Betaferon - 15fl Sc 0,25mg/Ml+15
Dettagli:
Nome:Betaferon - 15fl Sc 0,25mg/Ml+15Codice Ministeriale:032166047
Principio attivo:Interferone Beta 1b
Codice ATC:L03AB08
Fascia:A
Prezzo:1275.04
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Bayer Spa
SSN:Concedibile extra farmacia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi, non congelare
Scadenza:24 mesi
Denominazione
BETAFERON 250 MCG/ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Formulazioni
Betaferon - 15fl Sc 0,25mg/Ml+15
Categoria farmacoterapeutica
Citochine.
Principi attivi
Contiene 250 mcg di interferone beta-1b ricombinante (8,0 milioni di UI) per ml di soluzione ricostituita. Il prodotto contiene 300 mcg (9,6milioni di UI) di interferone beta-1b ricombinante per flaconcino.
Eccipienti
Flaconcino (con polvere per soluzione iniettabile): albumina umana, mannitolo. Solvente (soluzione di cloruro di sodio 5,4 mg/ml (0,54% p/v)): cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
Il prodotto e' indicato per il trattamento di pazienti che abbiano manifestato un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio attivo abbastanza grave da giustificare il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, per i quali siano state escluse altre diagnosi, e che siano considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita. Pazienti con sclerosi multiplarecidivante-remittente caratterizzata da due o piu' recidive nell'arc o degli ultimi due anni. Pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva con malattia in fase attiva, evidenziata da recidive.
Controindicazioni / effetti secondari
Inizio del trattamento in gravidanza. Pazienti con pregressa storia diipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante, all'al bumina umana o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che presentano una grave depressione e/o ideazione suicida. Pazienti con scompenso epatico.
Posologia
La terapia va iniziata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia. Negli adulti la dose raccomandata e' di 250 mcg (8,0 milioni di UI), contenuti in 1 ml di soluzione ricostituita, da iniettare sottocute a giorni alterni. Non sono stati condotti studi clinici specifici o studi di farmacocinetica su bambini e adolescenti. Tuttavia, i limitati dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti dai 12 ai 16 anni d'eta' che hanno assunto il prodotto alla dose di 8,0 milioni di UI per via sottocutanea a giorni alterni sia simile a quello osservato negli adulti. Non ci sono informazioni sull'uso nei bambini al di sotto di 12 anni d'eta', pertanto non deve essere utilizzato in questa tipologia di pazienti. In generale si raccomanda la titolazione della dose all'inizio del trattamento. Si consiglia di cominciare con 62,5 mcg (0,25 ml) per via sottocutanea a giorni alterni e di aumentare lentamente la dose fino a raggiungere 250 mcg (1,0 ml) a giorni alterni. Lo schema di titolazione da seguire e' il seguente: nei giorni 1-3-5 la dose e' 62,5 mcg (0,25 ml), nei giorni 7-9-11 la dose e' 125 mcg (0,5 ml), nei giorni 13-15-17 la dose e' 187,5 mcg (0,75 ml), nei giorni 19-21-23 e seguenti la dose e'250 mcg (1 ml). Il periodo di titolazione puo' essere modificato in c aso di comparsa di una qualsiasi reazione avversa significativa. Per ottenere una buona efficacia e' opportuno arrivare ad una dose di 250 mcg (1,0 ml) a giorni alterni. Per il periodo di titolazione e la fase iniziale di trattamento del paziente e' disponibile una confezione pertitolazione composta di quattro confezioni triple, contenente il nece ssario per le prime 12 iniezioni. La dose ottimale non e' stata chiaramente definita. Attualmente non e' noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. Sono disponibili dati di follow-up raccolti nell'ambito di studi clinici controllati fino a 5 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente e fino a 3 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva. Nella sclerosi multipla recidivante -remittente e' stata dimostrata l'efficacia del trattamento per i primi due anni. I dati disponibili per i restanti tre anni supportano l'efficacia del trattamento per l'intero periodo. Nei pazienti che abbiano manifestato un singolo evento clinico indicativo di sclerosi multipla, la progressione alla sclerosi multipla clinicamente definita e' stata ritardata in misura significativa per un periodo di cinque anni. Il trattamento non e' consigliato nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente che abbiano avuto meno di due recidive nei 2 anni precedenti o nei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva che non hanno presentato una forma attiva della malattia nei 2 anni precedenti. Se il paziente non risponde, per esempio si riscontri una progressione costante nella EDSS per 6 mesi, o sia necessaria la somministrazione per almeno 3 cicli di ACTH o di corticosteroidi nel corso di un anno malgrado la terapia, il trattamento con il farmaco deve essere interrotto.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.
