Calcio Cloruro Sa - 5f 500mg10ml
Dettagli:
Nome:Calcio Cloruro Sa - 5f 500mg10mlCodice Ministeriale:030656019
Principio attivo:Calcio Cloruro Diidrato
Codice ATC:B05XA07
Fascia:A
Prezzo:1.49
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Salf Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi
Denominazione
CALCIO CLORURO S.A.L.F. CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Formulazioni
Calcio Cloruro Sa - 5f 500mg10ml
Calcio Cloruro Sa - 5f 1g 10ml
Calcio Cloruro Sa - 5f 5meq 10ml
Categoria farmacoterapeutica
Soluzioni endovena additive.
Principi attivi
Calcio cloruro biidrato.
Eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Il calcio cloruro e' indicato: nelle ipocalcemie; nelle condizioni cherichiedono un pronto aumento dei livelli ematici di calcio (es. insuf ficienza renale, ipoparatiroidismo, tetania, tetania neonatale, deficienza di vitamina D, alcalosi); nell'iperpotassiemia con conseguente tossicita' cardiaca; nell'intossicazione da magnesio. Inoltre, il calciocloruro e' indicato nella rianimazione cardiaca, in caso di scarsa o inadeguata contrazione del cuore a seguito di defibrillazione o di un trattamento con epinefrina.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ipercalcemia, ipercalciuria o gravi patologie renali; fibrillazione ventricolare, poiche' il calcio cloruro puo' aumentare il rischio diaritmie; calcoli renali, poiche' possono esacerbare tale condizione; sarcoidosi, poiche' possono potenziare l'ipercalcemia tipica di questacondizione; ipercoagulabilita'; pazienti in terapia con glicosidi car dioattivi. La preparazione iniettabile di calcio cloruro non deve essere somministrata per via intramuscolare o sottocutanea.
Posologia
Il medicinale e' una soluzione ipertonica e deve essere diluito prima della somministrazione; la soluzione e' compatibile con glucosio 5% e sodio cloruro 0,9%. Una volta aperta la fiala, la soluzione deve essere usata immediatamente. Dopo la diluizione, usare per una singola e ininterrotta somministrazione, l'eventuale residuo deve essere eliminato. Calcio cloruro e' somministrato, dopo opportuna diluizione, per infusione endovenosa lenta, fatte salve le situazioni di emergenza. Non superare la velocita' di somministrazione di 0,35-0,7 mmol (0,7- 1,4 mEq)/minuto, per evitare un danno venoso e per prevenire il raggiungimento di alte concentrazioni di calcio a livello del cuore che possono causare una sincope. La somministrazione deve essere interrotta se il paziente manifesta dolore o rossore al sito di iniezione, in quanto cio' potrebbe indicare uno stravaso del farmaco. E' raccomandabile che il paziente rimanga disteso per un breve periodo dopo la somministrazione.La dose e la velocita' di dosaggio dipendono dall'eta', dal peso e da lle condizioni cliniche del paziente. Occorre monitorare frequentemente le concentrazioni del calcio plasmatico. Nei bambini l'efficacia e la sicurezza di calcio cloruro non sono state determinate. >>Ipocalcemia acuta. Adulti: 3,5-7 mmol (7-14 mEq) di calcio. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli di 1-3 giorni. >>Tetania ipocalcemica. Adulti: 2,25-8 mmol (4,5-16 mEq) di calcio. Ripetere la somministrazione fino al raggiungimento della risposta. >>Iperpotassiemia. Adulti: 1,12-7 mmol (2,25-14 mEq) di calcio. Se necessario, la dose puo'essere ripetuta dopo 1-2 minuti. Durante la somministrazione e' neces sario monitorare l'ECG. >>Intossicazione da magnesio. Adulti: 3,5 mmol(7 mEq) di calcio, somministrati lentamente. Ripetere la somministraz ione soltanto se il quadro clinico non migliora. >>Rianimazione cardiaca. Adulti. Somministrazione endovenosa: 0,054-0,109 mmol (0,109-0,218mEq) per kg di peso corporeo o di 3,5-7 mmol (7-14 mEq) di calcio. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli di 10 minuti; somministrazione intraventricolare: 1,35-2,7 mmmol (2.7-5.4 mEq) di calcio. Bambini: 0,136 mmol (0.272 mEq) per kg di peso corporeo (il calcio cloruro presenta una migliore biodisponibilita' di calcio rispetto al calcio gluconato). La somministrazione lenta in una vena centrale e' da preferire, tuttavia anche la somministrazione intraossea e' considerata accettabile. Pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con insufficienza renale grave che hanno una clearance della creatinina al di sotto di 25 ml/min, potrebbero essere necessari aggiustamenti del dosaggio in base ai livelli sierici del calcio.
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non sono richieste particolari condizioni di conservazione inrelazione alla temperatura. Non congelare. Non usare il medicinale se la soluzione non si presenta limpida, incolore o se contiene particel le. La fiala serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l'eventuale residuo non puo' essere utilizzato.
