' da didanosina.. Sono state riportate convulsioni inpazienti che assumevano contemporaneamente ganciclovir e imipenem-cil astatina. Questi farmaci non devono essere utilizzati contemporaneamente a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi. Sulla base dei risultati di uno studio condotto con somministrazione di dose singola tra quelle raccomandate per l'utilizzo di micofenolato mofetile (MMF) per via orale e di ganciclovir e.v., unitamente ai notieffetti dell'alterata funzionalita' renale sulla farmacocinetica del MMF e del ganciclovir, ci si deve attendere che la contemporanea somministrazione di questi agenti (che potenzialmente competono per la secrezione tubulare renale) possa dar luogo ad un incremento di glicuronato dell'acido micofenolico (MPAG) e delle concentrazioni di ganciclovir. Non sono previste sostanziali alterazioni della farmacocinetica dell'acido micofenolico (MPA), pertanto non si rendono necessari aggiustamenti della dose del MMF. In pazienti con alterata funzionalita' renaleai quali vengano somministrati contemporaneamente MMF e ganciclovir, devono essere seguite le raccomandazioni circa le dosi di ganciclovir e i pazienti devono essere controllati attentamente. Non sono stati evidenziati cambiamenti clinicamente significativi della farmacocineticadopo somministrazione contemporanea di zalcitabina e di ganciclovir. Sia valganciclovir che zalcitabina possono causare neuropatia periferica e i pazienti devono essere attentamente monitorati per l'insorgenzadi tali eventi. Non si sono osservate interazioni farmacocinetiche cl inicamente significative quando trimetoprim e ganciclovir orale sono stati somministrati in associazione. Tuttavia e' possibile un potenziamento della tossicita' poiche' entrambi i farmaci sono noti per essere mielosoppressivi, e quindi entrambi i farmaci possono essere somministrati contemporaneamente solo se i potenziali benefici superano i rischi. Non sono state osservate interazioni clinicamente significative trastavudina e ganciclovir quando somministrati contemporaneamente. Appa re improbabile a concentrazioni terapeutiche un effetto sinergico o antagonistico sulla inibizione dell'HIV in presenza di ganciclovir o delCMV in presenza di farmaci antiretrovirali. Ad esempio appaiono impro babili alterazioni metaboliche causate dagli inibitori della proteasi o dagli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI) a causa del mancato coinvolgimento del citocromo P450 nel metabolismo del ganciclovir. Altre potenziali interazioni farmacologiche: la tossicita' puo' essere aumentata quando ganciclovir e' somministrato contemporaneamente, o assunto immediatamente prima o dopo altri farmaci che inibiscono la replicazione di popolazioni cellulari in rapida divisione come avviene nel midollo osseo, nei testicoli e negli strati germinali della pelle e della mucosa gastrointestinale. Esempio di tali farmaci sono dapsone, pentamidina, flucitosina, vincristina, vinblastina, adriamicina, anfotericinaB, trimetoprim/sulfamidici, analoghi nucleosidici e idrossiurea. Poiche' il ganciclovir e' escreto per via renale, la sua tossicita' puo' essere aumentata con la co-somministrazione di ganciclovir e farmaci che riducano la clearance renale del ganciclovir e ne aumentino quindi la concentrazione. La clearance renale del ganciclovir puo' essere inibita da due meccanismi: la nefrotossicita' causata da farmaci quali cidofovir e foscarnet e l'inibizione competitiva della secrezione tubulare renale attiva causata da altri analoghi nucleosidici. Percio' il concomitante uso di questi farmaci assieme al ganciclovir dovrebbe essere considerato solo nel caso in cui i potenziali benefici superino i rischi.
Effetti indesiderati
Neutropenia, anemia e trombocitopenia sono stati gli effetti collaterali ematologici piu' frequenti in corso di terapia con ganciclovir. Ulteriori reazioni avverse segnalate con l'uso di ganciclovir e.v. od orale sono riportate nella tabella qui di seguito. I raggruppamenti per frequenza dei seguenti eventi avversi sono basati sulla frequenza registrata nell'insieme dei dati relativi a studi clinici in pazienti con AIDS e in pazienti sottoposti a trapianto di organo solido. Infezioni einfestazioni. Comune: sepsi (batteriemia, viremia), cellulite, infezi oni delle vie urinarie, candidosi orale. Sangue e sistema linfatico. Molto comune: neutropenia (grave), anemia; comune: trombocitopenia (grave), leucopenia (grave), pancitopenia; non comune: depressione del midollo osseo. Sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Metabolismo e nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito, anoressia.Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ansia, confusione, altera zioni del pensiero; non comune: agitazione, disturbi psicotici. Sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia, disgeusia (alterazione del gusto), ipoestesia, parestesia, neuropatia periferica, convulsioni, capogiri (ad esclusione di vertigini); non comune: tremore. Disturbi oculari.Comune: edema maculare, distacco di retina, macchie nere flottanti, d olore oculare; non comune: alterazione della visione, congiuntivite. Apparato uditivo e vestibolare. Comune: dolore auricolare; non comune: sordita'. Disturbi cardiaci. Non comune: aritmie. Sistema vascolare. Non comune: ipotensione. Disturbi respiratori, del torace e del mediastino. Molto comune: dispnea; comune: tosse. Apparato gastrointestinale.Molto comune: diarrea; comune: nausea, vomito, dolore addominale, dol ore alla parte superiore dell'addome, costipazione, flatulenza, disfagia, dispepsia; non comune: distensione addominale, ulcerazioni della bocca, pancreatite. Sistema epatobiliare. Comune: anormalita' della funzione epatica, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento dell'aspartato aminotrasferasi; non comune: aumento della alanino aminotrasferasi. Cute e annessi. Comune: dermatite, sudorazione notturna, prurito; non comune: alopecia, orticaria, secchezza della cute. Apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo. Comune: dolore alla schiena, mialgia, artralgia, crampi muscolari. Sistema urinario. Comune: diminuzione della clearance della creatinina renale, alterazione della funzionalita' renale; non comune: ematuria, insufficienza renale. Sistema riproduttivo e mammella. Non comune: infertilita' maschile. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Comune: affaticabilita', piressia, rigidita', dolore, dolore toracico, malessere, astenia,reazione al sito di iniezione (solo per ganciclovir e.v.). Altro. Com une: perdita di peso, aumento della creatininemia.
Gravidanza e allattamento
La sicurezza del farmaco in gravidanza non e' stata ancora accertata. Ganciclovir diffonde rapidamente attraverso la placenta umana. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico e della tossicita' riproduttiva osservata negli studi con ganciclovir sugli animali vi e' il rischio teorico di teratogenicita' nell'uomo. Il farmaco puo' essere somministrato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio per il feto. Le donne in eta' fertile devono essere informate sulla necessita' di utilizzare durante il trattamento con ganciclovir metodi contraccettivi efficaci. Gli uomini devono essere informati sullanecessita' di impiegare contraccettivi di barriera durante e per alme no 90 giorni successivi al trattamento con il medicinale, a meno di non avere l'assoluta certezza che la partner non sia a rischio di gravidanza. Non e' noto se ganciclovir sia escreto con il latte materno, ma non e' possibile escludere la possibilita' che ganciclovir venga escreto con il latte materno e causi gravi reazioni avverse nel bambino allattato. Percio' l'allattamento al seno deve essere interrotto.