Avvertenze
Le citochine a pazienti con preesistente gammopatia monoclonale sono associate a sindrome da alterata permeabilita' capillare sistemica, consintomatologia shock-simile ed esito fatale. In rari casi e' stata os servata pancreatite, spesso associata a ipertrigliceridemia. La depressione e l'ideazione suicida si manifestano piu' frequentemente nei pazienti affetti da sclerosi multipla e in associazione all'uso di interferone; somministrare con cautela. Segnalare i sintomi di depressione e/o ideazione suicida. Monitorare i pazienti che manifestino depressione durante la terapia e trattare adeguatamente, considerando la sospensione. Somministrare con cautela nei pazienti con pregressa storia di convulsioni e in quelli trattati con anti-epilettici. Contiene albuminaumana e puo' comportare un rischio potenziale di trasmissione di mala ttie virali. Il rischio di trasmissione della malattia di Creutzfeld-Jacob (CJD) non puo' essere escluso. Nei pazienti con pregressa storia di disfunzione tiroidea effettuare test di funzionalita' tiroidea. Prima del trattamento e ad intervalli regolari in corso di terapia, oltreai test richiesti per i pazienti con sclerosi multipla, effettuare un a conta completa delle cellule ematiche ed una conta leucocitaria differenziale, una conta delle piastrine ed esami chimici del sangue, tra cui i test di funzionalita' epatica (come AST (SGOT), ALT (SGPT) e gamma-GT), da ripetere poi periodicamente in assenza di sintomi clinici. I pazienti con anemia, trombocitopenia o leucopenia possono richiedereun monitoraggio piu' accurato della conta completa delle cellule emat iche, associata a conta differenziale e piastrinica. Monitorare i soggetti che vanno incontro a neutropenia per la possibile insorgenza di febbre o di infezioni. E' stata segnalata trombocitopenia con notevole diminuzione della conta piastrinica. Sono comuni aumenti asintomatici delle transaminasi sieriche, nella maggior parte dei casi leggeri e transitori. Lesioni epatiche gravi, inclusi i casi di insufficienza epatica, sono rare. Gli eventi piu' gravi si sono presentati spesso in pazienti esposti ad altri farmaci o sostanze note per essere associate con epatotossicita' o in presenza di condizione medica di comorbidita'. Controllare per i sintomi della lesione epatica. Un innalzamento delletransaminasi sieriche richiede attenta sorveglianza ed analisi. Consi derare la sospensione in caso di incremento significativo dei livelli o di presenza contemporanea di sintomi. In assenza di evidenza clinicadi danno epatico e dopo normalizzazione dei livelli degli enzimi epat ici, si puo' considerare di riprendere il trattamento con un monitoraggio delle funzioni epatiche. Usare cautela e monitorare attentamente ipazienti con grave insufficienza renale. Somministrare con cautela ne i pazienti affetti da preesistenti alterazioni cardiache. Monitorare ipazienti con significativi disturbi cardiaci preesistenti per il poss ibile peggioramento delle condizioni cardiache, in particolare all'inizio del trattamento. Mentre il farmaco non presenta nessuna tossicita'cardiaca nota ad azione diretta, i sintomi della sindrome simil- infl uenzale associati agli interferoni beta possono rivelarsi stressanti per pazienti affetti da significativa malattia cardiaca preesistente. Molto raramente sono peggiorate le condizioni cardiache in soggetti consignificativa malattia cardiaca preesistente, temporaneamente associa to all'inizio della terapia con il farmaco. Sono stati riferiti rari casi di cardiomiopatia. Se cio' dovesse verificarsi e fosse sospettata una correlazione con il prodotto, interrompere il trattamento. Si possono riscontrare reazioni serie di ipersensibilita'. In presenza di reazioni gravi, sospendere il prodotto e istituire un intervento medico. E' stata riferita necrosi nella sede di iniezione. Occasionalmente e' necessario lo sbrigliamento e, meno frequentemente, un innesto cutaneoe la guarigione puo' richiedere fino a 6 mesi. Interrompere nei pazie