Carvedilolo Ze - 30cpr Riv 25mg

Dettagli:
Nome:Carvedilolo Ze - 30cpr Riv 25mg
Codice Ministeriale:037144209
Principio attivo:Carvedilolo
Codice ATC:C07AG02
Fascia:A
Prezzo:6.06
Rimborso:6.06
Doping:Proibito solo in particolari sport
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Zentiva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CARVEDILOLO WINTHROP 6,25/25 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Carvedilolo Ze - 28cpr Riv6,25mg
Carvedilolo Ze - Fl28cpr Riv6,25
Carvedilolo Ze - 30cpr Riv 25mg
Carvedilolo Ze - Fl30cpr Riv25mg

Categoria farmacoterapeutica

Betabloccanti.

Principi attivi

Carvedilolo.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, crospovidone, povidone, silice colloidale anidra diossido, magnesiostearato Rivestimento della compressa: idrossipropilmetilcellulosa, t itanio diossido (E171), trietilcitrato, macrogol, polidestrosio (E1200).

Indicazioni

Ipertensione essenziale Angina pectoris cronica stabile. Trattamento aggiuntivo nell'insufficienza cardiaca stabile, da grave a moderata.

Controindicazioni / effetti secondari

Insufficienza cardiaca di classe IV NYHA della classificazione dell'insufficienza cardiaca, che richiede trattamento inotropo endovenoso. Malattia polmonare cronico ostruttiva (COPD) con ostruzione bronchiale; disfunzione epatica clinicamente manifesta; asma bronchiale; blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado; grave bradicardia (<50 bpm); shock cardiogeno; disfunzioni del nodo seno-atriale (compreso bloccoseno-atriale); ipotensione grave (pressione sistolica ortostatica <85 mm Hg); ipersensibilita' al carvedilolo o ad uno qualsiasi degli ecci pienti; acidosi metabolica; angina di Prinzmetal; feocromocitoma non trattato; gravi disturbi circolatori delle arterie periferiche; trattamento endovenoso concomitante con verapamil o diltiazem.

