Cisplatino Acc - 1fl 50ml 1mg/Ml
Dettagli:
Nome:Cisplatino Acc - 1fl 50ml 1mg/MlCodice Ministeriale:040210039
Principio attivo:Cisplatino
Codice ATC:L01XA01
Fascia:H
Prezzo:21.22
Produttore:Accord Healthcare Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo da luce e a temperatura ambiente
Scadenza:24 mesi
Denominazione
CISPLATINO ACCORD HEALTHCARE ITALIA 1 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Cisplatino Acc - 1fl 10ml 1mg/Ml
Cisplatino Acc - 1fl 50ml 1mg/Ml
Cisplatino Acc - 1fl 100ml1mg/Ml
Categoria farmacoterapeutica
Agenti antineoplastici, composti del platino.
Principi attivi
1 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 1 mg di cisplatino. 10 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 10 mg di cisplatino. 25 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 25 mg di cisplatino. 50 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 50 mg di cisplatino. 100 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 100 mg di cisplatino.
Eccipienti
Sodio cloruro, sodio idrossido (per aggiustare il pH), acido cloridrico (per aggiustare il pH), acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Il cisplatino e' indicato per il trattamento di: carcinoma del testicolo avanzato o metastatico, carcinoma ovarico avanzato o metastatico carcinoma della vescica avanzato o metastatico, carcinoma a cellule squamose della testa e del collo avanzato o metastatico carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico carcinoma polmonare a piccole cellule avanzato o metastatico. Il cisplatino e' indicato nel trattamento del carcinoma della cervice uterina in associazione con altri chemioterapici o con la radioterapia. Il cisplatino puo' essere utilizzato in monoterapia o in terapia in associazione.
Controindicazioni / effetti secondari
Il cisplatino e' controindicato in pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; con disfunzione renale pre-esistente; in condizioni disidratate (la pre- e la post-idratazione sono necessarie per prevenire la grave disfunzione renale); conmielosoppressione; con un'alterazione pre-esistente dell'udito; con n europatia causata dal cisplatino; che allattano al seno; in associazione con vaccini vivi, incluso il vaccino per la febbre gialla; in associazione con fenitoina in uso profilattico.
Posologia
Cisplatino 1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione deve esserediluito prima della somministrazione. La soluzione diluita deve esser e somministrata esclusivamente per via endovenosa mediante infusione. Per la somministrazione, si deve evitare che qualsiasi dispositivo (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe) contenente alluminio possa venire in contatto con il cisplatino. Adulti e bambini: la dose di cisplatino dipende dalla malattia primaria, dalla reazione prevista e dal fatto che il cisplatino sia utilizzato in monoterapia o come componente di una chemioterapia combinata. Le indicazioni relative alla posologia si applicano sia agli adulti che ai bambini. Per la monoterapia, sono raccomandati due regimi posologici: singola dose da 50 a 120 mg/m^2 di superficie corporea ogni 3 - 4 settimane; da 15 a 20 mg/m^2/giorno per cinque giorni, ogni 3-4 settimane. Se il cisplatino viene utilizzato in una chemioterapia combinata , la dose di cisplatinodeve essere ridotta. La dose abituale e' 20 mg/m^2 o piu' una volta o gni 3-4 settimane. Per il trattamento del carcinoma della cervice uterina, il cisplatino viene utilizzato in associazione alla radioterapia.La dose abituale e' 40 mg/m^2 ogni settimana per 6 settimane. Per le avvertenze e le precauzioni da considerare prima dell'inizio del ciclodi trattamento successivo. Nei pazienti con disfunzione renale o depr essione midollare, la dose deve essere ridotta in modo adeguato. La soluzione di cisplatino per infusione, preparata secondo le istruzioni deve essere somministrata mediante infusione endovenosa nel corso di unperiodo di 6-8 ore. E' necessario mantenere un'adeguata idratazione n elle 2-12 ore che precedono la somministrazione, e per almeno 6 ore dopo la somministrazione del cisplatino. L'idratazione e' necessaria perindurre una sufficiente diuresi durante e dopo il trattamento con cis platino. Si ottiene l'idratazione mediante l'infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%; miscela di una soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% e di una soluzione di glucosio al 5% (1:1). Idratazione prima del trattamento con cisplatino: infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per un periodo di 6-12ore, con una quantita' totale di almeno 1 litro. Idratazione dopo la conclusione della somministrazione di cisplatino: infusione endovenosadi altri 2 litri alla velocita' di 100-200 ml/ora per un periodo di 6 -12 ore. La diuresi forzata puo' essere necessaria se la secrezione diurina e' inferiore a 100-200 ml/ora dopo l'idratazione. La diuresi fo rzata puo' essere ottenuta con la somministrazione endovenosa di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di soluzione di mannitolo al 10%), o con la somministrazione di un diuretico se la funzione renale e' normale. La somministrazione di mannitolo o di un diuretico e' inoltre necessaria anche quando la dose di cisplatino somministrata e' superiore a 60 mg/m^2 di superficie corporea. Nelle 24 ore successive all'infusione di cisplatino, il paziente deve bere grandi quantita' di liquidi per assicurare un'adeguata secrezione di urina.
