Captopril Eg - 50cpr 25mg

Dettagli:
Nome:Captopril Eg - 50cpr 25mg
Codice Ministeriale:035036159
Principio attivo:Captopril
Codice ATC:C09AA01
Fascia:A
Prezzo:4.23
Rimborso:4.23
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CAPTOPRIL EG 25/50 MG COMPRESSE

Formulazioni

Captopril Eg - 50cpr 25mg
Captopril Eg - 24cpr 50mg

Categoria farmacoterapeutica

ACE-inibitori, non associati.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 25 mg o 50 mg di captopril.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido di mais pregelatinizzato, acido stearico.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per il trattamento dell'ipertensione. E' indicato per il trattamento dell'insufficienza cardiaca cronica con riduzione della funzionalita' sistolica ventricolare, in combinazione a diuretici e, qualora appropriato, a digitale e betabloccanti. Infarto delmiocardio. Il trattamento a breve termine (4 settimane) e' indicato p er pazienti clinicamente stabili entro le prime 24 ore dall'insorgenzadi un infarto. Profilassi a lungo termine dell'insufficienza cardiaca sintomatica e' indicato per pazienti clinicamente stabili con disfunz ione asintomatica del ventricolo sinistro (frazione di eiezione < 40%). E' indicato per il trattamento della nefropatia diabetica con macroproteinuria in pazienti affetti da diabete del tipo I.

Controindicazioni / effetti secondari

Storia di ipersensibilita' al captopril, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altri ACE-inibitori. Storia di angioedema associata a precedente terapia con ACE - inibitori. Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Allattamento.