nti con lesioni multiple fino a guarigione avvenuta. I pazienti con lesioni singole possono continuare il trattamento se la necrosi non e' troppo estesa, poiche' alcuni pazienti hanno riscontrato la guarigione delle lesioni cutanee necrotiche nel trattamento. Per ridurre al minimo il rischio di necrosi adottare tecniche di iniezione in asepsi e alternare le sedi di iniezione ad ogni somministrazione. L'incidenza delle reazioni nella sede d'iniezione puo' essere ridotta con un autoiniettore. Nello studio pilota con pazienti che abbiano manifestato un singolo evento clinico indicativo di sclerosi multipla, e' stato usato un autoiniettore nella maggior parte dei casi. Riverificare le procedure di autoiniezione periodicamente. E' presente un potenziale di immunogenicita'. Nei differenti studi clinici controllati riguardanti la sclerosi multipla recidivante-remittente e la sclerosi multipla secondaria progressiva, il 23% - 41% dei pazienti ha sviluppato un'attivita' sierica neutralizzante per l'interferone beta-1b confermata da almeno due titolazioni positive consecutive. Di questi il 43% - 55% e' passato a uno stato negativo stabile degli anticorpi (basato su due titolazioni negative consecutive) durante il successivo periodo di osservazione del rispettivo studio. Lo sviluppo di attivita' neutralizzante e' associato ad una riduzione dell'efficacia clinica solo per quanto riguarda l'insorgenza di recidive. Questa riduzione di efficacia puo' essere maggiore nei pazienti con alti livelli di attivita' neutralizzante. Nellostudio condotto con pazienti che abbiano manifestato un singolo event o clinico indicativo di una sclerosi multipla, l'attivita' neutralizzante misurata ogni 6 mesi e' stata osservata almeno una volta nel 32% dei pazienti trattati immediatamente con il farmaco. Di questi, il 60% e' risultato negativo entro 5 anni in base all'ultima valutazione disponibile. Nel corso di questi anni, lo sviluppo di un'attivita' neutralizzante era associato ad un significativo aumento di nuove lesioni attive e del volume delle lesioni T2 alla risonanza magnetica. Tuttavia questo non sembrava essere associato alla riduzione dell'efficacia clinica (riguardo al tempo di sviluppo di sclerosi multipla clinicamente definita (CDMS), di progressione confermata sulla scala EDSS e del grado di recidive). Nuovi eventi avversi non sono stati associati allo sviluppo dell'attivita' neutralizzante. E' stato dimostrato in vitro che il prodotto ha una reazione crociata con l'interferone beta naturale. Tuttavia, cio' non e' stato indagato in vivo e il suo significato clinico e' incerto. Ci sono pochi e incoerenti dati su pazienti che hanno sviluppato attivita' neutralizzante e che hanno completato il trattamento. Basare la decisione se proseguire il trattamento su tutti gli aspetti correlati alla malattia piuttosto che sulla sola positivita' aglianticorpi neutralizzanti.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi di interazione. L'effetto della somministrazione a giorni alterni di 250 mcg (8,0 milioni di UI) sul metabolismo di farmaci in pazienti con sclerosi multipla non e' noto. La somministrazione, per periodi fino a 28 giorni, di corticosteroidi o di ACTH per la terapia delle recidive e' risultata ben tollerata dai soggetti in trattamento. Data la mancanza di esperienza clinica, nei pazienti con sclerosi multipla l'uso concomitante del farmaco e di immunomodulatori diversi dai corticosteroidi o dall'ACTH e' sconsigliato. E' stato segnalato che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell'uomo e negli animali. E' necessario essere prudenti nei casi in cui venga somministrato in associazione a farmaci che presentano un ristretto indice terapeutico e la cui clearance e' largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio gli antiepilettici. Ulteriore cautela deve essere adottata in caso di associazione con farmaci che abbiano effetti sul sistema ematopoietico. Non sono stati condotti studi d'interazione con antiepilettici.
