Certican - 60cpr Dispers 0,25mg

Dettagli:
Nome:Certican - 60cpr Dispers 0,25mg
Codice Ministeriale:036373227
Principio attivo:Everolimus
Codice ATC:L04AA18
Fascia:A
Prezzo:165.89
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse dispersibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CERTICAN COMPRESSE DISPERSIBILI

Formulazioni

Certican - 60cpr Dispers 0,25mg

Categoria farmacoterapeutica

Immunosoppressori.

Principi attivi

Everolimus.

Eccipienti

Butilidrossitoluene (E321); magnesio stearato; lattosio monoidrato; ipromellosa; crospovidone; lattosio anidro; silice colloidale anidra.

Indicazioni

Trapianto renale e cardiaco: il farmaco e' indicato per la profilassi del rigetto d'organo in pazienti adulti, a rischio immunologico da lieve a moderato, sottoposti a trapianto renale o cardiaco allogenico. Nel trapianto renale e cardiaco, Certican deve essere utilizzato in associazione con ciclosporina in microemulsione e corticosteroidi. Trapianto di fegato: il medicinale e' indicato per la profilassi del rigetto d'organo in pazienti sottoposti a trapianto di fegato. Nel trapianto di fegato, il prodotto deve essere utilizzato in associazione con tacrolimus e corticosteroidi.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota a everolimus, a sirolimus o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Adulti: nei pazienti sottoposti a trapianto di rene e di cuore si raccomanda un dosaggio iniziale di 0,75 mg 2 volte al giorno, da somministrare non appena possibile dopo il trapianto. Nei pazienti sottoposti atrapianto di fegato 1,0 mg 2 volte al giorno somministrando la dose i niziale approssimativamente 4 settimane dopo il trapianto. I pazienti possono richiedere un aggiustamento della dose in relazione ai livelliematici, alla tollerabilita', alla risposta individuale, al cambiamen to dei farmaci somministrati in associazione e al quadro clinico. Gli aggiustamenti della dose possono essere effettuati a intervalli di 4-5giorni. Pazienti neri: l'incidenza di episodi di rigetto acuto confer mato da biopsia e' risultata significativamente superiore nei pazientineri sottoposti a trapianto di rene; possono richiedere una dose supe riore per raggiungere un'efficacia simile a quella dei pazienti non neri. I dati di efficacia e di sicurezza sono troppo limitati per permettere raccomandazioni sull'uso di everolimus nei pazienti neri. Popolazione pediatrica: c'e' insufficiente esperienza per raccomandare l'uso nei bambini e negli adolescenti. Informazioni limitate sono disponibili sui pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di rene. Pazienti anziani (>= 65 anni): l'esperienza clinica e' limitata. Non sembrano esserci differenze nella farmacocinetica in pazienti di >=65-70 anni di eta'. Pazienti con insufficienza renale: non sono richieste modifiche del dosaggio. Pazienti con funzionalita' epatica compromessa: monitorarei livelli ematici minimi di everolimus. Ridurre la dose a circa due t erzi della dose normale nei pazienti con lieve compromissione epatica,a circa la meta' della dose normale nei pazienti con moderata comprom issione epatica ed a circa un terzo della dose normale nei pazienti con grave compromissione epatica. Ulteriori modifiche della dose devono essere basate sul monitoraggio terapeutico dei livelli terapeutici delfarmaco. Trapianto di rene e di cuore. Funzionalita' epatica normale: 0,75 mg bid; compromissione epatica lieve: 0,5 mg bid; moderata: 0,5 mg bid; grave: 0,25 mg bid. Trapianto di fegato. Funzionalit? epatica normale: 1 mg bid; lieve: 0,75 mg bid; moderata: 0,5 mg bid; grave: 0,5 mg bid. Monitoraggio terapeutico del farmaco (TDM): si raccomanda unregolare monitoraggio terapeutico dei livelli ematici di everolimus. I pazienti che raggiungono