Posologia

Individualizzare il dosaggio a seconda del profilo del paziente e della risposta della pressione sanguigna. La dose massima giornaliera raccomandata e' 150 mg. Il farmaco puo' essere assunto prima, durante o dopo i pasti. In caso di ipertensione, la dose iniziale raccomandata e' 25-50 mg al giorno suddivisa in due somministrazioni. La dose puo' essere aumentata in modo incrementale, ad intervalli di almeno 2 settimane fino a 100 - 150 mg/giorno suddivisi in due somministrazioni per raggiungere una risposta pressoria soddisfacente. Puo' essere utilizzato da solo od in associazione ad altri antipertensivi, soprattutto a diuretici tiazidici. Sarebbe opportuno seguire un regime di dosaggio che preveda un'unica somministrazione giornaliera qualora alla terapia si aggiunga un trattamento antipertensivo concomitante, come i diuretici tiazidici. In pazienti il cui sistema renina-angiotensina-aldosterone e' estremamente attivo, e' preferibile iniziare con una singola dose di6,25 mg o 12,5 mg. Instaurare questo trattamento di preferenza sotto stretto controllo medico. Queste dosi saranno poi somministrate due volte al giorno. Il dosaggio puo' essere incrementato gradualmente fino a 50 mg al giorno da somministrarsi in una o due dosi e, se necessario, fino a 100 mg al giorno in una o due dosi. Il trattamento dell'insufficienza cardiaca deve essere iniziato sotto stretto controllo medico.L'usuale dose di partenza e' 6,25 mg o 12,5 mg BID o TID. Effettuare la titolazione della dose di mantenimento (75-100 mg/die) sulla base della risposta dei pazienti, dello stato clinico e della tollerabilita', fino ad un massimo di 150 mg/die in dosi suddivise. Aumentare la dose in modo incrementale, con intervalli di almeno 2 settimane per valutare la risposta dei pazienti. Trattamento a breve termine dell'infartomiocardico: iniziare il trattamento in ospedale non appena possibile dopo la comparsa dei segni e/o sintomi in pazienti con emodinamica stabile. Effettuare una prima somministrazione di prova pari a 6,25 mg, seguita da una dose di 12,5 mg due ore dopo e da una dose di 25 mg 12 ore piu' tardi. A partire dal giorno seguente somministrare alla dose di 100 mg/die in due somministrazioni giornaliere, per 4 settimane, se consentito dall'assenza di reazioni avverse di tipo emodinamico. Al completamento delle 4 settimane di trattamento, rivalutare lo stato del paziente prima di prendere decisioni relativamente al trattamento per la fase post-infarto miocardico. Trattamento cronico dell'infarto miocardico: se il trattamento non e' stato iniziato durante le prime 24 ore della fase acuta di infarto miocardico, si suggerisce di iniziare iltrattamento tra il terzo ed il sedicesimo giorno dopo l'infarto non a ppena si raggiungono le condizioni necessarie per il trattamento (emodinamica stabile e gestione di qualsiasi ischemia residua). Iniziare iltrattamento in ospedale sotto stretta sorveglianza medica (soprattutt o per quanto riguarda la pressione sanguigna) fino al raggiungimento della dose di 75 mg. La dose iniziale deve essere bassa, soprattutto seil paziente ha una pressione sanguigna normale o bassa all'inizio del la terapia. Iniziare il trattamento con una dose di 6,25 mg seguita da12,5 mg tre volte al giorno per 2 giorni e poi 25 mg 3 volte al giorn o, se consentito dall'assenza di reazioni avverse di tipo emodinamico.La dose raccomandata per un'efficace protezione del cuore durante un trattamento a lungo termine va da 75 a 150 mg al giorno in due o tre dosi. In caso di ipotensione sintomatica, come nell'insufficienza cardiaca, il dosaggio dei diuretici e/o dei vasodilatatori somministrati inconcomitanza puo' essere ridotto per ottenere la dose allo steady-sta te di captopril. Laddove necessario regolare la dose conformemente alle reazioni cliniche del paziente. Puo' essere usato in combinazione con altri trattamenti per l'infarto miocardico come agenti trombolitici,betabloccanti e acido acetilsalicilico. In pazienti affetti da nefrop atia diabetica di tipo I, la dose giornaliera raccomandata e' 75-100 mg da somministrarsi in dose suddivise. Nel caso si desideri ottenere un ulteriore abbassamento della pressione sanguigna e' possibile aggiungere farmaci antipertensivi supplementari. Poiche' captopril viene principalmente escreto per via renale, nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, ridurre il dosaggio o aumentare l'intervallo di tempofra le somministrazioni. Quando si rende necessario un trattamento co ncomitante con diuretici, un diuretico dell'ansa (ad es. furosemide) e' preferito nei pazienti con grave compromissione renale, rispetto ad un diuretico tiazidico. Per evitare l'accumulo di captopril, si consigliano le seguenti dosi calcolate in base alla clearance della creatinin (ml/min/1.73 m^2). Clearance >40: dose iniziale 25-50 mg, dose massima 150 mg. Clearance 21-40: dose iniziale 25 mg, dose massima 100 mg.Clearance 10-20: dose iniziale 12.5 mg, dose massima 75 mg. Clearance <10: dose iniziale 6.25 mg, dose massima 37.5 mg. Come con altri agen ti antipertensivi, accertarsi di iniziare la terapia con una dose iniziale piu' bassa (6,25 mg BID) in pazienti anziani che possono avere funzionalita' renale ridotta e altre disfunzioni organiche. Il dosaggio deve essere titolato in funzione della risposta pressoria e va mantenuto al piu' basso livello possibile per ottenere un controllo adeguato.In bambini ed adolescenti l'efficacia e la sicurezza di captopril non sono state completamente stabilite. L'impiego di captopril in bambini ed adolescenti deve avvenire sotto stretto controllo medico. La dose iniziale deve essere circa 0.3 mg/kg peso corporeo. Per pazienti soggetti a speciali precauzioni (bambini affetti da disfunzioni renali, prematuri, neonati e lattanti, in considerazione del fatto che la loro funzionalita' renale non e' equivalente a quella di bambini piu' grandi o degli adulti) la dose iniziale deve essere solo 0.15 mg di captopril/peso in kg. In linea generale viene somministrato ai bambini 3 volte al giorno, ma il dosaggio e l'intervallo tra le somministrazioni devono tuttavia essere adattati individualmente in base alla risposta del paziente.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore ai 25.C

