Atorvastatina Ac - 30cpr Riv40mg
Dettagli:
Nome:Atorvastatina Ac - 30cpr Riv40mgCodice Ministeriale:040248181
Principio attivo:Atorvastatina Calcio
Codice ATC:C10AA05
Fascia:A
Prezzo:9.56
Rimborso:9.56
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Aurobindo Pharma Italia Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi
Denominazione
ATORVASTATINA ACTAVIS COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Formulazioni
Atorvastatina Ac - 30cpr Riv10mg
Atorvastatina Ac - 30cpr Riv20mg
Atorvastatina Ac - 30cpr Riv40mg
Categoria farmacoterapeutica
Inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Principi attivi
Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg, 20 mg o 40 mg di atorvastatina come atorvastatina calcio.
Eccipienti
Nucleo della compressa: mannitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone, sodio carbonato anidro, povidone, metionina, magnesio stearato.Rivestimento: ipromellosa 6cP, macrogol 6000, titanio diossido (E 171 ), talco.
Indicazioni
Ipercolesterolemia: il medicinale e' indicato in aggiunta alla dieta per ridurre i livelli elevati di colesterolo totale, colesterolo LDL, apolipoproteina B o trigliceridi nei pazienti con ipercolesterolemia primaria, compresa ipercolesterolemia familiare eterozigote o iperlipemia combinata (mista) (come quella corrispondente ai tipi IIa e IIb della classificazione di Frederickson), quando non sono stati ottenuti risultati soddisfacenti con una dieta speciale o con altre misure non farmacologiche. E' indicato anche per ridurre il colesterolo totale ed ilcolesterolo LDL in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigot e in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per es. aferesi delle LDL) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzione dellamalattia cardiovascolare Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti considerati ad alto rischio di un primo evento cardiovascola re, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio.
Controindicazioni / effetti secondari
Pazienti con anamnesi di ipersensibilita' al principio attivo o ad unoqualsiasi degli eccipienti. Pazienti con malattia epatica in fase att iva o con inspiegabili persistenti aumenti dei livelli sierici delle transaminasi di oltre tre volte il limite normale superiore. Pazienti con miopatia. Pazienti in gravidanza o in allattamento e donne in eta' fertile che non usano appropriate misure contraccettive.
Posologia
Per somministrazione orale. Il paziente deve essere posto a dieta standard ipolipidica prima di ricevere il medicinale e deve proseguire la dieta durante il trattamento con il farmaco. Le dosi devono essere determinate individualmente, secondo il valore basale del colesterolo LDL, l'obiettivo del trattamento e la risposta del paziente. La dose iniziale abituale e' di 10 mg una volta al giorno. Aggiustamenti della posologia devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o superiori. La dose massima e' di 80 mg una volta al giorno. Dosi superiori a 20 mg/die non sono state valutate in pazienti di eta' <18 anni. La dose giornaliera deve essere somministrata come dose unica, e puo' essere assunta in qualsiasi momento della giornata, indipendentemente dai pasti. Consultare le linee guida attuali per determinare gli obiettivi della terapia nei singoli pazienti. Ipercolesterolemia primaria e iperlipemia combinata (mista): per la maggioranza dei pazienti 10 mg del farmacoal giorno rappresentano una dose appropriata. Entro 2 settimane si os serva una risposta terapeutica e la risposta massima viene raggiunta solitamente entro 4 settimane. La risposta viene mantenuta nel corso del trattamento a lungo termine. Ipercolesterolemia familiare eterozigote: la dose iniziale e' di 10 mg al giorno. Le dosi devono essere determinate individualmente per ogni paziente ed aggiustate ad intervalli di 4 settimane fino a 40 mg al giorno. Successivamente la dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 80 mg al giorno oppure si possono somministrare 40 mg di atorvastatina una volta al giorno in associazione ad un sequestrante degli acidi biliari. Ipercolesterolemia familiare omozigote: In uno studio clinico condotto su 64 pazienti, di cui 46 con ipercolesterolemia familiare omozigote, l'atorvastatina e' stata somministrata in dosi fino a 80 mg. Per questi 46 pazienti la riduzionemedia di colesterolo LDL e' stata del 21%. La dose per i pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote e' compresa tra 10 e 80 mg al giorno, in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (per es. aferesi delle LDL) o se tali trattamenti non sono disponibili. Prevenzionedella malattia cardiovascolare: negli studi di prevenzione primaria e ' stata utilizzata la dose di 10 mg/die. Possono essere necessari dosaggi piu' elevati per ottenere i livelli di colesterolo LDL previsti nelle attuali linee guida. Pazienti con compromissione della funzione renale: le malattie renali non influenzano la concentrazione plasmatica o gli effetti ipolipemizzanti dell'atorvastatina, pertanto non e' richiesto alcun aggiustamento della posologia. Pazienti con compromissionedella funzione epatica: il medicinale deve essere utilizzato con caut ela nei pazienti con compromissione della funzione epatica. Il farmacoe' controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva. P azienti anziani: l'efficacia e la sicurezza nei pazienti oltre i 70 anni di eta' trattati con le dosi raccomandate sono simili a quelle osservate nella popolazione in generale. Uso pediatrico: l'esperienza nella popolazione pediatrica e' limitata ad un ristretto numero di pazienti con grave dislipidemia, come l'ipercolesterolemia familiare omozigote. In questa popolazione non sono stati valutati i dati di sicurezza sullo sviluppo. L'uso pediatrico deve essere riservato agli specialisti.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di conservazione.
