Cefuroxima K24 - Iniet 100fl 750

Dettagli:
Nome:Cefuroxima K24 - Iniet 100fl 750
Codice Ministeriale:033447032
Principio attivo:Cefuroxima Sodica
Codice ATC:J01DC02
Fascia:H
Prezzo:194.19
Produttore:K24 Pharmaceuticals Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone monodose
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi, al riparo dalla luce
Scadenza:18 mesi

Denominazione

CEFUROXIMA K 24 PHARMACEUTICALS

Formulazioni

Cefuroxima K24 - Iniet 50fl750mg
Cefuroxima K24 - Iniet 100fl 750
Cefuroxima K24 - Iv 1fl 1,5g
Cefuroxima K24 - Iv 50fl 1,5g
Cefuroxima K24 - Iv 100fl 1,5g

Categoria farmacoterapeutica

Altri antibatterici beta-lattamici.

Principi attivi

Cefuroxima sodica.

Indicazioni

Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili e in particolare: infezioni delle basse vie respiratorie, quali bronchiti acute e croniche, bronchiectasie infette, polminiti batteriche, ascesso polmonare ed infezioni polmonari postoperatorie; infezioni otorinolaringologiche, quali ad esempio sinusiti, otiti, tonsilliti e faringiti; infezioni urinarie, quali ad esempio pielonefriti acute e croniche, cistiti e batteriuria asintomatica; infezioni dei tessuti molli, quali ad esempio flemmoni, erisipela e ferite infette; infezioni ossee ed articolari, quali ad esempio osteomieliti ed artriti settiche; infezioni ostetriche e ginecologiche, quali ad esempio annessiti; gonorrea in caso di resistenza alla penicillina; altre infezioni, incluse setticemia, peritonite e meningite; profilassi delle infezioni in chirurgia addominale, ortopedica, pelvica, cardiaca, polmonare, esofagea e vascolare, ove vi sia rischio di infezione postoperatoria.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' agli antibiotici della classe delle cefalosporine. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Posologia

Va somministrato per via parenterale. La somministrazione del farmaco per via intramuscolare o endovenosa di norma non provoca manifestazioni di sorta nel punto di iniezione. Dosaggio: varia in rapporto alla gravita' del singolo caso e secondo parere del medico. Via intramuscolare. Adulti: 1,5 - 3 g/die (2-4 somministrazioni); bambini: 30-100 mg/kg/die (2-4 somministrazioni). Via endovenosa: 2-6 g/die Per infusione endovenosa di breve durata (fino a 30 minuti) si possono disciogliere 1,5 g di Cefuroxima in 50-100 ml di Acqua per preparazioni iniettabili. Queste soluzioni possono essere somministrate direttamente in vena o attraverso il set infusionale in pazienti gia' in trattamento con soluzioni infusionali. Profilassi chirurgica Il dosaggio abituale e' 1,5 g per via endovenosa all'induzione dell'anestesia per interventi di chirurgia addominale, pelvica ed ortopedica. Questa posologia puo' essere integrata con 2 dosi da 750 mg per via intramuscolare 8 e 16 ore piu' tardi. Per interventi di chirurgia cardiaca, polmonare, esofagea e vascoalre il dosaggio e' 1,5 g per via endovenosa all'induzione dell'anestesia, seguiti da 750 mg per via intramuscolare 3 volte al giorno nel corso delle successive 24-48 ore. Negli interventi di sostituzione delle articolazioni 1,5 g di polvere di Cefuroxima possono essere addizionati a ciascuna confezione di cemento (polimetilmetacrilato) prima dell'aggiunta del monomero liquido. Come per altri antibiotici a prevalente eliminazione renale, al fine di evitare fenomeni di accumulo, in caso di insufficienza funzionale di quest'organo, si raccomanda di seguire negli adulti i seguenti schemi posologici: clearance creatinina 10-20 ml/min, dosaggio massimo giornaliero: 1500 mg/die; clearance della creatinina <10 ml/min, dosaggio massimo giornaliero 750 mg/die. Nei pazienti sottoposti ad emodialisi va somministrata una dose addizionale di cefuroxima di 750 mg i.m. o e.v. dopo ciascuna dialisi. La Cefuroxima puo' inoltre essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peritoneale (di solito 250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei pazienti sottoposti ad emodialisi artero-venosa continua o ad emofiltrazione ad alto flusso in unita' di terapia intensiva la dose indicata e' 750 mg due volte al giorno. Nei pazienti sottoposti ad emofiltrazione a basso flusso seguire le dosi sopraspecificate per il trattamento in caso di insufficienza renale.

Conservazione

Il prodotto deve essere conservato al riparo della luce. Deve essere usato immediatamente dopo la ricostituzione.

