Candesartan Id Hcs - 14cpr8+12,5

Dettagli:
Nome:Candesartan Id Hcs - 14cpr8+12,5
Codice Ministeriale:041126018
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:3.95
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Krka Farmaceutici Milano Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE HCS COMPRESSE

Formulazioni

Candesartan Id Hcs - 14cpr8+12,5
Candesartan Id Hcs - 28cpr8+12,5
Candesartan Id Hcs - 14cpr8+12,5
Candesartan Id Hcs - 28cpr8+12,5
Candesartan Id Hcs - 28cpr16+12,
Candesartan Id Hcs - 28cpr16+12,
Candesartan Id Hcs - 28cpr32+12,
Candesartan Id Hcs - 28cpr32+12,
Candesartan Id Hcs - 28cpr32+25
Candesartan Id Hcs - 28cpr 32+25

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Candesartan cilexetil e idroclorotiazide.

Eccipienti

8 mg/12,5 mg: lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; magnesio stearato; carmellosa calcica; macrogol. 8000 16 mg/12,5 mg: lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; magnesio stearato; carmellosa calcica; macrogol 8000; ferro ossido rosso (E172). 32 mg/12,5 mg: lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; magnesio stearato; carmellosa calcica; macrogol 8000; ferro ossido giallo (E172). 32 mg/25 mg: lattosio monoidrato; amido di mais; idrossipropilcellulosa; magnesio stearato; carmellosa calcica; macrogol 8000; ferro ossido rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata dalla monoterapia con candesartan cilexetil o idroclorotiazide.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ai derivati della sulfonamide. L'idroclorotiazide e' un derivato della sulfonamide. Secondo e terzo trimestre di gravidanza; grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30ml/min/1,73 m^2 BSA); grave compromissione della funzionalita' epatic a e/o colestasi; ipopotassiemia e ipercalcemia refrattarie alla terapia; gotta.

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa una volta al giorno. Si raccomanda la titolazione della dose con i componenti individuali (candesartan cilexetil e idroclorotiazide). Se clinicamente appropriato, puo' essere considerato un passaggio diretto dalla monoterapia al farmaco. Quando si passa da una monoterapia con idroclorotiazide si raccomanda la titolazione della dose di candesartan cilexetil. Il medicinale puo' essere somministrato in pazienti la cui pressione sanguigna non e' controllata in maniera ottimale con candesartan cilexetil o idroclorotiazide in monoterapia o con il farmaco a dosi piu' basse. L'efficacia antipertensiva maggiore viene ottenuta di solito dopo 4 settimane dall'inizio del trattamento. Pazienti anziani: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Pazienti con deplezione del volume intravascolare: si raccomanda di titolare la dose di candesartan cilexetil in pazienti a rischio di ipotensione, quali pazienti con sospetta deplezione di volume (per questi pazienti, puo' essere considerata una dose iniziale di 4 mg di candesartan cilexetil). Pazienti con alterata funzionalita' renale: diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidi per questa popolazione di pazienti. In pazienti con compromissione renale da lievea moderata (clearance della creatinina di >= 30 ml/min/1.73 m^2 super ficie corporea) si raccomanda di aumentare gradualmente la dose di candesartan cilexetil prima di passare al trattamento con il farmaco (in questi pazienti si raccomanda una dose iniziale di 4 mg di candesartancilexetil). Il medicinale e' controindicato in pazienti con grave ins ufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min/1.73 m^2 di superficie corporea). Pazienti con alterata funzionalita' epatica: si raccomanda di aumentare gradualmente la dose di candesartan cilexetil prima di passare al trattamento con il farmaco in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (la dose iniziale raccomandata per questi pazienti e' 4 mg di candesartan cilexetil). Il prodotto e' controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica e/o colestasi. Popolazione pediatrica: non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia del farmaco nei bambini di eta' compresa da 0 a 18 anni di eta'. I dati non sono disponibili. Modo di somministrazione: uso orale. Il farmaco puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. La biodisponibilita' del candesartan non e' influenzata dal cibo. Non esiste alcuna interazione clinicamente significativa tra l'idroclorotiazide e il cibo.

Conservazione

Compresse confezionate in blister in PVC/film di PVDC e foglio di alluminio: non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Compresseconfezionate in blister di OPA laminato/Al/foglio di PVC e foglio di alluminio: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Compromissione renale/trapianto renale: diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidi per questa popolazione di pazienti. Se il farmaco e' usato in pazienti con alterata funzionalita' renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non ci sono esperienze circa l'uso del medicinale in pazienti sottoposti a trapianto renale di recente. Stenosi dell'arteria renale: altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, per esempio gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA)possono aumentare l'azotemia e la creatininemia in pazienti con steno si dell'arteria renale bilaterale o stenosi dell'arteria in presenza di un unico rene. Deplezione di volume intravascolare: in pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o deplezione di sodio, puo' verificarsi ipotensione sintomatica, come descritto per altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Per questa ragione, l'uso del medicinale non e' raccomandato fino a che la deplezione di volume e/o di sodio non venga corretta. Anestesia ed interventi chirurgici: durante l'anestesia e la chirurgia puo' verificarsi ipotensione in pazienti trattati con antagonisti dell'angiotensina II dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'ipotensione puo' essere cosi' grave da giustificare la somministrazione di liquidiper via endovenosa e/o di vasopressori. Compromissione epatica: i tia zidi vanno utilizzati con cautela nei pazienti con alterata funzionalita' epatica o patologia epatica progressiva, dal momento che anche minime modificazioni dell'equilibrio dei fluidi e dell'elettrolita possono causare il coma in questi casi. Non ci sono esperienze cliniche con il farmaco in pazienti con compromissione epatica. Stenosi aortica e mitralica (cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva): si raccomanda speciale cautela in pazienti con stenosi della valvola aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto l'uso del mediciale non e' raccomandato inquesta popolazione di pazienti. Squilibrio elettrolitico: devono esse re eseguite determinazioni periodiche dei livelli degli elettroliti sierici ad intervalli appropriati. I tiazidi, inclusa l'idroclorotiazide, possono causare uno squilibrio dei fluidi o elettrolitico (ipercalcemia, ipopotassiemia, iponatriemia, ipomagnesiema e alcalosi ipocloremica). I diuretici tiazidici possono ridurre l'eliminazione renale del calcio e possono determinare un lieve aumento dei livelli di calcio sierici. Un'ipercalcemia significativa puo' essere indice di un iperparatiroidismo latente. I tiazidi vanno interrotti prima di controllare la funzionalita' della paratiroide. L'idroclorotiazide aumenta in manieradose dipendente l'eliminazione del potassio per via renale, il che pu o' causare ipopotassiemia. Questo effetto dell'idroclorotiazide sembraessere meno marcato in associazione con candesartan cilexetil. Il ris chio di ipopotassiemia puo' essere aumentato in caso di cirrosi epatica, in pazienti in diuresi rapida, in caso di assunzione inadeguata di elettroliti per via orale e con l'uso concomitante di corticosteroidi o di ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il trattamento con candesartan cilexetil puo' causare iperpotassiemia, in particolare in presenza di insufficienza cardiaca e/o compromissione renale. L'uso concomitante del medicinale e diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale o altri prodotti che possono aumentare i livelli di potassio sierico (per es. sodio eparina) puo' portare ad aumenti del potassio sierico. I livelli di potassio devono essere monitorati, come da necessita'. I tiazidici hanno mostrato di aumentare l'eliminazione renale del magnesio, che puo' causare ipomagnesemia. Effettimetabolici e endocrini: il trattamento con diuretico tiazidico puo' c ompromettere la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario aggiustare la dose di antidiabetici inclusa l'insulina. Il diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazide. Aumentidei livelli di colesterolo e trigliceridi sono stati associati alla t erapia con tiazide. Tuttavia, alle dosi contenute nel medicinale, sonostati osservati solo effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano le concentrazioni di acido urico sierico e possono aggravare la gotta in pazienti predisposti. Fotosensibilita': durante l'uso di diuretici tiazidici sono state riportate reazioni di fotosensibilita'. Nel caso si manifesti una reazione di fotosensibilita' si raccomanda di interrompere il trattamento. Qualora sia necessario riprendere il trattamento, si raccomanda di proteggere le parti del corpo esposte alla luce delsole o ai raggi UVA artificiali. In pazienti il cui tono vascolare e la cui funzione renale dipendono in modo predominante dall'attivita' del sistema renina-angiotensina- aldosterone, il trattamento con altri farmaci che agiscono su questo sistema, inclusi gli AIIRA, e' stato associato ad ipotensione acuta, azotemia, oliguria o raramente, insufficienza renale acuta. L'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare arteriosclerotica puo' comportare l'insorgenza di infarto del miocardio o di ictus. Possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' all'idroclorotiazide in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale, ma sono piu' probabili in pazienti con anamnesi di questo tipo. Durante il trattamento con diuretici tiazidici e' stata riferita esacerbazione o ricorrenza di lupus eritematoso sistemico. L'effetto antipertensivo del farmaco puo' essere aumentato da altri antipertensivi. Il prodotto contiene lattosio. Gli AIIRA non devono essere assunti durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deveessere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere inizi ata una terapia alternativa.

