Chinina Cloridr Sa - 10f 500mg 2

Dettagli:
Nome:Chinina Cloridr Sa - 10f 500mg 2
Codice Ministeriale:030659015
Principio attivo:Chinina Bicloridrato
Codice ATC:P01BC01
Fascia:C
Prezzo:33
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Salf Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CHININA CLORIDRATO S.A.L.F. 500 MG/2 ML

Formulazioni

Chinina Cloridr Sa - 10f 500mg 2

Categoria farmacoterapeutica

Antimalarici.

Principi attivi

Chinina bicloridrato.

Eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento dei casi gravi di malaria dovuti a ceppi di Plasmodium falciparum o ad infezione mista a specie non note. La somministrazione parenterale deve essere sostituita da quella orale non appena le condizioni del paziente lo consentano.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo (si tenga conto della possibilita' di reazione crociata tra chinina e chinidina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Miastenia gravis: la chinina ha attivita' di blocco neuromuscolare e puo' peggiorare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia gravis. Carenza di glucosio- 6-fosfato- deidrogenasi:emolisi e anemia emolitica possono manifestarsi in soggetti con caren za di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi trattati con chinina. La somministrazione di chinina deve essere interrotta immediatamente in caso di emolisi; prolungamento dell'intervallo QT; neurite ottica; anamnesi direazioni di ipersensibilita' associate a un precedente uso di chinina . Queste includono anche: porpora trombotica trombocitopenica o sindrome uremica emolitica, trombocitopenia, febbre emoglobinurica (emolisi acuta intravascolare, emoglobinuria ed emoglobinemia). Uso concomitante di amiodarone, astemizolo, terfenadina, tioridazina , pimozide, droperidolo, alofantrina, cisapride, levacetilmetadolo.

Posologia

Il dosaggio della chinina cloridrato e' calcolato in rapporto al peso corporeo sia nell'adulto sia nel bambino. La dose di carico iniziale e' di 20 mg/kg (fino alla dose massima di 1,4 g) infusa in 4 ore. La dose di carico non deve essere somministrata ai pazienti che hanno assunto chinina (o chinidina) o meflochina nella 24 ore precedenti. Dopo unintervallo di 8-12 ore il trattamento prosegue con una dose di manten imento di 10 mg/kg (fino alla dose massima di 700 mg) infusa in 4 ore da ripetere ad intervalli di 8-12 ore fino a quando le condizioni del paziente non consentono la somministrazione orale. La dose di mantenimento deve essere ridotta a 5-7 mg/kg nei soggetti con insufficienza renale o quando il trattamento parenterale e' richiesto per piu' di 48 ore. Nei reparti di terapia intensiva la dose di carico puo' essere somministrata, in alternativa, alla dose di 7 mg/kg infusa in 30 minuti, seguita immediatamente da una dose di 10 mg/kg in 4 ore. Dopo un intervallo di 8-12 ore la dose di mantenimento prosegue come descritto. Il concentrato non deve essere somministrato come tale ma solo dopo opportuna diluizione con almeno 10 volumi di soluzione fisiologica. Somministrare solo per infusione endovenosa lenta. L'eventuale soluzione diluita residua non puo' essere riutilizzata e deve essere eliminata.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non sono richieste particolari condizioni di conservazione inrelazione alla temperatura. La soluzione deve essere limpida, incolor e o leggermente paglierina e priva di particelle visibili.

Avvertenze

L'accertamento dell'eventuale ipersensibilita' al principio attivo deve tenere conto della possibilita' di reazioni crociate tra chinina e chinidina. La chinina puo' determinare, per stimolazione dell'increzione insulinica, una grave ipoglicemia potenzialmente letale, specialmente in gravidanza o nelle infezioni gravi e prolungate. I valori glicemici devono essere controllati prima della somministrazione e accuratamente monitorati nel corso del trattamento; puo' essere opportuna la somministrazione preventiva di soluzione glucosata. L'insorgenza di febbre emoglobinurica ("blackwater fever": caratterizzata da emolisi massiva, emoglobinemia e emoglobinuria), una rara reazione di ipersensibilita' che puo' causare insufficienza renale anche ad esito letale, e' piu' frequente nelle donne gravide. Gli effetti del farmaco possono aggravare le condizioni di soggetti con alterazioni del ritmo cardiaco (e.s. fibrillazione atriale, difetti di conduzione, blocchi) o altre gravipatologie cardiache, asma, emoglobinuria, neurite ottica, tinnito; in questi casi la somministrazione di chinina richiede particolare caute la. L'infusione rapida puo' causare ipotensione grave. L'uso concomitante di meflochina aumenta il rischio di convulsioni e di aritmie; la meflochina puo' essere somministrata solo dopo un intervallo di almeno 12 ore dall'ultima dose di chinina. Particolare cautela e' richiesta nei soggetti con insufficienza epatica o renale per la conseguente modifica della cinetica del farmaco.

