Celecoxib Zentiva - 20cps 200mg

Dettagli:
Nome:Celecoxib Zentiva - 20cps 200mg
Codice Ministeriale:042258095
Principio attivo:Celecoxib
Codice ATC:M01AH01
Fascia:A
Prezzo:7
Rimborso:7
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Zentiva Italia Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Capsule rigide
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CELECOXIB ZENTIVA CAPSULE RIGIDE

Formulazioni

Celecoxib Zentiva - 20cps 200mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiinfiammatori e antieumatici, non steroidei, Coxib.

Principi attivi

Ogni capsula contiene 100 mg o 200 mg di celecoxib.

Eccipienti

Eccipienti delle capsule da 100 mg: lattosio monoidrato, povidone 40, croscarmellosa sodica, docusato sodico, magnesio stearato; corpo e testa della capsula: titanio diossido (E171), gelatina, inchiostro di stampa - gomma lacca, glicole propolenico, soluzione di ammoniaca forte (E527), potassio idrossido, ferro ossido nero (E172). Eccipienti per lecapsule da 200 mg: lattosio monoidrato, povidove 40, croscarmellosa s odica, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, corpo della capsula, titanio diossido (E171), gelatina; testa della capsula: titanio diossido(E171), gelatina, ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E17 2), inchiostro di stampa - gomma lacca, glicole propilenico, soluzionedi ammoniaca forte (E527), potassio idrossido, ferro ossido nero (E17 2).

Indicazioni

Sollievo sintomatico nel trattamento dell'osteoartrite, artrite reumatoide e spondilite anchilosante. La decisione di prescrivere un inibitore selettivo della COX2 deve basarsi sulla valutazione dei rischi globali del singolo paziente. Il medicinale e' indicato negli adulti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensiilita' nota alle sulfonamidi. Ulcera peptica in fase attiva o sanguinamento gastrointestinale (GI). Pazienti che ahhno avuto esperienza di asma, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico, orticaria o altri tipi di reazioni allergiche dopo aver assunto acido acetilsalicilico o FANS inclusi inibitori della COX -2 (2 - cicloossigenasi). Donne in gravidanza o in eta' fertile a meno che non stiano usando un metodo contraccettivo efficace. Celecoxib a dimostrato di causare malformazioni in due specie animali studiate. Il potenziale rischioper l'uomo non e' noto ma non puo' essere escluso. Allattamento. Disf unzione epatica grave (albumina serica < 25 g/l o scala di Child - Pugh >= 10). Pazienti con clearance della creatinina stabilita in < 30 ml/min. Patologie infiammatorie dell'intestino. Insufficienza cardiaca congestizia (NYHA II-IV). Patologia cardiaca ischemica accertata, patologia delle arterie periferiche e/o malattia cerebrovascolare.

