Ceftazidima My - Ev 1fl 2g
Dettagli:
Nome:Ceftazidima My - Ev 1fl 2gCodice Ministeriale:036604054
Principio attivo:Ceftazidima Pentaidrato
Codice ATC:J01DD02
Fascia:H
Prezzo:22.07
Glutine:Senza glutine
Produttore:Mylan Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:21 mesi
Denominazione
CEFTAZIDIMA MYLAN GENERICS
Formulazioni
Ceftazidima My - Im 1g+1f 3ml
Ceftazidima My - Ev 1g/10ml+f1
Ceftazidima My - Ev 1fl 2g
Categoria farmacoterapeutica
Antibatterici beta-lattamici.
Principi attivi
Ceftazidima pentaidrato 291-582-1164-2328 mg (pari a ceftazidima 250-500-1000-2000 mg).
Eccipienti
Polvere: sodio carbonato anidro. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi chirurgica: risulta ingrado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazient i sottoposti ad interventi contaminanti o potenzialmente tali.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' nota agli antibiotici della classe delle cefalosporine; ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento.
Posologia
Somministrare per via parenterale (endovenosa o intramuscolare profonda). >>Dosaggio. Varia in rapporto alla gravita' del singolo caso, sensibilita', sito e tipo di infezione, eta', funzionalita' renale e secondo il giudizio del medico. Via intramuscolare. Adulti: 1-3 g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapia della riacutizzazione batterica della bronchite cronica, 1-3 g/die in 1-3 somministrazioni. Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il dosaggio abituale e' di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Quando si richiedono dosaggi piu' elevati, si puo' ricorrere alla via endovenosa. Via endovenosa. Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100 mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita' (soggetti immunodepressi, con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo' essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die in 3 somministrazioni. >>Anziani. Nei pazienti anziani gravi, in considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe di norma superare i 3 g, soprattutto in quelli di eta' superiore agli 80 anni. >>Pazienti con compromissione renale. La ceftazidima e' escreta immodificata dai reni. Pertanto deve essere ridotta la posologia nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g. Dose di mantenimento della ceftazidima raccomandata nell'insufficienza renale. Clcr (ml/min) >50 e cr sierica approssimativa mcmol/l (mg/dl) <150 (<1,7), dosaggio normale; clcr >50-31 e cr sierica approssimativa 150-200 (1,7-2,3), 1 g/12 h; clcr 30-16 e cr sierica approssimativa 200-350 (2,3-4), 1 g/24 h; clcr 15-6 e cr sierica approssimativa 350-500 (4-5,6), 0,5 g/24 h; clcr <5 e cr sierica approssimativa >500 (>5,6), 0,5 g/48 h. Nelle infezioni gravi si potra' aumentare del 50% la dose unitaria oppure aumentare la frequenza di somministrazione: in questi casi andranno controllati i livelli sierici di ceftazidima i cui valori minimi non dovrebbero superare 40 mg/l. Nei bambini la clcr andra' adattatatenendo conto della superficie corporea o del peso corporeo privato d ei grassi. >>Profilassi chirurgica. Per la prevenzione delle infezionipost-operatorie verranno somministrati, in relazione al tipo, durata e rischio di contaminazione dell'intervento 1 g i.m. o 1-2 g e.v. in dose singola (profilassi "ultra short term") o in dosi ripetute (profilassi "short term"). >>Emodialisi. L'emivita sierica durante l'emodialisi varia da 3 a 5 ore. Ai pazienti in dialisi e' opportuno ripetere, alla fine di ogni trattamento, le dosi indicate in tabella di cui sopra. >>Dialisi peritoneale. La ceftazidima puo' essere impiegata sia nella dialisi peritoneale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). La ceftazidima puo' essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peritoneale (di solito 125-250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei pazienti con insufficienza renale in terapia intensiva sottoposti ad emodialisi o ad emofiltrazione ad alto flusso somministrare 1 g/die in dose singola o in dosi suddivise. Nel caso di emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato in caso di funzionalita' renale ridotta. Dosaggio consigliato di ceftazidima nell'emofiltrazione continua venovenosa. Funzionalita' renale residua (clcr ml/min): dose di mantenimento (mg) per un tasso di ultrafiltrazione 5, 16,7, 33,3, 50 ml/min/12 h. Clcr 0: 250, 250, 500, 500 mg; clcr 5: 250, 250, 500, 500; clcr 10: 250, 500, 500, 750; clcr 15: 250, 500, 500, 750; clcr 20: 500, 500, 500, 750. Dosaggio consigliato di ceftazidima durante l'emodialisi continua venovenosa. Funzionalita' renale residua (clcr ml/min): dose di mantenimento (mg) per un tasso di flusso dializzato di 1,0 litri/ora con tasso di ultrafiltrazione di 0,5, 1,0, 2,0 litri/ora/12 h. Clcr 0: 500, 500, 500; clcr 5: 500, 500, 750; clcr 10: 500, 500, 750; clcr 15: 500, 750, 750; clcr 20: 750, 750, 1000. Funzionalita' renale residua (clcr ml/min): dose di mantenimento (mg) per un tasso di flusso dializzato di 2,0 litri/ora con tasso di ultrafiltrazione di 0,5, 1,0, 2,0 litri/ora/12 h. Clcr 0: 500, 500, 750; clcr 5: 500, 500, 750; clcr 10: 500, 750, 1000; clcr 15: 750, 750, 1000; clcr 20:750, 750, 1000.