Conservazione
Soluzione non diluita: tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare o congelare.
Avvertenze
Il cisplatino puo' essere somministrato esclusivamente sotto la sorveglianza di un medico qualificato in oncologia, che abbia esperienza nell'impiego della chemioterapia antineoplastica. Devono essere disponibili attrezzature di supporto per il controllo delle reazioni anafilattiche. Il cisplatino reagisce con l'alluminio metallizzato formando un precipitato nero di platino. Deve quindi essere evitato l'uso di tutti i set per infusione endovenosa, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio. La soluzione per infusione non deve essere miscelata con altri farmaci o additivi. Il monitoraggio appropriato e la gestione del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo se sono disponibili diagnosi adeguate e condizioni di trattamento esatte. Il cisplatino ha dimostrato di avere ototossicita', nefrotossicita' e neurotossicita' cumulative. La tossicita' causata dal cisplatino puo' essere amplificata dall'uso combinato con altri farmaci, che sono tossici per isuddetti organi o sistemi. Prima, durante e dopo la somministrazione di cisplatino devono essere determinati i seguenti parametri relativi alle funzioni organiche: funzione renale; funzione epatica; funzioni emopoietiche (numero di globuli rossi e globuli bianchi e piastrine nelsangue); elettroliti sierici (calcio, sodio, potassio, magnesio). Que sti esami devono essere ripetuti ogni settimana per l'intera durata della terapia con cisplatino. La somministrazione ripetuta di cisplatinodeve essere posticipata fino al ripristino dei valori normali per i s eguenti parametri: creatinina sierica 130 mcmol/l o 1,5 mg/dl; urea < 25 mg/dl; globuli bianchi > 4.000/mcl o > 4,0 x 10^9 /l; piastrine > 100.000/mcl o > 100 x 10^9 /l; audiogramma: risultati entro l'intervallo di normalita'. Cisplatino causa grave nefrotossicita' cumulativa. Un'escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicita' di cisplatino. Questo si puo' realizzare con un'idratazione preventiva di 2 litri di un'appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazione post infusione (si raccomandano 2500 ml/m^2/24 h). Se l'idratazione massiccia e' insufficiente a mantenere adeguata l'escrezione di urina, puo' essere somministrato un diuretico osmotico.L'iperuricemia e l'iperalbuminemia possono predisporre a nefrotossici ta' indotta da cisplatino. Sono stati segnalati casi gravi di neuropatie. Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una sensazione di vibrazioni. E' stata riportata anche la perdita della funzione motoria. Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari. Particolare cautela deve essere esercitata nei pazienti con neuropatia periferica non causata dal cisplatino. Prima di ogni ciclo, deve essere stabilita l'assenza di sintomi di neuropatia periferica. Ototossicita' e' stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con unasingola dose di cisplatino di 50mg/m^2, e si manifesta con tinnito e/ o perdita dell'udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000 Hz). Occasionalmente si puo' verificare una diminuzione della capacita' di percepire i toni di una conversazione. L'effetto ototossico puo' essere piu' pronunciato nei bambini che ricevono cisplatino. La perdita dell'udito puo' essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare piu' frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente e' statasegnalata sordita' dopo la dose iniziale di cisplatino. L'ototossicit a' puo' essere aumentata da una precedente irradiazione cranica simultanea e puo' essere collegata al picco della concentrazione plasmatica di cisplatino. Non e' chiaro se l'ototossicita' indotta da cisplatino sia reversibile. Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria. E' stata riportata anche tossicita' vestibolare. Si possonoverificare reazioni di ipersensibilita' che appaiono nella maggior pa rte dei casi durante l'infusione, e richiedono la sospensione dell'infusione e un appropriato trattamento sintomatico. Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino. Sono state osservate reazioni di tipo anafilattico al cisplatino. Queste reazioni possono essere controllate con la somministrazione di antistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi. La conta ematologica e la funzione epatica devono essere controllate a intervalli regolari. Negliesseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l'utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni. Cisplatino e' un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali. La cancerogenicita' e' possibile ma non e' stata dimostrata. Cisplatino e' teratogeno ed embriotossico nei topi. Durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Data la possibilita' di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilita' d'infiltrazione durante la somministrazione del farmaco. Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso. Questo agente citotossico ha mostrato una tossicita' piu' marcata di quanto di solito si osserva in chemioterapia antineoplastica. La tossicita' renale, che e' soprattutto cumulativa, e' grave e richiede particolari precauzioni durante la somministrazione. Nausea e vomito possono essere intensi e richiedono un adeguato trattamento antiemetico. Deve essere esercitata una stretta sorveglianza relativamente a reazioni di ototossicita', mielodepressione e reazioni anafilattiche. Preparazione della soluzione endovenosa. Sono essenziali precauzioni quando si maneggia la soluzione di cisplatino. In caso di esposizione accidentale al prodotto sono possibili lesioni cutanee. Si consiglia di indossare guanti. Nel caso in cui la soluzione di cisplatino entrasse in contatto con la pelle o le mucose, lavare la pelle o le mucose energicamente con acqua e sapone. Si raccomanda di adeguarsi alle procedure appropriate per la manipolazione e l'eliminazione degli agenti citostatici. Prima di somministrare la soluzione al paziente, verificare la limpidezza della soluzione e l'assenza di particelle. Particolare attenzione e' richiesta nei pazienti con infezioni batteriche o virali acute. I pazienti di entrambi i sessi devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino.
Interazioni
L'impiego simultaneo di farmaci mielosoppressori o di radioterapia intensifica gli effetti dell'attivita' mielosoppressiva del cisplastino. L'insorgenza di nefrotossicita' causata dal cisplatino puo' essere intensificata dal trattamento concomitante con farmaci antiipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazossido e propranololo. Sostenze nefrotossiche: la somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici o ototossici potenzia l'effetto tossico del cisplatino su sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino si raccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, ad esempio agenti citostatici quali la bleomicina e metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell'eliminazione renale. Il cisplatino somministrato inassociazione con bleomicina e vinblastina puo' indurre un fenomeno di Raynaud. La tossicita' renale di ifosfamide puo' essere maggiore se u sato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevuto cisplatino. In alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide, e' stata riscontrata una riduzione dei valori di litio nel sangue. Si raccomanda pertantodi monitorare i valori di litio. Se sono usati con il cisplatino, puo ' essere necessario adeguare il dosaggio di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone, perche' il cisplatino provoca un aumento della concentrazione di acido urico nel siero. In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o avanzati, l'associazione di docetaxel e cisplatino ha indotto effetti neurotossici piu' gravi (dose correlati e sensoriali) rispetto agli stessi farmaci usati in monoterapia a dosi simili. Gli agenti chelanti, come la penicillamina, possono ridurre l'efficacia del cisplatino. Nell'impiego concomitante di cisplatino e ciclosporina, deve essere tenuta in considerazione l'eccessivaimmunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. Sostanze ototo ssiche: La somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell'ansa) potenzia l'effetto tossicodel cisplatino sulla funzione uditiva. Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m2, la cui secrezio ne urinaria e' inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell'ansa considerando i possibili danni per l'apparato renale e l'ototossicita'. Ifosfamide puo' aumentare la perdita dell'udito a causa di cisplatino. Vaccini viviattenuati: il vaccino contro la febbre gialla e' strettamente controi ndicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione. In considerazione del rischio di malattia generalizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile. Anticoagulanti orali: in caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, siconsiglia di controllare regolarmente l'INR. Antistaminici, fenotiazi ne ed altro: l'uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazina, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi di ototossicita' (come vertigini e tinnito). Sostanze antiepilettiche: le concentrazioni sieriche di farmaci anticonvulsivanti possono rimanere a livelli subterapeutici durante il trattamento con cisplatino. Il cisplatino puo' ridurre l'assorbimento della fenitoina, con conseguente riduzione del controllo dell'epilessia quando la fenitoina viene somministrata contemporaneamente. Durante la terapia con cisplatino e' assolutamente controindicato iniziare una nuova terapia con anticonvulsivanti. Combinazione piridossina + altretamina:durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta e' stato sfavorevolmente influenzato q uando piridossina e' stata usata in combinazione con altretamina (esametilmelamina) e cisplatino. Paclitaxel: il trattamento con cisplatino prima di un'infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicita'.