Posologia

Il prodotto e' disponibile nei dosaggi 6,25 mg e 25 mg. Ipertensione essenziale: carvedilolo puo' essere usato come monoterapia o in associazione con altri medicinali antiipertensivi, specialmente con i diuretici tiazidici. Si raccomanda l'assunzione di una sola dose al giorno, tuttavia la singola dose massima raccomandata e' di 25 mg e la dose massima giornaliera raccomandata e' di 50 mg. Adulti: 12,5 mg una volta al giorno per i primi due giorni. Successivamente continuare il trattamento con una dose di 25 mg al giorno. Se necessario la dose puo' essere ulteriormente aumentata gradualmente, a intervalli di due o piu' settimane. Anziani: 12,5 mg una volta al giorno che puo' anche essere sufficiente per continuare il trattamento. Tuttavia se la risposta terapeutica e' inadeguata, la dose puo' essere aumentata ulteriormente in modo graduale ad intervalli di due o piu' settimane. >>Angina pectoris cronica stabile. Adulti: 12,5 mg due volte al giorno per due giorni. Successivamente continuare il trattamento con una dose di 25 mg due volte al giorno. Se necessario la dose puo' essere ulteriormente aumentata, a intervalli di due o piu' settimane. La dose giornaliera massima raccomandata e' di 100 mg in dosi suddivise (due volte al giorno). Anziani: 12,5 mg due volte al giorno per due giorni. Successivamente continuare il trattamento con una dose di 25 mg due volte al giorno, che e' la dose massima giornaliera raccomandata. >>Scompenso cardiaco. Trattamento dell'insufficienza cardiaca da moderata a grave in aggiunta allaterapia convenzionale di base con diuretici, ACE-inibitori, digitale e/o vasodilatatori. Il paziente deve essere clinicamente stabile (nessun cambiamento di classe NYHA, nessuna ospedalizzazione dovuta a insufficienza cardiaca) e la terapia di base deve essere stabilizzata per almeno 4 settimane prima del trattamento. Inoltre il paziente deve avere una frazione di eiezione ventricolare sinistra ridotta e la frequenza cardiaca deve essere >50 bpm e la pressione sistolica >85 mm Hg. La dose iniziale e' di 3,125 mg due volte a giorno per 2 settimane. Se ladose iniziale e' ben tollerata, la dose di carvedilolo puo' essere au mentata ad intervalli di due settimane o piu' raramente, dapprima finoa 6,25 mg due volte al giorno, poi a 12,5 mg due volte al giorno e in fine 25 mg due volte al giorno. Si raccomanda di aumentare la dose fino alla dose massima tollerata dal paziente. La dose massima raccomandata e' di 25 mg due volte al giorno per pazienti che pesano meno di 85 kg, e 50 mg due volte al giorno per quei pazienti che pesano piu' di 85 kg, a patto che lo scompenso non sia grave. Un aumento di dose fino a 50 mg due volte al giorno deve essere attuato sotto attenta supervisione medica del paziente. Peggioramenti temporanei dei sintomi dell'insufficienza cardiaca possono avvenire all'inizio della terapia o in seguito a un aumento della dose, specialmente in pazienti con grave insufficienza cardiaca e/o in trattamento con dosi elevate di diuretici. Cio' di solito non richiede l'interruzione del trattamento, ma la dose non deve essere aumentata. Il paziente deve essere monitorato da un medico/cardiologo dopo l'inizio del trattamento con carvedilolo o dopo l'aumento della dose. Prima di ogni aumento di dose deve essere condotto un esame dei potenziali sintomi di peggioramento dell'insufficienza cardiaca o dei sintomi di eccessiva vasodilatazione (ad es.: funzionalita' renale, peso corporeo, pressione sanguigna, frequenza e ritmo cardiaco). Il peggioramento dell'insufficienza cardiaca o la ritenzione di fluidi vanno trattati aumentando la dose di diuretico, e la dose di carvedilolo non deve essere aumentata fino a che il paziente non e' stabilizzato. Se compare bradicardia o in caso di allungamento della conduzione AV, deve essere monitorato prima il livello di digossina. Occasionalmente puo' essere necessario ridurre la dose di carvedilolo o anche interrompere temporaneamente il trattamento in modo completo. Anche in questi casi la titolazione della dose di carvedilolo puo' continuare spesso con successo. Se la terapia con carvedilolo viene interrotta per piu' di 2 settimane, deve ripartire dalla dose di 3,125 mg 2 volte al giorno ed essere aumentata gradualmente secondo le raccomandazioni di cui sopra. Insufficienza renale: il dosaggio deve essere determinato individualmente per ogni paziente, ma secondo i parametri farmacocinetici non c'e' evidenza che l'aggiustamento della dose sia necessario nei pazienti con insufficienza renale. Disfunzione epatica moderata: puo' essere richiesto un aggiustamento della dose. Bambini e adolescenti (<18 anni): non vi sono dati sufficienti sull'efficacia e la sicurezza di carvedilolo. Anziani: i pazienti anziani possono essere piu' suscettibili agli effetti di carvedilolo e devono essere monitorati piu' attentamente. L'interruzione di carvedilolo deve avvenire gradualmente. Non e' necessario assumere le compresse ai pasti. Tuttavia si raccomanda ai pazienti con insufficienza cardiaca di prendere il farmaco con il cibo, per permettere un assorbimento piu' lento e una riduzionedel rischio di ipotensione ortostatica.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggerlo dalla luce. Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Insufficienza cardiaca: carvedilolo deve essere somministrato principalmente in aggiunta a diuretici, ACE-inibitori, digitale e/o vasodilatatori. La terapia deve iniziare solo se il paziente e' stabilizzato nella terapia convenzionale di base da almeno 4 settimane. I pazienti scompensati devono essere ri-compensati. I pazienti con grave insufficienza cardiaca, deplezione salina e della volemia, anziani o pazienti conbassa pressione basale devono essere monitorati per circa 2 ore dopo la prima dose o dopo un aumento di dose poiche' puo' manifestarsi ipotensione. L'ipotensione dovuta ad eccessiva vasodilatazione va trattatainizialmente riducendo la dose di diuretico. Se i sintomi persistono ancora si deve ridurre la dose dell'ACE-inibitore. Se necessario puo' essere ulteriormente ridotta la dose di carvedilolo o temporaneamente sospesa. La dose di carvedilolo non deve essere di nuovo aumentata prima che i sintomi dovuti al peggioramento dell'insufficienza cardiaca oalla vasodilatazione siano sotto controllo. Un peggioramento reversib ile della funzionalita' renale e' stato osservato durante la terapia con carvedilolo in pazienti con scompenso cardiaco e bassa pressione (pressione sistolica <100 mm Hg), nei pazienti con cardiopatia ischemica, arteriosclerosi generalizzata, e/o insufficienza renale di base. In pazienti con scompenso cardiaco con questi fattori di rischio, la funzionalita' renale deve essere monitorata durante l'aggiustamento della dose di carvedilolo. Se la funzionalita' renale peggiora, la cura deveessere interrotta o la dose deve essere ridotta. Durante la somminist razione concomitante di carvedilolo e digitale, deve essere tenuto presente che entrambi, sia il carvedilolo sia la digitale, allungano il tempo di conduzione atrio-ventricolare. Altre avvertenze riguardo al carvedilolo ed i beta-bloccanti in generale: i soggetti con malattia polmonare cronico-ostruttiva che non usano medicazioni orali o inalatorie, non devono usare carvedilolo a meno che il beneficio superi i potenziali rischi. Se il carvedilolo viene dato a questi pazienti essi devono venire attentamente monitorati quando la terapia inizia e durante l'aggiustamento della dose. La dose di carvedilolo deve essere ridotta se il paziente manifesta segni di ostruzione bronchiale durante il trattamento. Carvedilolo puo' mascherare segni e sintomi di ipoglicemia acuta. Un alterato controllo del glucosio puo' presentarsi occasionalmente in pazienti con diabete mellito ed insufficienza cardiaca in relazione all'uso di carvedilolo. Pertanto nei pazienti diabetici che ricevono carvedilolo e' richiesto un attento monitoraggio mediante regolari dosaggi del glucosio ematico ed aggiustamento dei farmaci antidiabetici se necessario. Carvedilolo puo' mascherare i segni ed i sintomi della tireotossicosi. Carvedilolo puo' causare bradicardia. Se vi e' una diminuzione della frequenza cardiaca a meno di 55 battiti per minuto e si manifestano i sintomi associati alla bradicardia, la dose di carvedilolo deve essere diminuita. Quando carvedilolo viene usato in associazione con gli agenti calcio-antagonisti, come verapamil e diltiazem, ocon altri anti-aritmici, specialmente amiodarone, la pressione sangui gna e l'ECG del paziente devono essere monitorati. La co-somministrazione endovenosa deve essere evitata. La cimetidina deve essere somministrata con cautela in associazione poiche' gli effetti del carvedilolo possono venir potenziati. I portatori di lenti a contatto devono essere informati della possibilita' di ridotta lacrimazione. Cautela deve essere usata nel somministrare carvedilolo a pazienti con anamnesi di gravi reazioni di ipersensibilita' e a quelli in terapia di desensibilizzazione, poiche' i beta-bloccanti possono aumentare sia sensibilita' verso gli allergeni sia la gravita' delle reazioni anafilattiche. Cautela deve essere usata quando si prescrivono beta-bloccanti a pazienti con psoriasi in quanto le reazioni cutanee possono essere aggravate. Poiche' carvedilolo e' un beta-bloccante vasodilatatore, l'aggravamentodi malattie vascolari periferiche e' meno probabile che con i beta-bl occanti tradizionali. Tuttavia finora, si dispone di scarsa esperienzaclinica in questo gruppo di pazienti. Lo stesso dicasi per i pazienti con sindrome di Raynaud, ma vi puo' essere riacutizzazione dei sintom i. I pazienti per i quali e' nota una ridotta metabolizzazione della debrisochina, devono essere attentamente monitorati durante l'inizio della terapia. A causa della limitata esperienza clinica, carvedilolo non deve essere somministrato a pazienti con ipertensione labile o secondaria, ortostasi, disturbi acuti infiammatori cardiaci, ostruzione emodinamicamente rilevante delle valvole cardiache o del tratto di efflusso, malattie arteriose periferiche allo stadio terminale, trattamento concomitante con antagonisti dei recettori alfa 1 o agonisti dei recettori alfa 2. A causa della sua azione dromotropa negativa, carvedilolodeve essere somministrato con cautela in pazienti con blocco cardiaco di primo grado. I beta- bloccanti riducono il rischio di aritmie dura nte l'anestesia, tuttavia puo' pero' aumentare il rischio di ipotensione. Pertanto si raccomanda cautela nell'uso di certi farmaci anestetici. Recenti studi suggeriscono tuttavia un beneficio dei beta-bloccantinel prevenire la morbilita' perioperativa cardiaca e nella riduzione dell'incidenza delle complicazioni cardiovascolari. Carvedilolo non deve essere interrotto improvvisamente, soprattutto in quei pazienti chesoffrono di ischemia cardiaca. Carvedilolo deve essere sospeso gradua lmente in 2 settimane, ad esempio dimezzando la dose giornaliera ogni 3 giorni. Se necessario allo stesso tempo deve essere iniziata la terapia di sostituzione per prevenire la riacutizzazione dell'angina pectoris. Questo prodotto medicinale contiene lattosio.