Avvertenze
Effetti sul fegato: si raccomanda di eseguire esami di funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento, 12 settimane dopo l'inizio della terapia o aumento della dose e periodicamente dopo tale termine (per es. sei mesi). Il controllo della funzionalita' epatica deve essere eseguito se si osservano segni o sintomi di un possibile danno epatico. I pazienti che presentano un aumento dei livelli di transaminasi devono essere monitorati fino alla normalizzazione dei valori. Nel casodi un aumento dei livelli di transaminasi maggiore di tre volte il li mite medio superiore, si raccomanda una riduzione della dose o l'interruzione del trattamento con il farmaco. Utilizzare con cautela nei pazienti che consumano abbondanti quantita' di alcol e/o con anamnesi di malattia epatica. Ictus precedente: un'analisi a posteriori dei sottotipi di ictus nei pazienti non affetti da malattia coronarica colpiti di recente da ictus o TIA, ha mostrato un'incidenza superiore di ictus emorragico nei pazienti trattati con 80 mg di atorvastatina rispetto ai pazienti trattati con placebo. L'aumento del rischio e' stato osservato specialmente nei pazienti con anamnesi di ictus emorragico o infarto lacunare all'inizio dello studio. Il rapporto rischio/benefico per la somministrazione di 80 mg di atorvastatina non e' stato stabilito nei pazienti con ictus emorragico e infarto lacunare. Prima di iniziareil trattamento e' necessario valutare attentamente il potenziale risc hio di ictus emorragico. Effetti sulla muscolaturascheletrica: l'atorvastatina puo' in rare occasioni avere effetti sulla muscolatura scheletrica e causare mialgia, miosite e miopatia che possono evolvere in rabdomiolisi, una condizione potenzialmente fatale caratterizzata da elevati valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo), mioglobinemia e mioglobinuria, che possono causare insufficienza renale. Prima di iniziare il trattamento: l'atorvastatina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti predisposti alla rabdomiolisi. I livelli di creatinfosfochinasi (CPK) devono essere misurati prima di inziare il trattamento con le statine in presenza di: compromissione dellafunzione renale, ipotiroidismo, anamnesi personale o familiare di dis turbi muscolari ereditari, precedenti di tossicita' muscolare associata all'uso di una statina o di un fibrato, precedenti di malattia epatica e/o quando vengono assunte considerevoli quantita' di alcol, nei pazienti anziani (eta' >70 anni), la necessita' di queste misurazioni deve essere valutata in base alla presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. In tali situazioni, il rischio del trattamento deve essere valutato attentamente in relazione ai possibili benefici e si raccomanda il monitoraggio clinico. Se i valori di CPK sono significativamente elevati, superiori di cinque volte il limite massimo normale, il trattamento non deve essere iniziato. Misurazioni della creatinfosfochinasi (CPK) La CPK non deve essere misurata dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di eventuali possibili cause di incremento di CPK, poiche' cio' rende difficile l'interpretazione del valore. Se il valore di CPK risulta significativamente elevato (maggiore di cinque volte il limite massimo superiore), la misurazione deve essere ripetuta dopo 5-7 giorni per la conferma dei risultati. Durante il trattamento - I pazienti devono essere avvertiti di comunicare immediatamente la comparsa di mialgia, crampi o affaticamento, specie se seguiti da malessere e febbre. Se questi sintomi emergono durante il trattamento con atorvastatina, devono essere misurati i valori di CPK, ed in caso di aumento superiore di cinque volte il limite massimo, il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi o causano disturbi quotidiani, deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento, anche se i valori di CPK non superano di cinque volteil limite normale massimo. Se i sintomi si risolvono ed i valori di C PK si normalizzano, puo' essere valutata la possibilita' di riprendereil trattamento con atorvastatina o un'altra statina, con una dose min ima ed un attento monitoraggio. Se si verificano aumenti significatividei valori di CPK (superiori di dieci volte il limite normale massimo ) o se compare o si sospetta rabdomiolisi, il trattamento con atorvastatina deve essere interrotto. Il rischio di rabdomiolisi e' maggiore nel caso di uso concomitante di atorvastatina ed alcuni