Atriance - Ev 6fl 250mg 50ml

Dettagli:
Nome:Atriance - Ev 6fl 250mg 50ml
Codice Ministeriale:038116012
Principio attivo:Nelarabina
Codice ATC:L01BB07
Fascia:H
Prezzo:3455.61
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ATRIANCE 5 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale.)

Formulazioni

Atriance - Ev 6fl 250mg 50ml

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, antimetaboliti, analoghi della purina.

Principi attivi

Ogni ml di soluzione contiene 5 mg di nelarabina. Ogni flaconcino contiene 250 mg di nelarabina.

Eccipienti

Cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico(per aggiustare il pH), idrossido di sodio (per aggiustare il pH).

Indicazioni

Trattamento di pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T-ALL) e da linfoma linfoblastico a cellule T (T-LBL) che non hanno risposto o hanno avuto recidive dopo trattamento con almeno due regimi di chemioterapia. Poiche' le popolazioni dei pazienti che si trovano in queste condizioni patologiche sono poco numerose, le informazioni a supporto di tali indicazioni sono basate su dati limitati.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La nelarabina e' solo per uso endovenoso e deve essere somministrata solo sotto il controllo di un medico esperto nell'uso di agenti citotossici. Si raccomanda che i pazienti in trattamento con nelarabina ricevano un'idratazione per via endovenosa in accordo con la pratica medicastandard per la gestione della iperuricemia nei pazienti a rischio pe r la sindrome da lisi tumorale. Nei pazienti a rischio di iperuricemia, deve essere preso in considerazione l'uso di allopurinolo. Deve essere controllata regolarmente la conta ematica completa comprensiva delle piastrine. Adulti e adolescenti (di eta' pari o superiore ai 16 anni): la dose raccomandata di nelarabina negli adulti e' di 1.500 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, per la durata di due ore, nei giorni1, 3 e 5 e ripetuta ogni 21 giorni. Bambini e adolescenti (di eta' pa ri o inferiore ai 21 anni): la dose raccomandata di nelarabina nei bambini e negli adolescenti e' di 650 mg/m^2 somministrati per via endovenosa, per la durata di un'ora, giornalmente per 5 giorni consecutivi, ripetuta ogni 21 giorni. Negli studi clinici sono state utilizzate, inpazienti di eta' compresa tra 16 e 21 anni, sia dosi da 650 mg/m^2 ch e da 1.500 mg/m^2. L'efficacia e la sicurezza sono state simili per entrambi i regimi. Il medico prescrittore deve considerare quale regime sia appropriato quando tratta pazienti di questo range di eta'. Sono disponibili limitati dati di farmacologia clinica nei pazienti al di sotto dei 4 anni di eta'. Modifica della dose: la nelarabina deve esseresospesa al primo segno di eventi neurologici di grado 2 o superiore, in base ai National Cancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE). Nel caso di tossicita' di altro tipo, compresa la tossicita' ematologica, ritardare la dose successiva puo' rappresentare un'opzione. Anziani: e' stato trattato con nelarabina un numero dipazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni non sufficiente per stab ilire se essi rispondano in modo diverso rispetto ai pazienti piu' giovani. Insufficienza renale: la nelarabina non e' stata studiata in soggetti con insufficienza renale. Nelarabina e 9-beta-D-arabinofuranosilguanina (ara-G) sono escrete parzialmente per via renale. Non vi sono dati sufficienti per raccomandare una modifica della dose nei pazienticon una clearance renale della creatinina Clcr inferiore a 50 ml/min. I pazienti con insufficienza renale che vengono trattati con nelarabi na devono essere attentamente monitorati per la comparsa di tossicita'. Insufficienza epatica: la nelarabina non e' stata studiata in pazienti con insufficienza epatica. Questi pazienti devono essere trattati con cautela. Modo di somministrazione: la nelarabina non deve essere diluita prima della somministrazione. La dose appropriata di nelarabina deve essere trasferita in sacche infusionali in polivinilcloruro (PVC)o etilvinilacetato (EVA) o in contenitori di vetro e somministrata pe r via endovenosa nei pazienti adulti con una infusione della durata didue ore e nei pazienti pediatrici con una infusione della durata di u n'ora.