livelli ematici minimi di everolimus >=3,0 ng/ml presentano una minore incidenza di rigetto acuto confermato da biopsia rispetto ai pazienti con livelli ematici minimi di everolimus al di sotto di 3,0 ng/ml, nel trapianto di rene, di cuore e di fegato. Il limite superiore del range terapeutico raccomandato e' di 8 ng/ml. L'esposizione superiore ai 12 ng/ml non e' stata studiata. Gli intervalli raccomandati di everolimus si basano sul metodo cromatografici. Monitorare i livelli ematici di everolimus in pazienti con insufficienzaepatica, durante la co- somministrazione di sostanze forti induttori e inibitori del CYP3A4, quando si cambia formulazione di ciclosporina e/o se ne riduce notevolmente il dosaggio. Le concentrazioni di everolimus potrebbero essere leggermente inferiori dopo la somministrazione di compresse dispersibili rispetto alle compresse. Teoricamente, l'aggiustamento del dosaggio deve essere basato sui livelli minimi ottenuti> 4-5 giorni dopo il precedente cambiamento della dose. Poiche' esist e una interazione tra ciclosporina ed everolimus, i livelli di everolimus possono diminuire nel caso di una sensibile riduzione dell'esposizione alla ciclosporina. I pazienti con compromissione epatica devono avere di preferenza livelli minimi corrispondenti alla parte superiore dell'intervallo di esposizione di 3-8 ng/ml. Dopo l'inizio del trattamento o dopo l'aggiustamento del dosaggio, effettuare il monitoraggio ogni 4-5 giorni fino ad osservare concentrazioni stabili di everolimus in 2 misurazioni consecutive dei livelli minimi in quanto nei pazienticon compromissione epatica il prolungamento dell'emivita ritarda il t empo di raggiungimento dello stato stazionario. Gli aggiustamenti posologici devono basarsi su concentrazioni minime stabili di everolimus. Raccomandazioni in merito alle dosi di ciclosporina nel trapianto di rene: non utilizzare nel lungo termine con dosi piene di ciclosporina. Nei pazienti sottoposti a trapianto renale trattati con il farmaco, l'esposizione ridotta alla ciclosporina migliora la funzionalita' renale. La riduzione dell'esposizione alla ciclosporina deve iniziare immediatamente dopo il trapianto utilizzando le seguenti finestre raccomandate di livelli ematici minimi (C0). Mese 1, gruppi medicinale: 100-200;mesi 2-3, gruppi medicinale: 75-150; mesi 4-5, gruppi medicinale: 50- 100; mesi 6-12: gruppi medicinale: 25-50. Prima di ridurre la dose di ciclosporina, accertarsi che i livelli ematici minimi allo steady state di everolimus siano uguali o superiori a 3 ng/ml. Sono disponibili dati limitati sul dosaggio del farmaco con livelli ematici minimi (C0) di ciclosporina inferiori a 50 ng/ml o con livelli C2 inferiori a 350 ng/ml nella fase di mantenimento. Se il paziente non puo' tollerare lariduzione dell'esposizione alla ciclosporina, riconsiderare il tratta mento continuato. In pazienti con trapianto di cuore in fase di mantenimento, ridurre la dose di ciclosporina in relazione alle condizioni cliniche del paziente, per migliorare la funzionalita' renale. In caso di compromissione progressiva della funzionalita' renale o se la clearance della creatinina fosse < 60 ml/min, aggiustare lo schema di trattamento. Nei pazienti sottoposti a trapianto di cuore, il dosaggio di ciclosporina puo' essere basato sui livelli ematici minimi di ciclosporina. Nel trapianto di cuore sono disponibili dati limitati sul dosaggio del farmaco con livelli ematici minimi di ciclosporina di 50-100 ng/mL dopo 12 mesi. Prima di ridurre la dose di ciclosporina, accertarsi che i livelli ematici pre-dose di everolimus allo steady state siano pari o superiori a 3 ng/ml. Nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato ridurre l'esposizione a tacrolimus per minimizzare la