Atenololo Doc - 50cpr 100mg

Dettagli:
Nome:Atenololo Doc - 50cpr 100mg
Codice Ministeriale:033789037
Principio attivo:Atenololo
Codice ATC:C07AB03
Fascia:A
Prezzo:6.02
Rimborso:6.02
Doping:Proibito solo in particolari sport
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Doc Generici Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ATENOLOLO DOC Generici

Formulazioni

Atenololo Doc - 14cpr 100mg
Atenololo Doc - 42cpr 100mg
Atenololo Doc - 50cpr 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Beta-bloccanti, non associati.

Principi attivi

Atenololo.

Eccipienti

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, sodio amido glicolato, acido stearico e silice colloidale.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale; angina pectoris; aritmia tachicardica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' verso i componenti o sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico. Bradicardia spiccata; blocco atrioventricolare superiore al primo grado; insufficienza cardiaca non controllata da una terapia adeguata; shock cardiogeno, feocromocitoma non trattato, ipotensione, acidosi metabolica, severi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Non associare a terapia con verapamil e diltiazem. Gravidanza ed allattamento. Eta' pediatrica.

Posologia

>>Ipertensione arteriosa: mezza compressa al giorno. Se non si ottieneun effetto soddisfacente aumentare la dose ad una compressa (100 mg) al giorno durante la seconda settimana. Di solito il pieno effetto antiipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario, e' possibile ottenere un'ulteriore riduzione dei valori pressori associando l'atenololo con altri farmaci antiipertensivi. In particolare la somministrazione contemporanea con un diuretico determina un effetto antiipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci. >>Angina pectoris: una compressa (100 mg) al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio. >>Aritmie: mezza o una compressa al giorno. >>Anziani: puo' rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. >>Bambini: non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatrico dell'atenololo; pertanto si sconsiglia la somministrazione. >>Pazienti con insufficienza renale: poiche'l'atenololo e' escreto per via renale e' necessario ridurre il dosagg io nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. Non si verifica accumulo significativo dell'atenololo nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min (il limite normale e' di 100-150 ml/min). Nei pazienti con clearance creatininicadi 15-35 ml/min (equivalente a 3,4-6,8 mg% di creatininemia) la posol ogia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica minore di 15 ml/min (equivalente a 6,8 mg% di creatininemia), la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Il trattamento non deve essere interrotto bruscamente, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Sebbene l'atenololo sia controindicato nello scompenso cardiaco, puo' essere somministrato, conla dovuta cautela, ai pazienti con una riserva cardiaca scarsa, mentr e il suo impiego deve essere evitato nei pazienti affetti da scompensocardiaco conclamato; puo' tuttavia essere usato nei pazienti con insu fficienza cardiaca controllata da una terapia adeguata. Qualora comparisse insufficienza cardiaca congestizia, si dovra' sospendere temporaneamente la terapia fino a che la manifestazione sia stata controllata.La riduzione della frequenza cardiaca e' una delle azioni farmacologi che indotte dall'atenololo; qualora compaiano sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca, il dosaggio dell'atenololo deve essere ridotto. La cardioselettivita' posseduta dall'atenololo permette il suo impiego, con cautela, nei pazienti con malattie ostruttive croniche delle vie aeree. Tuttavia nei pazienti asmatici puo' indurre un aumento delle resistenze delle vie respiratorie; in tal casola terapia con l'atenololo deve essere interrotta e, se necessario, d eve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori, quali il salbutamolo o l'isoprenalina, ai dosaggi comunemente utilizzati. Nei pazienti diabetici, in particolare in quelli affetti da diabete labile, e in pazienti soggetti a ipoglicemia, l'atenololo, a causa dellapropria attivita' bloccante beta-adrenergica, puo' prevenire la compa rsa dei segni e sintomi premonitori dell'ipoglicemia acuta quali le modificazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Nei trattamenti prolungati e' pertanto consigliabile un controllo periodico dei relativi parametri ematochimici. L'atenololo puo' modificare la tachicardia indotta da ipoglicemia. L'atenololo puo' mascherare i segni di tireotossicosi. Il beta blocco puo' aggravare i disturbi vascolari periferici preesistenti. Non somministrare a pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Nei pazienti in terapia con beta-bloccante e con una storia di reazioni anafilattiche adiversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche.Se un paziente in trattamento dovesse essere sottoposto ad anestesia generale, occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia, in quanto il blocco beta-adrenergico puo' ridurre l'effetto inotropo richiesto da quegli anestetici che necessitano di un'adeguata mobilizzazione catecolaminica per il mantenimento della funzionalita' cardiaca. Dovra' essere pertanto impiegato un agente anestetico con una minima attivita' inotropa negativa. L'atenololo e' escreto per via renale e pertanto il dosaggio deve essere regolato con particolare attenzione nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. L'atenololo viene rimosso dall'organismo durante l'emodialisi. Qualora il paziente in terapia con l'atenololo venga sottoposto a dialisi, la terapia va proseguita per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta. La somministrazione deve essere effettuata sotto controllo ospedaliero in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.L'uso del farmaco senza necessita' terapeutica costituisce doping e p uo' determinare comunque positivita' ai test anti-doping.

