Cefazolina Teva - Iv F 1g+f 10ml

Dettagli:
Nome:Cefazolina Teva - Iv F 1g+f 10ml
Codice Ministeriale:023853068
Principio attivo:Cefazolina Sodica
Codice ATC:J01DB04
Fascia:C
Prezzo:5.79
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CEFAZOLINA TEVA

Formulazioni

Cefazolina Teva - Im 1f 1g+f 4ml
Cefazolina Teva - Iv F 1g+f 10ml

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici beta-lattamici.

Principi attivi

Cefazolina.

Eccipienti

Polvere e solvente per soluzione iniettabile intramuscolo: lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili q. b. Polvere e solventeper soluzione iniettabile endovena: acqua per preparazioni iniettabil i q.b.

Indicazioni

Infezioni sostenute da germi sensibili, a carico dell'apparato respiratorio, dell'apparato genito-urinario, delle vie biliari, della pelle edei tessuti molli, delle ossa e delle articolazioni; endocarditi, fle biti, tromboflebiti, peritoniti, sepsi puerperali, setticemia.

Controindicazioni / effetti secondari

Il prodotto e' controindicato nei pazienti con riconosciuta allergia agli antibiotici del gruppo cefalosporinico.

Posologia

Secondo prescrizione medica. Adulti: da 1000 a 2000 mg, nelle 24 ore. Bambini: da 30 a 50 mg/kg di peso corporeo, nelle 24 ore. In caso di infezioni particolarmente gravi, a giudizio del medico, la posologia puo' essere aumentata. Per l'impiego intramuscolare il dosaggio potra' essere suddiviso e somministrato ogni 12 ore. Nei casi gravi, e' preferibile ripartire la dose complessiva in 3/4 somministrazioni. La polvere contenuta nei flaconi (1000 mg), va sciolta estemporaneamente con lefiale di solvente a base di lidocaina, fornite nella confezione che d evono essere impiegate per via intramuscolare. Iniezioni endovenose e fleboclisi: se, per terapia di attacco o casi gravi, il preparato viene prescritto per tali vie di somministrazione, la polvere dei flaconi deve essere sciolta in acqua per preparazioni iniettabili o soluzione fisiologica o soluzione glucosata. Per l'impiego endovenoso, o infusioni lente, il prodotto va somministrato ogni sei ore. Le soluzioni preparate estemporaneamente vanno conservate al riparo dalla luce a bassa temperatura. >>Schema posologico nei casi clinici di marcata insufficienza renale. Clcr 50-80 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; 0,5-1 g dose dimantenimento (12 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 30-50 m l/min: 0,5-1 g dose iniziale; 0,5-1 g dose di mantenimento (16-24 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 25 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; mezza dose iniziale come dose mantenimento (8 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 20 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; mezza doseiniziale come dose mantenimento (9-10 ore intervallo delle somminist razioni). Clcr 15 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; mezza dose iniziale come dose mantenimento (12 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 10 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; mezza dose iniziale come dose di mantenimento (16 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 5 ml/min:0,5-1 g dose iniziale; mezza dose iniziale come dose di manteminento (12 ore intervallo delle somministrazioni). Clcr 0 ml/min: 0,5-1 g dose iniziale; mezza dose iniziale come dose di mantenimento (48 ore intervallo delle somministrazioni)

Conservazione

Conservare i flaconi ermeticamente chiusi.

Avvertenze

E' stata accertata allergenicita' crociata parziale a livello clinico tra penicilline e cefalosporine e, per quanto raramente, sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche ad entrambi i farmaci, talora anche gravi. Specialmente dopo somministrazione parenterale, le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline. In caso di marcata insufficienza renale, la posologia delle cefalosporine deve essere opportunamente ridotta sulla base dei risultati delle prove di funzionalita' renale. L'uso prolungato dell'antibiotico, puo' favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili: in tale evenienza, adottare le opportune misure. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria, con i metodi di Benedict, di Fehling e Clinitest, ma non con i metodi enzimatici. False positivita' del test di Coombs diretto sono state pure segnalate.

Interazioni

L'eventuale uso contemporaneo, o ravvicinato, di altri farmaci nefrotossici (Kanamicina, Streptomicina, Colistina, Viomicina, Polimixina, Neomicina, Gentamicina) aumenta la tossicita' renale e la funzionalita' renale dovra' essere assiduamente controllata. Sia a livello clinico che di laboratorio, e' stata accertata allergenicita' crociata parzialetra penicilline e cefalosporine e, per quanto rari, sono stati segnal ati casi di pazienti che hanno presentato reazioni ad entrambi i farmaci talora anche di tipo anafilattico, specie dopo somministrazione parenterale.

Effetti indesiderati

Le reazioni indesiderabili da cefalosporine sono per lo piu', limitatea disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di iperse nsibilita'. La frequenza di questi ultimi, e' maggiore negli individuinei quali, in precedenza, si siano verificate reazioni di ipersensibi lita' verso farmaci e sostanze varie, ed in quelli con precedenti di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria nella anamnesi. In corso, o a seguito di trattamento con cefalosporine, sono state segnalate le seguenti reazioni secondarie: glossite, nausea, vomito, pirosi gastrica,dolori addominali, diarrea; piu' raramente, eruzioni cutanee, prurito , artralgia, orticaria. Occasionalmente, sono state riferite variazioni, di solito transitorie e reversibili, di alcuni parametri clinici e di laboratorio: eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento delle transaminasi sieriche, della bilirubina totale e della azotemia. Altre reazioni riferite sono: vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, in rapporto, quest'ultima, con lo sviluppo di microrganismi non sensibili. Tali fenomeni collaterali richiedono l'adozione delle necessarie misure terapeutiche e l'attenta considerazione del medico che, se del caso, decidera' sulla opportunita' di interrompere il trattamento.

Gravidanza e allattamento

Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita'.