Atenololo Almus - 42cpr 100mg
Dettagli:
Nome:Atenololo Almus - 42cpr 100mgCodice Ministeriale:036542013
Principio attivo:Atenololo
Codice ATC:C07AB03
Fascia:A
Prezzo:5.53
Rimborso:5.53
Doping:Proibito solo in particolari sport
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Almus Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo da luce e umiditÃ
Scadenza:60 mesi
Categoria farmacoterapeutica
Betabloccanti.
Principi attivi
Atenololo.
Eccipienti
Magnesio carbonato pesante, amido di mais, sodio laurilsolfato, magnesio stearato.
Indicazioni
Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale; angina pectoris; aritmie; intervento precoce nell'infarto miocardico acuto.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; bradicardia; shock cardiogeno; ipotensione; acidosi metabolica; gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica; blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado; malattie del nodo del seno; feocromocitoma non trattato; scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata. Il farmaco non deve essere associato a terapia con verapamil o diltiazem.
Posologia
>>Adulti. Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale: mezza o una compressa (50 -100 mg) al giorno. Di solito il pieno effetto antipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario, e' possibile ottenere un'ulteriore riduzione dei valori pressori associando atenololo con altri farmaci antipertensivi. In particolare, la somministrazione contemporanea di atenololo con un diuretico determina un effetto antipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci. Angina pectoris: la maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di una compressa (100 mg) al giorno. Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio. Aritmie: dopo aver controllato le aritmie con una formulazione iniettabile di atenololo, si consiglia una posologia di mantenimento per via orale di 50-100 mg/die. Intervento precoce nell'infarto miocardico acutoIl trattamento con una formulazione iniettabile di atenololo deve ess ere iniziato entro le 12 ore dall'insorgenza del dolore precordiale nell'infarto miocardico acuto. Dopo 15 minuti dall'iniezione in bolo, somministrare 50 mg di atenololo (mezza compressa) per via orale seguitida altri 50 mg dopo 12 ore dall'iniezione. Successivamente si consigl ia una terapia di mantenimento per via orale alla dose di 100 mg/die che dovrebbe essere iniziata dopo altre 12 ore. Qualora compaia bradicardia e/o ipotensione (di entita' tale da richiedere un intervento terapeutico) o altri gravi effetti collaterali, atenololo deve essere sospeso. Anziani: puo' rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Bambini: non esistono esperienze cliniche relative all'impiego pediatricodi atenololo; pertanto se ne sconsiglia la somministrazione ai bambin i. Insufficienza renale: poiche' atenololo e' escreto per via renale e' necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissionedella funzionalita' renale. Non si verifica accumulo significativo di atenololo nei pazienti che hanno una clearance della creatinina super iore a 35 ml/min/1,73m^2 (il limite normale e' di 100-150 ml/min/1,73m^2). Nei pazienti con clearance creatininica di 15-35 ml/min/1,73m^2 (equivalente a 3,4-6,8 mg % di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni. Per i pazienti con clearance creatininica <15 ml/min/1,73m^2 (equivalente a 6,8 mg % di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni. Pazienti in emodialisi: somministrare atenololo per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsimarcate riduzioni della pressione arteriosa.
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
Avvertenze
Sebbene il medicinale sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato da una terapia adeguata puo' essere somministrato a pazienti i cui segni di insufficienza cardiaca risultino controllati e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa. Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, il farmaco puo' aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto il prodotto e' un beta-bloccante beta-1 selettivo. Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Durante il suo impiego, in pazienti affetti da disordini vascolari periferici di modesta entita',si puo' anche verificare un aggravamento di tali disturbi. Particolar e cautela nella somministrazione del medicinale va rivolta ai pazienticon blocco atrioventricolare di primo grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione. Il medicinale puo' modificare la tachicardia indotta da ipoglicemia. Il farmaco puo' mascherare i segni ditireotossicosi. La riduzione della frequenza cardiaca e' un'azione fa rmacologica indotta dal medicinale. Dovra' essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibiliall'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. E' importante non i nterrompere bruscamente il trattamento con il farmaco, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Nei pazienti in terapia con il medicinale e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si puo' verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell'allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche. Nei pazienti asmatici il prodotto puo' indurre un aumento della resistenza delle vie respiratorie; tuttavia, seppur con la massima cautela, puo' essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto il medicinale e' un beta-bloccante beta-1 selettivo. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione di atenololo deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo).