Avvertenze

La Cefuroxima e' ben tollerata, tuttavia non si puo' escludere una possibile reazione crociata di ipersensibilita' con le penicilline, specie per somministrazione parenterale. Pertanto va somministrato con cautela in pazienti in cui si sia manifestata una reazione anafilattica alle penicilline. L'insorgenza di una qualsiasi reazione di tipo allergico impone la sospensione del trattamento e se necessario l'adozione di una terapia adeguata (p.es.: adrenalina, antistaminici o corticosteroidi). L'uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, peomicina, gentamicina) o diuretici potenti (ad es. furosemide) e' sconsigliabile e comunque richiede assiduo controllo della funzionalita' renale. L'esperienza clinica ha dimostrato che e' improbabile che il medicinale causi problemi di questo tipo se somministrato al livello di dosaggio raccomandato. Come con altri regimi terapeutici utilizzati nel trattamento della meningite, in un numero ristretto di pazienti pediatrici, trattati con cefuroxima sodica, sono stati segnalati casi di diminuzione lieve o moderata dell'udito. Inoltre e' stata rilevata, con cefuroxima sodica per iniezione, come con altre terapie antibiotiche, persistenza di colture positive di H. Influenzae nel liquido cerebrospinale a distanza di 18-36 ore; tuttavia la rilevanza clinica di questo dato non e' nota. Virtualmente con tutti gli antibiotici ad ampio spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine) si sono verificati casi di colite pseudomembranosa: di conseguenza e' importante considerarne la causa nei pazienti che presentano diarrea in corso di terapia con antibiotici. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo' facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi hanno evidenziato che una tossina prodotta da Clostridium difficile e' la principale causa della colite associata all'uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidescopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi, la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa di Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite.

Interazioni

La cefuroxima non interferisce con i test enzimatici per la glicosuria. Si possono osservare interferenze con i metodi basati sulla riduzione del rame (test di Benedict, di Fehling, "Clinitest"). Cio' non dovrebbe tuttavia condurre a falsi positivi, come si osserva con altre cefalosporine. Si raccomanda di usare i metodi della glucosio ossidasi o della esochinasi per la determinazione del glucosio ematico nei pazienti trattati con cefuroxima. La cefuroxima non interferisce con la determinazione della creatina nel saggio con picrato alcalino. L'uso contemporaneo o ravvicinato di farmaci nefrotossici (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, peomicina, gentamicina) o diuretici potenti (ad es. furosemide) e' sconsigliabile e comunque richiede assiduo controllo della funzionalita' renale. L'esperienza clinica ha dimostrato che e' improbabile che la cefuroxima sodica causi problemi di questo tipo se somministrato al livello di dosaggio raccomandato.

Effetti indesiderati

Reazioni indesiderate alla Cefuroxima si sono verificate raramente e sono in genere di natura lieve e transitoria. Sono state riportate rare reazioni di ipersensibilita': queste includono rash cutanei, orticaria, prurito, di diverso tipo (orticarioide e maculopapulare), febbre da farmaco e, molto raramente, anafilassi. Come con altre cefalosporine vi sono state rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (necrolisi esantematica). L'uso prolungato dell'antibiotico puo' favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili, ad esempio della Candida, che richiede l'adozione di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. Disturbi gastro-intestinali, inclusi, molto raramente, sintomi di colite pseudomembranosa, che possono insorgere durante o dopo il trattamento. Le principali alterazioni dei parametri ematologici segnalate in alcuni pazienti sono state la diminuzione della concentrazione di emoglobina, leucopenia, neutropenia ed eosinofilia. Le cefalosporine tendono ad essere assorbite sulla superficie delle membrane degli eritrociti e reagiscono con gli anticorpi specifici per le cefalosporine determinando positivita' del test di Coombs; cio' puo' interferire con i test di compatibilita' del sangue e molto raramente provocare anemia emolitica. Sebbene si siano verificati aumenti degli enzimi epatici sierici e della bilirubina sierica, in particolare in pazienti con preesistenti malattie epatiche, non vi evidenzia di lesivita' a livello epatico. Si possono presentare variazioni dei test biochimici relativi alla funzionalita' renale: incrementi della creatinina e/o dell'azotemia e riduzione della clearance della creatinina. La funzionalita' del rene dovrebbe essere controllata a scopo precauzionale, in presenza di funzionalita' renale alterata. Si puo' avere dolore transitorio nella sede di iniezione dopo somministrazione, soprattutto con i dosaggi piu' elevati. Tuttavia cio' non necessariamente richiede l'interruzione del trattamento. Occasionalmente l'iniezione endovenosa puo' causare tromboflebite.

Gravidanza e allattamento

Sebbene non esistono prove sperimentali di effetti embriopatici o teratogenici attribuibili alla cefuroxima, come per tutti gli altri farmaci nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico. La cefuroxima e' escreta nel latte materno; e' necessaria quindi cautela in caso di somministrazione a donne in allattamento.