Interazioni

>>Antiaritmici. A seguito della somministrazione di carvedilolo e diltiazem (orale), verapamil e/o amiodarone sono stati osservati casi isolati di disturbi della conduzione cardiaca, raramente con influenza sull'emodinamica. Pertanto come nel caso di altri beta-bloccanti, durantela contemporanea somministrazione di calcio-antagonisti del tipo del diltiazem e verapamil, bisogna attuare un attento monitoraggio dell'ECG e della pressione sanguigna, poiche' il rischio di disturbi della conduzione AV o di insufficienza cardiaca e' aumentato (effetto sinergico). Un attento monitoraggio deve essere condotto quando si somministrano carvedilolo ed antiaritmici di classe I o amiodarone (orale). Bradicardia, arresto cardiaco e fibrillazione ventricolare sono state riportate subito dopo l'inizio di un trattamento con beta-bloccanti in pazienti che ricevono amiodarone. Vi e' il rischio di insufficienza cardiaca in caso di concomitante terapia endovenosa con antiaritmici di classe Ia o Ic. Il trattamento concomitante con reserpina, guanetidina, metildopa, guanfacina ed inibitori delle monoamino- ossidasi (ad eccezione dei MAO-B inibitori) puo' portare ad un ulteriore diminuzione dellafrequenza cardiaca. E' raccomandato il monitoraggio dei parametri vit ali. Di-idropiridine. La somministrazione di di-idropiridine e carvedilolo deve essere attuata sotto attenta supervisione, poiche' sono stati riportati insufficienza cardiaca e grave ipotensione. >>Nitrati. Aumentati effetti ipotensivi. Glicosidi cardiaci. Un aumento dei livelli di digossina allo "steady state" di circa il 16% e della digitossina di circa il 13% e' stato osservato in pazienti ipertesi in connessione con l'uso concomitante di carvedilolo e digossina. Si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina all'inizio, all'interruzione o all'aggiustamento del trattamento con carvedilolo. >>Altri farmaci antiipertensivi. Carvedilolo puo' potenziare gli effetti di altri medicinali assunti contemporaneamente che hanno azione antiipertensiva (per esempio antagonisti dei recettori alfa 1) o medicinali che includono un'azione antiipertensiva tra gli effetti indesideraticome barbiturici, fenotiazine, antidepressivi triciclici, agenti vaso dilatatori ed alcool. >>Ciclosporina. Il livello plasmatico di ciclosporina aumenta con la somministrazione concomitante di carvedilolo. Si raccomanda che la concentrazioni di ciclosporina siano attentamente monitorate. >>Antidiabetici inclusa l'insulina. L'effetto ipoglicemizzante dell'insulina e dei farmaci antidiabetici orali puo' essere intensificato. I sintomi di ipoglicemia possono essere mascherati. In pazienti diabetici e' necessario un regolare monitoraggio del glucosio ematico. >>Clonidina. Quando viene interrotto il trattamento concomitante dicarvedilolo e clonidina, il carvedilolo deve essere sospeso diversi g iorni prima della graduale riduzione della dose di clonidina. >>Anestetici inalatori. Si deve prestare attenzione alle potenziali interazioni inotrope negative ed ipotensive del carvedilolo e degli anestetici durante l'anestesia. >>Antinfiammatori non steroidei, estrogeni e corticosteroidi. L'effetto antiipertensivo del carvedilolo viene ridotto dalla ritenzione di acqua e di sodio. >>Farmaci che inducono o inibiscono gli enzimi del citocromo P450. I pazienti che ricevono medicinali che inducono (es. rifampicina e barbiturici) o che inibiscono (es. cimetidina, ketoconazolo, fluoxetina, aloperidolo, verapamil, eritromicina)gli enzimi del citocromo P450, devono essere attentamente monitorati durante il trattamento concomitante con carvedilolo poiche' le concentrazioni sieriche di carvedilolo possono essere ridotte dagli induttorienzimatici ed aumentate dagli inibitori enzimatici. >>Simpaticomimeti ci con effetti alfa-mimetici e beta-mimetici. Rischio di ipertensione e di eccessiva bradicardia. >>Ergotamina. Aumentata vasocostrizione. >>Agenti con azione di blocco neuromuscolare. Aumentato blocco neuromuscolare.