Posologia

Poiche' i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con ladose a e la durata all'esposizione, deve essere usata la dose giornal iera piu' bassa efficace per il piu' breve periodo di tempo. Il paziente che ha bisogno di sollievo sintomatico e che risponde alla terapia deve essere rivalutato periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrite. Osteoartrite: la dose usuale giornaliera raccomandata e' di 200 mg presa una volta al giorno o divisa in due dosi. In alcuni pazienti con un insufficiente sollievo dai sintomi, un aumento della dosedi 200 mg due volte al giorno puo' aumentare l'efficacia. In assenza di un aumento del beneficio terapeutico dopo 2 settimane, devono essere considerate altre alternative terapeutiche. Artrite reumatoide: la dose iniziale giornaliera raccomandata e' di 200 mg divise in due dosi.La dose puo', se richiesto, in seguito essere aumentata a 200 mg due volte al giorno. In mancanza di un aumento del beneficio terapeutico dopo due settimane devono essere prese in considerazione altre opzioni terapeutiche. Spondilite anchilosante: la dose giornaliera raccomandata e' di 200 mg da assumere una volta al giorno o suddivisa in due dosi. In pochi pazienti con insufficiente sollievo dai sintomi, un aumentodella dose di 400 mg una volta al giorno o suddiviso in due dosi puo' aumentare l'efficacia. In assenza di un aumento del beneficio terapeu tico dopo due settimane, devono essere considerate altre opzioni terapeutice. La dose massima giornaliera raccomandata e' di 400 mg per tutte le indicazioni. Popolazioni speciali. Anziani (> 65 anni): come per i giovani adulti deve essere usata una dose inizuiale di 200 mg al giorno. La dose puo', se richiesto, in seguito essere aumentata a 200 mg due volte al giorno. Particolare attenzione deve essere fatta negli anziani con un peso corporeo inferiore a 50 kg. Compromissione epatica: il trattamento deve essere iniziato con meta' della dose raccomandata nei pazienti con compromissione epatica moderata accertata, con albumina nel sangue di 25-35 g/l. L'esperineza in questi pazienti e' limitata ai pazienti cirrotici. Compromissione renale: l'esperienza con il celecoxib in pazienti con compromissione renale da lieve e moderata e' limitata; quindi questi pazienti devono essere trattati con attenzione.Bambini: il celecoxib non e' indicato per l'uso nei bambini. Metaboli zzatori poveri del CYP2C9: in pazienti che sono noti o si sospeta essere metabolizzatori poveri del CYP2C9 sulla base del genotipo o precedente storia/esperienza con altri substrati del CYP2C9, celecoxib deve essere somministrato con attenzione poiche' il rischio di effetti avversi dose dipendente e' aumentato. Considerare di ridurre la dose racconadata piu' bassa della meta'. Modo di somministrazione: uso orale. Celecoxib puo' essere preso con o senza cibo.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Complicazioni a carico del tratto gastrointestinale superiore /perforazioni, ulcere o sanguinamenti (PUB), alcune delle quali fatali, sono state riscontrate in pazienti trattati con celecoxib. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti che presentano un rischio maggiore di complicanze gastrointestinali associate all'impiego di FANS: gli anziani, i pazienti che assumono contemporaneamente qualsiasi altro FANS o acido acetilsalicilico o i pazienti con anamnesi positiva per malattiegastrointestinali, quali ulcere e sanguinamento gastrointestinale. C' e' un ulteriore aumento del rischio di effetti avversi gastrointestinali con celecoxib (ulcere gastrointestinali o altre complicazioni gastrointestinali), quando celecoxib e' assunto in concomiatnaza con acido acetilsalicilico (anche a basse dose). Negli studi clinici a lungo termine non e' stata dimostrata una differenza significativa nella sicurezza GI tra gli inibitori selettivi della COX-2 + acido acetilsalicilico e FANS + acido acetilsalicilico. Evitare l'uso concomitante di celecoxib e FANS diversi dall'aspirina. In uno studio clinico a lungo termine controllato verso placebo in pazienti con poliposi adenomatosa sporadica trattati con celecoxib ai dosaggi di 200 mg BID e 400 mg BID rispetto al placebo e' stato osservato un aumento del numero degli eventicardiovascolari gravi, principalmente infarto del miocardio. Poiche' i rischi cardiovascolari di celecoxib possono aumentare con la dose e con la durata dell'esposizione, la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile e deve essere utilizzato il dosaggio giornaliero minimo efficace. La necessita' di sollievo sintomatico e la risposta alla terapia devono essere rivalutati periodicamente, specialmente nei pazienti con osteoartrite. I pazienti con fattori di rischio significativi