Capecitabina Zen - 60cpr 150mg

Dettagli:
Nome:Capecitabina Zen - 60cpr 150mg
Codice Ministeriale:041928019
Principio attivo:Capecitabina
Codice ATC:L01BC06
Fascia:A
Prezzo:32.14
Produttore:Zentiva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CAPECITABINA ZENTIVA COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Capecitabina Zen - 60cpr 150mg
Capecitabina Zen - 60cpr 150mg
Capecitabina Zen - 120cpr 500mg
Capecitabina Zen - 120cpr 500mg

Categoria farmacoterapeutica

Citostatici (antimetaboliti).

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di capecitabina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, ipromellosa, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio diossido (E171), talco, macrogol 400, ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E172).

Indicazioni

Terapia adiuvante nei pazienti sottoposti a chirurgia per carcinoma del colon di stadio III (Dukes C). Trattamento del carcinoma del colon-retto metastatico. Trattamento di prima linea del carcinoma gastrico avanzato in associazione con un regime a base di platino. In associazione a docetaxel e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico dopo fallimento della chemioterapia citotossica. La precedente terapia deve avere incluso un'antraciclina. Inoltre e' indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di un regime chemioterapico contenente taxani e un'antraciclinao per i quali non e' indicata un'ulteriore terapia con antracicline.

Controindicazioni / effetti secondari

Anamnesi di reazioni gravi o inattese alla terapia con fluoropirimidine, ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti o al fluorouracile. Nei pazienti con noto deficit di diidropirimidina deidrogenasi (DPD). Durante la gravidanza e l'allattamento. Nei pazienti affetti da forme gravi di leucopenia, neutropenia o trombocitopenia. Nei pazienti affetti da compromissione epatica grave. Nei pazienti affetti da compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Durante il trattamento con sorivudina o suoianaloghi chimicamente correlati, come la brivudina. Se esistono contr oindicazioni ad uno qualsiasi dei medicinali nel regime di combinazione, tale medicinale non deve essere utilizzato.