Avvertenze

Nei pazienti ipertesi senza complicazioni, raramente si osserva ipotensione. L'ipotensione sintomatica e' piu' probabile in pazienti ipertesi che sono in condizioni di deplezione di volume e/o di sodio a seguito di intenso trattamento con diuretici, restrizione nell'apporto di sale con la dieta, diarrea, vomito o emodialisi. Correggere la deplezione di volume e/o di sodio prima della somministrazione e considerare una dose iniziale piu' bassa. I pazienti con insufficienza cardiaca sonoa piu' alto rischio di ipotensione, iniziare il trattamento con una d ose iniziale piu' bassa. Si raccomanda prudenza se la dose del farmacoo del diuretico viene aumentata in pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Un abbassamento eccessivo della pressione sanguigna in pazienti affetti da patologia ischemica cardiovascolare o cerebrovascolare puo' aumentare il rischio di infarto miocardico o ictus. In caso di ipotensione, collocare il paziente in posizione supina. Puo' rendersi necessaria una replezione in volume tramite normale soluzione fisiologica per via endovenosa. Nei pazienti affetti da stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria di un unico rene funzionante la somministrazione aumenta il rischio d'ipotensione e di insufficienza renale. La perdita della funzionalita' renale puo' verificarsi anche solo in seguito ad un lieve cambiamento della creatinina sierica. Iniziare il trattamento utilizzando un basso dosaggio, un'attenta titolazione e monitorando la funzionalita' renale. In caso di compromessa funzionalita' renale regolare il dosaggio iniziale secondo i valori di clearance della creatinina del paziente e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Monitorare i valori di potassio e creatinina. Puo' verificarsi angioedema delle estremita', del volto, delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide o della laringe. Tuttavia, in casi rari, un grave angioedema puo' verificarsi dopo un trattamento a lungo termine: sospendere il trattamento immediatamente. L'angioedema che coinvolge la lingua, la glottide o la laringe puo'essere fatale. Istituire un trattamento d'emergenza. Ospedalizzare e tenere sotto osservazione il paziente per un minimo di 12-24 ore, e trattenere fino alla completa scomparsa di tutti i sintomi. E' stata segnalata tosse, che scompare con la sospensione. Raramente gli ACE-inibitori sono stati associati ad una sindrome che si manifesta con ittero colestatico e progredisce fino alla necrosi epatica fulminante e (talvolta) alla morte. In caso di ittero o marcati aumenti degli enzimi epatici interrompere il trattamento e sottoporre ad opportune visite mediche di controllo. Sono stati osservati aumenti di potassio sierico in alcuni pazienti trattati. I pazienti a rischio di sviluppare una iperkaliemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito oppure coloro che utilizzano in concomitanza diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti salini contenenti potassio; sono inoltre inclusi i pazienti trattati con altri farmaci che determinano aumento del potassio sierico. In tal caso, controllare il potassio sierico. Non e' raccomandata la contemporanea somministrazione con litio. Usare con prudenza nei pazienti con ostruzione al livello deltratto di eiezione e valvolare del ventricolo sinistro e evitare in c aso di shock cardiogenico e di significativa ostruzione di tipo emodinamico. Sono stati riportati casi di neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia, tra cui captopril. La neutropenia e' rara nei pazienti con funzionalita' renale normale e senza altre complicanze. Somministrare con cautela in pazienti affetti da collagenosi vascolare ed in caso di trattamento con immunosoppressori, allopurinolo o procainamide, od una combinazione di questi fattori complicanti, soprattutto in caso di una compromissione renale preesistente. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato serie infezioni che in alcuni casi non hanno risposto a terapia antibiotica di tipo intensivo. L'uso in tali pazienti deve prevedere una conta dei globuli bianchi e conte differenziali prima dell'inizio della terapia, ogni 2 settimane durante i primi 3 mesi di trattamento e quindi periodicamente. Durante il trattamento, quando si deve svolgere una conta differenziale dei globuli bianchi del sangue, tutti i pazienti devono comunicare qualsiasi segno di infezione. Sela neutropenia dovesse insorgere od essere presunta, interrompere il trattamento con il farmaco ed altri farmaci concomitanti. Nella maggior parte dei pazienti la conta dei neutrofili si normalizza rapidamentedopo l'interruzione. Una proteinuria puo' verificarsi particolarmente in caso di compromissione esistente della funzionalita' renale, o in caso di somministrazione di dosi relativamente elevate. Sono state riscontrate nelle urine proteine totali maggiori di 1 g al giorno in circa lo 0.7% dei pazienti trattati. La sindrome nefrotica si e' manifestata in circa 1/5 dei pazienti proteinurici. Nella maggior parte dei casi la proteinuria e' diminuita in intensita' o si e' risolta entro sei mesi. I parametri di funzionalita' renale si sono alterati raramente in pazienti affetti da proteinuria. I pazienti con patologia renale preesistente devono verificare le proteine urinarie prima del trattamentoe quindi periodicamente. Reazioni anafilattoidi prolungate che hanno posto a rischio la vita del paziente sono state descritte raramente inpazienti sottoposti a trattamento desensibilizzante con tossina di im enottero e contemporaneamente trattati con un altro ACE-inibitore: tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la somministrazione dell'ACE-inibitore, ma queste riapparivano per riesposizione involontaria. Occorre cautela in pazienti che assumono ACE-inibitori e sono contemporaneamente sottoposti a tali trattamenti desensibilizzanti. Sono state segnalate reazioni anafilattoidi in pazienti emodializzati con membrane per dialisi ad alto flusso o sottoposti ad aferesi di lipoproteine a bassa densita' con assorbimento di destrano solfato: considerare la possibilita' di utilizzare un differente tipo di membranaper dialisi od una diversa classe di farmaci. Ipotensione puo' verifi carsi nei pazienti sottoposti ad un intervento chirurgico maggiore o durante trattamento con anestetici che notoriamente abbassano la pressione sanguigna. In caso di ipotensione, essa puo' essere corretta tramite un'espansione dei volumi. I livelli di glicemia devono essere attentamente monitorati in pazienti diabetici precedentemente trattati con antidiabetici orali o insulina, vale a dire durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. Contiene lattosio. Il prodotto e' apparentemente meno efficace nell'abbassare la pressione sanguigna in persone di razza nera.