per eventi cardiovascolari (p.es. ipertensione, iperlipidemia,diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta) devono essere tratta ti con celecoxib solo dopo attenta valutazione. Gli inibitori selettivi della COX-2 non sono un sostituto dell'acido acetilsalicilico per laprofilassi delle malattie tromboemboliche di origine cardiovascolare perche' non hanno effetti antipiastrinici. Pertanto, la terapia antipiastrinica non deve essere interrotta. Analogamente a quanto riscontrato con altri farmaci che inibiscono la sintesi delle prostaglandine, inpazienti trattati con celecoxib sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edemi. Pertanto, celecoxib deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poiche' l'inibizione delle prostaglandine puo' causare un peggioramento della funzionalita' renale e ritenzione di liquidi. E' inoltre richiesta cautela nei pazienti che assumono diuretici o che sono a rischio di ipovolemia. Analogamente agli altri FANS, celecoxib puo' portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell'ipertensione pre-esistente, che possono entrambe contribuire all'aumento dell'incidenza degli eventi cardiovascolari. La pressione arteriosa deve quindi essere monitorata attentamente all'inizio della terapia con celecoxib e durante tutto il corso del trattamento. Una compromissione della funzionalita' renale o epatica e specialmente un'alterata funzionalita' cardiaca sono piu' facilmente riscontrabili nei pazienti anziani e pertanto questi pazienti devono essere tenuti sotto appropriato controllo medico. I FANS, incluso celecoxib, possono causaretossicita' renale. Studi clinici condotti con celecoxib hanno dimostr ato effetti a carico della funzionalita' renale simili a quelli osservati con i FANS di confronto. I pazienti con rischio piu' elevato di tossicita' renale sono quelli con funzionalita' renale alterata, insufficienza cardiaca, compromissione della funzionalita' epatica, pazienti in cura con diuretici, ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II, e gli anziani. Tali pazienti devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con celecoxib. Durante il trattamento con celecoxib sono stati segnalati alcuni casi di reazioni epatiche gravi, tra cui epatite fulminante (alcuni casi con esito fatale), necrosi epatica e insufficienza epatica (alcuni casi con esito fatale o che hanno richiesto trapianto del fegato). Tra i casi per i quali e' noto il tempo di insorgenza, la maggior parte degli eventi avversi epatici gravi si sono sviluppati entro un mese dall'inizio del trattamentocon celecoxib. Se nel corso del trattamento si verifica un deterioram ento delle condizioni cliniche del paziente di uno qualsiasi dei sistemi d'organo descritti sopra, devono essere adottate misure appropriatee deve essere presa in considerazione l'interruzione della terapia co n celecoxib. Celecoxib inibisce il CYP2D6. Sebbene non sia un forte inibitore di questo enzima, una riduzione della dose, su base individuale, puo' rendersi necessaria per i farmaci metabolizzati dal citocromo CYP2D6. I pazienti che hanno un'attivita' metabolica ridotta per il CYP2C9 devono essere trattati con cautela. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, tra cui dermatiti esfoliative, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica sono state segnalate molto raramente in associazione all'uso di celecoxib. I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio per queste reazioni avverse nelle fasi iniziali del trattamento: nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi si verifica entro il primo mese di trattamento. In pazienti in trattamento con celecoxib sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' (inclusi anafilassi, angioedema, rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS, o sindrome da ipersensibilita')).I pazienti con anamnesi di allergia alle sulfonamidi o altre allergie da farmaci possono presentare un rischio maggiore di reazioni cutanee gravi o reazioni di ipersensibilita'. Il trattamento con celecoxib de ve essere interrotto alla comparsa dei primi segni di eruzione cutanea, lesioni a livello delle mucose o di qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Celecoxib puo' mascherare gli stati febbrili e altri segni di infiammazione. In pazienti in concomitante terapia con warfarin si sono verificati gravi episodi di sanguinamento. Si raccomanda cautela in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib e warfarin ed altri anticoagulanti orali. Le capsule contengono lattosio monoidrato. I pazienti che presentano rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, una carenza di lattasi o un malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