Interazioni

I composti che sono stati sperimentati negli studi di farmacocinetica clinica includono warfarin, digossina, contraccettivi orali (cioe' etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. In questi studi non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti. L'effetto ipokaliemico dell'idroclorotiazide e' probabilmente potenziato da altri medicinali che sono essi stessi in grado di causare perdita di potassio e ipopotassiemia (per es. altri diuretici che determinano un aumento dell'eliminazione del potassio, lassativi, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, derivati dell'acido salicilico, steroidi, ACTH). L'uso concomitante del medicinale e diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostitutidel sale o altri medicinali che possono aumentare i livelli di potass io sierico (per es. sodio eparina) puo' portare ad aumenti del potassio sierico. I livelli di potassio devono essere monitorati, come da necessita'. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesiemia indotte dai diuretici sono fattori predisponenti per i potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli agenti antiaritmici. Se il farmaco viene somministrato insieme a questi farmaci e con i seguenti medicinali che possono causare torsioni di punta, si raccomanda un controllo regolare dei livelli di potassio sierico: antiaritmici di classe Ia (ad es. chinidina, idrochinidina, disopriramide); antiaritmici di classe III (ad es. amiodarome, sotalolo, dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (ad es. tioridazina, cloropromazina, levomepromazina, trifluoperazina,ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperiodolo); altri (ad es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina e.v., alofantrina, ketanserin, mizolastin, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina e.v.). Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e reazioni tossiche sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con Inibitori dell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina (ACE) o idroclorotiazide. Un effetto simile e' stato riportato anche con gli AIIRA. Non e' raccomandato l'uso di candesartan ed idroclorotiazide con il litio. Se la combinazione risulta necessaria, e' raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Quando gli AIIRA sono somministraticontemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (qu ali inibitori selettivi del COX-2, acido acetilsalicilico [> 3 g/giorno] e FANS non selettivi), l'efficacia antipertensiva puo' risultare attenuata. Come con gli ACE inibitori, l'uso concomitante di AIIRA e di FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa la possibile insufficienza renale acuta, eun aumento del potassio sierico, specialmente in pazienti con funzion alita' renale gia' alterata. La combinazione deve essere somministratacon cautela, in particolare negli anziani. I pazienti devono essere a deguatamente idratati. Va considerato un monitoraggio della funzionalita' renale all'inizio della terapia combinata e ad intervalli regolarinel corso della terapia. L'effetto diuretico, natriuretico e antipert ensivo dell'idroclorotiazide e' attenuato dai FANS. L'assorbimento dell'idroclorotiazide e' ridotto da colestipolo e colestiramina. L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti (per es. tubocurarina) puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli di calcio sierici, in conseguenza di una ridotta eliminazione. Se vanno prescritte preparazioni a base di calcio o di vitamina D, i livelli di calcio vanno monitorati e il dosaggio aggiustato di conseguenza. L'effetto iperglicemico dei betabloccanti e del diazossido puo' essere potenziato dai tiazidici. Gli agenti anticolinergici (per es. atropina, viperide) possono aumentare la biodisponibilita' dei diuretici tiazidici riducendo la motilita' gastrointestinale e il tasso di svuotamento gastrico. Il rischio di effetti indesiderati dell'amantadina puo' essere aumentato dai tiazidici. I tiazidi possono ridurre l'eliminazione renale di medicinali citotossici (per es. ciclofosfamide, metotressato), potenziando quindi il loro effetto mielosoppressivo. L'ipotensione ortostatica puo' risultare esagerata dall'assunzioneconcomitante di alcool, barbiturici o anestetici. Il trattamento con diuretici tiazidici puo' compromettere la tolleranza al glucosio. Puo'essere necessario un aggiustamento della dose degli agenti antidiabet ici, inclusa l'insulina. La metformina deve essere usata con cautela acausa del rischio di acidosi lattica indotta da possibile insufficien za renale funzionale legata all'idroclorotiazide. L'idroclorotiazide puo' determinare una risposta arteriosa ridotta alle ammine pressorie (es. adrenalina), ma non abbastanza da escludere un effetto ipertensivo. L'idroclorotiazide puo' aumentare il rischio di insufficienza renaleacuta, in particolare con l'uso concomitante di mezzi di contrasto io dati a dosi elevate. La terapia concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni simili alla gotta. La terapia concomitante con baclofen, amifostin, antidepressivi triciclici o neurolettici puo' portare ad un aumento dell'effetto antipertensivo e possono indurre ipotensione.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide le reazioni avverse sono state lievi e transitorie. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata simile con candesartan cilexetil/idroclorotiazide e placebo. Negli studi clinici con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state limitate agli eventi gia' osservati precedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide. L'elenco sottostante presenta le reazioni avverse riportate con candesartan cilexetil in studi clinici e nell'esperienza post-marketing. Da un'analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici su pazienti ipertesi, le reazioni avverse con candesartan cilexetil sono state definite sulla base dell'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno dell'1% piu' alta rispetto all'incidenza osservata con placebo. Le frequenze usate nelle tabelle intutto il paragrafo 4.8 sono: molto comune (>= 1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>= 1/1.000, <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000) e molto raro (< 1/10.000). Infezioni e infestazioni. Comune: infezion e respiratoria. Patologie del sistema emolinfopoeitico. Molto raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperpotassiemia, iponatriemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/vertigini, cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea. Patologie epatobiliari. Molto raro:aumento degli enzimi epatici, funzionalita' epatica anomala o epatite . Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: mal di schiena, artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto raro: alterazione della funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili. >>Reazioni avverse con idroclorotiazide in monoterapia, di solito a dosi pari o superiori a 25 mg. Patologie del sistema emolinfopoeitico. Raro: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, depressione del midollo osseo, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia, iperuricemia, squilibrio elettrolitico (incluse iponatriemia e ipopotassiemia). Disturbi psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Comune: lieve senso di stordimento, vertigini; raro: parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: visione offuscata transitoria. Patologie cardiache. Raro: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione posturale; raro: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: difficolta' respiratoria (incluse polmonite ed edema polmonare). Patologie gastrointestinali. Non comune: anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, costipazione; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, orticaria, reazioni di fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo. Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: spasmo muscolare. Patologie renali e urinarie. Comune: glicosuria; raro: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: debolezza; raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumenti di colesterolo e trigliceridi; raro: aumenti di BUN e creatinina sierica.

