Citalopram Molt - 28cpr Riv 20mg
Dettagli:
Nome:Citalopram Molt - 28cpr Riv 20mgCodice Ministeriale:035976024
Principio attivo:Citalopram Bromidrato
Codice ATC:N06AB04
Fascia:A
Prezzo:6.29
Rimborso:6.29
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Molteni & C. F.Lli Alitti Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi
Denominazione
CITALOPRAM MOLTENI 20 - 40 MG
Formulazioni
Citalopram Molt - 14cpr Riv 20mg
Citalopram Molt - 28cpr Riv 20mg
Citalopram Molt - 14cpr Riv 40mg
Categoria farmacoterapeutica
Antidepressivi.
Principi attivi
Citalopram.
Eccipienti
Amido di mais, lattosio monoidrato, croscarmellosa sodica, glicerolo, copovidone, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido.
Indicazioni
Sindromi depressive endogene e prevenzione delle ricadute e delle ricorrenze; disturbi d'ansia con crisi di panico, con o senza agorafobia.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; eta' inferiore ai 18 anni; I-MAO (inibitori della monoamino-ossidasi); la co-somministrazione di Inibitori della ricaptazione della serotonina (SSRI) e MAO-inibitori puo' causare gravi reazioni avverse, a volte letali; alcuni casi si presentano con caratteristiche simili allasindrome serotoninergica; citalopram non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con Inibitori delle Monoamino ossidasi (I-MAO)inclusa la selegilina in dosi giornaliere superiori a 10 mg/die; non somministrare prima di 14 giorni dopo la sospensione di un I-MAO irreversibile o per il tempo specificato dopo l'interruzione di un I-MAO reversibile (RIMA); gli I-MAO non devono essere somministrati prima di 7giorni dopo la sospensione del citalopram; controindicato in combinaz ione con il linezolid a meno che non ci siano macchinari per l'attentaosservazione e monitoraggio della pressione sanguigna; controindicato per i pazienti di cui e' noto che sono affetti da prolungamento dell' intervallo QT o sindrome congenita del QT lungo; controindicato in co-somministrazione con medicinali noti per causare un prolungamento dell'intervallo QT; non usare in concomitanza con il pimozide; generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.
Posologia
>>Depressione. Adulti: citalopram deve essere somministrato come singola dose orale giornaliera da 20 mg. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. L'effetto antidepressivo si manifesta in genere entro2-4 settimane dall'inizio della terapia; e' opportuno che il paziente venga seguito dal medico fino a remissione dello stato depressivo. Po iche' il trattamento con antidepressivo e' sintomatico, deve essere continuato per un appropriato periodo di tempo, in genere 4-6 mesi nellemalattie maniaco-depressive. In pazienti con depressione unipolare ri corrente puo' essere necessario continuare la terapia di mantenimento per lungo tempo al fine di prevenire nuovi episodi depressivi. >>Disturbi di panico. Adulti: per la prima settimana di trattamento la dose raccomandata e' di 10 mg, successivamente la dose viene aumentata a 20 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 40 mg al giorno. La massima efficacia viene raggiunta dopo circa 3 mesi di trattamento. Nei disturbi d'ansia con crisi di panico il trattamento e' a lungo termine. Il mantenimento della risposta clinica e' stato dimostrato durante il trattamento prolungato (1 anno). In caso di insonnia o di forte irrequietezza si raccomanda un trattamento addizionale con sedativi in fase acuta. Pazienti anziani (> 65 anni di eta'): per i pazienti anziani,la dose deve essere ridotta a meta' della dose raccomandata, ad esemp io 10-20 mg al giorno. La dose massima raccomandata per gli anziani e'pari a 20 mg al giorno. Ridotta funzionalita' epatica: per i pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, la dose iniziale raccoman data per le prime due settimane di trattamento e' di 10 mg al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore nella titolazione posologica in pazienti con funzionalita' epatica gravemente ridotta. Metabolizzatori lenti del CYP2C19: per i pazienti noti per essere metabolizzatori lenti in merito al CYP2C19 e' raccomandata una dose iniziale di 10 mg al giorno durante le prime due settimane di trattamento. Sulla base della rispostaindividuale del paziente, la dose puo' essere aumentata fino ad un ma ssimo di 20 mg al giorno. Insufficienza renale: in questi pazienti e' consigliabile attenersi al dosaggio minimo consigliato. Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: citalopram non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Quando si decide di interrompere il trattamento le dosi devono essere ridotte in modo graduale per minimizzare l'entita' dei sintomi di astinenza. Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento: si deve evitare unasospensione brusca del trattamento. Quando si interrompe il trattamen to con citalopram la dose deve essere ridotta gradualmente in un periodo di almeno 1-2 settimane per ridurre il rischio di reazioni da sospensione. Se si dovessero manifestare, a seguito della riduzione della dose o al momento della interruzione del trattamento, sintomi non tollerabili, si puo' prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza. Successivamente il medico puo' continuare a ridurre la dose, ma in modo piu' graduale.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.