L'attivita' anticoagulante deve essere monitorata particolarmente nei primi giorni successivi all'inizio del trattamento o alla modifica deldosaggio di celecoxib in pazienti che assumono warfarin o altri antic oagulanti perche' questi pazienti presentano un rischio maggiore di complicanze da sanguinamento. Pertanto, i pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono essere attentamente monitorati per il tempo di protrombina (INR), in particolare nei primi giorni di terapia quando inizia il trattamento con celecoxib o quando il dosaggio di celecoxib viene modificato. Sono stati segnalati episodi di sanguinamento, alcuni dei quali fatali, associati ad incrementi del tempo di protrombina, soprattutto in pazienti anziani trattati con celecoxib e warfarin. IFANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli antipertensivi. Il rischio di insufficienza renale acuta, che generalmente e' reversibile, puo' aumentare in alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa quando gli ACE- inibitori o gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II vengono associati insieme ai FANS, incluso celecoxib. Pertanto, la somministrazione di questi farmaci in associazione deve essere effettuata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere idratati in modo adeguato e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio del trattamento e successivamente periodicamente. In uno studio clinicodi 28 giorni effettuato su pazienti con ipertensione di stadio I e II controllata con lisinopril, la somministrazione di 200 mg BID di cele coxib non ha portato, rispetto al placebo, ad aumenti clinicamente significativi dei valori medi giornalieri della pressione arteriosa sistolica o diastolica, come risulta dal controllo pressorio ambulatoriale delle 24 ore. Tra i pazienti trattati con celecoxib 200 mg BID, 48% sono stati considerati non rispondenti al lisinopril alla visita clinicafinale (pazienti che presentavano una pressione arteriosa diastolica >90 mmHg oppure un aumento della pressione arteriosa diastolica >10% rispetto al basale), in confronto al 27% dei pazienti trattati con placebo; questa differenza e' risultata statisticamente significativa. E' ipotizzabile che la co-somministrazione di FANS e ciclosporina o tacrolimus possa aumentare l'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzionalita' renale deve essere monitorata quando il celecoxib viene somministrato insieme ad uno di questi farmaci. Celecoxib puo'essere utilizzato in associazione a bassi dosaggi di acido acetilsali cilico ma non e' un sostituto dell'acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare. Negli studi registrativi, cosi' come con altri FANS, la somministrazione concomitante di bassi dosaggi di acido acetilsalicilico ha evidenziato un aumento del rischio di ulcere gastrointestinali o di altre complicanze gastrointestinali se confrontato all'uso di celecoxib da solo. Effetti di celecoxib su altri farmaci: celecoxib e' un inibitore del citocromo CYP2D6. Durante il trattamento con celecoxib, le concentrazioni plasmatiche del destrometorfano, substrato del citocromo CYP2D6, sono aumentate del 136 %. Le concentrazioni plasmatiche dei farmaci che interagiscono con questo enzima possono aumentare in caso di somministrazione contemporanea di celecoxib. Gli antidepressivi (triciclici e SSRI), neurolettici, antiaritmici, ecc. costituiscono un esempio di questa categoria di farmaci. La dose determinata individualmente di tali farmaci, substrati del citocromo CYP2D6, puo' richiedere una riduzione quando e' iniziato il trattamento con celecoxib, o un aumento quando viene interrotto. Studi in vitro hanno dimostrato che celecoxib possiede un certo potenziale di inibizione nei confronti del metabolismo catalizzato dal citocromo CYP2C19. La rilevanza clinica di tale fenomeno, rilevato in vitro, non e' nota. Diazepam, citalopram ed imipramina sono esempi di farmaci metabolizzati dal citocromo CYP2C19. Nel corso di uno studio di interazione, celecoxib non ha evidenziato alcun effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica dei contraccettivi orali (1 mg noretisterone/ 35 mcg etinilestradiolo). Celecoxib non altera in misura clinicamente rilevante la farmacocinetica di tolbutamide (substrato del citocromo CYP2C9) o glibenclamide. In pazienti con artrite reumatoide celecoxib non ha alterato in misura statisticamente significativa la farmacocinetica (clearance plasmatica o renale) del metotressato (alle dosi utilizzate in reumatologia). Tuttavia, un adeguato monitoraggio della tossicita' del metotressato deve essere considerato in caso di associazione di questi due medicinali. Nei volontari sani la co-somministrazione di celecoxib 200 mg due volte al giorno e di litio 450 mg due volte al giorno ha comportato un incremento medio dei valori della C max e della AUC del litio rispettivamente del 16 % e del 18 %. Pertanto i pazienti in terapia con litio devono essere strettamente monitorati quando viene iniziato o sospeso il trattamento con celecoxib. Effetti di altri farmaci su celecoxibNegli individui che sono metabolizzatori deboli del CYP2C9 e che most rano un aumento dell'esposizione sistemica al celecoxib, il trattamento concomitante con gli inibitori del CYP2C9 puo' aumentare ulteriormente l'esposizione al celecoxib. Nei pazienti con accertata riduzione dell'attivita' metabolica per il CYP2C9 bisogna evitare queste associazioni. Poiche' celecoxib viene metabolizzato principalmente dal citocromo CYP2C9, i pazienti in trattamento con fluconazolo devono essere trattati con un dosaggio pari alla meta' di quello raccomandato. L'uso concomitante di una dose singola di celecoxib 200 mg e di 200 mg/die di fluconazolo, un potente inibitore del CYP2C9, ha causato un aumento medio della C max e della AUC di celecoxib rispettivamente del 60 % e del130 %. L'uso concomitante degli induttori del citocromo CYP2C9 quali rifampicina, carbamazepina e barbiturici puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di celecoxib. Non sono stati osservati effetti farmacocinetici di ketoconazolo o antiacidi sul celecoxib.