Avvertenze
Il calcio cloruro deve essere usato con molta cautela nei pazienti: con patologie renali; con patologie cardiache; che hanno ricevuto una trasfusione di sangue in quanto le concentrazioni di ioni calcio possonorisultare diverse da quelle previste. Poiche' il calcio cloruro e' un acidificante, e' necessario usare cautela nel caso venga somministrat o in condizioni quali patologie renali, cuore polmonare, acidosi respiratoria o insufficienza respiratoria, in cui l'acidificazione puo' aggravare il quadro clinico. Inoltre, occorre usare cautela nelle condizioni in cui si puo' verificare un aumento del rischio di ipercalcemia, come insufficienza renale cronica, disidratazione o sbilancio elettrolitico. Poiche' i sali di calcio possono aumentare il rischio di aritmie, si deve prestare attenzione nel prolungare la somministrazione di calcio cloruro in pazienti con patologie cardiache. E' fondamentale il monitoraggio dell'elettrocardiogramma e del bilancio dei fluidi e degli elettroliti. Occorre monitorare attentamente i livelli sierici di calcio durante la terapia per controllare che questi non eccedano. Occorre anche monitorare le concentrazioni di calcio nelle urine per evitare ipercalciuria, poiche' l'ipercalciuria puo' tramutarsi in ipercalcemia. I dati sulla sicurezza e efficacia del farmaco nei bambini sono scarsi. Non iniettare la soluzione concentrata come tale, ma solo dopo opportuna diluizione. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili. La somministrazione deve avvenire lentamentee attraverso una grande vena ad una velocita' non superiore a 0,35-0, 7 mmol /min, in modo da evitare eventuali danni alle vene e per prevenire il raggiungimento di alte concentrazioni di calcio nel cuore che possono causare una sincope. Se il paziente manifesta dolore, occorre interrompere la somministrazione. E' preferibile evitare la somministrazione diretta nei tessuti cardiaci. La somministrazione di calcio cloruro puo' causare vasodilatazione con conseguente abbassamento della pressione sanguigna. La soluzione di calcio cloruro e' irritante e, pertanto, non deve essere somministrata per via intramuscolare o sottocutanea o nel tessuto peri-vascolare in quanto puo' verificarsi necrosi dei tessuti.
Interazioni
La soluzione di calcio cloruro puo' interagire con i seguenti medicinali: diuretici tiazidici, in quanto si puo' verificare ipercalcemia dovuta ad una minor escrezione renale del calcio; glicosidi cardioattivi (digitalici), digossina e digitossina, poiche' un uso concomitante puo' aumentare il rischio di aritmie considerando che l'effetto inotropo e gli effetti tossici sono sinergici; verapamil (e altri bloccanti delcanale del calcio), in quanto l'uso concomitante puo' diminuire l'eff etto antiipertensivo del verapamil; medicinali contenenti magnesio, inquanto puo' aumentare il rischio di ipercalcemia o ipermagnesemia, so prattutto nei pazienti con disturbi renali; bloccanti neuromuscolari: i sali di calcio possono annullare l'azione dei bloccanti non depolarizzanti; in alcuni casi e' stato anche osservato un aumento e un prolungamento dell'azione della tubocurarina.
Effetti indesiderati
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del calcio cloruro,organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei sing oli effetti elencati. Alcuni degli effetti indesiderati riportati di seguito si sono manifestati in caso di non adeguata somministrazione del farmaco, ad esempio somministrazione troppo veloce o via di somministrazione diversa da quella endovenosa. Patologie cardiache e vascolari: vasodilatazione, ipotensione, bradicardia, aritmie, sincope, arrestocardiaco, vampate, ipertensione, fibrillazione ventricolare. Patologi e sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: stravaso, necrosi tissutale, formazioni di ascessi, calcificazione cutanea, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venosa, flebite, rossore, rush, dolore, febbre. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipercalcemia, sindrome di Burnett (sindrome latte-alcali). Patologie gastrointestinali: irritazione gastrointestinale, stipsi, sapore metallico, sapore calcareo, nausea, vomito. Patologie renali e urinarie: poliuria. Patologie respiratore, toraciche e mediastiniche: dolore addominale, pneumotorace. Patologie del sistema nervoso: disturbi mentali. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: debolezza muscolare.
Gravidanza e allattamento
Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale, sul parto e sullo sviluppo post-natale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il calcio cloruro non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Nella valutazione del rapporto rischio/beneficio occorre considerare che il calcio cloruro e' usato anche come salvavita nelle emergenze cardiache. Seppure il calcio sia un normale costituente del latte materno, non e' noto se il calcio cloruro venga escreto nel latte materno. Pertanto, il calcio cloruro non deve essere usato durante l'allattamento, se non in caso di assoluta necessita'.