Effetti indesiderati
Gli eventi avversi piu' frequentemente riferiti sono ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), disturbi dell'orecchio (alterazione dell'udito),disturbi renali (insufficienza renale, nefrotossicita', iperuricemia) e febbre. Effetti tossici gravi a carico dei reni, del midollo osseo e dell'orecchio sono stati riferiti in circa un terzo dei pazienti ai quali e' stata somministrata una singola dose di cisplatino. L'ototossicita' puo' essere piu' grave nei bambini. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (da>=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); raro (da >=1/10 .000 a 1/1.000); molto raro (1/10.000); non nota. Infezioni ed infestazioni. Non nota: infezione; comune: sepsi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: insufficienza midollare, trombocitopenia, leucopenia e anemia; non nota: anemia emolitica positiva al test di Coombs. Tumori benigni, maligni e non specificati. Rara: leucemia acuta. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattoidi. L'ipersensibilita' puo' presentarsi come eruzione cutanea, orticaria, eritema o prurito allergico. Patologie endocrine. Non nota: amilasi ematica aumentata, secrezione inappropriata di ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: disidratazione, ipopotassiemia, ipofosfatemia, ipocalcemia, tetania, spasmi muscolari e/o alterazioni dell'elettroc ardiogramma si verificano a causa del danno renale provocato dal cisplatino, che riduce quindi il riassorbomentotubulare dei cationi, ipercolesterolemia. Aumento dell'amilasi nel sa ngue; non comune: ipomagnesemia; molto rara: aumento del ferro nel sangue; molto comune: iponatremia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: accidenti cerebrovascolari, ictus emorragico, ictus ischemico, ageusia, arterite cerebrale, segno di Lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica; rara: convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile. Patologiedell'occhio. Non nota: visione offuscata, cecita' per i colori acquis ita, cecita' corticale, neurite ottica, papilledema, pigmentazione retinica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicita'; non nota: tinnito, sordita'; rara: i pazienti possono perdere la capacita' di sostenere una normale conversazione. L'alterazione dell'udito indotta da cisplatino puo' essere grave nei pazienti pediatrici enegli anziani. Patologie cardiache. Non nota: disturbi cardiaci; comu ne: aritmia, bradicardia, tachicardia; rara: infarto del miocardio; molto rara: arresto cardiaco. Patologie vascolari. Non nota: microangiopatia trombotica (sindrome uremica emolitica), fenomeno di Raynaud; comune: flebite nel sito di iniezione. Patologie gastrointestinali. Non nota: vomito, nausea, anoressia, singhiozzo, diarrea; non comune: deposito metallico sulle gengive; rara: stomatite. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento degli enzimi epatici, bilirubinemia aumentata; rara:riduzione dei livelli di albumina nel sangue. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, polmonite e insufficienza respiratoria; non nota: embolia polmonare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: rash, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: spasmi muscola ri. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta,insufficienza nella funzione renale, disturbo tubulare renale; molto comune. iperuricemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: spermatogenesi e ovulazione anormali, e ginecomastia dolorosa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: piressia (molto comune), astenia, malessere,stravaso in sede di infezione. Segnalare qualsiasi reazione avversa s ospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco.
Gravidanza e allattamento
Cisplatino puo' essere tossico per il feto quando somministrato ad unadonna incinta. Gli studi condotti su animali hanno dimostrato la toss icita' riproduttiva e la carcinogenicita' transplacentare. Cisplatino non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il medico non consideri il rischio per il singolo paziente clinicamente giustificato. Durante il trattamento con cisplatino e per almeno i successivi 6 mesi, devono essere intraprese misure appropriate per evitare la gravidanza. Il cisplatino viene escreto nel latte materno. Le pazienti trattate con cisplatino non devono allattare. E' raccomandata consulenzagenetica se il paziente desidera avere figli dopo la cessazione del t rattamento. Dal momento che un trattamento con cisplatino puo' causaresterilita' irreversibile, si raccomanda agli uomini che desiderano di ventare padre in futuro, di chiedere consigli circa la crioconservazione dello sperma prima del trattamento. I pazienti di sesso maschile e femminile devono utilizzare un contraccettivo efficace durante e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino.