Candesartan Id Te - 28cpr32+12,5

Dettagli:
Nome:Candesartan Id Te - 28cpr32+12,5
Codice Ministeriale:040868349
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:9.13
Rimborso:9.13
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE TEVA ITALIA COMPRESSE

Formulazioni

Candesartan Id Te - 14cpr 8+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr 8+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr 8+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr16+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr16+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr32+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr32+12,5
Candesartan Id Te - 28cpr32+25mg
Candesartan Id Te - 28cpr32+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Candesartan cilexetil e idroclorotiazide.

Eccipienti

Amido di mais pregelatinizzato; povidone K-30; carmellosa calcica; polossamero 188; cellulosa microcristallina; lattosio monoidrato (nebulizzato essiccato); magnesio stearato. Candesartan e Idroclorotiazide 16 mg/12,5 mg compresse: ossido di ferro rosso (E172). Candesartan e Idroclorotiazide 32 mg/25 mg compresse: ossido di ferro rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti la cui pressione non e' controllata in modo ottimale con candesartan cilexetil oidroclorotiazide in monoterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi, o ai derivati sulfonamidici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; idroclorotiazide e' un derivato sulfonamidico; secondo e terzo trimestre di gravidanza; compromissione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min./1,73 m^2 di superficie corporea); grave compromissione epatica e/o colestasi; ipopotassiemia e ipercalcemia refrattarie; gotta; l'uso concomitante di Candesartan e Idroclorotiazide con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2).

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa una volta al giorno. Si consiglia l'aggiustamento della dose con i singoli componenti (candesartan cilexetil e idroclorotiazide). Se clinicamente indicato, si puo' valutare il passaggio diretto dalla monoterapia al farmaco. L'aggiustamentodella dose di candesartan cilexetil e' consigliato in caso di passagg io dalla monoterapia con idroclorotiazide. Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione non e' controllata in modo ottimale con candesartan cilexetil o idroclorotiazide in monoterapia o con Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide a dosaggi inferiori. Il massimo effetto antipertensivo si raggiunge di solito entro 4 settimane dall'inizio del trattamento. Popolazione anziana: non e' necessario alcun adeguamento della dose nella popolazione anziana. Pazienti con deplezione del volume intravascolare: nei pazienti a rischio di ipotensione, quali i pazienti con possibile deplezione del volume intravascolare, si raccomanda un aggiustamento della dose di candesartan cilexetil (in questi pazienti puo' essere presa in considerazione una dose iniziale di 4 mg). Pazienti con compromissione renale: in questa popolazione di pazienti e' preferibile somministrarei diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. E' raccomandato l'ag giustamento della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina >= 30ml/min./1,73 m^2 di superficie corporea) prima del trattamento con Ca ndesartan cilexetil e Idroclorotiazide (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil e' 4 mg in questi pazienti). L'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide e' controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min./1,73 m^2 di superficie corporea). Pazienti con compromissione epatica: l'aggiustamento della dose di candesartan cilexetil nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata prima del trattamento con Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil e' 4 mg in questi pazienti). L'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide e' controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica e/o colestasi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide non sono state accertate nei bambini fino a 18 anni di eta'. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso orale. Il farmaco puo' essere assunto con o senza cibo. La biodisponibilita' di candesartan none' influenzata dal cibo. Non c'e' alcuna interazione clinicamente sig nificativa tra idroclorotiazide e cibo.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.