Interazioni

La chinina cloridrato puo' interferire con i seguenti farmaci: inibitori del CYP450 (CYP3A4: per es. eritromicina, saquinavir, ketoconazolo e troleamdomicina; non specifici: per es. cimetidina e ranitidina), inquanto puo' verificarsi una diminuzione del metabolismo della chinina con conseguente aumento della tossicita'; induttori del CYP450 (CYP3A 4: per es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital e fenitoina), in quanto puo' verificarsi un aumento del metabolismo della chinina con conseguente diminuzione dell'efficacia; substrati del CYP1A2 (per es. teofillina e aminofillina): la co-somministrazione di chinina e teofillina o aminofillina puo' diminuire la concentrazione plasmatica della teofillina e puo' ridurre l'effetto di teofillina e aminofillina; substrati del CYP3A4 (per es. atorvastatina): la chinina aumenta la concentrazione plasmatica della atorvastatina, aumentando cosi' il rischio di miopatia o rabdomiolisi; substrati del CYP2D6 (per es. desipramina): la chinina diminuisce il metabolismo della desipramina nei metabolizzatori rapidi CYP2D6 ma non ha effetti nei metabolizzatori lenti CYP2D6; antiacidi contenenti alluminio e/o magnesio possono ritardare o diminuire l'assorbimento della chinina; agenti alcalinizzanti urinari (acetazolamide, sodio bicarbonato) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche della chinina; digossina: la co- somministrazione puo' determinare un aumento della concentrazione plasmatica della digossina e una riduzione della sua clearance biliare; pertanto se la co-somministrazione fosse necessaria, si raccomanda di monitorare e aggiustare la dose di digossina; farmaci che prolungano l'intervallo QT (astemizolo, meflochina, droperidolo, iloperidone, lapatinib, sunitinib, metadone, cisapride, terfenadina, pimoxide e chinidina): per un aumentato rischio dicardiotossicita'; bloccanti neuromuscolari (pancuronio, succinilcolin a, tubocurarina): la chinina puo' aumentare l'effetto di blocco neuromuscolare della succinilcolina e della tubocurarina. Ciclosporina: la chinina puo' ridurre la concentrazione plasmatica della ciclosporina diminuendone l'efficacia; flecainide: la chinina puo' interferire con ilmetabolismo della flecainide aumentandone la tossicita' (aritmie card iache); metformina: la chinina puo' aumentare la concentrazione plasmatica della metformina per riduzione della clearance; ritonavir: la co-somministrazione di chinina e ritonavir puo' determinare un aumento della concentrazione plasmatica della chinina e di conseguenza aumentarne la tossicita'; warfarin e anticoagulanti orali: la chinina puo' aumentare l'azione del warfarin e di altri anticoagulanti orali; eparine: la chinina puo' interferire con l'effetto anticoagulante. >> Associazioni controindicate (evitare l'uso concomitante). Antiaritmici - Amiodarone: aumento del rischio di aritmie ventricolari; a causa della lungaemivita dell'amiodarone il rischio persiste per diverse settimane (o anche mesi) dopo l'interruzione del trattamento. Antistaminici - Astemizolo e terfenadina: aumento del rischio di aritmie ventricolari. Antipsicotici - Tioridazina, pimozide e droperidolo: aumento del rischio di aritmie ventricolari. Antimalarici - Alofantrina: aumento del rischio di aritmie. Cisapride: aumento del rischio di aritmie ventricolari. Levacetilmetadolo: aumento del rischio di aritmie ventricolari. >>Associazioni che richiedono precauzioni particolari o un aggiustamento deldosaggio. Acidificanti delle urine: aumento della clearance renale, r iduzione dell'emivita e della concentrazione plasmatica di chinina. Alcalinizzanti delle urine - (es. acetazolamide, bicarbonato di sodio ):riduzione della clearance di chinina, aumento dell'emivita e della co ncentrazione plasmatica di chinina. Antimalarici - Meflochina: aumentodel rischio di convulsioni e di aritmie; questo non impedisce l'uso d i chinina per via endovenosa nei casi gravi. Antiulcera peptica - Cimetidina: inibisce il metabolismo e aumenta la concentrazione plasmaticadella chinina. Antiaritmici - Aumento della concentrazione plasmatica di flecainide. Anticoagulanti: inibizione dei fattori di coagulazione dipendenti dalla vitamina K e conseguente aumento dell'attivita' di w arfarin e altri antagonisti della vitamina K. Glicosidi cardiaci: aumento della concentrazione plasmatica di digossina . Miorilassanti - (e.g. pancuronio , succinilcolina , tubocurarina ): aumento dell'azione miorilassante e del conseguente rischio di deficit della muscolatura respiratoria. Interferenze con i test di laboratorio: la chinina puo' imbrunire il colore dell'urina e interferire con i seguenti test di laboratorio: dosaggio della chinidina plasmatica (falso aumento); VES (falsa riduzione); determinazione urinaria di: 17-idrossicorticosteroidi, 17-chetosteroidi e catecolamine (falso aumento). Inoltre, la chinina puo' interagire con il succo di pompelmo che, inibendo il CYP450, puo' ridurre il metabolismo della chinina e aumentarne la tossicita'.

