Cardioaspirin - 90cpr Gast 100mg
Dettagli:
Nome:Cardioaspirin - 90cpr Gast 100mgCodice Ministeriale:024840098
Principio attivo:Acido Acetilsalicilico
Codice ATC:B01AC06
Fascia:n/a
Prezzo:4.65
Produttore:Bayer Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:60 mesi
Denominazione
CARDIOASPIRIN 100 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI
Formulazioni
Cardioaspirin - 30cpr Gast 100mg
Cardioaspirin - 60cpr Gast 100mg
Cardioaspirin - 90cpr Gast 100mg
Categoria farmacoterapeutica
Antitrombotici.
Principi attivi
Una compressa contiene: acido acetilsalicilico 100 mg.
Eccipienti
Polvere di cellulosa, amido di mais. rivestimento: copolimeri dell'acido metacrilico, sodio laurilsolfato, polisorbato 80, talco, trietile citrato.
Indicazioni
Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto del miocardio; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); in pazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA). Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio* *In soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore (rischio a 10 anni > 20% in base alle carte di rischio del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanita').
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo, ai salicilati o ad uno qualsiasidegli eccipienti; pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l' utilizzo di acido acetilsalicilico puo' indurre gravi reazioni di ipersensibilita' (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito). Anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad attivita' simile, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei, ulcera gastroduodenale, diatesi emorragica, grave insufficienza renale, grave insufficienza epatica, grave insufficienza cardiaca, trattamento concomitante con metotrexato a dosi di 15 mg/settimana o piu', ultimo trimestre di gravidanza.
Posologia
Adulti: se non diversamente prescritto, si raccomanda la posologia di 1 compressa (100 mg) al giorno, in un'unica somministrazione. La prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio dovra' essere effettuata con il dosaggio di 100 mg. E' consigliabile ingerire il farmaco con un'abbondante quantita' di liquido (mezza - 1 bicchiere di acqua), prima dei pasti. Il medicinale non dev'essere assuntoa dosaggi maggiori senza espressa prescrizione del medico. Popolazion e pediatrica: non e' indicato per l'uso nella popolazione pediatrica.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore ai 30 gradi C.
Avvertenze
L'acido acetilsalicilico dev'essere utilizzato con particolare cautelanei seguenti casi: ipersensibilita' ai farmaci analgesici, anti-infia mmatori od antireumatici ed in presenza di altre allergie; anamnesi diulcere gastrointestinali, compresa la malattia ulcerosa cronica o ric orrente, o di emorragie gastrointestinali; trattamento concomitante con anticoagulanti; nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale o cardiocircolatoria, poiche' l'acido acetilsalicilico puo' incrementare ulteriormente il rischio di compromissione della funzionalita' renale ed insufficienza renale acuta, nei pazienti affetti da gravedeficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD), l'acido acetilsali cilico puo' indurre emolisi o anemia emolitica. Fattori che possono aumentare il rischio di emolisi sono, ad esempio, un dosaggio elevato, la febbre o infezioni acute, compromissione della funzionalita' epatica. L'ibuprofene puo' interferire con l'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica dell'acido acetilsalicilico. I pazienti devono informare il medico nel caso assumano ibuprofene come antidolorifico in corso di trattamento con acido acetilsalicilico. L'acido acetilsalicilico puo' provocare broncospasmo e indurre attacchi d'asma o altre reazionidi ipersensibilita'. Sono fattori di rischio l'asma pre-esistente, la febbre da fieno, la poliposi nasale o le malattie respiratorie cronic he. Queste reazioni possono manifestarsi anche in pazienti che presentino reazioni allergiche ad altre sostanze. L'acido acetilsalicilico dovrebbe essere utilizzato con cautela in caso di ipersensibilita' agli analgesici, agenti antiinfiammatori o antireumatici ed in presenza di altre allergie. Gravi reazioni cutanee, inclusa la sindrome di Steven-Johnson, sono state riportate raramente in associazione con FANS, inclusil farmaco. L'uso deve essere interrotto ai primi segnali di reazione cutanea, lesioni alle mucose e altri segni di ipersensibilita'. A causa dell'effetto inibitorio sull'aggregazione piastrinica, che persiste per diversi giorni dopo la somministrazione, l'acido acetilsalicilico puo' aumentare la tendenza alle emorragie durante e dopo gli interventi chirurgici (inclusi gli interventi chirurgici minori, ad es. l'estrazione dentaria). A basse dosi, l'acido acetilsalicilico riduce l'escrezione di acido urico. Questo puo' talvolta causare attacchi di gottanei pazienti predisposti. I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Il medicinale none' indicato per l'uso nella popolazione pediatrica. I prodotti conten enti acido acetilsalicilico non devono essere utilizzati nei bambini enegli adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni con infezioni virali, a prescindere dalla presenza o meno di febbre. In certe affezioni virali, specialmente influenza A, influenza B e varicella, esiste il rischio di Sindrome di Reye, una malattia molto rara, ma pericolosa per la vita, che richiede un immediato intervento medico. Il rischio puo' essere aumentato in caso di assunzione contemporanea di acido acetilsalicilico, sebbene non sia stata dimostrata una relazione causale. Il vomito persistente in pazienti affetti da queste malattie puo' essere un segno di Sindrome di Reye.