Avvertenze
Utilizzare gli antidepressivi per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidari e ostilita' sono stati osservati con maggior frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto aquelli trattati con placebo. Non sono disponibili i dati sulla sicure zza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Alcuni pazienti con disturbi di panico possono manifestare sintomi di ansia intensificata all'inizio del trattamento. Queste reazioni paradosse generalmente si attenuano entro le prime due settimane dall'inizio del trattamento. Si consiglia una dose di partenza piu' bassa per ridurre la probabilita' di effetti ansiogeni paradossi. L'iponatremia,e' stata riportata come rara reazione avversa, con l'uso degli SSRI e generalmente e' reversibile dopo l'interruzione della terapia. I pazi enti anziani di sesso femminile sembrano essere a rischio particolarmente elevato. La depressione e' associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Questo rischio persistefino a quando non si verifichi una remissione significativa. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane o piu' di trattamento, controllare i pazienti fino a quando non si verifichi tale miglioramento. Anche altre patologie psichiatriche per le qualiviene prescritto citalopram possono essere associate ad un aumento de l rischio di eventi correlati al suicidio. Inoltre, puo' esservi co-morbilita' di tali patologie con la depressione maggiore. L'utilizzo di SSRI/SNRI e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzatada irrequietezza soggettivamente spiacevole od angosciante e necessit a' di muoversi spesso accompagnata da incapacita' di sedersi o restareimmobile. E' piu' probabile che tali sintomi si presentino entro le p rime settimane di trattamento. Nei pazienti che sviluppano tali sintomi, l'aumento del dosaggio puo' essere dannoso. In pazienti con malattia maniaco-depressiva si puo' verificare un cambio verso la fase maniacale. Interrompere citalopram se il paziente entra in una fase maniacale. Gli attacchi epilettici sono un potenziale rischio con l'uso di farmaci antidepressivi. Interrompere citalopram in tutti i pazienti in cui si manifestano attacchi epilettici. Evitare citalopram in pazienti con epilessia instabile ed monitorare i pazienti con epilessia controllata. Interrompere citalopram se si verifica un aumento nella frequenzadi crisi epilettiche. In pazienti diabetici il trattamento con SSRI p uo' alterare il controllo glicemico. Puo' essere necessario aggiustareil dosaggio dell'insulina o degli ipoglicemizzanti orali. In rari cas i e' stata riportata una sindrome serotoninergica in pazienti trattaticon SSRI. Un'associazione di sintomi quali agitazione, tremore, miocl ono ed ipertermia puo' indicare lo sviluppo di questa condizione. Interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica. Non usarecitalopram in associazione con prodotti medicinali con effetto seroto ninergico. Con gli SSRI sono stati segnalati tempi di coagulazione prolungati e/o anomalie della coagulazione quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, sanguinamento gastrointestinale ed altre forme di emorragia cutanea o di sanguinamento delle mucose. E' consigliata cautela in pazienti che assumono SSRI, particolarmente in caso di uso concomitantedi sostanze attive che possono influenzare la funzionalita' piastrini ca o altre sostanze che possono aumentare il rischio di emorragie, cosi' pure in pazienti con anamnesi di disturbi della coagulazione. L'esperienza clinica relativa alla cosomministrazione di ECT e SSRI e' limitata, pertanto si raccomanda cautela. Gli effetti indesiderati possonoessere piu' comuni durante l'uso concomitante di citalopram e prepara zioni erboristiche contenenti l'Erba di S. Giovanni. Pertanto non cosomministrare citalopram e le preparazioni contenenti l'Erba di S. Giovanni. La combinazione del citalopram con MAO-A inibitori non e' generalmente raccomandata a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica. All'inizio del trattamento, si possono manifestare insonnia ed agitazione. In tali casi aggiustare il dosaggio. Alla sospensione del trattamento e' comune l'insorgenza di sintomi da sospensione in particolar modo se la sospensione e' improvvisa. Il rischio di sintomida astinenza puo' dipendere da vari fattori, comprese durata e dosagg io della terapia e velocita' di riduzione del dosaggio. Generalmente tali sintomi sono da lievi a moderati; tuttavia, in alcuni pazienti essi possono essere di grave intensita'. Essi compaiono solitamente entroi primi giorni dalla sospensione del trattamento; sono stati