Gravidanza e allattamento

Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA): l'uso di AIIRAnon e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso d i AIIRA e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' a seguito all'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva, tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con gli AIIRA, simili ris chi possono esistere per questa classe di farmaci. Per le pazienti chestanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti an tiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamentee, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' n oto che l'esposizione alla terapia con AIIRA durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' nell'uomo (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione cranica) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizione agli AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I bambini le cui madri hanno assunto AIIRA vanno accuratamente tenuti sotto osservazione per l'ipotensione. Idroclorotiazide: i dati relativi all'uso dell'idroclorotiazide in gravidanza sono limitati, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali non sono sufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide il suo uso nelsecondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusi one feto-placentare e puo' causare effetti sul feto e sul neonato quali ittero, alterazione dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.L'idroclorotiazide non deve essere usato per l'edema gestazionale, pe r l'ipertensione gestazionale o per la preclamsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatica e ipoperfusione placentare, senza effetti benefici nel corso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per l'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza ad eccezione di situazioni rare nelle quali non puo' essere usato nessun altro trattamento. Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA): poiche' non vi sono informazioni disponibili circa l'uso del farmaco durante l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato e sonopreferibili trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurez za durante l'allattamento, in particolare nel caso di neonati o di nati prematuri. L'idroclorotiazide e' escreto nel latte umano in piccole quantita'. I tiazidici a dosi elevate, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso del medicinale durante l'allattamento non e' raccomandato.