Effetti indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati della chinina organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie cardiache: angina pectoris, torsione di punta, vasculiti, aritmie ventricolari, fibrillazione atriale, alterazionidella conduzione atrio-ventricolare. >>Ipotensione grave (conseguente ad infusione rapida). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo : eritema multiforme, eruzioni cutanee, edema facciale, angioedema (specialmente al volto), arrossamento cutaneo transitorio, prurito, fotosensibilita', sudorazione eccessiva, necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). >>Porpora trombotica trombocitopenica. Patologie endocrine: ipoglicemia. Patologie gastrointestinali: disfagia, dolore epigastrico, dolori addominali, nausea, vomito. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia, porfiria emolisi, coagulopatia, coagulazione intravascolare disseminata, ipoprotrombinemia, metaemoglobinemia, mielosoppressione, agranulocitosi. Patologie epatobiliari: epatotossicita' (epatite colostatica) ed epatiti granulomatose. Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilita', fotosensibilita', lupus anticoagulante. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: miastenia gravis. Patologie del sistema nervoso: apprensione, confusione, emicrania, cefalea, agitazione, inquietudine, sincope, vertigini, convulsioni. Patologie dell'occhio: visione dei colori anomala, vista annebbiata, diplopia, nistagmo, fotofobia, scotoma, disturbi della vista, restringimento del campo visivo, cecita' notturna, cecita' temporanea, midriasi. Raramente: cecita'. Patologie dell'orecchio e del labirinto: ototossicita', tinnito,ipoacusia sordita' (generalmente reversibile) vertigini. Patologie re nali e urinarie: febbre emoglobinurica, sindrome uremico-emolitica, nefrite interstiziale, nefrotossicita', emoglobinuria. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: asma, infiltrato polmonare, depressione respiratoria, dispnea, traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Cinconismo: la somministrazione di chinina puo' causare tossicita' dose-dipendente caratterizzata da un tipico corteo sintomatologico ("cinconismo"). Nelle forme lievi e' presente: tinnito, cefalea, nausea, disturbi visivi (ad esempio: offuscamento, scotomi, fotofobia, alterata percezione dei colori), vertigini, dispnea, febbre. Proseguendo il trattamento o dopo dosi singole elevate compaiono: manifestazioni gastrointestinali (vomito, dolore addominale, diarrea), cardiovascolari (arresto sinusale, ritmo giunzionale, blocco atrio-ventricolare, tachicardia e fibrillazione ventricolari), cutanee (cute calda e arrossata, eruzioni cutanee), depressione respiratoria, confusione mentale, convulsioni e peggioramento dei disturbi della vista (compresa la cecita' temporanea). >>Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Reazioni di ipersensibilita': la reazione piu' frequentemente osservata e' un arrossamento cutaneo accompagnato da intenso prurito generalizzato. Altre reazioni meno frequenti sono: eruzioni cutanee (orticarioidi, papulari, scarlattiniformi), angioedema (specialmente al volto), alterazioni ematologiche (incluse trombocitopenia e coagulazione intravascolare disseminata), insufficienza renale acuta e asma. Raramente: febbre emoglobinurica ("blackwater fever"). Altri: febbre. Alterazioni del sito di somministrazione: la chinina e' una sostanza molto irritante; dopo l'infusione endovenosa possono verificarsi tromboflebiti.

Gravidanza e allattamento

La chinina puo' causare effetti dannosi sulla gravidanza (in particolare suscettibilita' alla ipoglicemia iperinsulimemica e alla febbre emoglobinurica) e sul feto (in particolare, ipoplasia del nervo acustico e conseguente sordita'). Tuttavia, occorre tenere conto della pericolosita' della malaria in gravidanza (specialmente nell'ultimo trimestre). La chinina deve essere somministrata nei casi di assoluta necessita'quando i benefici attesi superino i possibili rischi. La chinina e' e screta nel latte materno in concentrazioni inferiori a quelle plasmatiche; nei lattanti con carenza di glucoso-6-fosfato-deidrogenasi puo' causare emolisi grave.