Betametasone Doc - 10cpr Eff 0,5
Dettagli:
Nome:Betametasone Doc - 10cpr Eff 0,5Codice Ministeriale:042863011
Principio attivo:Betametasone Fosfato Disodico
Codice ATC:H02AB01
Fascia:A
Prezzo:1.01
Rimborso:1.01
Doping:Proibito solo in gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse effervescenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umiditÃ
Scadenza:24 mesi
Denominazione
BETAMETASONE DOC GENERICI
Formulazioni
Betametasone Doc - 10cpr Eff 0,5
Betametasone Doc - 10cpr Eff 1mg
Categoria farmacoterapeutica
Corticosteroidi sistemici, non associati.
Principi attivi
Betametasone.
Eccipienti
Sodio citrato dibasico sesquidrato, effersoda (sodio bicarbonato e sodio carbonato), povidone K30, sodio benzoato, sodio stearil fumarato, saccarina sodica.
Indicazioni
Trattamento di: asma bronchiale; allergopatie gravi; artrite reumatoide; collagenopatie; dermatosi infiammatorie; neoplasie specialmente a carico del tessuto linfatico (emolinfopatie maligne acute e croniche, morbo di Hodgkin); sindrome nefrosica; colite ulcerosa; ileite segmentaria (sindrome di Crohn); pemfigo; sarcoidosi (specialmente ipercalcemica); cardite reumatica; spondilite anchilosante; emopatie discrasiche,quali anemia emolitica, agranulocitosi e porpora trombocitopenica.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; infezioni sistemiche batteriche e micotiche, qualora non venga attuata specifica terapia antinfettiva; tubercolosi; immunizzazione con virus attenuati (altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glucocorticoidi, specialmente ad alte dosi, a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale).
Posologia
>>Somministrazione orale. Adulti. Terapia di breve durata: 4-6 compresse effervescenti da 0,5 mg al giorno o 2-3 compresse effervescenti da 1 mg al giorno (pari a 2-3 mg al giorno), riducendo gradualmente tale dose in base all'evoluzione clinica. Terapia di lunga durata: nel trattamento di forme morbose croniche o subacute (collagenopatie, anemie emolitiche, asma bronchiale cronico, sindrome nefrosica, colite ulcerosa, pemfigo), dopo una terapia d'attacco in genere di 6-8 compresse effervescenti da 0,5 mg al giorno o 3-4 compresse effervescenti da 1 mg al giorno (pari a 3-4 mg al giorno) la posologia e' ridotta gradualmente fino alla dose di mantenimento minima capace di tenere sotto controllo la sintomatologia. Mantenimento: la dose di mantenimento nell'adulto di peso medio e' generalmente di 1-2 mg al giorno. La dose di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di controllare la sintomatologia; una riduzione della dose va fatta sempre gradualmente duranteun periodo di alcune settimane o mesi in rapporto alla dose precedent emente assunta ed alla durata della terapia. Popolazione pediatrica: ibambini tollerano in genere dosi proporzionalmente superiori a quelle stabilite per gli adulti: si consigliano 0,1-0,2 mg/Kg di peso corpor eo al giorno. Istruzioni per la somministrazione: le compresse sono divisibili a meta' per facilitare l'aggiustamento della posologia. Le compresse vanno disciolte in poca acqua. >>Somministrazione per nebulizzazione. Adulti e bambini: 0,5-1 mg sciolti al momento dell'uso in 1-2 ml di acqua depurata o soluzione fisiologica.
Conservazione
Conservare il medicinale a temperatura non superiore a 25 gradi C nella confezione originale per proteggerlo dall'umidita'.