Interazioni
Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti in terapia con calcio- antagonisti con effetto inotropo negativo (es. verapamil, diltiazem); e' necessario che siano trascorse almeno 48 ore dalla sospensionedi uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. L'uso con comitante con diidropiridine (es. nifedipina) puo' aumentare il rischio di ipotensione e possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti con insufficienza cardiaca latente. I farmaci glicosidi-digitalici, associati ai beta-bloccanti, possono provocare un aumento del tempo di conduzione atrioventricolare. I beta-bloccanti possono aggravare il brusco rialzo dei valori pressori che puo' verificarsi dopo la sospensione della clonidina. Se i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso parecchi giorni prima di interrompere la terapia con clonidina. Se la terapia con beta- bloccante deve sostituire quella con clonidina, e' necessario che l'inizio del trattamento con beta-bloccante avvenga parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina. Particolare cautela richiede la somministrazione del medicinale a pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici appartenenti alla I classe (es. disopiramide) o con amiodarone poiche' essi possono potenziare l'effetto sul tempo di conduzione atriale e indurre un effetto inotropico negativo. I farmaci simpaticomimetici, come l'adrenalina, possono contrapporsi all'effetto dei beta- bloccanti se usati contemporaneamente. L'uso concomitante di farmaci inibitori la sintetasi prostaglandinica (es. ibuprofene, indometacina) puo' ridurre gli effetti ipotensivi dei beta-bloccanti. E' necessario porre particolare cautela nell'uso degli agenti anestetici in pazienti trattati con atenololo. Occorre che l'anestesista sia informato di tale terapia e, in questo caso, deve essere impiegato un agente anestetico con una minima attivita' inotropa negativa. L'uso deibeta-bloccanti con agenti anestetici puo' provocare un'attenuazione d ella tachicardia riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. E' daevitare l'uso di agenti anestetici che causano depressione miocardica . L'uso di atenololo, in soggetti diabetici in trattamento con insulina e/o antidiabetici orali, puo' mascherare i sintomi dell'ipoglicemia,in particolare la tachicardia, la sudorazione ed i tremori. Atenololo puo' inoltre accentuare l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina e de i farmaci antidiabetici orali.
Effetti indesiderati
Negli studi clinici, gli eventi indesiderati segnalati sono generalmente attribuibili alle azioni farmacologiche dell'atenololo. I seguenti effetti indesiderati, descritti secondo classificazione MedDRA per sistemi e organi, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: deterioramento della funzionalita' cardiaca; insorgenza di blocco cardiaco. Patologie vascolari. Comune: freddo alle estremita'; raro: ipotensione posturale che puo' essere associata a sincope; aggravamento della claudicazione intermittente; nei pazienti sensibili fenomeno di Raynaud. Patologie del sistema nervoso. Raro: capogiri; cefalea; parestesia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno similmente a quanto riportato da altri beta-bloccanti; raro: cambiamenti dell'umore; incubi; psicosi o allucinazioni; aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali; raro: secchezza delle fauci. Esamidiagnostici. Comune: transaminasi aumentate; molto raro: e' stato oss ervato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non e' chiara la rilevanza clinica; non nota: modifica nelle concentrazioni ematiche di trigliceridi e colesterolo. Patologie epatobiliari. Raro: tossicita' epatica, inclusa la colestasi intraepatica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: porpora; trombocitopenia. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Raro: alopecia; reazioni cutanee di tipo ps oriasico; aggravamento della psoriasi; rash cutaneo; inoltre, atenololo puo' esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine. Patologie dell'occhio. Raro: secchezza agli occhi; disturbi visivi.Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenz a. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici puo' verificarsi broncospasmo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipoglicemia, iperglicemia. Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualita' di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
Il farmaco attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale. Non sono stati effettuati studi sull'impiego del farmaco nel primo trimestre di gravidanza e pertanto non puo' essere esclusa la possibilita' di un danno fetale. Il medicinale e' stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell'ipertensione nel terzo trimestre. L'uso del farmaco in donne gravide, per il trattamento dell'ipertensione lieve-moderata, e' statoassociato a un ritardo della crescita intra- uterina. L'uso del prodo tto, in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla, richiedeun'attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel primo e secondo trimestre di ge stazione. Si riscontra un accumulo significativo del farmaco nel lattematerno. Deve essere adottata cautela quando atenololo viene somminis trato a donne che allattano. I nati da madri che hanno assunto il farmaco poco prima di partorire o durante l'allattamento possono essere a rischio di ipoglicemia e bradicardia. Bisogna porre attenzione quando il prodotto e' assunto durante la gravidanza o l'allattamento.