Posologia

Monitorare attentamente durante il primo ciclo di trattamento. Interrompere il trattamento in caso di comparsa di tossicita' grave o di progressione della malattia. Monoterapia. Carcinoma del colon, del colon-retto e della mammella: 1250 mg/m^2, 2 volte al giorno (mattino e sera)per 14 giorni, seguita da un periodo di 7 giorni di intervallo. La te rapia adiuvante nei pazienti con carcinoma del colon in stadio III e' consigliata per la durata di 6 mesi. Terapia di associazione. Carcinoma del colon, del colon-retto e gastrico: ridurre capecitabina a 800-1000 mg/m^2, se somministrata 2 volte al giorno per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo o a 625 mg/m^2 2 volte al giorno se somministrata continuativamente. In associazione a irinotecan, 800 mg/m^2 se somministrata 2 volte al giorno. L'introduzione di bevacizumab in regime di associazione non ha effetto sulla dose iniziale di capecitabina. Nei pazienti in trattamento con l'associazione capecitabina piu' cisplatino occorre iniziare, prima della somministrazione di cisplatino, una pre-medicazione per mantenere un'adeguata idratazione eun trattamento antiemetico. Nei pazienti in trattamento con l'associa zione capecitabina piu' oxaliplatino eseguire la premedicazione con antiemetici. Nei pazienti affetti da tumore del colon in stadio III si raccomanda una durata di 6 mesi del trattamento adiuvante. Carcinoma della mammella: 1250 mg/m^2 2 volte al giorno per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo, in associazione a docetaxel 75 mg/m^2 in infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane. Nei pazienti in trattamento con l'associazione capecitabina e docetaxel, prima della somministrazione di docetaxel, iniziare una pre-medicazione con un corticosteroide orale. Calcolo della dose. Dose di 1.250 mg/m^2 (2 volte al giorno). Superficie corporea <= 1,26 m^2: 1.500 mg; 1,27- 1,38 m^2: 1.650 mg; 1,39- 1,52 m^2: 1.800 mg; 1,53 - 1,66 m^2: 2.000 mg; 1,67- 1,78 m^2: 2.150 mg; 1,79- 1,92 m^2: 2.300 mg; 1,93- 2,06 m^2: 2.500 mg; 2,07-2,18 m^2: 2.650 mg; >= 2,19 m^2: 2.800 mg. Dose di 1.000 mg/m^2 (2 volte al giorno). Superficie corporea <= 1,26 m^2: 1.150 mg; 1,27- 1,38 m^2: 1.300 mg; 1,39- 1,52 m^2: 1.450 mg; 1,53 - 1,66 m^2: 1.600 mg; 1,67- 1,78 m^2: 1.750 mg; 1,79- 1,92 m^2: 1.800 mg; 1,93- 2,06 m^2: 2.000 mg; 2,07-2,18 m^2: 2.150 mg; >= 2,19 m^2: 2.300. Aggiustamenti posologici durante il trattamento. La tossicita' causata dalla somministrazione di capecitabina puo' essere gestita con trattamento sintomatico e/o modifica della dose (interruzione del trattamento o riduzione della dose). Una volta ridotta, non aumentare la dose successivamente. In caso di tossicita' che a giudizio del medico curante difficilmente possono diventare serie o letali, il trattamento puo' essere continuato alla stessa dose senza riduzione o interruzione. Le dosi di capecitabina escluse a causa di tossicita' non possono essere sostituite.Riduzione della dose di capecitabina (ciclo di 3 settimane o trattame nto continuo). Tossicita' grado1: mantenere il livello della dose. Grado2. Prima, seconda e terza comparsa: interruzione del trattamento fino al raggiungimento del grado >0-1 (aggiustamento posologico per il ciclo successivo rispettivamente 100 %, 75%, 50%; quarta comparsa: interruzione permanente del trattamento. Grado3. Prima comparsa e seconda comparsa: interruzione del trattamento