Avvertenze
Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi, sottoposti a particolari stress, e' indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entita' della condizione stressante. Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorticoide, puo' essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa puo' persistere fino ad un anno dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonale dovrebbe essere ripresa. I glucorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti a causa delle difese immunitarie ridotte. In questi casi va sempre valutata l'opportunita' di istituire una adeguata terapia antibiotica. L'uso nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il glucocorticoide va usato con appropriata terapia antitubercolare. Se i glucocorticoidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria una stretta sorveglianza in quanto si puo' verificare una riattivazione della malattia. Nella terapia prolungata questi soggetti devonoricevere una chemio-profilassi. Poiche' durante la terapia con glucoc orticoidi la secrezione di mineralcorticoidi puo' essere compromessa, e' necessario valutare la necessita' di somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o un mineralcorticoide. A causa della possibilita' diuna ritenzione di liquidi, bisogna porre attenzione nella somministra zione di corticosteroidi a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia. In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesseverificare una alterazione del bilancio elettrolitico, e' opportuno a deguare l'apporto di sodio e di potassio. Tutti i glucocorticoidi aumentano l'escrezione di calcio. A causa della possibile negativizzazionedel bilancio dell'azoto, nei trattamenti prolungati la razione di pro teine deve essere adeguatamente aumentata. La terapia corticosteroideapuo' peggiorare il diabete mellito, l'osteoporosi, l'ipertensione, il glaucoma e l'epilessia. Durante la terapia possono manifestarsi alter azioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilita' emotiva o tendenze psicotichepossono essere aggravate dal glucocorticoide. La stessa attenzione de ve essere posta nei casi di precedente miopatia indotta da steroidi e nei casi di ulcera peptica. Nei pazienti con insufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono essere aumentati, cosi' come avviene con gli altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi puo' essere aumentata. Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perche' e' possibile una perforazione corneale. Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi. I glucocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: coliteulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezi oni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, ipertensione, osteoporosi, miastenia grave. Nei pazienti anziani la terapia, in particolare se prolungata, deve essere pianificata in considerazione della maggiore incidenza degli effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete, dell'ipertensione, maggiore suscettibilita' alle infezioni, assottigliamento cutaneo. Popolazione pediatrica: nella primissima infanzia il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessita'. I bambini e gli adolescenti sottoposti a prolungata corticoterapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. Il trattamento dovrebbe essere limitato alle dosi minime ed al periodo di tempo piu' breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene ed i ritardi della crescita dovrebbe essere valutata la possibilita' di effettuare una somministrazione singola a giorni alterni. Nel corso della terapia inalatoria con glucocorticoidi si possono presentare effetti indesiderati sistemici, in particolare quando prescritti adalte dosi per periodi prolungati, anche se tali effetti si verificano con meno probabilita' rispetto al trattamento orale. E' importante, q uindi che la dose del corticosteroide per inalazione sia la piu' bassadose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell'as ma. Le compresse contengono sodio benzoato che, quando il medicinale e' somministrato per nebulizzazione, puo' essere lievemente irritante per la cute, gli occhi e le mucose.
Interazioni
Farmaci Antiepilettici: fenobarbital, primidone, carbamazepina, fenitoina riducono l'efficacia degli steroidi sistemici, tanto da rendere necessario un aumento della dose degli steroidi. Farmaci Anticoagulanti:i corticosteroidi possono sia aumentare che diminuire l'azione antico agulante; e' necessario quindi controllare strettamente i soggetti cheassumono sia anticoagulanti orali che corticosteroidi. In particolare l'uso concomitante del prednisone durante la somministrazione di Warf arin, potenzia l'effetto anticoagulante di quest'ultimo con conseguente aumento dell'INR. Agenti antinfiammatori non steroidei (FANS): i corticosteroidi possono aumentare l'incidenza e/o la gravita' del sanguinamento e dell'ulcerazione gastrointestinale causate dai FANS. I corticosteroidi possono ridurre i livelli sierici di salicilato con conseguente diminuzione dell'efficacia. Farmaci anticolinesterasici: gli steroidi possono ridurre gli effetti delle anticolinesterasi nella miastenia grave. Vaccini: il prednisone diminuisce la risposta anticorpale ai vaccini aumentando il rischio di eventi avversi. Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi. L'effetto degli steroidi puo' essere ridotto da efedrina e rifampicina. Gli steroidi possono ridurre gli effetti dei mezzi di contrasto radiografici nella colecistografia.
Effetti indesiderati
In corso di terapia con cortisonici, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi i seguenti effetti indesiderati, la cui frequenza e la gravita' dipende dal dosaggio e dalla durata del trattamento. Patologie cardiache: insufficienza cardiaca congestizia. Patologie gastrointestinali: ulcera peptica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: alterazioni cutanee quali ritardi nei processi dicicatrizzazione; assottigliamento e fragilita' della cute. Disturbi p sichiatrici: instabilita' psichica, iperattivita' psicomotoria, disturbi del sonno, ansieta', depressione, aggressivita', disturbi di comportamento (prevalentemente nei bambini). Patologie del sistema nervoso: cefalea, vertigini, aumento della pressione endocranica. Patologie endocrine: irregolarita' mestruali, segni di ipercorticismo, sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, disturbi della crescita nei bambini; interferenza con la funzionalita' dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in momenti di stress; diminuita tollerabilita' ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente, nonche' aumentata necessita' di farmaci ipoglicemizzanti nei diabetici. Patologie dell'occhio: glaucoma, cataratta posteriore subcapsulare ed aumentata pressione endooculare. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: alterazioni del bilancio idro-elettrolitico, soprattutto ipokaliemia, negativizzazione del bilancio dell'azoto. Patologie vascolari: ipertensione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: riduzione della densita' minerale ossea, osteoporosi, osteonecrosi asettica, in particolare alla testa del femore, miopatie, fragilita' ossea. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento (i corticosteroidi vengono secreti nel latte materno) il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessita'.