altri medicinali che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina, quali ciclosporina, eritromicina, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, niacina, gemfibrozile, altri fibrati ed inibitori della proteasi dell'HIV. Il rischio di miopatia puo' aumentare anchedurante somministrazione concomitante di atorvastatina ed ezetimib. S e possibile, deve essere considerato un diverso trattamento (che non interagisca). Qualora sia necessario il trattamento concomitante con queste sostanze ed atorvastatina, si deve considerare attentamente il rapporto rischio/beneficio del trattamento. Nel caso di somministrazioneconcomitante di sostanze che aumentano la concentrazione plasmatica d i atorvastatina, si raccomanda di utilizzare una dose iniziale piu' bassa. Durante l'uso contemporaneo di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima piu' bassa di atorvastatina, e tali pazienti devono essere monitorati clinicamente, se necessario. Nei pazienti di eta' <18 anni, l'efficacia e la sicurezza del farmaco non sono stati studiati per periodi di durata superiore alle 52 settimane, e gli effetti sugli esiti cardiovascolari a lungo termine sono sconosciuti. Gli effetti dell'atorvastatina nei bambini dieta' <10 anni e nelle ragazze prima del menarca non sono stati studia ti. Gli effetti a lungo termine sullo sviluppo cognitivo, la crescita e la maturita' puberale sono sconosciuti. Malattia polmonare interstiziale: durante l'assunzione di alcune statine sono stati riportati casieccezionali di malattia polmonare interstiziale, specie nella terapia a lungo termine. Le caratteristiche di questa malattia comprendono di spnea, tosse non produttiva e deterioramento delle condizioni generalidi salute (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta c he un paziente abbia sviluppato malattia polmonare interstiziale, la terapia con statine deve essere interrotta.
Interazioni
Il rischio di miopatia durante l'uso di inibitori della HMG-CoA reduttasi e' aumentato dalla co-somministrazione di ciclosporina, fibrati, antibiotici macrolidi, inclusi eritromicina, antimicotici azolici, inibitori della proteasi dell'HIV o niacina, e raramente si e' verificata rabdomiolisi ed insufficienza renale secondaria causata da mioglobinuria. Qualora la co-somministrazione di questi farmaci ed atorvastatina sia ritenuta necessaria, e' necessario valutare scrupolosamente il rapporto rischio/beneficio. Si raccomanda l'utilizzo di una dose inizialeinferiore di atorvastatina per i pazienti trattati contemporaneamente con prodotti che aumentano le concentrazioni plasmatiche di atorvasta tina. Durante la somministrazione di ciclosporina, claritromicina o itraconazolo, si raccomanda l'impiego di una dose massima inferiore di atorvastatina, ed i pazienti trattati devono essere monitorati clinicamente nel modo piu' appropriato. Inibitori del citocromo P450 3A4: l'atorvastatina e' metabolizzata dal citocromo P450 3A4. Possono verificarsi alcune interazioni durante la co- somministrazione di atorvastatinae di un inibitore del citocromo P450 3A4. Si richiede pertanto una pa rticolare attenzione quando l'atorvastatina viene somministrata insieme a questi farmaci, poiche' possono prodursi elevate concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Inibitori di proteine di trasporto: l'atorvastatina ed i suoi metaboliti rappresentano dei substrati per i trasportatori dell'OATP1B1. L'uso concomitante di 10 mg di atorvastatina e 5,2 mg/kg/die di ciclosporina ha indotto un aumento di 8,7 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co-somministrazione di atorvastatina e ciclosporina, la dose di atorvastatina non deve superare 10 mg. Eritromicina e claritromicina sono noti inibitori del sistema enzimatico del citocromo P450 3A4. La co-somministrazione di 80 mg di atorvastatina una volta al giorno e di eritromicina (500 mg quattro volte al giorno) ha indotto un aumento del 33% dell'esposizione all'attivita' totale dell'atorvastatina. La co-somministrazione di10 mg di atorvastatina al giorno e di claritromicina (500 mg due volt e al giorno) ha causato un aumento di 4,4 volte dell'esposizione all'atorvastatina. Qualora la co-somministrazione di atorvastatina e claritromicina sia ritenuta necessaria, si raccomanda l'impiego di dosi di mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Itraconazolo: la co-somministrazione di atorvastatina 20-40 mg e di itraconazolo200 mg al giorno ha determinato un aumento