Boiser - 28cpr 100mg
Dettagli:
Nome:Boiser - 28cpr 100mgCodice Ministeriale:042770040
Principio attivo:Cilostazolo
Codice ATC:B01AC23
Fascia:C
Prezzo:25
Produttore:Crinos Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
BOISER 100 MG COMPRESSE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).
Formulazioni
Boiser - 28cpr 100mg
Boiser - 56cpr 100mg
Categoria farmacoterapeutica
Antitrombotici.
Principi attivi
Cilostazolo.
Eccipienti
Amido di mais; cellulosa microcristallina; carmellosa calcica; ipromellosa; magnesio stearato.
Indicazioni
Il medicinale e' indicato per aumentare la distanza massima percorsa apiedi senza dolore in pazienti con claudicatio intermittens, senza do lore a riposo e senza necrosi dei tessuti periferici (arteriopatia periferica - classe Fontaine II); il farmaco deve essere usato come trattamento secondario in pazienti in cui le modificazioni dello stile di vita (compreso smettere di fumare e programmi di esercizio fisico (sorvegliati)) ed altri opportuni interventi non siano riusciti a migliorare sufficientemente i sintomi della loro claudicatio intermittens.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' accertata al cilostazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; grave compromissione renale: clearance della creatinina <= 25ml/min; compromissione epatica moderata o grave; insufficienza cardia ca congestizia; gravidanza; pazienti con accertata predisposizione emorragica (per esempio ulcerazione peptica attiva, recente ictus emorragico (negli ultimi 6 mesi), retinopatia diabetica proliferativa, ipertensione scarsamente controllata); pazienti con anamnesi di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare o di ectopie ventricolari multifocali, trattate adeguatamente o meno, e in pazienti con prolungamento dell'intervallo QTc; pazienti con anamnesi di grave tachiaritmia; pazienti trattati contemporaneamente con due o piu' antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti supplementari (ad esempio acido acetilsalicilico, clopidogrel, eparina, warfarin, acenocumarolo, dabigatran, rivaroxaban o apixaban); pazienti con angina pectoris instabile, infarto delmiocardio negli ultimi 6 mesi o sottoposti a intervento coronarico ne gli ultimi 6 mesi.
Posologia
La dose raccomandata di cilostazolo e' di 100 mg due volte al giorno. Il cilostazolo deve essere assunto 30 minuti prima della colazione e della cena. L'assunzione di cilostazolo insieme al cibo ha evidenziato un aumento delle concentrazioni plasmatiche massime (C max) di cilostazolo, che possono essere associate ad un aumento dell'incidenza di effetti indesiderati. Il trattamento con cilostazolo deve essere iniziatoda medici esperti nel trattamento della claudicatio intermittens. Mod o di somministrazione: rivalutare il paziente dopo 3 mesi di trattamento prendendo in considerazione la sospensione del cilostazolo se l'effetto osservato e' inadeguato o se i sintomi non sono migliorati. I pazienti in terapia con cilostazolo devono mantenere le modifiche apportate allo stile di vita (smettere di fumare e svolgimento di attivita' fisica) e gli interventi farmacologici (ad esempio terapia ipolipemizzante e antiaggregante piastrinica) per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari. Il cilostazolo non e' un sostituto di tali terapie farmacologiche. La riduzione della dose a 50 mg due volte al giorno e' raccomandata nei pazienti che ricevono farmaci forti inibitori del CYP3A4,come taluni macrolidi, antifungini azolici, inibitori delle proteasi, oppure farmaci che inibiscono marcatamente il CYP2C19, come omeprazol o. Anziani: non vi sono particolari requisiti posologici per gli anziani. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini nonsono state stabilite. Compromissione della funzionalita' renale: non e' necessario aggiustare la dose in pazienti con clearance della creatinina >25 ml/min. il cilostazolo e' controindicato nei pazienti con clearance della creatinina <=25 ml/min. Compromissione della funzionalita' epatica: non e' necessario aggiustare la dose in pazienti con malattia epatica di grado lieve. Non ci sono dati disponibili in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica moderata o grave. Poiche' il cilostazolo e' metabolizzato estesamente dagli enzimi epatici, e'controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o gra ve.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze
L'opportunita' del trattamento con cilostazolo deve essere attentamente considerata assieme ad altre opzioni terapeutiche, come la rivascolarizzazione. In base al suo meccanismo d'azione, il cilostazolo puo' indurre tachicardia, palpitazioni, tachiaritmia e/o ipotensione. L'aumento della frequenza cardiaca associato con il cilostazolo va da 5 a 7 battiti al minuto circa; di conseguenza, nei pazienti a rischio questo puo' indurre angina pectoris. I pazienti possibilmente a maggior rischio di eventi avversi cardiaci gravi per via dell'aumentata frequenza cardiaca, per esempio pazienti con coronaropatia stabile, devono essereattentamente monitorati durante il trattamento con cilostazolo, mentr e l'uso del cilostazolo e' controindicato in pazienti con angina pectoris instabile, o con infarto del miocardio/intervento coronarico negliultimi 6 mesi, oppure con storia di grave tachiaritmia. Si deve prest are attenzione al momento di prescrivere il cilostazolo a pazienti conectopia atriale o ventricolare e a pazienti con fibrillazione o flutt er atriale. I pazienti devono essere informati della necessita' di riferire qualsiasi episodio emorragico o di facile comparsa di ecchimosi nel corso della terapia. L'assunzione di cilostazolo deve essere interrotta in caso di emorragia retinica. A causa dell'effetto inibitorio del cilostazolo sull'aggregazione piastrinica, e' possibile che si verifichi un aumentato rischio emorragico in concomitanza con procedure chirurgiche (compresi interventi invasivi minori, come l'estrazione dentaria). Se un paziente deve sottoporsi ad un intervento chirurgico elettivo e non e' necessario un effetto antiaggregante piastrinico, la somministrazione di cilostazolo deve essere interrotta 5 giorni prima dell'intervento. Vi sono state segnalazioni rare o molto rare di anomalieematologiche, incluse trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pa ncitopenia e anemia aplastica. Gran parte dei pazienti e' guarita a seguito dell'interruzione di cilostazolo. Tuttavia, alcuni casi di pancitopenia e di anemia aplastica hanno avuto esito fatale. Oltre a segnalare gli episodi emorragici e di facile comparsa di ecchimosi, i pazienti devono essere informati della necessita' di riferire tempestivamente qualunque altro segno che possa suggerire l'esordio precoce di discrasia ematica, come piressia e mal di gola. Un esame emocromocitometrico completo deve essere eseguito nei casi di sospetta infezione, o in presenza di altre evidenze cliniche di discrasia ematica. Il trattamento con cilostazolo deve essere interrotto tempestivamente se insorgono prove cliniche o di laboratorio di anomalie ematologiche. Nel caso di pazienti in terapia con forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19, i livelli di cilostazolo nel plasma hanno evidenziato un aumento. In tali casi si raccomanda una dose di cilostazolo pari a 50 mg due volte al giorno. E' necessaria cautela nella co- somministrazione del cilostazolo e qualunque altro agente con potenziale effetto ipotensivo, per via della possibilita' di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa. Deve essere prestata attenzione alla co-somministrazione di cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico.
Interazioni
Antiaggreganti piastrinici: cilostazolo e' un inibitore della fosfodiesterasi (PDE) III con attivita' antiaggregante piastrinica. In uno studio clinico su soggetti sani, la somministrazione di cilostazolo 150 mg due volte al giorno per cinque giorni non ha portato al prolungamento del tempo di sanguinamento. Acido acetilsalicilico (ASA): la co-somministrazione a breve termine (<=4 giorni) di ASA e cilostazolo ha suggerito un aumento di 23-25% dell'inibizione dell'aggregazione piastrinica indotta da adenosina difosfato (ADP) ex vivo, rispetto al solo ASA.Non sono emersi trend apparenti verso una maggiore frequenza di event i avversi emorragici nei pazienti in terapia con cilostazolo e ASA, a confronto con i pazienti che assumevano placebo e dosi equivalenti di ASA. Clopidogrel ed altri antiaggreganti piastrinici: la cosomministrazione di cilostazolo e clopidogrel non ha avuto effetti su conta piastrinica, tempo di protrombina (PT) o tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT). In tutti i soggetti sani dello studio si e' avuto un prolungamento dei tempi di sanguinamento con il solo clopidogrel e la somministrazione concomitante con il cilostazolo non ha portato ad effetti aggiuntivi di rilievo sui tempi di sanguinamento. Si consiglia cautela al momento di co-somministrare il cilostazolo e qualunque altro antiaggregante piastrinico. L'opportunita' di un monitoraggio periodicodei tempi di sanguinamento deve essere presa in considerazione. Il tr attamento con cilostazolo e' controindicato nei pazienti in terapia con due o piu' antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari. Una percentuale maggiore di emorragia e' stata osservata con l'uso concomitante di clopidogrel, ASA e cilostazolo nello studio CASTLE. Anticoagulanti orali come warfarin: nell'ambito di uno studio clinico con singola dose, non e' stata osservata inibizione del metabolismo di warfarin ne' alcun effetto sui parametri di coagulazione (PT, aPTT, tempo di sanguinamento). Tuttavia, si consiglia cautela per i pazienti che ricevono sia il cilostazolo che un anticoagulante, ed e' necessario un frequente monitoraggio per ridurre il rischio emorragico. Il trattamento con cilostazolo e' controindicato nei pazienti in terapia con due opiu' antiaggreganti piastrinici/anticoagulanti supplementari. Inibito ri degli enzimi del citocromo P-450 (CYP): cilostazolo e' metabolizzato estesamente dagli enzimi del CYP, in particolare CYP3A4 e CYP2C19, ein misura minore CYP1A2. Il metabolita deidro, la cui potenza e' magg iore di 4 - 7 volte rispetto a quella di cilostazolo nell'inibire l'aggregazione piastrinica, sembra essere formato principalmente tramite il CYP3A4. Il metabolita 4'-trans-idrossi, con potenza pari a un quintodi quella di cilostazolo, sembra essere formato prevalentemente trami te il CYP2C19. Di conseguenza, i farmaci inibitori del CYP3A4 o del CYP2C19 accrescono l'attivita' farmacologica totale e possono potenziaregli effetti indesiderati di cilostazolo. Di conseguenza, per pazienti che assumono contemporaneamente forti inibitori del CYP3A4 o del CYP2 C19 la dose raccomandata e' 50 mg due volte al giorno. La somministrazione di cilostazolo con eritromicina ha portato a un aumento del 72% nella AUC del cilostazolo, accompagnato da un aumento di 6% nella AUC del metabolita deidro e da un aumento del 119% della AUC del metabolita4'-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita' farmacol ogica di cilostazolo aumenta del 34% con la cosomministrazione con eritromicina. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo e' 50 mg due volte al giorno in presenza di eritromicina e di agentianaloghi. La co-somministrazione di ketoconazolo con cilostazolo ha p ortato a un aumento del 117% della AUC del cilostazolo, accompagnato da una riduzione del 15% della AUC per il metabolita deidro, e un aumento del 87% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita' farmacologica di cilostazolo aumenta del 35% con la co-somministrazione con ketoconazolo. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo e' 50 mg due volte al giorno in presenza di ketoconazolo e agenti analoghi. La somministrazione di cilostazolo con diltiazem ha portato a un aumento del 44% nella AUC del cilostazolo, accompagnato da un aumento del 4% della AUC del metabolitadeidro e da un aumento del 43% della AUC del metabolita 4'- trans-idr ossi. In base alla AUC, la complessiva attivita' farmacologica del cilostazolo aumenta del 19% con la cosomministrazione con diltiazem. Sulla base di tali dati, non e' necessario alcun aggiustamento della dose.La somministrazione di una singola dose di 100 mg di cilostazolo con 240 mi di succo di pompelmo non ha avuto effetti di rilievo sulla farmacocinetica del cilostazolo. Sulla base di tali dati, non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Un effetto rilevante dal punto di vista clinico su cilostazolo e' comunque possibile con quantita' maggiori di succo di pompelmo. La somministrazione di cilostazolo con omeprazolo ha aumentato del 22% la AUC del cilostazolo, con un aumento del 68% della AUC del metabolita deidro, e una riduzione del 36% della AUC del metabolita 4'-trans-idrossi. In base alla AUC, la complessiva attivita' farmacologica aumenta del 47% con la co-somministrazione con omeprazolo. Sulla base di tali dati, la dose raccomandata di cilostazolo e' 50 mg due volte al giorno in presenza di omeprazolo Substrati degli enzimi del citocromo P-450 E' stato dimostrato che il cilostazolo aumenta la AUC della lovastatina e il suo acido beta-idrossi nella misura del 70%. Si consiglia cautela nel co-somministrare il cilostazolo con substrati del CYP3A4 con indice terapeutico basso. Si raccomanda attenzione nella co-somministrazione con statine metabolizzate dal CYP3A4, per esempio simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Induttori deglienzimi del citocromo P-450: non e' stato valutato l'effetto degli ind uttori del CYP3A4 e del CYP2C19 sulla farmacocinetica di cilostazolo. L'effetto antiaggregante piastrinico puo' venire teoricamente alteratoe deve essere attentamente monitorato in caso di co- somministrazione di cilostazolo e di induttori del CYP3A4 e CYP2C19. Negli studi clini ci, il fumo di sigaretta ha ridotto del 18% le concentrazioni plasmatiche di cilostazolo. E' necessaria cautela nella co-somministrazione del cilostazolo e qualunque altro agente con potenziale effetto ipotensivo, per via della possibilita' di effetti ipotensivi additivi con una tachicardia riflessa.
