Atovaquone Pr Sa - 12cpr 250+100

Dettagli:
Nome:Atovaquone Pr Sa - 12cpr 250+100
Codice Ministeriale:042135044
Principio attivo:Atovaquone/Proguanile Cloridrato
Codice ATC:P01BB51
Fascia:CN
Prezzo:48
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ATOVAQUONE E PROGUANILE SANDOZ 250 MG/100 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Atovaquone Pr Sa - 12cpr 250+100

Categoria farmacoterapeutica

Antimalarici.

Principi attivi

Atovaquone e proguanile cloridrato.

Eccipienti

Nucleo della compressa: polossamero, cellulosa microcristallina, idrossipropilcellulosa a basso grado di sostituzione, povidone K30, sodio amido glicolato (tipo A), magnesio stearato, silice colloidale anidra. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol, ferro ossido rosso (E172).

Indicazioni

Profilassi della malaria da Plasmodium falciparum negli adulti e nei bambini di peso pari ad almeno 40 kg. Trattamento della malaria in faseacuta non complicata da Plasmodium falciparum negli adulti e nei bamb ini di peso pari ad almeno 11 kg. Si devono prendere in considerazionele linee guida ufficiali e le informazioni locali sulla prevalenza de lla resistenza ai farmaci antimalarici. Le linee guida ufficiali includono generalmente quelle pubblicate dall'OMS e le linee guida rilasciate dalle autorita' sanitarie.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti; profilassi della malaria da P. falciparum nei pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min).