fino al raggiungimento del grado 0-1 (aggiustamento posologico per il ciclo successivo rispettivamente 100% e 75%); terza comparsa: interruzione permanente del trattamento. Seconda comparsa: interruzione permanente. Grado4. Prima comparsa: interruzione permanente o qualora la continuazione del trattamento rappresentasse un vantaggio reale per il paziente, interrompere il trattamento fino al raggiungimento del grado 0-1 (aggiustamento posologico per il ciclo successivo 50%); seconda comparsa: interruzione permanente.Ematologia: i pazienti con conta dei neutrofili al basale <1,5 x 10^9 /l e/o conta piastrinica <100 x 10^9/l non devono essere trattati con capecitabina. Nel caso in cui esami di laboratorio non pianificati durante un ciclo di trattamento mostrino che la conta dei neutrofili scende al di sotto di 1,0 x 10^9/l o che la conta piastrinica scende al disotto di 75 x 10^9/l, interrompere il trattamento. Modifiche della do se per tossicita' quando capecitabina e' utilizzata come ciclo di 3 settimane in associazione con altri medicinali. All'inizio del ciclo di trattamento, se e' indicato un posticipo del trattamento o per il farmaco o per l'altro/gli altri medicinale/i, posticipare la somministrazione di tutta la terapia fino al raggiungimento delle condizioni per laripresa della somministrazione di tutti i medicinali. Durante il cicl o di trattamento, per quelle tossicita' considerate dal medico non correlate a capecitabina, continuare il trattamento con capecitabina e aggiustare la dose dell'altro medicinale secondo le relative informazioni prescrittive. Se l'altro medicinale deve essere interrotto definitivamente, il trattamento con capecitabina puo' essere ripreso quando le condizioni per la reintroduzione di capecitabina si siano ristabilite.Modifiche della posologia in particolari popolazioni di pazienti. Com promissione della funzione epatica: non vi sono sufficienti dati. Compromissione della funzione renale: capecitabina e' controindicata in pazienti affetti da insufficienza renale grave. Si raccomanda una riduzione al 75% per una dose iniziale pari a 1250 mg/m^2 nei pazienti con moderata compromissione della funzione renale al basale. Non e' richiesta una riduzione della dose per una dose iniziale di 1000 mg/m^2 in pazienti con insufficienza renale moderata al basale. Non si raccomanda alcun aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con lieve compromissione della funzione renale. Sono consigliabili un attento monitoraggio e l'interruzione immediata del trattamento se il paziente sviluppaun evento avverso di grado 2, 3 o 4 durante il trattamento, e modific are la dose successiva. Se durante il trattamento la clearance della creatinina calcolata scende al di sotto di 30 ml/min, interrompere il farmaco. Anziani >= 60 anni: in monoterapia, non e' necessario alcun aggiustamento della dose iniziale. In associazione ad altri medicinali, e' consigliabile un attento monitoraggio. In associazione con docetaxel: si raccomanda una dose iniziale di capecitabina ridotta al 75%. Se non si manifestasse tossicita' in pazienti di eta' >= 60 anni trattaticon una dose iniziale ridotta di capecitabina in associazione a docet axel, la dose di capecitabina puo' essere cautamente incrementata a 1250 mg/m^2 2 volte al giorno. Non esiste un utilizzo rilevante nella popolazione pediatrica. Ingerire con acqua entro 30 minuti dopo un pasto.