Avvertenze

In questa popolazione di pazienti e' preferibile somministrare i diuretici dell'ansa piuttosto che i tiazidici. Quando Candesartan cilexetile Idroclorotiazide e' somministrato in pazienti con insufficienza ren ale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non ci sono esperienze circa l'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide in pazienti che hanno subito un recente trapianto renale. I farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, tra cui gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA), possono aumentare l'azotemia e la creatininemia in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in presenza di rene unico. Nei pazienti con deplezione di sodio e/o di volume intravascolare puo' verificarsi ipotensione sintomatica, come descritto per altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto, questa condizione va corretta prima di somministrare Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide. Durante l'anestesia e gli interventi chirurgici, nei pazienti trattati con antagonisti dell'angiotensina II (AIIRA), puo' verificarsi ipotensione dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'ipotensione puo' essere cosi' grave da giustificare l'impiego di liquidiper via endovenosa e/o sostanze vasopressorie. I tiazidici devono ess ere usati con cautela nei pazienti con funzione epatica o epatopatia progressiva, poiche' minime alterazioni dell'equilibrio idro-elettrolitico possono causare coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche con Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide in pazienti con insufficienzaepatica. Occorre particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi valvolare aortica o mitralica emodinamicamente rilevante o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. I pazienti con iperaldosteronismo primariogeneralmente non rispondono al trattamento con farmaci antipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Per tanto, l'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide non e' consigliato in questa popolazione. La determinazione periodica degli elettroliti sierici deve essere effettuata ad intervalli appropriati. I tiazidici, incluso idroclorotiazide, possono causare squilibrio liquido o elettrolitico. I diuretici tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e possono causare aumenti intermittenti e lievi delle concentrazioni sieriche di calcio. L'ipercalcemia marcata puo' essere un segno di iperparatiroidismo latente. I tiazidici devono essere sospesi prima di effettuare le prove di funzionalita' paratiroidea. Idroclorotiazide aumenta in maniera dose-dipendente l'escrezione urinaria dipotassio che puo' indurre ipopotassiemia. Questo effetto di idrocloro tiazide sembra meno evidente quando associato a candesartan cilexetil.Il rischio di ipopotassiemia puo' aumentare nei pazienti con cirrosi epatica, con diuresi rapida, nei pazienti con inadeguato apporto oraledi elettroliti e nei pazienti in terapia concomitante con corticoster oidi o ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il trattamento con candesartan cilexetil puo' causare iperpotassiemia, specialmente in presenza di insufficienza cardiaca e/o compromissione renale. L'uso concomitante di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide e diuretici a risparmio di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale o altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio puo' determinare un aumento della potassiemia. Qualora necessario, eseguire un monitoraggio del potassio. I tiazidici aumentano l'escrezione urinaria di magnesio che puo' indurre ipomagnesiemia. Il trattamento con un diuretico tiazidico puo' compromettere la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'aggiustamento della dose dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. Il diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazidici. Aumenti nei livelli di colesterolo e dei trigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidici. Alledosi contenute in Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide, sono stat i osservati solo effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano l'uricemia e possono causare gotta in pazienti predisposti. Sono stati segnalati casi di reazioni di fotosensibilita' durante l'uso dei diureticitiazidici. In caso di reazione di fotosensibilita', si consiglia di i nterrompere la terapia. Se e' indispensabile riprendere il trattamento, si consiglia di proteggere le parti del corpo esposte al sole o ai raggi UVA artificiali. Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Petanto, il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori,antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' rac comandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Nei pazienti il cui tono vasale e la funzione renale dipendono in modopredominante dall'attivita' del sistema renina- angiotensina-aldoster one, il trattamento con farmaci che agiscono su questo sistema, inclusi gli AIIRA, e' stato associato ad ipotensione acuta, azotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta. L'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare su base aterosclerotica potrebbe comportare l'insorgenza di infarto miocardico o ictus. Reazioni di ipersensibilita' a idroclorotiazide possono manifestarsi indipendentemente dal fatto che i pazienti abbiano o meno un'anamnesi di allergia o di asma bronchiale, ma sono piu' probabili in questi pazienti. Esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico e' stata riportata con l'uso di diuretici tiazidici. L'effetto antipertensivo del farmaco puo' essere potenziato da altri antipertensivi. Questo farmaco contiene lattosio. La terapia con AIIRA non deve essere iniziata durante la gravidanza. Salvo che il proseguimento della terapia con AIIRA sia considerato fondamentale, le pazienti che hanno in programma una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi con un profilo di sicurezzaaccertato per l'uso in gravidanza. Una volta diagnosticata una gravid anza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.