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Reazioni avverse neurologiche: con l'utilizzo di nelarabina sono statiriportati reazioni neurologiche gravi. Tali reazioni hanno compreso s tati di alterazione mentale, inclusa sonnolenza grave, effetti sul sistema nervoso centrale, incluse convulsioni, e neuropatie periferiche che potevano variare da intorpidimento e parestesie a debolezza motoriae paralisi. Sono state anche segnalate reazioni associate a demielini zzazione e neuropatie periferiche ascendenti simili alla sindrome di Guillain-Barre'. Non sempre con la sospensione di nelarabina si e' ottenuta la guarigione completa da queste reazioni. Pertanto, e' fortemente raccomandato un attento monitoraggio di una eventuale comparsa di reazioni neurologiche e la nelarabina deve essere sospesa al primo segnodi reazioni neurologiche di Grado 2 o superiore in base ai National C ancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE).La tossicita' dose-limitante della nelarabina e' la neurotossicita'. Si consiglia di tenere sotto attenta osservazione i pazienti sottoposti a terapia con nelarabina per la comparsa di segni e sintomi di tossicita' neurologica. I comuni segni e sintomi correlati alla neurotossicita' di nelarabina comprendono sonnolenza, confusione, convulsioni, atassia, parestesie e ipoestesia. La tossicita' neurologica grave puo' manifestarsi sotto forma di coma, stato epilettico, demielinizzazione oneuropatie ascendenti simili alla sindrome di Guillain-Barre'. Pazien ti trattati in precedenza o in concomitanza con chemioterapia intratecale, o in precedenza con irradiazione craniospinale, sono potenzialmente a rischio maggiore di effetti indesiderati neurologici e pertanto la terapia intratecale concomitante e/o l'irradiazione craniospinale non sono raccomandate. Nei pazienti immunocompromessi, l'immunizzazione con vaccini vivi puo' potenzialmente causare infezione. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini vivi non e' raccomandata. Sono state associate alla terapia con nelarabina leucopenia, trombocitopenia, anemia e neutropenia (compresa neutropenia febbrile). Deve essere controllata regolarmente la conta ematica completa comprensiva delle piastrine. Si raccomanda che i pazienti in trattamento con nelarabina ricevano un'idratazione per via endovenosa in accordo con la pratica medica standard per la gestione della iperuricemia nei pazienti a rischio di sindrome da lisi tumorale. Nei pazienti a rischio di iperuricemia, deve essere preso in considerazione l'uso di allopurinolo. Anziani: gli studi clinici con nelarabina non includono un numero di pazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni sufficiente per stabilire se essi rispondano in modo diverso rispetto ai pazienti piu' giovani. In un'analisi esploratoria, l'aumento dell'eta', soprattutto per eta' pari o superiore ai 65 anni, sembra essere associato ad un aumento della frequenza di effetti indesiderati neurologici. Cancerogenesi e mutagenesi: non sono stati condotti test di cancerogenesi con nelarabina. Tuttavia, e' noto che nelarabina e' genotossica per le cellule di mammifero. Questo medicinalecontiene 1,725 mg/ml (75 micromoli) di sodio. Cio' va tenuto in consi derazione da parte dei pazienti che seguono una dieta a ridotto contenuto di sodio.