Interazioni

Particolare cautela richiede la somministrazione dell'atenololo a pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici appartenenti alla I classe di Vaugham Williams, come la disopiramide, per il possibile rischio di depressione miocardica e bradicardia. Non deve essere somministratoa pazienti in terapia con verapamil; e' necessario che siano trascors e almeno 48 ore dalla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. Poiche' i beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo sospensione della clonidina, occorre particolare cautela nella sostituzione della clonidina con il beta-bloccante. Pertanto, l'inizio del trattamento con il beta-bloccante deve avvenire parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. Se atenololo e clonidina vengono somministrati contemporaneamente, la somministrazione di clonidina non deve essere interrotta se non parecchi giorni dopo la sospensione del beta-bloccante. L'uso concomitante di farmaci ACE-inibitori potenzia l'effetto ipotensivo. L'uso concomitante di farmaci che inibiscono la sintesi di prostaglandine (es. ibuprofene, indometacina) puo' diminuire l'effetto ipotensivo dei beta-bloccanti. L'uso concomitante di glicosidi digitalici puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. L'uso concomitante di alcool aumenta l'effetto ipotensivo. I beta-bloccanti possono aumentare l'effetto ipoglicemico e mascherare i segni di ipoglicemia quali il tremore e la tachicardia. I beta-bloccanti dovrebbero essere evitati nei pazienti diabetici; qualora risultassero indispensabili, la glicemia dovrebbe essere attentamente monitorata.

Effetti indesiderati

Sistema cardiovascolare: bradicardia; deterioramento della funzionalita' cardiaca in pazienti affetti da insufficienza cardiaca; ipotensione; ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope; freddo alle estremita'; nei pazienti sensibili si puo' aggravare un blocco cardiaco; claudicazione intermittente; fenomeno di Raynaud. Sistema nervoso centrale: capogiri; cefalea; cambiamenti dell'umore; incubi notturni; psicosi e allucinazioni; disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti. Aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria. Sistema gastrointestinale: secchezza delle fauci; disturbi gastrointestinali. Ematologici: porpora; trombocitopenia; granulocitopenia. Sistema tegumentario: alopecia; secchezza agli occhi; reazioni cutanee di tipo psoriasico o aggravamento della psoriasi; rash cutaneo; eruzioni eritematose. Qualora una reazione di tale tipo non trovi una precisa spiegazione, deve essere considerata la sospensione del trattamento. Neurologici: parestesia. Sistema respiratorio: in pazienti con asma o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Sensi: disturbi visivi. Altri: affaticamento; e' stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non e' chiara la rilevanza clinica. L'eventuale comparsa occasionale di trombocitopenia, porpora, granulocitopenia, eruzioni eritematose richiede l'interruzione del trattamento; la sospensione deve essere graduale.

Gravidanza e allattamento

Non puo' essere esclusa la possibilita' di un danno fetale e quindi e'consigliabile non impiegare l'atenololo durante la gravidanza. Attrav ersa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale. L'atenololo si accumula nel latte materno in concentrazioni pari a 3 volte le concentrazioni ematiche medie. Nonostante non vi siano segnalazioni di effetti negativi sul neonato e' consigliabile astenersi dall'impiego del prodotto durante l'allattamento.