Atenololo Clor Eg - 28cpr100+25m
Dettagli:
Nome:Atenololo Clor Eg - 28cpr100+25mCodice Ministeriale:033159017
Principio attivo:Atenololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB03
Fascia:A
Prezzo:5.27
Rimborso:4.33
Doping:Proibito in e fuori gara
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi
Denominazione
ATENOLOLO-CLORTALIDONE EG 100 MG + 25 MG COMPRESSE
Formulazioni
Atenololo Clor Eg - 28cpr100+25m
Categoria farmacoterapeutica
Betabloccanti ed altri diuretici.
Principi attivi
Ogni compressa contiene: atenololo 100,0 mg, clortalidone 25,0 mg.
Eccipienti
Amido di mais; magnesio carbonato; sodio laurilsolfato; gelatina; magnesio stearato.
Indicazioni
Ipertensione arteriosa. Trattamento dell'ipertensione essenziale nei pazienti in cui la pressione arteriosa non e' adeguatamente controllatadalla sola monoterapia con atenololo o clortalidone.
Controindicazioni / effetti secondari
Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti che presentano unaqualsiasi delle seguenti condizioni: ipersensibilita' all'atenololo e al clortalidone (o a derivati sulfamidici) o ad uno qualsiasi degli e ccipienti; blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado - malattia del nodo del seno; bradicardia (< 55 battiti/minuto); insufficienza cardiaca non controllata da una terapia adeguata; shock cardiogeno; ipotensione; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; grave insufficienza renale; acidosi metabolica; feocromocitoma non trattato; gravidanza e allattamento e nei bambini; gravi epatopatie; gravi nefropatie; gotta manifesta I beta-bloccanti non devono essere associati a terapia con verapamil.
Posologia
Quando clinicamente appropriato, nei pazienti in cui la pressione arteriosa e' insufficientemente controllata deve essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. Adulti: la dose di mantenimento abituale e' una compressa al giorno. La maggior parte dei pazienti con ipertensione arteriosa risponde adeguatamente allasomministrazione di una compressa al giorno da 100 mg + 25 mg. Qualor a la risposta non sia considerata soddisfacente, e' necessario associare un altro antipertensivo quale un vasodilatatore, in quanto l'incremento del dosaggio induce un modesto, se non nullo, effetto antipertensivo aggiuntivo. I pazienti gia' in trattamento con altri farmaci antipertensivi possono essere trasferiti direttamente alla somministrazionedel farmaco, fatta eccezione per preparati a base di clonidina. Uso n egli anziani: in questo gruppo di pazienti il dosaggio del farmaco, necessario per esplicare l'azione terapeutica, e' spesso piu' basso (compresse da 50 mg + 12,5 mg contenente atenololo 50 mg e clortalidone 12,5 mg). Uso nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale: a causa delle proprieta' del clortalidone, il farmaco mostra una ridotta efficacia in presenza di insufficienza renale. Pertanto questa associazione a dose fissa non deve essere somministrata a pazienti con grave compromissione della funzione renale. Uso nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni): non esistono esperienze cliniche relative all'impiego nei bambini e negli adolescenti del medicinale; pertanto non deve essere somministrato ai bambini e agli adolescenti. Uso nei pazienticon compromissione della funzionalita' epatica: non sono necessari ag giustamenti posologici nei pazienti con compromissione della funzione epatica.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione.
Avvertenze
Dovute alla presenza del beta-bloccante atenololo. Insufficienza cardiaca: Sebbene il farmaco sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata, puo' essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca purche' controllata da una terapia adeguata e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, il farmaco puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto l'atenololo e' un beta-bloccante beta-1 selettivo. Sebbene sia controindicato in caso di gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica, il prodotto puo' indurre un aggravamento anche dei disordini vascolari periferici di modesta entita'. Particolare cautela nella somministrazione va rivolta ai pazienti con bloccoatrioventricolare di 1. grado, a causa del suo effetto negativo sul t empo di conduzione. Puo' modificare i segnali di ipoglicemia, come tachicardia, palpitazioni e sudorazione. Puo' mascherare i segni cardiovascolari di tireotossicosi. Ridotta frequenza cardiaca: la riduzione della frequenza cardiaca e' un'azione farmacologica indotta dall'atenololo. Dovra' essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casiin cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della f requenza cardiaca. Sospensione: e' importante non interrompere bruscamente il trattamento nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Affezioni respiratorie di tipo ostruttivo: i pazienti affetti da malattiabroncospastica non devono, in generale, ricevere beta- bloccanti, a c ausa di un aumento della resistenza delle vie aeree. L'atenololo e' unbeta-bloccante beta1 selettivo, tuttavia questa selettivita' non e' a ssoluta. Pertanto in questi pazienti e' necessaria la massima cautela,utilizzando eventualmente la piu' bassa dose possibile. In caso di au mento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo e l'isoprenalina, ai dosaggi comunemente utilizzati). Reazioni anafilattiche: nei pazienti in terapia con beta-bloccante e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento dellereazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'al lergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche. Anestesia: e' necessario esercitare cautela in caso di somministrazione concomitante di agenti anestetici e il farmaco. L'anestesista deve essere informato al riguardo e deve essere utilizzato un anestetico con la minore attivita' inotropa negativa possibile in quanto il blocco betaadrenergico puo' ridurre l'effetto inotropo richiesto daquegli anestetici che necessitano di un'adeguata mobilizzazione catec olaminica per il mantenimento della funzionalita' cardiaca. L'uso di beta-bloccanti e farmaci anestetici puo' comportare una attenuazione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. Deve essere evitato l'uso di anestetici che possono causare depressione miocardica. Gli effetti sistemici dei beta-bloccanti assunti per via orale possono essere potenziati dall'uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici. Nei pazienti con feocromocitoma deve essere somministrato solo dopo il blocco dei recettori alfa. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata. Dovute alla presenza di clortalidone. Potassio: e' necessario determinare periodicamente e ad intervalli appropriati gli elettroliti plasmatici, in modo da individuare possibili squilibri elettrolitici, specialmente ipopotassiemia ed iposodiemia. Si possono verificare ipopotassiemia ed iposodiemia. In genere, e' utile il controllo della potassiemia specialmente nei pazienti piu' anziani, inquelli con scompenso cardiaco che assumono preparati digitalici e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che pr esentano disturbi gastrointestinali. Nei pazienti che ricevono terapiadigitalica l'ipopotassiemia puo' provocare aritmie. Diabete e ipoglic emia: porre particolare attenzione nei pazienti con nota predisposizione al diabete. Nei pazienti diabetici, in particolare in quelli affetti da diabete labile e in pazienti soggetti a ipoglicemia, il farmaco, a causa della propria attivita' bloccante betaadrenergica, puo' prevenire la comparsa di segni e sintomi premonitori dell'ipoglicemia acuta quali le modificazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Il clortalidone puo' ridurre la tolleranza al glucosio e quindirendere manifesta una malattia diabetica latente o aggravarla se gia' conclamata. Poiche' il clortalidone puo' compromettere la tolleranza al glucosio, i pazienti diabetici devono essere informati del possibile aumento dei livelli di glucosio. Si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia nella fase iniziale della terapia ed il controllo della glucosuria ad intervalli regolari nel trattamento prolungato. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa o con epatopatia progressiva, alterazioni modeste dell'equilibrio idroelettrolitico possono indurre coma epatico. Uricemia: puo' verificarsi iperuricemia. Solitamente si verifica solo un lieve aumento dell'acido urico ma in caso taliaumenti si protraessero nel tempo, la concomitante somministrazione d i un agente uricosurico puo' riportare entro limiti normali i livelli di uricemia.
Interazioni
I diuretici tiazidici possono potenziare l'effetto ipotensivo di altrifarmaci antipertensivi. Dovute all'atenololo: l'uso concomitante di b eta-bloccanti e calcio-antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem) puo' causare un aumento di questi effetti, particolarmente nei pazienti con compromessa funzione ventricolare e/o anormalita' della conduzione seno-atriale o atrio-ventricolare. Cio' puo' comportare ipotensione grave, bradicardia e insufficienza cardiaca. Ne' i beta-bloccanti ne' i calcio-antagonisti devono essere somministrati per via endovenosa nelle 48 ore successive alla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. I farmaci antiaritmici appartenenti alla classe I di Vaugham Williams (es. disopiramide)e l'amiodarone possono potenziare l'effetto sul tempo di conduzione a triale e indurre un effetto inotropico negativo. I farmaci glicosidi -digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. Nei pazienti che ricevono terapia digitalica una deplezione di potassio puo' essere pericolosa. I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta-bloccante deve sostituire quella conclonidina, e' necessario che l'inizio del trattamento con beta-blocca nte avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta-bloccanti se usati contemporaneamente. L'uso concomitante di farmaci inibitori la sintetasi prostaglandinica (es.ibuprofene e indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei be ta-bloccanti. Dovute al clortalidone: il clortalidone puo' provocare una riduzione della clearance renale del litio, con conseguente aumentodelle concentrazioni sieriche. Possono pertanto essere necessari degl i aggiustamenti del dosaggio di litio. Dovute all'associazione dei duefarmaci: la terapia concomitante con diidropiridine, per es. nifedipi na, puo' aumentare il rischio di ipotensione, mentre nei pazienti con insufficienza cardiaca latente puo' manifestarsi scompenso cardiaco. L'uso concomitante di baclofene puo' potenziare l'effetto antiipertensivo, rendendo cosi' necessari aggiustamenti posologici. Agenti anestetici.
Effetti indesiderati
Frequenze effetti indesiderati: molto comune (>=10%), comune (1-9,9%),non comune (0,1-0,9%), raro (0,01-0,09%) e molto raro (<0,01%), non n ota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: porpora, trombocitopenia, leucopenia (correlata al clortalidone). Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato con altribeta-bloccanti, raro: cambiamenti dell'umore, incubi, confusione, psi cosi e allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Raro: capogiri, cefalea, parestesie. Patologie dell'occhio. Raro: secchezza agli occhi,disturbi della vista. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: peggioramento dell'insufficienza cardiaca, precipitazione di blocco c ardiaco. Patologie vascolari. Comune: freddo alle estremita'; raro: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope, aggravamento della claudicazione intermittente se gia' presente, fenomeno di Raynaud nei pazienti suscettibili. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali (incluso nausea correlata al clortalidone); raro: secchezza della bocca. Non nota: costipazione. Patologie epatobiliari. Raro: tossicita' epatica inclusa colestasi intraepatica, pancreatite (correlata al clortalidone). Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia, reazioni cutanee psoriasi formi, aggravamento della psoriasi, rash cutaneo. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: sindrome lupus-simile. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro:impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di so mministrazione. Comune: affaticamento. Esami diagnostici. Comune: correlate al clortalidone: iperuricemia, iponatriemia, ipopotassiemia, ridotta tolleranza al glucosio; non comune: aumenti dei livelli di transaminasi; molto raro: e' stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo di cui, tuttavia, non e' chiara la rilevanza clinica. Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualita' di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Gravidanza e allattamento
Il farmaco non deve essere somministrato durante la gravidanza ne' durante l'allattamento.