Conservazione
Prima della ricostituzione conservare i flaconcini al riparo dalla luce e a temperatura non superiore a 25 gradi C. Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i. o con liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica glucosata o di sodio lattato)deve essere usato di norma entro 6 ore se conservato a temperatura or dinaria ed entro 1 giorno se conservato a 4 gradi C. La colorazione delle soluzioni puo' variare da giallo pallido a color ambra in funzionedella concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di cons ervazione. I flaconcini possono sviluppare al loro interno dopo la loro ricostituzione, una pressione positiva, dovuta alla liberazione di anidride carbonica.
Avvertenze
Accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita' alla cefazidima, alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. Somministrare con cautela in pazienti in cui si sonomanifestate reazioni allergiche alla penicillina. In caso di reazione allergica alla ceftazidima si deve interrompere la terapia ed eventua lmente istituire un trattamento idoneo (adrenalina, antistaminici, corticosteroidi) ed altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di tutti gli antibiotici a largo spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normale flora del colon e puo' facilitare la crescita dei clostridi. Gli studi effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' laprincipale causa della colite associata all'uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologice e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Neicasi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Il trattamento concomitante con alti dosaggi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. L'esperienza clinica ha mostrato che probabilmentecio' non costituisce un problema se la ceftazidima viene somministrat a ai dosaggi raccomandati. Non si evidenzia che la ceftazidima abbia effetti negativi sulla funzionalita' renale alle normali dosi terapeutiche. La ceftazidima e' escreta per via renale. Pertanto, come per tutti gli antibiotici eliminati per tale via, in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose per evitare le conseguenze cliniche di concentrazioni ematiche eccessive, quali ad esempio convulsioni o sequele neurologiche. Come per altri antibiotici a largo spettro l'uso prolungato della ceftazidima puo' favorire l'emergere opportunistico di microrganismi o ceppi non sensibili (ad esempio Candida ed Enterococchi) che richiede l'adozione di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. E' pertanto essenzialeun assiduo controllo delle condizioni del paziente. Come per altre ce falosporine e penicilline a spettro allargato alcuni ceppi di Enterobacter spp, e Serratia spp inizialmente sensibili, possono manifestare resistenza durante la terapia con ceftazidima. Pertanto nel corso del trattamento di tali infezioni, se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere valutata la possibilita' di eseguire successivi test di sensibilita'.
Interazioni
L'uso concomitante di alti dosaggi con medicinali nefrotossici puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e' un antagonista in vitro della ceftazidima e delle altre cefalosporine.La rilevanza clinica di tale osservazione non e' conosciuta, ma qualo ra il farmaco e cloramfenicolo siano somministrati in concomitanza bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria con i metodi di Benedict, Feeling e "Clinitest", basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodi enzimatici. Laceftazidima non interferisce con la determinazione della creatinina n el saggio con picrato alcalino.
Effetti indesiderati
>>Reazioni locali: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa, dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare. >>Reazioni di ipersensibilita': rash urticarioidi o maculopapulari, febbre, prurito e, molto raramente, angioedema e reazioni anafilattiche (inclusi broncospasmo e/o ipotensione); come con altre cefalosporine vi sono state rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. >>Reazioni gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, dolore addominale e, molto raramente, candidiasi del cavo orale o colite; come per altre cefalosporinela colite puo' essere associata alla presenza del Clostridium diffici le e presentarsi sottoforma di colite pseudomembranosa. >>Reazioni genito-urinarie: candidiasi, vaginite. >>Reazioni a livello del tratto epatobiliare e del pancreas: molto raramente ittero.>> Reazioni neurologiche: cefalea, vertigini, parestesie e sensazioni di sapore sgradevole; segnalazioni di sequele neurologiche come tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma verificatesi in pazienti con insufficienzarenale nei quali il dosaggio della ceftazidima non era stato opportun amente ridotto. >>Modificazioni dei parametri di laboratorio. Sono state riferite in corso di terapia con ceftazidima variazioni transitoriedi alcuni parametri clinici e di laboratorio: eosinofilia, positivita ' al test di Coombs e molto raramente anemia emolitica, trombocitosi, alterazioni in uno o piu' parametri di funzionalita' epatica quali ALT(SGPT), AST (SGOT), LDH, GGT e fosfatasi alcalina; come per altre cef alosporine sono stati segnalati occasionalmente incrementi transitori di azotemia, ammoniemia e/o creatinina sierica; molto raramente sono state osservate leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e linfocitosi; in circa il 5% dei pazienti sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positivita', talora false, dei test di Coombs: cio' puo' interferire con i test di compatibilita' ematica.
Gravidanza e allattamento
Non si sono evidenziati sperimentalmente aspetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima comunque, nelle donne in stato di gravidanzae nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico. La cefta zidima e' escreta nel latte materno e deve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.