Interazioni

I composti che sono stati sperimentati negli studi clinici di farmacocinetica includono warfarin, digossina, contraccettivi orali (etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. In questi studi, non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti. L'effetto potassio depletore di idroclorotiazide potrebbe essere potenziato da altri farmaci associati a perdita di potassio e ipopotassiemia. L'uso concomitante di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide e diuretici a risparmio di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale o altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio puo' determinare un aumento della potassiemia. Qualora necessario, eseguire un monitoraggio del potassio. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesiemia indotte da diuretici predispongono a potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli antiaritmici. Si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassiemia quando Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide viene somministrato insieme a questi prodotti e insieme ai farmaci elencati di seguito, che possono indurre torsioni di punta: antiaritmici di classe Ia; antiaritmici di classe III; alcuni antipsicotici; altri (ad es., bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina e.v., alofantrina, ketanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina e.v.). Sono stati riportati aumenti reversibili delle concentrazioni di litio nel siero e casi di tossicita' durante la somministrazione concomitante del litio conACE-inibitori o idroclorotiazide. Un effetto simile e' stato segnalat o anche con gli AIIRA. L'uso di candesartan e idroclorotiazide con il litio e' sconsigliato. Se l'associazione e' necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. La somministrazione contemporanea di AIIRA e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) puo' determinare un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. Comecon gli ACE-inibitori, l'uso concomitante di AIIRA e FANS puo' portar e ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale, che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico, specialmente nei pazienti con preesistente compromessa funzione renale. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante e da allora in poi periodicamente. L'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo di idroclorotiazide e' attenuato dai farmaci anti-infiammatori nonsteroidei (FANS). L'assorbimento di idroclorotiazide e' ridotto da co lestipolo e colestiramina. L'effetto sui rilassanti muscolo-scheletrici non depolarizzanti puo' essere potenziato da idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli sierici di calcio a causadi diminuita escrezione. Se si devono prescrivere integratori di calc io o vitamina D, i livelli sierici di calcio dovrebbero essere controllati e adeguata di conseguenza la dose. L'effetto iperglicemico dei betabloccanti e del diazossido puo' essere aumentato dai tiazidici. Gli agenti anticolinergici possono aumentare la biodisponibilita' dei diuretici tiazidici riducendo la motilita' gastrointestinale e la velocita' di svuotamento dello stomaco. I tiazidici possono aumentare il rischio di effetti avversi causati da amantadina. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziare i loro effetti mielosoppressivi. L'ipotensione posturale puo' aggravarsi con l'assunzione simultanea di alcol, barbiturici o anestetici. Il trattamento con un diuretico tiazidico puo' ridurre la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario l'aggiustamento della dose dei farmaci antidiabetici, inclusa l'insulina. La metformina deve essere utilizzata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale correlata a idroclorotiazide. Idroclorotiazide puo' causare una diminuzione della risposta arteriosa alle ammine pressorie, ma non abbastanza da abolirne l'effetto pressorio. Idroclorotiazide puo' aumentare il rischio di insufficienza renale acuta, specialmente con alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Il trattamento concomitante con la ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e di complicazioni di tipo gottoso. Il trattamento concomitantecon baclofene, amifostina, antidepressivi triciclici o neurolettici p uo' portare a un potenziamento dell'effetto antipertensivo e puo' indurre ipotensione. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza dieventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della f unzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state lievi e transitorie. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata simile con candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2,3-3,3%) e placebo (2,7-4,3%). Negli studi clinici con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state limitate agli eventi gia' osservati precedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide. L'elenco seguente presenta le reazioni avverse registrate con candesartan cilexetil neglistudi clinici e nell'esperienza post-marketing. Da un'analisi comples siva dei dati sui pazienti ipertesi ottenuti da studi clinici, sono state definite con candesartan cilexetil le seguenti reazioni avverse basate sull'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almenodell'1% piu' alta rispetto all'incidenza osservata con placebo. Le fr equenze utilizzate sono le seguenti: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100 e < 1/10); non comune (>= 1/1000 e < 1/100); raro (>= 1/10.000e < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). Infezioni ed infestazioni. Com uni: infezione respiratoria. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto rari: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: iperpotassiemia, iponatremia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri/vertigini, cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto rari: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto rari: nausea. Patologie epatobiliari.Molto rari: aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalita' epat ica o epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto rari: angioedema, eruzione cutanea, orticaria, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto rari: dolore alla schiena, artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Moltorari: ridotta funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale in p azienti predisposti. L'elenco seguente presenta le reazioni avverse riportate con idroclorotiazide in monoterapia generalmente alla dose di 25 mg o superiore. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, depressione del midollo osseo, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: iperglicemia, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (incluse iponatriemia e ipopotassiemia). Disturbi psichiatrici. Rari: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Patologie delsistema nervoso. Comuni: leggero senso di stordimento mentale, vertig ini; rari: parestesia. Patologie dell'occhio. Rari: vista offuscata transitoria. Patologie cardiache. Rari: aritmia cardiaca. Patologie vascolari. Non comuni: ipotensione posturale; rari: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Rari: difficolta' respiratoria (incluse polmonite ed edemapolmonare). Patologie gastrointestinali. Non comuni: anoressia, perdi ta di appetito, irritazione gastrica, diarrea, stipsi; rari: pancreatite. Patologie epatobiliari. Rari: ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: rash, orticaria, reazioni di fotosensibilita'; rari: necrolisi tossica epidermica, reazioni tipo lupus eritematoso, riattivazione del lupus cutaneo eritematoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rari: spasmo muscolare. Patologie renali e urinarie. Comuni: glicosuria; rari: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: debolezza; rari: febbre. Esami diagnostici. Comuni: aumento di colesterolo e trigliceridi; rari: aumento di azotemia e creatinina sierica. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA): l'uso di AIIRAnon e' consigliato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di AIIRA e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravi danza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' in seguito all'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva, tuttavia non e' possibileescludere un lieve aumento del rischio. Mentre non sono disponibili d ati epidemiologici controllati sul rischio con gli AIIRA, possono esistere rischi similari per questa classe di farmaci. Salvo che il proseguimento della terapia con AIIRA sia considerato fondamentale, le pazienti che hanno in programma una gravidanza devono passare a trattamentiantipertensivi alternativi con un profilo di sicurezza accertato per l'uso in gravidanza. Una volta diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' stato accertato che l'esposizione alla terapia con AIIRA durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' umana e tossicita' neonatale. In caso di esposizione ad AIIRA a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e delcranio. I bambini le cui madri hanno assunto AIIRA devono essere tenu ti sotto attenta osservazione per ipotensione. Idroclorotiazide: esiste un'esperienza limitata con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi condotti sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d'azione, l'uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero,alterazioni dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclor otiazide non deve essere usato per il trattamento dell'edema gestazionale, dell'ipertensione gestazionale e della preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usato per il trattamento dell'ipertensione essenziale in donne in gravidanza, eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA): poiche' non sono disponibili informazioni in merito all'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide durante l'allattamento al seno, Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide non e'raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio accertati, specialmente in caso di allattamento dineonati o bambini prematuri. Idroclorotiazide viene secreto in piccol e quantita' nel latte materno. I tiazidici somministrati ad alto dosaggio che provocano una diuresi intensa possono inibire la produzione dilatte. L'uso di Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide durante l'al lattamento non e' consigliato. Se Candesartan cilexetil e Idroclorotiazide viene utilizzato durante l'allattamento, la dose deve essere ridotta al minimo.