Effetti indesiderati
Le reazioni avverse osservate piu' comunemente negli studi clinici sono state cefalea (in >30%), diarrea e feci anomale (ciascuna in >15%). Tali reazioni sono state solitamente di intensita' da lieve a moderatae talvolta sono state alleviate riducendo la dose. Le reazioni avvers e osservate negli studi clinici e in seguito alla commercializzazione del farmaco sono riportate nella tabella che segue. Le frequenze corrispondono a: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 - <1/10); non comune (>=1/1.000 - <1/100); raro (>=1/10.000 - <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota. Le frequenze delle reazioni osservate nel periodo successivo all'immissione in commercio sono considerate non note. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ecchimosi; non comune: anemia; raro: prolungamento del tempo di sanguinamento, trombocitopenia; non nota: tendenza al sanguinamento, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: edema (periferico, facciale), anoressia; non comune: iperglicemia, diabete mellito. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri; non comune: insonnia, sogni anomali; non nota: paresi, ipoestesia. Patologie dell'occhio. Non nota: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: tinnito. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, aritmia, extrasistoli ventricolare; non comune: infarto del miocardio, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, sincope. Patologie vascolari. Non comune: emorragia oculare, epistassi, emorragia gastrointestinale, emorragia non specificata, ipotensione ortostatica; non nota: vampate di calore, ipertensione, ipotensione, emorragia cerebrale, emorragia polmonare, emorragia muscolare, emorragia del tratto respiratorio, emorragia sottocutanea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite, faringite; non comune: dispnea, polmonite, tosse; non nota: polmonite interstiziale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, feci anomale; comune: nausea e vomito, dispepsia, flatulenza, dolore addominale; non comune: gastrite. Patologie epatobiliari. Non nota: epatite, anomalie della funzione epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, prurito; non nota: eczema, eruzioni cutanee, sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: mialgia. Patologie renali e urinarie. Raro: insufficienza renale, compromissione renale; non nota: ematuria, pollachiuria. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, aste nia; non comune: brividi, malessere; non nota: piressia, dolore. Esamidiagnostici. Non nota: aumento dei livelli di acido urico, aumento de ll'azotemia, aumento della creatinina ematica. E' stato osservato un aumento della frequenza di palpitazioni e di edema periferico somministrando cilostazolo contemporaneamente con altri vasodilatatori che causano tachicardia riflessa, come i calcio- antagonisti derivati dalla diidropiridina. Il solo evento avverso che ha portato all'interruzione della terapia in >3% dei pazienti trattati con cilostazolo e' stata la cefalea. Altre cause frequenti di interruzione includevano palpitazioni e diarrea (ciascuna in 1,1%). Di per se' cilostazolo puo' comportareun aumentato rischio emorragico, a sua volta potenziato dalla co- som ministrazione di qualunque altro agente caratterizzato da tale effetto. Il rischio di emorragia intraoculare puo' essere superiore nei pazienti diabetici. Un aumento della frequenza di diarrea e palpitazioni e'stato riscontrato in pazienti di eta' superiore a 70 anni. La segnala zione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di cilostazolo in donne ingravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita' rip roduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza. L'escrezione di cilostazolo nel latte materno e' stata osservata in studi sugli animali. L'escrezione di cilostazolo nel latte materno umano non e' nota. A causa del potenziale effetto dannoso per il neonato allattato con lattematerno da una madre in trattamento, l'uso del medicinale non e' racc omandato durante l'allattamento. Cilostazolo non ha alterato la fertilita' negli studi sugli animali.