Conservazione

Non conservare a temperature superiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Le tossicita' che limitano il dosaggio comprendono diarrea, dolore addominale, nausea, stomatite e sindrome mano-piede (reazione cutanea mano-piede, eritrodisestesia palmo- plantare). La maggior parte delle reazioni avverse e' reversibile e non necessita di interruzione permanente della terapia, anche se puo' rendersi necessaria una sospensione o riduzione dei dosaggi. Diarrea: i pazienti con diarrea grave devono essere attentamente monitorati e, in caso di disidratazione, devono essere loro somministrati liquidi ed elettroliti. Possono essere somministrati trattamenti antidiarroici standard (ad es. loperamide). Se necessario si deve effettuare una riduzione della dose. Disidratazione: la disidratazione deve essere prevenuta o corretta quando insorge. I pazienti con anoressia, astenia, nausea, vomito o diarrea possono rapidamente andare incontro a disidratazione. La disidratazione puo' causare insufficuienza renale acuta, specialmente in pazienticon preesistente compromissione della funzione renale o quando la capecitabina viene somministrata contemporaneamente ad altri farmaci nefrotossici. Insufficienza renale acuta secondaria alla disidratazione puo' essere potenzialmente fatale: se si verifica disidratazione di grado 2 (o superiore), iltrattamento deve essere immediatamente interrotto e la disidratazione corretta. Il trattamento non deve essere ripreso finche' il paziente non e' stato reidratato e ogni causa precipitante corretta o controllata. Modifiche della dose devono essere effettuate per l'evento avversoprecipitante secondo necessita'. Sindrome mano-piede: se dovesse veri ficarsi sindrome mano-piede di grado 2 o 3 sospendere la somministrazione di capecitabina fino alla risoluzione o riduzione dell'intensita' dei sintomi al grado 1. Dopo il verificarsi di sindrome mano-piede di grado 3, i dosaggi successivi di capecitabina devono essere diminuiti.Quando capecitabina e cisplatino sono utilizzati in associazione, non e' raccomandato l'uso di vitamina B6 (piridoxina) per il trattamento sintomatico o di profilassi secondaria della sindrome mano-piede, in quanto casi pubblicati hanno dimostrato che puo' ridurre l'efficacia dicisplatino. Ci sono alcune evidenze che dexpantenolo e' efficacie per la profilassi della sindrome mano-piede in pazienti trattati con cape citabina. Cardiotossicita': la terapia con fluoropirimidine e' stata associata a cardiotossicita', comprendente infarto del miocardio, angina, aritmie, shock cardiogeno, morte improvvisa e alterazioni elettrocardiografiche (inclusi casi molto rari di prolungamento dell'intervalloQT). Tali reazioni avverse possono verificarsi piu' comunemente nei p azienti con anamnesi di malattia dell'arteria coronarica. Aritmia cardiaca (comprendente fibrillazione ventricolare, torsione di punta e bradicardia), angina pectoris, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca e cardiomiopatia sono stati riportati dai pazienti che assumevano capecitabina. I pazienti con anamnesi di cardiopatia, aritmia e anginapectoris significative devono essere considerati con cautela. Ipo- o ipercalcemia: ipo- o ipercalcemia e' stata riportata durante il trattamento con capecitabina. I pazienti con pre-esistente storia di ipo- o ipercalcemia devono essere considerati con cautela. Malattie del sistema nervoso centrale o periferico: deve essere esercitata cautela nei pazienti con malattie del sistema nervoso centrale o periferico come adesempio metastasi nel cervello o neuropatie. Diabete mellito o distur bi elettrolitici: i pazienti affetti da diabete mellito o disturbi elettrolitici, vista la possibilita' di aggravamento durante il trattamento con capecitabina, devono essere considerati con cautela. Anticoagulanti cumarino-derivati: in uno studio sull'interazione con la somministrazione di una singola dose di warfarin, si e' registrato un significativo incremento dell'AUC media (+57%) di S-warfarin. Questi dati suggeriscono un'interazione, probabilmente dovuta all'inibizione dell'isoenzima 2C9 del citocromo P450 da parte della capecitabina. I pazienti che assumono anticoagulanti orali cumarino-derivati insieme a capecitabina devono essere monitorati regolarmente per l'eventuale verificarsi di alterazioni dei parametri della coagulazione (INR o tempo di protrombina) e il dosaggio degli anticoagulanti deve essere aggiustato di conseguenza. Compromissione epatica: in assenza di dati sulla sicurezza e l'efficacia in pazienti con compromissione epatica, l'utilizzo di capecitabina deve essere attentamente monitorato in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata, indipendentemente dalla presenza di metastasi del fegato. La somministrazione di capecitabina deve essere interrotta se si verificano aumenti della bilirubina, correlati al trattamento, maggiori di 3,0 x LSN o aumenti delle aminotransferasi epatiche (ALT, AST), correlati al trattamento, maggiori di 2,5 x LSN. Il trattamento con capecitabina in monoterapia puo' essere ripreso quando la bilirubina si riduce a <=3,0 x LSN o le aminotransferasi epatiche siriducono a <=2,5 x LSN. Danno renale: l'incidenza di reazioni avverse di grado 3 o 4 in pazienti affetti da danno renale moderato (clearanc e della creatinina pari a 30-50 ml/min) e' maggiore rispetto alla totalita' della popolazione. Deficit di DPD: raramente la tossicita' inattesa e grave (per es. stomatite, diarrea, neutropenia e neurotossicita') associata a 5FU e' stata correlata a un deficit dell'attivita' dellaDPD. Pertanto, un nesso tra la diminuzione dei livelli della DPD e l' aumento degli effetti tossici potenzialmente letali della 5 -FU non puo' essere escluso. I pazienti con deficit di DPD noto non devono essere trattati con capecitabina. In pazienti con deficit di DPD non identificato che vengono trattati con capecitabina possono verificarsi tossicita' potenzialmente letali come episodi di sovradosaggio acuto. In caso di tossicita' acuta di grado 2-4 il trattamento deve essere sospesoimmediatamente fino a quando la tossicita' osservata non si risolve. L'interruzione permanente del trattamento deve essere presa in considerazione sulla base della valutazione clinica dell'insorgenza, della durata e della gravita' delle tossicita' osservate. Complicazioni oftalmologiche: i pazienti devono essere attentamente controllati a causa dicomplicazioni oftalmologiche come cheratiti e disturbi corneali, sopr attutto se hanno avuto precedenti di disturbi agli occhi. Il trattamento delle patologie dell'occhio deve essere iniziato in modo clinicamente appropriato. Reazioni cutanee gravi: la capecitabina puo' indurre reazioni cutanee gravi come la Sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica. La capecitabina deve essere interrotta permanentemente in pazienti che hanno avuto esperienza di reazioni cutanee gravi durante il trattamento.