Posologia

>>Profilassi. La profilassi deve: - iniziare 24 o 48 ore prima di entrare in contatto con l'area endemica per la malaria; - continuare durante il periodo di permanenza; - continuare per 7 giorni dopo aver lasciato l'area. Nei residenti delle aree endemiche (soggetti semi-immuni) la sicurezza e l'efficacia di atovaquone/proguanile sono state stabilite nel corso di studi fino a 12 settimane. Nei soggetti non immuni la durata media dell'esposizione nel corso degli studi clinici e' stata di 27 giorni. Adulti e bambini di peso pari ad almeno 40 kg: una compressa al giorno. Le compresse non sono raccomandate per la profilassi della malaria nelle persone di peso corporeo inferiore ai 40 kg. >>Trattamento. Adulti: quattro compresse in un'unica somministrazione per tregiorni consecutivi. BBambini di peso pari ad almeno 11 kg 11-20 kg di peso corporeo: una compressa al giorno per tre giorni consecutivi. 21 -30 kg di peso corporeo: due compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. 31-40 kg di peso corporeo: tre compresse al giorno in un'unica somministrazione per tre giorni consecutivi. >40 kg di peso corporeo: la stessa dose degli adulti. Anziani: unostudio di farmacocinetica indica che negli anziani non e' necessaria alcuna modifica del dosaggio. Pazienti con compromissione epatica: unostudio di farmacocinetica indica che non e' necessaria alcuna modific a della posologia nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. Sebbene non siano stati condotti studi nei pazienti con gravecompromissione epatica, non si prevedono precauzioni particolari o ag giustamento del dosaggio. Pazienti con danno renale: gli studi di farmacocinetica indicano che non e' necessaria alcuna modifica del dosaggio nei pazienti con danno renale da lieve a moderato. Nei pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) devono essere raccomandate, laddove possibile, alternative terapeutiche ad atovaquone/proguanile nel trattamento della malaria da P. falciparum in faseacuta. Per la profilassi della malaria da P. falciparum nei pazienti con grave danno renale. Modo di somministrazione: la dose giornaliera deve essere assunta con il cibo o con una bevanda a base di latte (pergarantire il massimo assorbimento) alla stessa ora ogni giorno. Se i pazienti non sono in grado di tollerare il cibo, il prodotto deve essere somministrato comunque, ma l'esposizione sistemica ad atovaquone sara' ridotta. In caso di vomito entro un'ora dalla somministrazione deve essere assunta una seconda dose.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Qualora le persone che assumono il prodotto per la profilassi o il trattamento della malaria vomitino entro un'ora dalla somministrazione, essi devono assumerne una seconda dose. Nel caso di diarrea si deve continuare la normale posologia. L'assorbimento di atovaquone puo' essereridotto nei pazienti con diarrea o vomito, ma negli studi clinici la diarrea o il vomito non sono stati associati a una ridotta efficacia di atovaquone/proguanile per la profilassi della malaria. Tuttavia, come per altri agenti antimalarici, i soggetti con diarrea o vomito devono essere avvertiti affinche' continuino ad adottare le misure di protezione personali contro la malaria (repellenti, zanzariere). Nei pazienti con malaria acuta che manifestano diarrea o vomito deve essere considerata una terapia alternativa. Se viene usato per trattare la malaria in questi pazienti, la parassitemia e le condizioni cliniche del paziente devono essere strettamente monitorate. Atovaquone/proguanile none' stato valutato per il trattamento della malaria cerebrale o di alt re gravi manifestazioni della malaria con complicanze, compresa la iperparassitemia, l'edema polmonare o l'insufficienza renale. Occasionalmente sono state segnalate gravi reazioni allergiche (inclusa l'anafilassi) nei pazienti che avevano assunto atovaquone/proguanile. Se i pazienti sperimentano una reazione allergica, Il medicinale deve essere sospeso immediatamente e deve essere iniziato un trattamento adeguato. Atovaquone/proguanile ha dimostrato di non avere alcuna efficacia contro gli ipnozoiti di Plasmodium vivax, poiche' si sono verificate comunemente recidive del parassita quando la malaria da P. vivax e' stata trattata con il solo atovaquone/proguanile. I viaggiatori che sono statiintensamente esposti a P. vivax o a P. ovale e quelli che sviluppano malaria causata da entrambi i parassiti richiederanno un trattamento addizionale con un farmaco attivo contro gli ipnozoiti. In caso di infezioni recrudescenti causate da P. falciparum dopo il trattamento con atovaquone/proguanile o di fallimento della chemioprofilassi con atovaquone/proguanile, i pazienti devono essere trattati con un diverso agente schizonticida ematico, poiche' tali eventi possono riflettere una resistenza del parassita. La parassitemia deve essere attentamente controllata in pazienti che ricevono un trattamento concomitante con tetraciclina. La somministrazione concomitante con efavirenz o inibitori della proteasi potenziati deve essere evitata quando possibile. La somministrazione concomitante con rifampicina o rifabutina non e' raccomandata. L'uso concomitante di metoclopramide non e' raccomandato. Deve essere somministrato un altro trattamento antiemetico. Si consiglia cautela quando si inizia o si sospende la profilassi o il trattamento della malaria con Il prodotto nei pazienti in trattamento continuo con warfarin e altri anticoagulanti a base cumarinica. Atovaquone puo' aumentare i livellidi etoposide e del suo metabolita. Nei pazienti con dannorenale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) per il trattamen to della malaria da P. falciparum in fase acuta devono essere raccomandati, laddove possibile, trattamenti alternativi ad atovaquone/proguanile. La sicurezza e l'efficacia di atovaquone 250 mg/proguanile cloridrato 100 mg compresse non e' stata stabilitaper la profilassi della malaria nei pazienti che pesano meno di 40 kg, o nel trattamento della malaria nei pazienti pediatrici che pesano meno di 11 kg.

Interazioni

La somministrazione concomitante di rifampicina o rifabutina non e' raccomandata, in quanto e' noto che esse riducono le concentrazioni plasmatiche dei livelli di atovaquone rispettivamente di circa il 50% e il34%. Il trattamento concomitante con metoclopramide e' stato associat o a una significativa diminuzione (circa il 50%) delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. Deve essere somministrato un altro trattamento antiemetico. Quando il farmaco viene somministrato con efavirenz ocon inibitori della proteasi potenziati, e' stato osservato che le co ncentrazioni di atovaquone diminuiscono fino al 75%. Questa associazione deve essere evitata ogni volta che sia possibile. La somministrazione concomitante di atovaquone e indinavir non ha provocato alcuna alterazione della AUC e della C max allo stato stazionario di indinavir, ma ha provocato una diminuzione della C min di indinavir (diminuzione del 23%; IC 90% 8-35%). Si deve adottare cautela quando si prescrive atovaquone con indinavir, a causa della diminuzione dei livelli minimi di indinavir. Il proguanile puo' potenziare l'effetto di warfarin e di altri anticoagulanti a base cumarinica, con un conseguente aumento delrischio di emorragia. Il meccanismo di questa potenziale interazione farmacologica non e' stato stabilito. Si raccomanda cautela quando si inizia o si sospende la profilassi della malaria o il trattamento con atovaquone/proguanile nei pazienti sottoposti a trattamento continuo con anticoagulantiorali. Puo' essere necessario aggiustare la dose dell'anticoaugulante orale durante il trattamento o dopo la sua interruzione, in base ai risultati INR Il trattamento concomitante con tetraciclina e' stato associato a una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di atovaquone. E' stato dimostrato che la co-somministrazione di atovaquone a dosi di 45 mg/kg/die nei bambini (n = 9) con leucemia linfoblastica acuta per la profilassi della PCP aumenta le concentrazioni plasmatiche (AUC) di etoposide e del suo metabolita catecol etoposide di una mediana dell'8,6% (P = 0,055) e del 28,4% (p = 0,031) (rispettivamente, rispetto alla co-somministrazione di etoposide e sulfametossazolo-trimetoprim). Deve essere usata cautela nei pazienti in terapia concomitante con etoposide. Il proguanile viene metabolizzato principalmente da CYP2C19. Tuttavia le potenziali interazioni farmacocinetiche con altri substrati, inibitori (per esempio moclobemide, fluvoxamina) o induttori (per esempio artemisinina, carbamazepina) del CYP2C19 sonosconosciute.