Effetti indesiderati
All'inizio del trattamento le reazioni avverse sono comuni, ma generalmente queste diminuiscono con la prosecuzione del trattamento. Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza comprendono un complessosintomatologico simil-influenzale (febbre, brividi, artralgia, maless ere generale, sudorazione, cefalea o mialgia) e reazioni a livello della sede d'iniezione, principalmente dovuti agli effetti farmacologici del medicinale. Dopo somministrazione si sono verificate frequentemente reazioni nella sede di iniezione. Eritema, gonfiore, alterazioni delcolorito della cute, infiammazione, dolore, ipersensibilita', necrosi e reazioni aspecifiche sono state associate significativamente al tra ttamento con 250 mcg (8 milioni di UI). In linea generale, si raccomanda una titolazione della dose all'inizio del trattamento al fine di aumentare la tollerabilita' del farmaco. I sintomi simil-influenzali possono essere ridotti anche con la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei. L'incidenza delle reazioni nel sito d'iniezione puo' essere ridotta con l'uso di un autoiniettore. Il seguente elenco di eventi avversi si basa sui risultati degli studi clinici e sull'osservazione post-marketing. L'esperienza in pazienti con SM e' limitata,quindi gli eventi avversi che si verificano molto raramente possono n on essere stati ancora osservati. >>Eventi avversi e anomalie degli esami di laboratorio con valori di frequenza >= 10% o associati in maniera significativa (< 10%). Infezioni ed infestazioni: infezione, ascesso. Patologie del sistema emolinfopoietico: diminuzione conta linfocitaria (<1500/mm^3), diminuzione conta assoluta neutrofili (<1500/mm^3 ),diminuzione conta leucocitaria (<3000/mm^3 ), linfadenopatia. Disturb i del metabolismo e della nutrizione: glicemia ridotta (< 55 mg/dl). Disturbi psichiatrici: depressione, ansia. Patologie del sistema nervoso: Cefalea, insonnia, vertigini, emicrania, parestesia. Patologie dell'occhio: congiuntivite, anomalie della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto: otalgia. Patologie cardiache: palpitazioni. Patologie vascolari: vasodilatazione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, aumento della tosse, dispnea. Patologie gastrointestinali: diarrea, costipazione, nausea, vomito, dolore addominale. Patologie epatobiliari: aumento dell'alanina aminotransferasi (SGPT > 5 volte il basale), aumento dell'aspartato aminotransferasi (SGOT > 5 volte il basale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: disturbi della pelle, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: ipertonia, mialgia, miastenia, dolore alla schiena, dolori alle estremita'. Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria, presenza di proteine nelle urine (> 1+), frequenza della minzione, incontinenza urinaria, urgenza di minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: dismenorrea, disturbi mestruali, metrorragie, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione: reazione nella sede d'iniezione (di vario tipo), necrosi nella sede d'iniezione, sintomi simil- influenzali, febbre, dolore, dolore toracico, edema periferico, astenia, brividi, sudorazione, malessere. >>Eventi avversi basati sulle segnalazioni post-marketing. Le reazioni avverse sono classificate come molto comuni >= 1/10, comuni >= 1/100 - < 1/10, non comuni >= 1/1.000 - < 1/100, rare >= 1/10.000 - < 1/1.000, molto rare < 1/10.000). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: anemia, trombocitopenia, leucopenia. Rari: linfadenopatia. Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazioni anafilattiche. Patologie endocrine. Rari: ipertiroidismo, ipotiroidismo, disturbi della tiroide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: aumento dei trigliceridi nel sangue, anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: depressione. Rari: confusione, ansia, instabilita' emotiva, yentativo di suicidio. Patologie del sistema nervoso. Rari: convulsioni. Patologie cardiache. Rari:cardiomiopatia, tachicardia, palpitazioni. Patologie vascolari. Non c omuni: ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Rari: bronco-spasmo, dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comuni: vomito, nausea. Rari: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comuni: aumento dell'alanina amino- transferasi, aumento dell'aspartato amino-transferasi. Rari: aumento della bilirubinemia, aumento della gamma-glutamil-transferasi, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: orticaria, rash, prurito, alopecia. Rari: alterazione del colorito cutaneo. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Non comuni: mialgia, ipertonia. Patologie d ell'apparato riproduttivo e della mammella. Rari: disturbi mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Molto comuni: sintomi similinfluenzali, brividi, febbre, reazioni nella sede d'iniezione, infiammazione nella sede d'iniezione, dolore nella sede d'iniezione. Comuni: necrosi nella sede d'iniezione. Rari: dolore toracico, malessere, sudorazione. Esami diagnostici. Rari: perdita di peso.
Gravidanza e allattamento
Le informazioni relative all'uso in gravidanza sono limitate. I dati disponibili indicano che puo' esserci un rischio maggiore di aborto spontaneo. L'inizio del trattamento durante la gravidanza e' controindicato. Le donne in eta' fertile devono adottare adeguati metodi contraccettivi. Se la paziente rimane incinta o programma di avviare una gravidanza nel periodo in cui sta utilizzando il medicinale, deve essere informata sui rischi potenziali e deve essere considerata la sospensione della terapia. In pazienti con un alto grado di recidive prima dell'inizio del trattamento, deve essere valutato il rischio di una recidiva grave in seguito alla sospensione in caso di gravidanza rispetto al possibile maggior rischio di aborto spontaneo. Non e' noto se l'interferone beta-1b venga escreto nel latte materno. A causa del rischio potenziale di reazioni avverse gravi nel lattante, occorre decidere se sospendere l'allattamento o sospendere il trattamento.