tossicita' renale correlata all'inibizione della calcineurina. Ridurre la dose di tacrolimus a partire da circa 3 settimane dopo l'inizio della somministrazione in associazione al farmaco, con l'obiettivo di raggiungere livelli ematici minimi di tacrolimus di 3-5 ng/ml. La sospensione completa di tacrolimus e' stata associata ad un aumento del rischio di rigetti acuti. Il farmaco non e' stato valutato in studi clinici controllatiin associazione a dosi piene di tacrolimus. Somministrare la dose gio rnaliera unicamente per via orale, suddivisa in 2 dosi, sempre con o senza cibo e contemporaneamente alla somministrazione della ciclosporina in microemulsione o di tacrolimus.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Gestione dell'immunosoppressione: l'uso in pazienti ad elevato rischioimmunologico non e' stato adeguatamente studiato. Associazione con in duzione da timoglobulina: si consiglia stretta cautela con l'uso di unregime terapeutico comprendente induzione con timoglobulina e il farm aco. E' stato osservato nei primi 3 mesi dopo il trapianto un incremento dell'incidenza di infezioni gravi, incluse fatali, nel sottogruppo di pazienti che avevano ricevuto un'induzione con globulina di coniglio anti-timocita. Infezioni gravi ed opportunistiche: vi e' un aumentato rischio di infezioni opportunistiche. Queste infezioni sono spesso correlate ad una carica immunosoppressiva totale elevata e possono portare a condizioni gravi o fatali che i medici devono considerare nella diagnosi differenziale in pazienti immunosoppressi con funzionalita' renale in deterioramento o sintomi neurologici. Sono state riportate infezioni fatali e sepsi. E' stata raccomandata la profilassi antimicrobica per la polmonite da Pneumocystis jiroveci (carinii) e per il Citomegalovirus dopo il trapianto. Compromissione della funzionalita' epatica: monitorare i livelli ematici minimi (C0) di everolimus e aggiustare la dose di everolimus. Effettuare il monitoraggio terapeutico di everolimus dopo l'inizio del trattamento o dopo un aggiustamento della dose fino al raggiungimento di concentrazioni stabili. Interazione con substrati del CYP3A4 somministrati per via orale: usare cautela, se il farmaco e' assunto con substrati del CYP3A4 somministrati per via orale che presentano uno stretto indice terapeutico monitorare il pazienteper gli effetti indesiderati descritti nel foglio illustrativo del su bstrato del CYP3A4. Interazione con forti inibitori o induttori del CYP3A4: non e' raccomandata la co- somministrazione con farmaci forti inibitori del CYP3A4 e induttori, a meno che il beneficio non superi il rischio. Controllare i livelli ematici minimi di everolimus quando vengono somministrati induttori o inibitori del CYP3A4 e dopo la sospensione di tali farmaci. Linfomi ed altri tumori maligni: i pazienti sono maggiormente a rischio di sviluppare linfomi o altri tumori maligni. Il rischio assoluto sembra essere correlato alla durata e all'intensita' del trattamento immunosoppressivo. Controllare regolarmente i pazienti per evidenziare eventuali neoplasie cutanee, ed informarli di ridurre al minimo l'esposizione ai raggi UV e alla luce solare e di utilizzare una protezione solare appropriata. Iperlipidemia: l'uso con ciclosporina in microemulsione o tacrolimus e' stato associato a un aumento del colesterolo e dei trigliceridi, che puo' richiedere un trattamentofarmacologico. Controllare i pazienti per l'iperlipidemia e, se neces sario, trattarli con medicinali ipolipemizzanti, e apportare opportunemodifiche al loro regime alimentare. Nei pazienti con iperlipidemia g ia' nota, prima di iniziare il trattamento, valutare il rapporto rischio beneficio. Allo stesso modo il rapporto rischio beneficio di una terapia continuata deve