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni averse: molto commune (>=1/10); commune (>=1/100 to<1/10); non commune (>=1/1,000 to <1/100); raro (>=1/10,000, < 1/1,00 0); molto raro (<1/10,000), non nota. Infezioni ed infestazioni. Comune: sinusiti, infezioni del tratto respiratorio superiore, infezioni del tratto urinario. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune:anemia; raro: leucopenia, trombocitopenia; non nota: pancitopenia. Di sturbi del sistema immunitario. Comune: peggioramento delle allergie; non nota: reazioni allergiche gravi, shock anafilattico, anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici. Comune. insonnia; non comune: ansia, depressione, stanchezza; raro: confusione; non nota: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, ipertonia; non comune: parestesia, sonnolenza, infarto cerebrale; raro: atassia, alterazione del gusto;non nota: cefalea, aggravamento dell'epilessia, meningiti asettiche, ageusia, anosmia, emorragia intracranica fatale. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata; non nota: congiuntiviti, emorragie oculari, occlusioni dell'arteria o della vena della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito, ipoacusia. Patologiecardiache. Non comune: infarto del miocardio; non comune: insufficien za cardiaca, palpitazioni, tachicardia; non nota: aritmia. Patologie vascolari. Molto comune. ipertensione; non comune. aggravamento dell'ipertensione; non nota: arrossamento, vasculiti, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: faringiti, riniti, tosse, dispnea; non nota: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, flatulenza, vomito, disfagia; non comune: stitichezza, eruttazione, gastriti, stomatiti, aggravamento dell'infiammazione gastrointestinale; raro: ulcere duodenali, gastriche, esofagea, intestinale, del colon, perforazione intestinale, esofagiti, melena, pancreatiti; non nota: nausea, emorragia gastrointestinale, coliti/coliti aggravate. Patologie epatobiliari. Non comune: funzionalita' epatica anormale, aumento di SGOT e SGPT; raro: innalzamento degli enzimi epatici; non nota: insufficienza epatica (qualche volta letale o che richiede trapianto di fegato), epatiti fulminanti (alcuni con esito fatale), necrosi epatica, epatiti, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. comune: eruzione cutanea, prurito; non comune: orticaria; raro: alopecia, fotosensibilita'; non nota: ecchimosi, eritema bolloso, dermatite esfoliativa, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eruzione da farmaci con eosifilia e sintomi sistemici (DRESS) o sindrome di ipersensibilita', angioedema, pustolosi esantematosa generalizzata acuta. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.Non comune: crampi alle gambe; non nota: artralgia, miosite. Patologi e renali e urinarie. Non comune: aumetno della creatinina, aumento di BUN; non nota: insufficienza renale acuta, nefriti interstiziali, iponatremia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. non nota: disturbi del ciclo mestruale NOS. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. comune: sindrome simil influenzale, edema periferico/ritenzione di fluidi; non nota: dolore toracico. Reazioni avverse precedentemente non note verificate negli studi sulla prevenzione della poliposi, con soggetti trattati con 400 mg al giorno di celecoxib in 2 studi clinici della durata massima di 3 anni (studi APC ePreSAP). Comuni: angina pectoris, sindrome del colon irritabile, nefrolitiasi, aumento della creatininemia, ipertrofia prostaticabenigna, incremento ponderale. Non comuni: infezione da helicobacter, herpes zoster, erisipela, broncopolmonite, labirintite, infezione gen givale, lipoma, corpi mobili vitreali, emorragia congiuntivale, trombosi venosa profonda, disfonia, emorragia emorroidale, movimenti intestinali frequenti, ulcere della bocca, dermatite allergica, ganglio, nocturia, emorragia vaginale, sensibilita' al seno, frattura degli arti inferiori, incremento del sodio ematico. Reazioni avverse segnalate spontaneamente al database di farmacovigilanza in un arco di tempo in cui sono stati trattati con celecoxib (con diverse dosi, durata di trattamento e indicazioni) oltre 70 milioni di pazienti. Pertanto le frequenze di queste reazioni avverse non possono essere determinate con attendibilita'. Le reazioni avverse elencate per la popolazione post- marketing sono soltanto quelle che non sono gia' elencate per gli studi su osteoartrite o prevenzione della poliposi. Nei dati finali (aggiudicati) risultanti dagli studi APC e PreSAP nei pazienti trattati con dosi giornaliere di 400 mg di celecoxib per un periodo massimo di 3 anni (dati combinati di entrambi gli studi), l'incidenza maggiore dell'infartomiocardico rispetto al placebo era pari a 7,6 eventi per 1.000 pazien ti (non comune), e non e' stata riscontrata un'incidenza maggiore rispetto al placebo per quanto riguarda l'ictus (tipologie non differenziate). Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati clinici relativi all'impiego di celecoxib ingravidanza. Studi negli animali (ratto e coniglio) hanno evidenziato una tossicita' sulla funzione riproduttiva, incluse malformazioni. Il rischio potenziale derivante dalla somministrazione durante la gravidanza e' sconosciuto, ma non puo' essere escluso. Analogamente ad altri farmaci inibitori della sintesi delle prostaglandine, celecoxib puo' causare inerzia uterina e chiusura prematura del dotto arterioso durante il terzo trimestre di gravidanza. Celecoxib e' controindicato in gravidanza e in donne che potrebbero diventarlo. Se una donna rimane incinta durante il trattamento, celecoxib deve essere interrotto. Celecoxib viene escreto nel latte di ratto in fase di allattamento in concentrazioni simili a quelle riscontrabili nel plasma. La somministrazione di celecoxib a un numero ristretto di donne in allattamento ha dimostrato un'escrezione molto bassa di celecoxib nel latte materno. Le donne in trattamento con celecoxib non devono allattare.