Interazioni

Nelarabina e ara-G in vitro non inibiscono in modo significativo le attivita' dei maggiori isoenzimi (CYP) del citocromo epatico P450, CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A4. Non e' raccomandata la somministrazione concomitante di nelarabina in associazione con inibitori della adenosina deaminasi, quale la pentostatina. Lasomministrazione concomitante puo' ridurre l'efficacia della nelarabi na e/o modificare il profilo degli eventi avversi di entrambi i principi attivi.

Effetti indesiderati

Frequenza effetti indesiderati: molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a <1/10), non comune (da >=1/1.000 a <1/100), raro (da >=1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. >>Adulti (1500 mg/m^2).Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezioni (comprese ma non l imitate a: sepsi, batteriemia, polmonite, infezioni fungine). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: sindrome da lisi tumorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia febbrile, neutropenia; comune: leucopenia; moltocomune: trombocitopenia, anemia. Disturbi del metabolismo e della nut rizione. Non pertinente: ipoglicemia; comune: ipocalcemia, ipomagnesiemia, ipopotassiemia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: crisi epilettiche(compresi convulsioni, convulsioni da grande male, stato di male epil ettico), amnesia; molto comune: sonnolenza, patologie del sistema nervoso periferico (sensitivo e motorio), ipoestesia, parestesia, atassia,disturbi dell'equilibrio, tremori disgeusia; molto comune: capogiri, cefalea. Patologie dell'occhio. Comune: visione confusa. Patologie vascolari. Comune. Ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: versamento pleurico, sibili respiratori; molto comune: dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea,vomito, stipsi, nausea; comune. Stomatite, dolore addominale. Patolog ie epatobiliari. Comune: iperbilirubinemia, aumento della aspartato aminotransferasi; non pertinente: aumento delle transaminasi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: debolezza muscolare, artralgia, lombalgia, dolore alle estremita'; molto comune. Mialgia; raro: rabdomiolisi aumento della creatinfosfochinasi ematica. Patologie renali e urinarie. comune: aumento della creatinina ematica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema, edema periferico, piressia, dolore, stanchezza, astenia; comune: anomali dell'andatura. >>Bambini (650 mg/m^2). Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezioni (comprese ma non limitate a: sepsi, batteriemia, polmonite, infezioni fungine). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non pertinente: sindrome da lisi tumorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia febbrile; molto comune: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non pertinente: anoressia; comune: ipoglicemia, ipocalcemia, ipomagnesemia; molto comune: ipopotassiemia. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Non pertinente: amnesia, capogiri, disgeusia, disturbi dell'equilibrio; molto comune: patologie del sistema nervoso periferico (sensitivo e motorio), cefalea; comune: crisi epilettiche (compresi convulsioni, convulsioni da grande male, stato di male epilettico), sonnolenza, ipoestesia, parestesia, atassia, tremori. Patologie dell'occhio. Non pertinente: visione confusa. Patologie vascolari. Non pertinente: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non pertinente: versamento pleurico, sibili respiratori, dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Non pertinente: dolore addominale; comune: diarrea, stomatite, vomito, stipsi, nausea. Patologie epatobiliari. Non pertinente: aumento della aspartato aminotransferasi; molto comune: aumento delle transaminasi; comune. iperbilirubinemia. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Non pertinente: debolezza muscolare, mialgi a, lombalgia; comune: artralgia, dolore alle estremita'; raro: rabdomiolisi, aumento della creatinfosfochinasi ematica. Patologie renali e urinarie. Comune: aumento della creatinina ematica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non pertinente:edema, anomalie dell'andatura, edema periferico, dolore; comune: pire ssia, stanchezza, astenia. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Infezioni e infestazioni: nella popolazione adulta, vi e' stato un solo ulteriore referto bioptico che confermava una leucoencefalopatia multifocale progressiva. Vi sono state segnalazioni di infezioni opportunistiche a volte fatali in pazienti in terapia con nelarabina. Patologie del sistema nervoso: sono stati anche segnalati casi associati a demielinizzazione e neuropatie periferiche ascendenti simili alla sindrome di Guillain-Barre'. Un soggetto del gruppo pediatrico ha avuto un evento neurologico di stato di male epilettico ad esito fatale. Sono state osservate le seguenti reazioni avverse: tumori benigni, maligni enon specificati (cisti e polipi compresi), sindrome da lisi tumorale - 7 casi. Post-marketing. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: rabdomiolisi, aumento della creatinfosfochinasi ematica. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Uomini e donne sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci, durante il trattamento e per almeno tre mesi dopo la cessazione del trattamento. Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso dinelarabina in donne in gravidanza. Studi nell'animale hanno mostrato tossicita' riproduttiva, incluse malformazioni. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto, tuttavia l'esposizione durante la gravidanza probabilmente comportera' anomalie e malformazioni del feto. La nelarabina non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Se le pazienti iniziano una gravidanza durante il trattamento con nelarabina, devono essere informate riguardo il possibile rischio per il feto. Non e' noto se nelarabina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. L'escrezione di nelarabina nellatte non e' stata studiata nell'animale. Tuttavia, a causa delle pot enziali reazioni avverse gravi nei bambini, l'allattamento al seno deve essere interrotto. Non e' noto l'effetto di nelarabina sulla fertilita' nell'uomo. Sono possibili, in base all'azione farmacologica del prodotto, effetti indesiderati relativi alla fertilita'. La pianificazione delle nascite deve essere adeguatamente discussa con i pazienti.