pari a 1,5-2,3 volte dell' esposizione all'atorvastatina. Qualora sia necessaria la co- somministrazione di itraconazolo ed atorvastatina, si raccomanda l'uso di dosi di mantenimento inferiori di atorvastatina. A dosaggi superiori a 40 mg, si raccomanda un adeguato monitoraggio clinico dei pazienti. Inibitori della proteasi: l'uso concomitante di atorvastatina ed inibitori della proteasi, noti inibitori del CYP3A4, ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. La co-somministrazione di 40 mg di atorvastatina e 240 mg di diltiazem ha determinato un aumento del 51% dell'esposizione all'atorvastatina. Monitorare i pazienti dopo l'inizio della terapia con diltiazem e dopo gli aggiustamenti del dosaggio. Il rischio di miopatia puo' aumentare a seguito co- somministrazione di ezetimib ed atorvastatina. L'assunzione di considerevoli quantita' di succo di pompelmo non e' raccomandata. La co-somministrazione di atorvastatina e di induttori del citocromo P450 3A4 puo' indurre diminuzioni delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. A causa del meccanismo di doppia interazione della rifampina, si raccomanda di somministrare l'atorvastatina e la rifampina nello stesso momento, poiche' la somministrazione di atorvastatina dopo quella di rifampina e' stata associata ad una significativa riduzione delle concentrazioni plasmatiche di atorvastatina. Non sono stati effettuati studi di interazione tra atorvastatina e verapamil e amiodarone. E' evidente che sia verapamil che amiodarone inibiscono l'attivita' del CYP3A4 e la co-somministrazione di atorvastatina determina un aumento dell'esposizione a quest'ultima. Il rischio di miopatia indotta dall'atorvastatinapuo' aumentare con la co-somministrazione di fibrati. La co- somminis trazione di 600 mg di gemfibrozil due volte al giorno ha determinato un aumento del 24% dell'esposizione all'atorvastatina. La co-somministrazione di dosi ripetute di digossina ed atorvastatina 10 mg non alterale concentrazioni plasmatiche di digossina allo stato stazionario. Tu ttavia le concentrazioni di digossina sono aumentate di circa il 20% durante l'uso concomitante di digossina ed atorvastatina 80 mg al giorno. Questa interazione puo' essere spiegata dall'inibizione della glicoproteina-P (proteina di trasporto transmembrana). I pazienti trattati con digossina devono essere attentamente monitorati. L'uso concomitante di atorvastatina e contraccettivi orali ha determinato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di noretisterone ed etinilestradiolo. Questo deve essere tenuto in considerazione quando si stabiliscono le dosi dei contraccettivi orali. Le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono diminuite (di circa il 25%) quando il colestipolo e' stato somministrato con atorvastatina. Tuttavia, gli effetti sui lipidi sono risultati maggiori quando atorvastatinae colestipolo sono stati somministrati contemporaneamente rispetto a quando sono stati soministrati da soli. Antiacidi: la co- somministrazione di atorvastatina e di sospensioni orali di antiacidi contenenti magnesio ed idrossidi di alluminio ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi di circa il 35%; tuttavia la riduzione del colesterolo LDL non e' apparsa alterata. La co-somministrazione di atorvastatina e warfarin ha causato una piccola diminuzione del tempo di protrombina durante i primi giorni di trattamento, che si e' poi normalizzato nei successivi 15 giorni. Tuttavia i pazienti che ricevono warfarin devono essere attentamente controllati se viene aggiunta atorvastatina alla loro terapia. Fenazone: la co- somministrazione di dosi ripetute di atorvastatina e fenazone ha determinato piccoli o non rilevabili effetti sulla clearance del fenazone. Nell'unico studio di interazione disponibile tra cimetidina ed atorvastatina non sono state osservate interazioni. Amlodipina: la co- somministrazione di atorvastatina 80 mg e amlodipina 10 mg ha determinato un aumento del 18% dell'esposizione all'atorvastatina. Non sono state osservate interazioni clinicamente significative negli studi clinici quandol'atorvastatina e' stata somministrata con antiipertensivi o ipoglice mizzanti.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati che possono verificarsi con maggiore frequenza sono di natura gastrointestinale ed includono stipsi, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, e di solito si risolvono con il proseguimento del trattamento. Meno del 2% dei pazienti ha interrotto gli studi clinici per effetti collaterali attribuiti ad atorvastatina. L'elenco seguente di effetti indesiderati e' basato sui risultati provenienti dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-commercializzazione. Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comuni (>=1/100, <1/10); non comuni (>=1/1000, <1/100); rari (>=1/10000,<1/1000); molto rari (<1/10000), non nota (la frequenza non puo' esse re definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico : Non comuni: Trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso : Comuni: Cefalea, capogiri, parestesia, ipoestesia. Non comuni:Gli effetti indesiderati che possono verificarsi con maggiore frequen za sono di natura gastrointestinale ed includono stipsi, flatulenza, dispepsia, dolore addominale, e di solito si risolvono con il proseguimento del trattamento. Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione: comuni (>=1/100, <1/10); non comuni (>=1/1000,<1/100); rari (>=1/10000, <1/1000); molto rari (<1/10000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comuni: trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea, capogiri, parestesia, ipoestesia; non comuni: neuropatia periferica; molto rari: alterazioni del gusto. Patologie oculari. Molto rari: disturbi della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: tinnito; molto rari: compromissione dell'udito. Patologie gastrointestinali. Comuni: stipsi, flatulenza, dispepsia, nausea, diarrea; non comuni: anoressia, vomito.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: rash, prurit o; non comuni: orticaria; molto rari: angiodema, eruzioni bollose (inclusi eritema multiforme, sindrome di Steven Johnsons e necrolisi epidermica tossica). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Comuni: mialgia, artralgia; non comuni: miopatia, crampi muscolari; rari: miosite, rabdomiolisi; molto rari: rottura dei tendini. Patologie endocrine. Non comuni: alopecia, iperglicemia o ipoglicemia, pancreatite. Patologie sistemiche e condizioni della sede di somministrazione. Comuni: astenia, dolore toracico, dolore alla schiena, edema periferico, affaticamento; non comuni: malessere, aumento di peso.Disturbi del sistema immunitario. Comuni: ipersensibilita'; molto rar i: anafilassi. Patologie epatobilari. Rari: epatite, ittero colestatico; molto rari: insufficienza epatica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: impotenza; molto rari: ginecomastia. Patologie psichiatriche. Comuni: insonnia; non comuni: amnesia. Esami di laboratorio: sono stati riportati aumenti delle transaminasi sieriche in pazienti trattati con atorvastatina. Queste alterazioni erano molto spesso di natura lieve e transitoria, e non hanno richiesto la sospensione del trattamento. Aumenti clinicamente rilevanti delle transaminasi sieriche (maggiori di tre volte il limite medio normale superiore) sono stati osservati nello 0,8% dei pazienti trattati con atorvastatina. Questi aumenti erano dose-dipendenti e risolvibili in tutti i pazienti. Negli studi clinici sono stati osservati aumenti dei livellisierici di creatinfosfochinasi (CPK) (maggiori di tre volte il limite normale superiore) nel 2,5% dei pazienti trattati con atorvastatina, simile a quello rilevato con altri inibitori della HMG- CoA reduttasi.Livelli di oltre dieci volte il limite medio normale superiore sono s tati osservati nello 0,4% dei pazienti trattati con atorvastatina. I seguenti eventi avversi sono stati riportati con l'uso di alcune statine: disturbi del sonno, compresi incubi. Depressione: casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specie nella terapia a lungo termine.
Gravidanza e allattamento
Controindicato in gravidanza e durante l'allattamento. Le donne in eta' fertile devono adottare efficaci misure contraccettive durante il trattamento. La sicurezza di atorvastatina durante la gravidanza e l'allattamento non e' stata stabilita. Studi negli animali evidenziano che gli inibitori della HMG-CoA reduttasi possono influenzare lo sviluppo embrionale e fetale. I ratti nati da madri esposte a dosi di atorvastatina superiori a 20 mg/kg/die (esposizione clinica sistemica) hanno presentato ritardo nello sviluppo e riduzione della sopravvivenza postnatale. Nel ratto le concentrazioni di atorvastatina e dei suoi metaboliti attivi sono simili sia nel plasma che nel latte materno. Non e' noto se l'atorvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno umano.