Interazioni

Sono stati condotti studi di interazione solo negli adulti. Interazioni con altri medicinali. Substrati del citocromo P-450 2C9: oltre agli studi sul warfarin, non sono stati condotti altri studi formali di interazione farmaco-farmaco tra la capecitabina e altri substrati di CYP2C9. Occorre esercitare cautela nel somministrare la capecitabina insieme ai substrati di 2C9 (ad esempio la fenitoina). Anticoagulanti cumarino-derivati: in pazienti trattati contemporaneamente con capecitabinae anticoagulanti cumarino-derivati, come per esempio warfarin e fenpr ocumone, sono stati riportati alterazione dei parametri della coagulazione e/o emorragie. Tali reazioni si sono verificate entro diversi giorni e fino a diversi mesi dall'inizio della terapia con capecitabina e, in alcuni casi, entro un mese dall'interruzione della terapia con capecitabina. In uno studio clinico sull'interazione farmacocinetica, dopo la somministrazione di una singola dose di 20 mg di warfarin, il trattamento con capecitabina ha incrementato del 57% l'AUC di S-warfarincon un incremento del 91% del valore di INR. Poiche' il metabolismo d i R-warfarin non e' stato alterato, questi dati suggeriscono che la capecitabina riduce l'isoenzima 2C9 ma non ha effetti sugli isoenzimi 1A2 e 3A4. I pazienti che assumono anticoagulanti cumarino-derivati insieme a capecitabina devono essere monitorati regolarmente per l'eventuale verificarsi di alterazioni dei parametri della coagulazione (PT o INR) e il dosaggio degli anticoagulanti deve essere aggiustato di conseguenza. Fenitoina: durante il trattamento concomitante di capecitabinae fenitoina sono stati registrati incrementi delle concentrazioni pla smatiche di fenitoina, risultanti in sintomi da intossicazione da fenitoina in singoli casi. I pazienti che assumono fenitoina in concomitanza con capecitabina devono essere monitorati regolarmente per l'eventuale verificarsi di incremento delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina. Acido folinico/acido folico: l'acido folinico non ha effetti significativi sulla farmacocinetica di capecitabina e dei suoi metaboliti. Tuttavia, l'acido folinico produce effetti sulla farmacodinamica dicapecitabina la cui tossicita' puo' risultare incrementata dall'acido folinico: la dose massima tollerata (MTD) di capecitabina in monotera pia a regimi intermittenti e' 3000 mg/m^2 al giorno, mentre quando capecitabina era associata ad acido folinico (30 mg p.o. due volte al giorno) la dose massima tollerata di capecitabina scendeva a soltanto 2000 mg/m^2 al giorno. Una maggiore tossicita' si puo' risultare rilevante quando si passa da 5-FU/LV a capecitabina. Questo puo' essere rilevante anche con l'aggiunta di acido folico per deficienza di folato dovuta a similarita' tra acido folinico e acido folico. Sorivudina e analoghi: e' stata riportata un'interazione farmaco-farmaco clinicamente significativa tra sorivudina e 5-FU, risultante dall'inibizione della diidropirimidina deidrogenasi da parte della sorivudina. Questa interazione, che porta ad un aumento della tossicita' della fluoropirimidina, e' potenzialmente fatale. Per questo motivo capecitabina non deve essere somministrato in concomitanza con sorivudina o i suoi analoghi chimicamente correlati, come la brivudina. Si deve attendere un periodo diriposo di almeno 4 settimane tra la fine del trattamento con sorivudi na o con i suoi analoghi chimicamente correlati come la brivudina e l'inizio della terapia con capecitabina. Antiacidi: e' stato studiato l'effetto di un antiacido contenente idrossido di alluminio e idrossido di magnesio sulla farmacocinetica della capecitabina. Si e' verificatoun lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche della capecitabina e di un metabolita (5'-DFCR); non si e' verificato alcun effetto sui 3metaboliti principali (5'-DFUR, 5-FU e FBAL). Allopurinolo: sono stat e osservate interazioni del 5-FU con allopurinolo, con possibile diminuzione dell'efficacia del 5-FU. Si deve evitare l'uso concomitante di allopurinolo e capecitabina. Interferone alfa: la dose massima tollerata (MTD) di capecitabina e' risultata pari a 2000 mg/m^2 al giorno quando assunto in associazione con interferone alfa-2a (3 MUI/m^2 al giorno), rispetto a 3000 mg/m^2 al giorno quando capecitabina era somministrato da solo. Radioterapia: la dose massima tollerata (MTD) di capecitabina in monoterapia utilizzando il regime intermittente e' di 3000 mg/m^2 al giorno mentre, quando combinato con radioterapia per il carcinoma del retto, la dose massima tollerata (MTD) di capecitabina e' 2000 mg/m^2 al giorno, usando sia un regime posologico continuo o un regime giornaliero da lunedi' a venerdi' in concomitanza al ciclo di trattamento radioterapico di 6 settimane. Oxaliplatino: non si e' verificata alcuna differenza clinicamente significativa nell'esposizione alla capecitabina o ai suoi metaboliti, platino libero o platino totale quando la capecitabina e' stata somministrata in associazione con oxaliplatino o in associazione con oxaliplatino e bevacizumab. Bevacizumab: non si e' verificato alcun effetto clinicamente significativo del bevacizumab sui parametri farmacocinetici della capecitabina o dei suoi metaboliti in presenza di oxaliplatino. Interazione con cibo: in tutti glistudi clinici i pazienti erano stati informati di dover assumere cape citabina nei 30 minuti successivi al pasto. Poiche' gli attuali dati relativi alla sicurezza e all'efficacia si basano sulla somministrazione del medicinale con cibo, si raccomanda di somministrare il farmaco con cibo. La somministrazione con cibo diminuisce la percentuale di assorbimento di capecitabina.