essere rivalutato in pazienti con iperlipidemia grave e refrattaria al trattamento. I pazienti che assumono un inibitore della reduttasi HMG-CoA e/o fibrati devono essere controllati per la possibile insorgenza di rabdomiolisi ed altri eventi avversi. Angioedema: il farmaco e' stato associato allo sviluppo di angioedema. Disfunzione renale indotta da inibitori della calcineurina in associazione ad everolimus: nel trapianto renale e cardiaco, il farmaco in associazione a dosi piene di ciclosporina aumenta il rischio di disfunzione renale, per evitarla sono richieste dosi ridotte di ciclosporina per l'uso in combinazione con il farmaco. In pazienti con elevati livelli di creatinina sierica, devono essere valutate modifiche appropriate del regime immunosoppressivo. Monitorare regolarmente la funzionalita' renale in tutti i pazienti. Prestare attenzione quando altri medicinali noti per avere un effetto negativo sulla funzione renale vengono co-somministrati al farmaco. Proteinuria: l'uso con inibitori della calcineurina in pazienti trapiantati e' stato associato ad aumento di proteinuria. In pazienti trapiantati renali con proteinuria lieve, in corso di terapia immunosoppressiva di mantenimento con inibitori della calcineurina (CNI), sono state riportate segnalazioni di peggioramento della proteinuria quando il CNI e' stato sostituito dal farmaco; reversibile con l'interruzione del farmaco e la reintroduzione del CNI. La sicurezza e l'efficacia del passaggio da un CNI al medicinale in tali pazienti non e' stata accertata. Monitorare i pazienti per la proteinuria. Trombosi del rene trapiantato: e' stato riportato un rischio aumentato di trombosi arteriosa e venosa del rene con conseguente perdita del trapianto. Complicazioni nella guarigione della ferita: il farmaco puo' compromettere la guarigione aumentando l'incidenza di complicazioni post- trapianto come deiscenza della ferita, accumulo di liquidi e infezione della ferita che possono richiedere un'ulteriore attenzione chirurgica. Il linfocele tra questi eventi e' quello riportato piu' frequentemente in pazienti trapiantati di rene e tende ad essere piu' frequente in pazienti con un indice di massa corporea piu' alto. La frequenza di versamento pericardico e pleurico e' aumentata in pazienti trapiantati di cuore e la frequenza di ernie incisionali e' aumentata in pazienti trapiantati di fegato. Microangiopatia trombotica/porpora trombotica trombocitopenica/sindrome uremica emolitica: la co-somministrazionecon un CNI puo' aumentare il rischio di sindrome uremica emolitica in dotta da CNI/porpora trombotica trombocitopenica/microangiopatia trombotica. Vaccinazioni: le vaccinazioni effettuate durante il trattamentopossono essere meno efficaci. Evitare l'uso di vaccini vivi. Malattia polmonare interstiziale/polmonite non infettiva: considerare una diag nosi di malattia polmonare interstiziale (ILD) nei pazienti che manifestano sintomi consistenti con la polmonite infettiva ma che non rispondono alla terapia antibiotica e nei quali erano state escluse dopo appropriate analisi cause infettive, neoplastiche e altre motivazioni noncorrelate al farmaco. Sono stati segnalati casi di ILD che generalmen te si sono risolti con l'interruzione del farmaco con o senza terapia di glucocorticoidi. Tuttavia, si sono verificati anche casi fatali. Diabete mellito di nuova insorgenza: il farmaco aumenta il rischio di diabete mellito di nuova insorgenza dopo il trapianto. Monitorare le concentrazioni di glucosio nel sangue. Infertilita' maschile: sono stati riportati casi di azoospermia e oligospermia reversibili. L'infertilita' maschile deve essere considerata come un rischio potenziale della terapia prolungata con il farmaco. Le compresse contengono lattosio.