Effetti indesiderati

Negli studi clinici di atovaquone/proguanile per il trattamento della malaria le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state dolore addominale, cefalea, anoressia, nausea, vomito, diarrea e tosse. Negli studi clinici di atovaquone/proguanile per la profilassi della malaria le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza sono state cefalea, dolore addominale e diarrea. La seguente tabella fornisce un riassunto delle reazioni avverse che sono state segnalate per avere una sospetta (o almeno possibile) correlazione causale al trattamento con atovaquone/proguanile negli studi clinici e nel corso delle segnalazioni spontanee post-marketing. La seguente convenzione viene utilizzata per la classificazione della frequenza: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, neutropenia; non nota: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Comune: reazioni allergiche; non nota: angioedema, anafilassi, vasculite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iponatremia, anoressia, non comune: livelli elevati di amilasi. Disturbi psichiatrici. Comune: sogni anomali, depressione; non comune: ansia; non nota: attacchi di panico, pianto, allucinazioni, incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: insonnia, capogiro; non nota: convulsioni. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; non nota: tachicardia. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale; non comune: stomatite; non nota: intolleranza gastrica, ulcerazione orale. Patologie epatobiliari. Comune: livellielevati degli enzimi epatici; non nota: epatite, colestasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, rash; non com une: perdita dei capelli, orticaria; non nota: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, formazione di vesciche, esfoliazione della cute, reazioni di fotosensibilita'. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse. Popolazione pediatrica: i dati sulla sicurezza a lungo termine nei bambini sono limitati.In particolare, non sono stati studiati gli effetti a lungo termine d i atovaquone/proguanile sulla crescita, sulla puberta' e sullo sviluppo generale.

Gravidanza e allattamento

Non e' stata stabilita la sicurezza di atovaquone e di proguanile cloridrato somministrati contemporaneamente durante la gravidanza nella specie umana, pertanto il rischio potenziale e' sconosciuto. Gli studi condotti negli animali non hanno mostrato alcuna evidenza di teratogenicita' dell'associazione. I singoli componenti non hanno mostrato alcuneffetto sul parto o sullo sviluppo pre- e post-natale. Nei conigli tr attati con atovaquone durante la gravidanza e' stata osservata embriotossicita' solo in presenza di tossicita'. L'uso di atovaquone/proguanile durante la gravidanza deve essere preso in considerazione solo se il beneficio previsto per la madre supera qualsiasi rischio potenziale per il feto. Il componente proguanile agisce inibendo la diidrofolato reduttasi del parassita. Non ci sono dati clinici che indichino che un'integrazione di folato diminuisca l'efficacia del farmaco. Per le donne in eta' fertile che assumono integratori di folato per prevenire difetti del tubo neurale alla nascita, tali integratori devono essere continuati anche durante l'assunzione. In uno studio condotto sul ratto,le concentrazioni di atovaquone nel latte sono state pari al 30% dell e corrispondenti concentrazioni plasmatiche di atovaquone nel plasma materno. Non e' noto se atovaquone venga escreto nel latte materno umano. Il proguanile viene escreto nel latte materno umano in piccole quantita'. Non deve essere assunto dalle donne che allattano al seno. Non sono disponibili dati riguardanti gli effetti dell'associazione sulla fertilita', ma nel corso degli studi sugli animali i singoli componenti atovaquone e proguanile non hanno mostrato alcun effetto sulla fertilita'.