tuttavia riferiti casi molto rari di sintomi da astinenza in pazienti che avev ano inavvertitamente dimenticato di assumere una dose. In generale tali sintomi sono autolimitanti e si risolvono solitamente entro 2 settimane, sebbene in alcuni pazienti essi possano prolungarsi (2-3 mesi o piu'). Qualora si debba sospendere il trattamento si consiglia pertantodi ridurre gradualmente il dosaggio in un periodo di varie settimane o mesi, conformemente alle necessita' del paziente. Il trattamento di pazienti psicotici con episodi depressivi puo' far aumentare i sintomipsicotici. Citalopram e' risultato causare un prolungamento dose-dipe ndente dell'intervallo QT. Durante l'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassemia o con un preesistente prolungamentodell'intervallo QT o altre patologie cardiache. Si consiglia cautela con i pazienti affetti da significativa bradicardia, in pazienti con recente infarto acuto del miocardio o con insufficienza cardiaca non compensata. Squilibri elettrolitici come ipopotassiemia e ipomagnesemia aumentano il rischio di aritmie maligne correggerli prima di iniziare il trattamento. Se si trattano pazienti con patologia cardiaca stabile, conisiderare l'opportunita' di effettuare un controllo ECG prima di iniziare il trattamento. Se durante il trattamento si presentano segnidi aritmia cardiaca, sospendere il farmacoe effettuare un ECG. Gli SS RI, possono avere effetti sul diametro pupillare inducendo midriasi. Tale effetto midriatico puo' restringere l'angolo visivo e indurre un aumento della pressione intraoculare e glaucoma ad angolo stretto, specialmente nei soggetti predisposti. Usare con cautela citalopram. Il farmaco contiene lattosio.
Interazioni
A livello farmacodinamico, sono stati riportati casi di sindrome da serotonina con citalopram e moclobemide e buspirone. L'uso contemporaneodi citalopram e MAO-inibitori puo' provocare gravi effetti indesidera ti, incluso la sindrome serotoninergica. Sono stati riferiti casi di reazioni gravi, e talvolta fatali, in pazienti sottoposti ad un trattamento con SSRI associato ad un inibitore delle monoammino ossidasi (IMAO), compresi la selegilina, un IMAO irreversibile (selettivo), e gli IMAO reversibili linezolide (non selettivo) e moclobemide (selettivo per tipo IA), ed in pazienti che avevano recentemente interrotto il trattamento con un SSRI ed avevano iniziato la terapia con un IMAO. Alcunicasi si presentavano con caratteristiche simili a quelle della sindro me serotoninergica. Se tale condizione progredisce senza alcun intervento, puo' risultare fatale in seguito a rabdomiolisi, ipertermia centrale con insufficienza acuta multi-organo, delirio e coma. Prolungamento dell'intervallo QT: e' controindicata la co-somministrazione di citalopram con medicinali che prolungano l'intervallo QT. Pimozide: l'uso concomitante di citalopram e pimozide e' controindicato. Selegilina: l'uso concomitante di citalopram e selegilina (a dosi superiori a 10 mgal giorno) e' controindicato. Litio e Triptofano: non sono state risc ontrate interazioni farmacocinetiche tra il litio e il citalopram. Sumatriptan e tramadolo: l'uso contemporaneo di sumatriptan ed altri triptani non e' raccomandato. Erba di San Giovanni: le interazioni farmacocinetiche non sono state investigate. Emorragia: e' necessaria particolare cautela per quei pazienti che vengono trattati contemporaneamentecon anticoagulanti, farmaci che possono influenzare la funzione delle piastrine, quali gli antinfiammatori non steroidei (o FANS), l'acido acetilsalicilico, il dipiridamolo, e la ticlopidina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di emorragie. Terapia Elettroconvulsivante (ECT): non ci sono studi clinici che stabiliscono il rischio o il beneficio dell'uso combinato della terapia elettroconvulsivante (ECT) e il citalopram. Alcool: l'associazione tra citalopram e alcool e', tuttavia, sconsigliata. Prodotti medicinali che inducono prolungamento dell'intervallo QT o ipopotassiemia o ipomagnesemia si richiede cautelaper l'uso concomitante di altri medicinali che prolungano l'intervall o QT o di farmaci che inducono ipopotassiemia/ipomagnesemia. Prodotti medicinali che abbassano la soglia convulsiva gli SSRI possono abbassare la soglia convulsiva. Neurolettici: l'utilizzo di citalopram non haevidenziato alcuna interazione clinicamente rilevante con i neurolett ici. La biotrasformazione di citalopram in demetilcitalopram e' mediata dagli isoezimi del sistema citocromo P450, CYP2C19, CYP3A4 e CYP2D6.Il fatto che il citalopram sia metabolizzato da piu' di un CYP signif ica che l'inibizione della sua