Interazioni

Everolimus e' ampiamente metabolizzato a livello epatico dal CYP3A4 e,in qualche modo, nella parete intestinale e costituisce un substrato per la glicoproteina-P (PgP), pompa di eliminazione multifarmaco. Di conseguenza, l'assorbimento e la successiva eliminazione di everolimus assorbito sistemicamente possono essere influenzati da medicinali che interagiscono con CYP3A4 e/o con la glicoproteina-P. Non e' raccomandato il trattamento concomitante con forti inibitori e induttori del 3A4. Gli inibitori della glicoproteina-P possono ridurre l'eliminazione di everolimus dalle cellule intestinali aumentandone le concentrazioni ematiche. In vitro, everolimus si e' dimostrato un inibitore competitivo del CYP3A4 e un inibitore di tipo misto del CYP2D6. Tutti gli studidi interazione in vivo sono stati condotti senza la somministrazione concomitante di ciclosporina. Effetti di altre sostanze attive su everolimus. Potenti inibitori di CYP3A4/PgP: la co-somministrazione con potenti inibitori di CYP3A4/PgP non e' raccomandata a meno che i benefici non superino i rischi. Ketoconazolo: aumento AUC di 15,3 volte (intervallo 11,2-22,5), aumento Cmax 4,1 volte (intervallo 2,6-7,0); itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo, telitromicina, claritromicina, nefazodone, ritonavir, atazanavir, saquinavir, darunavir, indinavir, nelfinavir: interazione non studiata, atteso un forte aumento della concentrazione di everolimus. Moderati inibitori di CYP3A4/PgP: monitorare ilivelli ematici minimi di everolimus ogni volta che questi inibitori del CYP3A4/PgP vengono somministrati in concomitanza e dopo la loro sospensione. Usare cautela quando non puo' essere evitata la co- somministrazione di moderati inibitori del CYP3A4 o di inibitori di PgP. Eritromicina: aumento AUC 4,4 volte (intervallo 2,0-12,6), aumento Cmax 2,0 volte (intervallo 0,9-3,5); imatinib: aumento AUC 3,7 volte, aumentoCmax 2,2 volte; verapamil: aumento AUC 3,5 volte (intervallo 2,2-6,3) , aumento Cmax 2,3 volte (intervallo 1,3-3,8); ciclosporina orale: aumento AUC 2,7 volte (intervallo 1,5-4,7), aumento Cmax 1,8 volte (intervallo 1,3-2,6); fluconazolo, diltiazem, nicardipina, dronedarone, amprenavir, fosamprenavir: interazione non studiata, atteso un aumento dell'esposizione; succo di pompelmo o altri cibi che influenzano CYP3A4/PgP: interazione non studiata atteso un aumento dell'esposizione (l'effetto varia ampiamente), la combinazione deve essere evitata. Potenti emoderati induttori del CYP3A4. Rifampicina: diminuzione AUC 63% (inte rvallo 0-80%), diminuzione Cmax 58% (intervallo 10-70%; rifabutina: interazione non studiata, attesa riduzione dell'esposizione. La co- somministrazione con potenti induttori di CYP3A4 non e' raccomandata a meno che i benefici non superino i rischi. Carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, efavirenz, nevirapina: interazione non studiata, attesa riduzione dell'esposizione. Monitorare i livelli ematici minimi di everolimus ogni volta che questi induttori del CYP3A4 vengono somministrati in concomitanza e dopo la loro sospensione. Erba di San Giovanni: interazione non studiata, attesa una forte riduzione dell'esposizione. Preparazioni contenenti l'erba di San Giovanni non devono essere utilizzate durante il trattamento con everolimus. Sostanze la cui concentrazione plasmatica puo' essere alterata da everolimus. Octreotide: la co- somministrazione di everolimus (10 mg al giorno) e octreotide depot ha aumentato la Cmin di octreotide con un rapporto medio geometrico (everolimus/placebo) di 1,47 volte. Ciclosporina: il farmaco ha influito inmisura clinicamente ridotta sulla farmacocinetica della ciclosporina in pazienti sottoposti a trapianto renale e cardiaco in trattamento con ciclosporina in microemulsione. Atorvastatina (substrato del CYP3A4)e pravastatina (substrato della PgP): la somministrazione in soggetti sani del farmaco, in dose singola, in associazione ad atorvastatina o a pravastatina non ha influenzato la farmacocinetica dell'atorvastati na, della pravastatina e di everolimus e neppure, in misura clinicamente rilevante, la reattivita' biologica totale della HMG-CoA riduttasi nel plasma. Tuttavia questi risultati non possono essere estrapolati ad altri inibitori della HMG-CoA riduttasi. I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di rabdomiolisi e altri eventi avversi. Substrati del CYP3A4 somministrati per via orale: le concentrazioni sistemiche ottenute dopo una dose orale giornaliera di 10 mg rendono improbabile l'inibizione della PgP, del CYP3A4 e del CYP2D6. Tuttavia non puo'essere esclusa l'inibizione del CYP3A4 e della PgP nell'intestino. Un o studio di interazione su soggetti sani ha dimostrato che la co- somministrazione per via orale di una dose di midazolam, un substrato bersaglio sensibile al CYP3A4, e di everolimus ha portato ad un aumento del 25% della Cmax di midazolam e ad un aumento del 30% dell'AUC di midazolam. E' probabile che l'effetto sia causato dall'inibizione del CYP3A4 intestinale da parte di everolimus. Pertanto everolimus puo' influenzare la biodisponibilita' dei substrati del CYP3A4 co- somministrati per via orale. Tuttavia non e' atteso un