Interazioni

In caso di diuretici risparmiatori di potassio o integratori di potassio, gli ACE-inibitori attenuano la perdita di potassio indotta dal diuretico. I diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio, o i sostituti salini contenenti potassio possono causare rilevanti aumenti dei valoridel potassio sierico. Se l'uso concomitante di tali sostanze e' motiv ato dalla presenza di ipokaliemia, le stesse devono essere usate con prudenza e il livello del potassio sierico deve essere frequentemente monitorato. All'inizio del trattamento puo' verificarsi una deplezione in volume e sussistere il rischio di ipotensione nei pazienti trattatiprecedentemente con alte dosi di diuretici (diuretici tiazidici o del l'ansa). L'effetto ipotensivo puo' essere ridotto sospendendo il trattamento con diuretici, aumentando l'apporto di liquidi o sali o utilizzando basse dosi di partenza. Non sono state tuttavia individuate interazioni tra farmaci, significative sotto il profilo clinico, nell'ambito di studi specifici con idroclorotiazide o furosemide. La combinazione con altri farmaci antiipertensivi come i beta-bloccanti, la metildopa e i calcio antagonisti, puo' aumentare l'efficacia antipertensiva. Il trattamento concomitante con nitroglicerina ed altri nitrati, od altri vasodilatatori, deve essere applicato con cautela in quanto puo' ulteriormente ridurre la pressione del sangue. Puo' essere somministratocontemporaneamente all'acido acetilsalicilico (alle dosi cardiologich e), ai trombolitici, ai beta bloccanti e/o ai nitrati in pazienti con infarto miocardico. Sono stati segnalati aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche e nella tossicita' del litio in caso di assunzione concomitante di litio e di ACE-inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio e potenziare il gia' elevato rischio di tossicita' del litio con ACE-inibitori. Non e' raccomandato l'utilizzo con litio, tuttavia, se tale combinazione e' necessaria, devono effettuare attenti controlli dei livelli sierici di litio. L'uso contemporaneo di ACE-inibitori con certi prodotti medicinali anestetici, antidepressivi triciclici, antipsicotici puo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione sanguigna. I il rischio di leucopenia puo' essere accresciuto in caso di utilizzazione concomitante di allopurinolo, procainamide, agenti citostatici o immunosoppressori con ACE-inibitori, soprattutto se questi vengono somministrati a dosi piu' alte rispetto a quelle attualmente raccomandate. Quando gli ACE-inibitori vengono somministrati simultaneamente con farmaci antinfiammatori non steroidei (inibitori selettivi COX-2, acido acetilsalicilico (>3g/die) e FANS non selettivi), puo' verificarsi un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE-inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e ad un aumento del potassio sierico, soprattutto in pazienti con una scarsa funzionalita' renale pre-esistente. La combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalita' renale dopo l'inizio dellaterapia concomitante, e periodicamente in seguito. I simpaticomimetic i possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. Studi epidemiologici hanno rivelato che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemici orali) puo' provocare un effetto di ulteriore abbassamento di glucosio nel sangue, con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno si manifesta con maggior probabilita' durante la prima settimana di trattamentocombinato e in pazienti con compromessa funzionalita' renale. Captopr il puo' far si' che le analisi delle urine risultino falsamente positive per l'acetone. Deve essere evitata la combinazione di captopril confarmaci immunosoppressori, agenti citostatici, corticosteroidi sistem ici o procainamide, allopurinolo e/o farmaci che possono causare leucopenia. Gli antiacidi (ad es. alluminio idrossido, magnesio idrossido, simeticone) possono impedire l'assorbimento di captopril, quindi la somministrazione di entrambi i medicinali deve avvenire ad un minimo di 2 ore di distanza l'uno dall'altro.