Effetti indesiderati

>>Capecitabina in monoterapia. Infezioni ed infestazioni: infezione virale erpetica, nasofaringite, infezione del tratto respiratorio inferiore, sepsi infezione del tratto urinario, cellulite, tonsillite, faringite, candidiasi orale, influenza, gastroenterite, infezione fungina, infezione, ascesso dentale. Tumori benigni, maligni e non specificati:lipoma. Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia, anemia, neutropenia febbrile, pancitopenia, granulocitopenia, trombocitopenia,leucopenia, anemia emolitica, aumento del rapporto internazionale nor malizzato (inr)/ prolungamento del tempo di protrombina. Disturbi del sistema immunitario: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia, disidratazione, perdita di peso, diabete, ipokaliemia, disturbi dell'appetito, malnutrizione, ipertrigliceridemia. Disturbi psichiatrici: insonnia, depressione, stato confusionale, attacco di panico, depressione dell'umore, riduzione della libido. Patologie del sistema nervoso: cefalea, letargia, capogiro, parestesia, disgeusia, afasia, disturbi della memoria, atassia, sincope, disturbi dell'equilibrio, disturbi sensori, neuropatia periferica. Patologie dell'occhio: aumento della lacrimazione, congiuntivite, irritazione dell'occhio, ridotta acuita' visiva, diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini, dolore all'orecchio. Patologie cardiache: angina instabile, angina pectoris, ischemia miocardica, fibrillazione atriale,aritmia, tachicardia, tachicardia sinusale, palpitazioni. Patologie v ascolari: tromboflebite, trombosi venosa profonda, ipertensione, petecchie, ipotensione, vampate di calore, senso di freddo alle estremita'.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea, epistassi , tosse, rinorrea, embolia polmonare, pneumotorace, emottisi, asma, dispnea da sforzo. Patologie gastrointestinali: diarrea, vomito, nausea,stomatite, dolore addominale, emorragia gastrointestinale, costipazio ne, dolore all'addome superiore, dispepsia, flatulenza, secchezza fauci del cavo orale, ostruzione intestinale, ascite, enterite gastrite, disfagia, dolore all'addome inferiore, esofagite, disturbi addominali, malattia da reflusso gastroesofageo, colite, sangue nelle feci. Patologie epatobiliari: iperbilirubinemia, anomalie nei test di funzionalita' epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, eruzione cutanea, alopecia,eritema, pelle secca, prurito, iperpigmentazione cutanea, rash macula re, desquamazione della pelle, dermatite, disturbi della pigmentazione, disturbi ungueali, vescicole, ulcerazione della pelle, rash, orticaria, reazione da fotosensitivita', eritema palmare, rigonfiamento facciale, porpora, sindrome da "rievocazione" della radiazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: dolore alle estremita', dolore alla schiena, artralgia, rigonfiamento delle articolazioni, dolore osseo, dolore facciale, rigidita' muscoloscheletrica, debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie: idronefrosi, incontinenza urinaria, ematuria, nicturia, aumento della creatininemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: emorragia vaginale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: affaticamento, astenia, piressia, edema periferico, malessere, dolore toracico, edema, brividi, malattia simil-influenzale, rigidita', aumento della temperatura corporea. >>capecitabina nella terapia di associazione. Infezioni ed infestazioni: herpes zoster, infezione del tratto urinario, candidiasi orale, infezione delle vie aeree superiori, rinite, influenza, infezione, herpes orale. Patologie del sistema emolinfopoietico: neutropenia, leucopenia, anemia, neutropenia febbrile, trombocitopenia, depressione midollare, neutropenia febbrile. Disturbi delsistema immunitario: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e del la nutrizione. Riduzione dell'appetito, ipokaliemia, iponatremia, ipomagnesemia, ipocalcemia, iperglicemia. Disturbi psichiatrici: disturbi del sonno, ansia. Patologie del sistema nervoso: parestesia, disestesia, neuropatia periferica, neuropatia periferica sensoriale, disgeusia,cefalea, neurotossicita', tremore, nevralgia, reazione di ipersensibi lita', ipoestesia. Patologie dell'occhio: aumento della lacrimazione, disturbi della visione, secchezza oculare, dolore oculare, riduzione della vista, vista offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto: tinnito, ipoacusia. Patologie cardiache: fibrillazione atriale, ischemia cardiaca/infarto. Patologie vascolari: edema degli arti inferiori, ipertensione, embolia e trombosi, arrossamento, ipotensione, crisi ipertensive, vampate di calore, flebiti. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Mal di gola, disestesia della faringe, sighiozzo, dolore della faringe e/o laringe, disfonia. Patologie gastrointestinali: stipsi, dispepsia, emorragia dell'addome superiore, ulcerazione della bocca, gastrite, distensione addominale, malattia da reflusso gastroesofageo, dolore alla bocca, disfagia, emorragia rettale, dolore addominale inferiore, disestesia orale, parestesia orale, ipoestesia orale,malessere addominale. Patologie epatobiliari: alterazione della funzi onalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alopecia, disturbi ungueali, iperidrosi, eruzione eritematosa, orticaria,sudorazione notturna. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, artralgia, dolore alle estremita', doloremandibolare, spasmi muscolari, trisma, debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie: ematuria, proteinuria, riduzione della clearance d ella creatinina, disuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: piressia, debolezza, letargia, intolleranza alla temperatura, infiammazione delle mucose dolore agli arti, dolore, brividi, dolore al torace, sindrome simil-influenzale, febbre, reazioni correlate all'infusione, reazioni correlate al sito di iniezione, dolore nel sito di infusione, dolore nel sito di iniezione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: contusione. >>Post-marketing. Patologie dell'occhio: stenosi del dotto lacrimale, disturbidella cornea, cheratite, cheratite puntata. Patologie cardiache: fibr illazione ventricolare, prolungamento dell'intervallo qt, torsione di punta, bradicardia, vasospasmo. Patologie epatobiliari: insufficienza epatica, epatite colestatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: lupus eritematoso cutaneo, reazioni cutanee gravi, quali sindrome di stevens-johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale acuta secondaria alla disidratazione. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Le donne potenzialmente fertili devono essere informate di evitare intraprendere una gravidanza durante il trattamento con capecitabina. In caso di gravidanza durante il trattamento con capecitabina, la paziente deve essere informata relativamente al rischio potenziale per il feto. Durante il trattamento deve essere usato un metodo contraccettivo efficace. Non sono stati effettuati studi con capecitabina su donne in gravidanza; si puo' tuttavia ritenere che capecitabina se somministrato a donne in stato di gravidanza possa provocare danni al feto. In studi sulla tossicita' a livello della riproduzione svolti sugli animali,la somministrazione di capecitabina ha provocato letalita' embrionale e teratogenicita'. Questi risultati sono gli effetti attesi dei deriv ati della fluoropirimidina. Capecitabina e' controindicato in gravidanza. Non e' noto se capecitabina sia escreto nel latte materno. Notevoli quantita' di capecitabina e dei suoi metaboliti sono state ritrovatenel latte del topo durante il periodo dell'allattamento. Sospendere l 'allattamento al seno durante il periodo di trattamento con capecitabina. Non ci sono dati su capecitabina e sul suo impatto sulla fertilita'. Gli studi pivotali sulla capecitabina hanno incluso femmine in eta'fertile e maschi solo se disponibili ad utilizzare un metodo contracc ettivo adeguato per evitare la gravidanza per tutta la durata dello studio e per un periodo successivo ragionevole. Sono stati osservati effetti sulla fertilita' in studi sugli animali.