biotrasformazione e' meno probabile poiche' l'inibizione di un enzima puo' essere compensato da un altro. Pertanto la co-somministrazione del citalopram con altri prodotti medicinali nella pratica clinica ha una probabilita' bassa di produrre interazioni farmacocinetiche. Cibo: non sono stati segnalati effetti del cibo sull'assorbimento e sulle altre proprieta' farmacocinetiche di citalopram. La co-somministrazione con ketoconazolo non cambia la farmacocinetica del citalopram. Uno studio di interazione farmacocinetica del litio e citalopram non ha rivelato alcuna interazione farmacocinetica. Cimetidina: si raccomanda cautela quando si somministra citalopram in combinazione con cimetidina. La cosomministrazione di escitalopram conomeprazolo 30 mg una volta al giorno ha prodotto un moderato aumento (circa 50%) nelle concentrazioni plasmatiche di escitalopram. Esercitare cautela nell'utilizzo contemporaneo di inibitori del CYP2C19 o cimetidina. Possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio. Metoprololo: si raccomanda cautela quando il citalopram e' cosomministrato a prodotti medicinali che sono metabolizzati principalmente da questo enzima, e che hanno un ristretto indice terapeutico. Aggiustamenti del dosaggio possono essere necessari. La co- somministrazione con metoprololo comporta un raddoppiamento dei livelli plasmatici di quest'ultimo, ma non aumenta in modo statisticamente significativo l'effetto del metoprololo sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca. Uno studio di interazione farmacocinetica/farmacodinamica con cosomministrazione di citalopram e metoprololo (un substrato CYP2D6) ha mostrato un raddoppiamento dei livelli plasmatici di metoprololo, ma non sono stati osservati effetti clinicamente significativi del metoprololo sulla pressione sanguigna o sulla frequenza cardiaca nei volontari sani. Citalopram e demetilcitalopram sono inibitori trascurabili del CYP2C9, CYP2E1 e CYP3A4, e solo inibitori deboli del CYP1A2, CYP2C19 e CYP2D6, in confronto agli altri SSRI noti come inibitori significativi. Levomepromazina, digossina, carbamazepina non sono stati osservati cambiamenti osono stati osservati solo piccoli cambiamenti privi di rilevanza clin ica, quando il citalopram e' stato somministrato con substrati CYP1A2,CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4. Non sono state osservate interazion i farmacocinetiche tra il citalopram e la levopromazina, o la digossina. Desipramina, Imipramina: non e' stato dimostrato nessun effetto ne'sui livelli di citalopram ne' su quelli di imipramina, anche se i liv elli di desipramina, metabolita principale dell'imipramina, erano aumentati. Quando la desipramina e' associata al citalopram, si osserva unaumento della concentrazione plasmatica della desipramina; puo' perta nto rendersi necessaria una riduzione del suo dosaggio.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati osservati con il citalopram sono in generale,di lieve entita' e di tipo transitorio. Essi si manifestano soprattut to nella prima o seconda settimana di terapia, per poi attenuarsi successivamente. Le reazioni avverse sono presentate nella classificazioneMedDRA Preferred Term Level. Per le seguenti reazioni e' stata riscon trata una correlazione dose-risposta: aumentata sudorazione, bocca secca, insonnia, sonnolenza, diarrea, nausea e affaticamento. Di seguito si mostrano la percentuale di reazioni avverse associate con gli SSRI e/o col citalopram e manifestatesi sia nel >= 1% dei pazienti in studiclinici controllati con placebo in doppio cieco sia nell'esperienza p ost-marketing. Le classi di frequenza sono definite come segue: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1000, <1/100), raro (>= 1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non noto. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita', reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non nota: inappropriata secrezione dell'ormone ADH. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito, diminuzione del peso; non comune: aumento dell'appetito, aumento del peso; raro: iponatremia; non nota: ipokalemia. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, libido diminuita, ansia, nervosismo, stato confusionale, orgasmo anormale (donne), disturbi dell'attivita' onirica; non comune: aggressione, depersonalizzazione, allucinazione, mania; non nota: attacchi di panico, bruxismo, irrequietezza, ideazione suicidaria, comportamento suicidario. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, insonnia, mal di testa; comune: tremore, parestesia, vertigini, disturbi dell'attenzione; non comune: sincope; raro: convulsioni, grande male, discinesia, alterazioni del gusto; non nota: convulsioni, sindrome seroto-ninergica, disturbi extra-piramidali, akatisia, disturbi del movimento. Patologie dell'occhio. Noncomune: midriasi; non nota: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, tachicardia; non nota: prolungamento dell'intervallo QT, aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta. Patologie vascolari. Raro: emorragia; non nota: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: sbadiglio; non nota: epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: secchezza delle fauci, nausea; comune: diarrea, vomito, stitichezza; non nota: emorragia gastrointestinale (inclusa emorragia rettale). Patologie epatobiliari. Raro: epatite; non nota: test anormali della funzionalita' epatica. Patologiedella cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: sudorazione aume ntata; comune: prurito; non comune: orticaria, alopecia, rash, porpora, reazione di fotosensibilita'; non nota: ecchimosi, angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: impotenza, disturbi di eiaculazione, mancata eiaculazione; non comune: menorragia (femmine); non nota: metrorragia (femmine), priapismo, galattorrea (maschi). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: edema; raro: piressia. Fratture ossee: studi epidemiologici, condotti principalmente in pazienti a partire dai 50 anni di eta', hanno evidenziato un aumento del rischio di fratture nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Il meccanismo legato a tale rischio non e' noto. Prolungamento dell'intervallo QT: durante l'esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari, inclusa Torsione di Punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile con ipopotassemia o con un preesistente prolungamento dell'intervallo QT o altre patologie cardiache. Sintomi da sospensione osservati in seguito ad interruzione del trattamento: l'interruzione del trattamento (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. I sintomi piu' comunemente riportati sono: vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesie e sensazione di scossa elettrica), disturbidel sonno (compresi insonnia e sogni vividi), agitazione o ansia, nau sea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emozionale, irritabilita' e disturbi visivi. Generalmente tali eventi sono da lievi a moderati ed auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto che, se non e' piu' richiesto il trattamento, vi sia una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose.
Gravidanza e allattamento
I dati su donne in gravidanza, non indicano tossicita' malformativa feto/neonatale. Tuttavia, il citalopram non deve essere usato durante lagravidanza, a meno che non sia evidentemente necessario, e soltanto d opo attenta considerazione del rapporto rischio/beneficio. I neonati devono essere tenuti in osservazione se l'uso del citalopram nella madre si e' protratto nelle ultime fasi della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre. Durante la gravidanza deve essere evitata una brusca interruzione. In seguito all'uso da parte della madre di SSRI/SNRI durante le ultime fasi della gravidanza, il neonato puo' manifestare iseguenti sintomi: disturbi respiratori, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura instabile, difficolta' nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperriflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto cronico, sonnolenza e difficolta' a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti sia agli effetti serotoninergici oppure ai sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicazioni iniziano immediatamente dopo il parto o nelle ore immediatamente successive (meno di 24 ore). Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso di SSRIs in gravidanza, soprattutto verso la fine della gestazione, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Nella popolazione generale si verificano 1-2 casi di PPHN ogni 1000 gravidanze. Il citalopram viene escreto nel latte materno. Si stima che i neonati che vengono allattati ricevano circa il 5% della dose giornaliera assunta dalla madre (in mg/kg). Solo eventi di lieve entita' sono stati osservati nei neonati. Comunque, le informazioni esistenti sono insufficienti per valutare il rischio nei bambini. Si raccomanda cautela. I dati sugli animali hanno dimostrato che citalopram puo' influire sulla qualita' dello sperma. Nell'uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l'effetto sulla qualita' dello sperma e' reversibile. Finora non e' stato osservato impatto sulla fertilita'.