Effetti indesiderati

Con ciascuno dei seguenti gruppi di frequenza gli effetti indesideratisi presentano in ordine decrescente di gravita'. Molto comune (>1/10) ; comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1000, <1/100); raro (>1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: neutropenia/agranulocitosi, pancitopenia soprattutto in pazienti con disfunzione renale, anemia (incluse le anemie aplastica ed emolitica), trombocitopenia, linfadenopatia, eosinofilia, malattie autoimmuni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia; molto raro: iperkaliemia, ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Comune: disturbi del sonno; molto raro: confusione, depressione. Patologie del sistema nervoso. Comune: alterazioni del gusto, vertigini; raro: sonnolenza, cefalea e parestesia; molto raro: incidenti cerebrovascolari, inclusi ictus e sincope. Patologie dell'occhio. Molto raro: visione offuscata. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia o tachiaritmia, angina pectoris, palpitazioni; molto raro: arresto cardiaco, shock cardiogenico. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, Sindrome di Raynaud, arrossamento, pallore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca, irritante (non produttiva) e dispnea; molto raro: broncospasmo, rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, irritazioni gastriche, dolore addominale, diarrea, stipsi, secchezza delle fauci. Raro: stomatite/ulcere aftose; molto raro: glossite, ulcera peptica, pancreatite. Patologie epato-biliari. Molto raro: compromessafunzionalita' epatica e colestasi (ittero incluso), epatite con necro si, innalzamento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito con o senza rash, rash e alopecia; non comune: angioedema; molto raro: orticaria, sindrome di Stevens Johnson, eritema multiforme, fotosensibilita', eritroderma, reazioni pemfigoidi e dermatite esfoliativa. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Raro: disturbi della funzionalita' renale comprendenti insufficienza renale, poliuria, oliguria, aumentata frequenza urinaria; molto raro: sindrome nefrotica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: impotenza, ginecomastia. Disturbi generali e alterazioni al sito di somministrazione. Non comune: dolore al torace, affaticamento, malessere; molto raro: febbre. Esami diagnostici. Molto raro: aumento del potassio sierico, diminuzione del sodio sierico, innalzamento dei valori di azoto ureico ematico (BUN), creatinina e bilirubina nel siero, diminuzioni dell'emoglobina, dell'ematocrito, dei leucociti, dei trombociti, titolo ANA positivo, elevata Velocita' di eritrosedimentazione (VES).

Gravidanza e allattamento

Non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. In caso di gravidanza accertata o pianificata, il passaggio ad un trattamento alternativo deve avvenire il piu' presto possibile. Non sono stati effettuati, nell'uomo, studi clinici controllati con ACE-inibitori, tuttavia un numero limitato di casi di esposizioni durante il primo trimestre di gravidanza non hanno provocato malformazioni. Il farmaco e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. E' noto che la prolungata esposizione a captopril durante il secondo e ilterzo trimestre di gravidanza induce tossicita' nei feti (diminuita f unzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione del cranio) e nei neonati (insufficienza renale neonatale, ipotensione, iperkaliemia). Il farmaco e' controindicato durante l'allattamento.