effetto clinicamente rilevante sull'esposizione di substrati del CYP3A4 somministrati per via sistemica. Se everolimus e' assunto con substrati del CYP3A4 somministrati per via orale che presentano un basso indice terapeutico il paziente deve essere monitorato per gli effetti indesiderati descritti nel foglio illustrativo del substrato del CYP3A4 che e' stato somministrato pervia orale. Vaccinazioni: gli immunosoppressori possono influenzare la risposta alla vaccinazione e la vaccinazione effettuata durante il tr attamento con il farmaco puo' essere meno efficace. L'uso di vaccini vivi deve essere evitato. Popolazione pediatrica: studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>=1/10.000, < 1/1.000); molto raro <1/10.000). Reazioni avverse di correlazione possibile oprobabile al farmaco. Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezio ni (virali, batteriche e micotiche), infezione del tratto respiratoriosuperiore, infezioni del tratto respiratorio inferiore e polmonari (p olmonite inclusa), infezioni del tratto urinario; comune: sepsi, infezione della ferita. Tumori benigni, maligni e non specificati. Comune: tumori maligni o non specificati, tumori della pelle maligni e non specificati; non comune: linfomi/malattie linfoproliferative post- trapianto. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia,anemia/eritropenia, trombocitopenia; comune. pancitopenia, microangio patie trombotiche (inclusi porpora trombotica trombocitopenica/sindrome uremico emolitica). Patologie endocrine. Non comune: ipogonadismo maschile (riduzione del testosterone, aumento dell'FSH e dell'LH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune. iperlipidemia (colesterolo e trigliceridi), diabete mellito di nuova insorgenza, ipokaliemia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia, ansia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: mal di testa. Patologie cardiache. Molto comune: versamento pericardico; comune: tachicardia. Patologievascolari. Molto comune. ipertensione, eventi tromboembolici venosi; comune: linfocele, epistassi, trombosi del rene trapiantato. Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: versamento ple urico, tosse, dispnea; non comune: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, diarrea, nausea, vomito; comune: pancreatite, stomatite/ulcerazioni della bocca, dolore orofaringeo. Patologie epatobiliari. Non comune:: epatite noninfettiva, itterizia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo . Comune: angioedema, acne, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: proteinuria, necrosi tubulare renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune. edema periferico, dolore, compromissione della guarigione, piressia; comune: ernia incisionale. Esami diagnostici. Comune: alterazioni degli enzimi epatici. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Essendo stato dimostrato in studi di tossicologia preclinica che everolimus puo' ridurre la spermatogenesi, l'infertilita' maschile deve essere considerata come un rischio potenziale della terapia prolungata. In letteratura sono stati riportati casi di azoospermia e oligospermia reversibili in pazienti trattati con inibitori di mTOR. In studi clinici controllati in cui un totale di 3256 pazienti trattati con il medicinale in combinazione con altri immunosoppressori venivano monitorati per almeno 1 anno, un totale di 3,1% ha sviluppato tumori maligni, con l'1,0% di tumori maligni della pelle e lo 0,60% dilinfomi o di alterazioni linfoproliferative. Casi di malattia polmona re interstiziale, che ha comportato infiammazione del parenchima polmonare (polmonite) e/o fibrosi di eziologia non infettiva, talora fatali, sono occorsi in pazienti in trattamento con rapamicina e derivati, farmaco compreso. Nella maggioranza dei casi la condizione si risolve dopo la sospensione del farmaco e/o l'aggiunta di glucocorticoidi. Tuttavia si sono verificati anche casi fatali. Reazioni avverse da segnalazioni spontanee post marketing. Patologie vascolari. Non nota: vasculite leucocitoclastica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: proteinosi alveolare polmonare. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: eritroderma. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del medicinale in donne ingravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato effetti d i tossicita' riproduttiva, inclusa tossicita' fetale ed embriotossicita'. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il prodotto non deve essere somministrato alle donne in gravidanza a meno che ilpotenziale beneficio superi il rischio potenziale per il feto. Si con siglia alle donne in eta' fertile di utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante l'assunzione del medicinale e fino a 8 settimane dopol'interruzione del trattamento. Non e' noto se everolimus sia escreto nel latte umano. Negli studi sugli animali, everolimus e/o i suoi met aboliti passano rapidamente nel latte dei ratti. Pertanto, le donne intrattamento con il farmaco non devono allattare al seno. In letteratu ra sono stati riportati casi di azoospermia e oligospermia reversibiliin pazienti trattati con inibitori di mTOR.