Interazioni
L'effetto del trattamento puo' essere modificato se il farmaco e' assunto in concomitanza con altri medicinali quali: anticoagulanti; farmaci antirigetto; antiipertensivi; antidolorifici e antiinfiammatori; farmaci per la gotta (probenecid); farmaci anticancro e per l'artrite reumatoide (metotrexato) Associazioni controindicate. Metotrexato a dosi maggiori o uguali a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono laclearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrex ato dal suo legame con le proteine plasmatiche). Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Metotrexato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche). Ibuprofene: dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati inconcomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trar re delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Anticoagulanti, trombolitici/altri agenti antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei contenenti salicilati ad alte dosi: aumento del rischio di ulcere ed emorragia gastrointestinale a causa dell'effetto sinergico. Inibitori selettivi del re-uptake della serotonina: aumento del rischio di sanguinamento dell'apparato gastrointestinale superiore a causa di un possibile effetto sinergico. Ciclosporina e altri immunodepressivi: aumento della nefrotossicita'. Particolare attenzione e' raccomandata, in particolare nei pazienti anziani. Digossina: aumento della concentrazione plasmatica di digossina per diminuzione dell'escrezione renale. Antidiabetici, ad es. insulina, sulfoniluree: aumento dell'effetto ipoglicemico per alte dosi di acido acetilsalicilico,attraverso l'azione ipoglicemica dell'acido acetilsalicilico e lo spi azzamento delle sulfoniluree dai siti di legame proteico. Diuretici inassociazione con acido acetilsalicilico ad alte dosi: riduzione della filtrazione glomerulare attraverso la riduzione della sintesi delle p rostaglandine. Glucocorticoidi sistemici, ad eccezione dell'idrocortisone usato come terapia sostitutiva nel Morbo di Addison: riduzione deilivelli di salicilati nel sangue durante il trattamento con corticost eroidi e rischio di sovradosaggio di salicilati dopo la sua interruzione, per l'aumentata eliminazione dei salicilati dovuta ai corticosteroidi. Inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina (ACE-inibitori) in associazione con acido acetilsalicilico ad alte dosi: ridottafiltrazione glomerulare attraverso l'inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie. Inoltre, riduzione dell'effetto anti-ipertensivo. Altri antiipertensivi (beta bloccanti): diminuzione dell'azione antiipertensiva dovuto all'effetto di inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie. Acido valproico: aumento della tossicita' dell'acido valproicoa causa dello spiazzamento dai siti di legame proteico. Fenitoina: au mento dell'effetto della fenitoina. Uricosurici come benzbromarone, probenecid: diminuzione dell'effetto uricosurico (competizione con l'eliminazione tubulare dell'acido urico). Alcool: aumento del danno sulla mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di sanguinamento a causa degli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcool.
Effetti indesiderati
Patologie del sistema emolinfopoietico: ipoprotrombinemia (a dosi elevate), anemia. Sono state segnalate emolisi ed anemia emolitica in pazienti con gravi forme di deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD). Sono stati anche segnalati effetti ematologici, quali sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, urogenitali, porpora, ecc.) con aumento del tempo di sanguinamento. Questa azione persiste per 4-8 giorni dopo l'interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico. Patologie del sistema nervoso: a dosi elevate prolungate possono comparire sudorazione, cefalea e confusione. Emorragia intracranica. Patologie dell'orecchio e del labirinto: a dosi elevate prolungate possono comparire vertigini, tinnito e sordita'. In questi casi il trattamento deve essere immediatamente interrotto. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: rinite, broncospasmo parossistico, dispnea grave: edema polmonare non cardiogeno durante l'uso cronico e in un contesto di reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico.Patologie gastrointestinali: emorragia gastrointestinale (melena, ema temesi). Dolore addominale, nausea, dispepsia vomito, ulcera gastrica,ulcera duodenale. Patologie del tratto gastrointestinale superiore: e sofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni. Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essereassociate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di ac ido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Patologie epatobiliari: epatotossicita'. Aumento degli enzimi epatici, danno epatico principalmente epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sono stati riportati comunemente orticaria, eruzione cutanea,angioedema. Raramente riportate reazioni quali sindrome di Steven-Joh nson, sindrome di Lyell, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme. Patologie renali e urinarie: dosi elevate prolungate possono causare insufficienza renale acuta e nefrite interstiziale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: sindrome di Reye (in pazienti di eta' inferiore ai 16 anni). In pazienti con anamnesi di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico e/o altri farmaci antinfiammatori non steroidei, si possono verificare reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Questo puo' succedere anche in pazienti che in precedenza non hanno mostrato ipersensibilita' a questi farmaci. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali: ritardo del parto. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Gravidanza e allattamento
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. I risultati di studi epidemiologici suggeriscono un possibile aumento del rischio di aborto e di malformazioni dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. I dati disponibili non dimostrano che ci sia correlazione tra l'assunzione di acido acetilsalicilico e l'aumento del rischio di aborto. I dati epidemiologici disponibili relativi alle malformazioni a seguito di assunzione di acido acetilsalicilico non sono coerenti, ma non si puo' escludere un aumentato rischio di gastroschisi. Uno studio prospettico con esposizione nelle fasi precoci della gravidanza (primo-quarto mese), eseguito su circa 14.800 coppie madre-figlio, non ha dimostrato un aumento nella frequenza di malformazioni. Gli studi condotti nell'animale hannoevidenziato tossicita' riproduttiva. Durante il primo ed il secondo t rimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non dev'essere somministrato se non in caso di effettiva necessita'. Qualora farmaci contenenti acido acetilsalicilico siano usati da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovra' essere il piu' breve possibile e la dose la piu' bassa possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire adinsufficienza renale con oligo-idramnios; la madre e il bambino, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sangui namento, un effetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine, risultante in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. I salicilati ed i loro metaboliti passano nel latte materno in piccole quantita'. Dal momento che non sono stati osservati effetti indesideratinel lattante in seguito ad un uso occasionale, l'interruzione dell'al lattamento non e' di norma necessaria. Tuttavia, in caso di uso regolare o di assunzione di dosaggi elevati, si deve prendere in considerazione la possibilita' di uno svezzamento precoce.