Effetti indesiderati

Reazioni avverse si presentano principalmente all'inizio del trattamento. Reazioni avverse riportate in studi clinici in pazienti con insufficienza cardiaca. Le reazioni avverse insorte in pazienti con insufficienza cardiaca in studi clinici e non osservate come comuni in pazienti trattati con placebo. Alterazioni del sangue e sistema linfatico. Comune: trombocitopenia lieve. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iperglicemia, edema periferico, ipervolemia, ritenzione dei fluidi. Alterazioni del sistema nervoso. Comune: vertigini;raro: sincope. Disturbi oculari. Molto comune: disturbi visivi. Alter azioni cardiache. Molto comune: piedi edematosi, bradicardia; raro: blocco atrio-ventricolare totale, aggravamento dell'insufficienza cardiaca. Alterazioni renali e delle vie urinarie. Raro: peggioramento dellafunzione renale. Alterazioni del sistema vascolare. Molto comune: ipo tensione ortostatica. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale. Molto comune: nausea, diarrea, vomito; non comune: stitichezza. Disordinidel sistema riproduttivo e della mammella. Molto comune: edema genita le. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: edema. Reazioni avverse rare sono risultate: insufficienza renale acuta e disturbi della funzione renale in pazienti con arteriosclerosi generalizzata e/o funzione renale alterata. La frequenza dellereazioni avverse non e' dose dipendente, ad eccezione di vertigini, d isturbi visivi, bradicardia ed aggravamento dell'insufficienza cardiaca. La contrattilita' cardiaca puo' diminuire durante la titolazione della dose, ma cio' e' raro. Reazioni avverse riportate in studi cliniciin pazienti con ipertensione ed angina . Il profilo delle reazioni av verse in pazienti con ipertensione ed angina e' simile a quello osservato in pazienti con insufficienza cardiaca. Tuttavia la frequenza delle reazioni avverse e' inferiore nei pazienti con ipertensione ed angina. Alterazioni del sangue e sistema linfatico. Raro: lieve trombocitopenia, leucopenia. Alterazioni del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia; raro: edema periferico. Alterazioni psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione. Alterazionidel sistema nervoso. Molto comune: vertigini, cefalea; raro: parestesia, sincope. Disturbi oculari. Molto comune: lacrimazione ridotta; molto raro: disturbivisivi, irritazione degli occhi. Alterazioni cardiache. Molto comune: bradicardia. Alterazioni del sistema vascolare. Molto comune: ipotens ione ortostatica; raro: insufficienza circolatoria periferica. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del mediastino. Raro: congestione nasale. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale. Comune:nausea, dolore addominale, diarrea; raro: stitichezza, vomito; molto raro: secchezza delle fauci. Alterazioni dell'apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore agli arti. Alterazioni renali e delle vie urinarie. Raro: peggioramento della funzionalita' renale; molto raro: difficolta' della minzione. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella. Molto raro: impotenza. Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione. Molto comune: affaticamento. Indagini diagnostiche. Raro: aumento delle transaminasi sieriche. Reazioni molto rare includono angina, blocco AV e riacutizzazionedei sintomi in pazienti con claudicazione intermittente o fenomeno di Reynaud. Alterazioni dell'apparato respiratorio, del torace e del med iastino. Dispnea asmatica e' stata osservata comunemente in pazienti predisposti. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo. Varie reazioni cutanee sono state riportate raramente (es. esantema allergico, orticaria, prurito e reazione lichen planus simile). Lesioni cutaneepsoriasiche possono comparire o possono aggravarsi lesioni gia' prese nti. Beta- bloccanti non selettivi possono in particolare rendere manifesto un diabete mellito latente, aggravare un diabete manifesto o disturbare il controllo del glucosio ematico. Lievi alterazioni del bilancio del glucosio sono possibili, ma non comuni, anche durante il trattamento con carvedilolo.

Gravidanza e allattamento

Carvedilolo non e' raccomandato durante la gravidanza e l'allattamento. Carvedilolo non si e' dimostrato teratogeno in studi su animali ma l'esperienza clinica riguardo la sicurezza in donne in gravidanza e' insufficiente. I beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che puo' portare a morte intrauterina del feto, ritardo dell'accrescimento fetale e nascita prematura. Inoltre nel feto e nel neonato possono manifestarsi effetti indesiderati (soprattutto ipoglicemia, bradicardia, depressione respiratoria e ipotermia). Nel neonato c'e' un aumentato rischio di complicazioni cardiache e polmonari nel periodo post-natale.Carvedilolo deve essere usato durante la gravidanza solo se il potenz iale beneficio per la madre supera ogni potenziale rischio per il feto/neonato. Il trattamento deve essere interrotto 2-3 giorni prima la data prevista per il parto. Se questo non e' possibile il neonato deve essere monitorato per i primi 2-3 giorni dopo la nascita. Carvedilolo e' una sostanza lipofila e studi negli animali in allattamento hanno mostrato che carvedilolo e i suoi metaboliti sono accumulati ed escreti nel latte materno, pertanto le madri che ricevono carvedilolo non devono allattare.