Atenativ - Iv Fl 1000ui+fl 20ml

Dettagli:
Nome:Atenativ - Iv Fl 1000ui+fl 20ml
Codice Ministeriale:031118021
Principio attivo:Antitrombina Iii Umana
Codice ATC:B01AB02
Fascia:H
Prezzo:330
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Octapharma Italy Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ATENATIV POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE ENDOVENOSA

Formulazioni

Atenativ - Iv Fl 500ui+fl 10ml
Atenativ - Iv Fl 1000ui+fl 20ml

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori della coagulazione del sangue.

Principi attivi

Antitrombina III concentrata da plasma umano.

Eccipienti

Sodio cloruro, albumina umana stabilizzata con acetiltriptofano e acido caprilico. Solvente: acqua p.p.i.

Indicazioni

Deficit congenito di antitrombina. A scopo profilattico per la prevenzione di trombosi e di embolia polmonare a seguito di intervento chirurgico, parto e post-parto. A scopo terapeutico in trombosi, embolia polmonare e coagulazione intravasale disseminata o in caso di disturbi della coagulazione durante la gravidanza. Deficit acquisito di antitrombina e coagulazione intravasale disseminata o altri gravi disturbi della coagulazione aggravati da cause quali: sepsi, trauma, cancro, tromboembolia, complicanze gravidiche. Come terapia sostitutiva per normalizzare la coagulazione e permettere di trattare le malattie sopracitate.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' accertata o presunta verso i componenti della preparazione.

Posologia

La quantita' di farmaco da somministrare e la frequenza di somministrazione devono essere sempre basate caso per caso sulle risultanze cliniche e sulla valutazione degli esami di laboratorio. Una unita' (1 UI) di antitrombina III equivale alla quantita' di antitrombina III presente in 1 ml di plasma umano. Questa concentrazione viene presa a riferimento come 100%. La somministrazione di 1 UI di antitrombina III per kg di peso corporeo aumenta la concentrazione di antitrombina III di circa l'1%. Per determinare la dose iniziale si consiglia di utilizzare la seguente formula: Unita' necessarie = peso corporeo (kg) x [livellodesiderato in (%) - livello reale di antitrombina III in (%)]. Si dev e raggiungere inizialmente un livello di antitrombina III di almeno 100% il quale va mantenuto al di sopra dell'80% per la durata del trattamento. Il dosaggio deve essere calcolato sulla base delle determinazioni effettuate in laboratorio della concentrazione (attivita') di antitrombina III. Queste determinazioni devono essere effettuate almeno duevolte al giorno fino a ristabilimento del paziente, quindi una volta al giorno e sempre immediatamente prima della successiva infusione. Sideve ricordare che l'emivita di antitrombina III puo' venire drastica mente ridotta in particolari condizioni cliniche come nel caso di coagulazione intravasale disseminata. Pazienti con deficit acquisito di antitrombina e coagulazione intravasale disseminata o gravi disturbi della coagulazione derivati da sepsi, trauma, cancro, tromboembolia o complicanze gravidiche vengono trattati con il farmaco per normalizzare la coagulazione. Durante tutto il periodo di trattamento deve essere mantenuto un livello normale di antitrombina. La determinazione del livello di antitrombina deve essere eseguita almeno 2 volte al giorno finche' il paziente si e' stabilizzato ed in seguito una volta al giorno. Bisogna tenere presente che l'emivita di Antitrombina III puo' essere notevolmente ridotta in alcune condizioni cliniche, come DIC. Dosaggi giornalieri superiori sono allora richiesti e le determinazioni di antitrombina devono essere eseguite ogni 4-6 ore. Il trattamento continuafinche' lo stato di coagulazione e' normalizzato. Trattamento profila ttico del deficit ereditario di antitrombina. Chirurgia: la prima dosedeve essere somministrata immediatamente prima dell'intervento, la su ccessiva entro 12 ore dalla prima. Il dosaggio e' quindi direttamente rapportato al livello di antitrombina nel plasma del paziente. Il trattamento deve essere continuato per almeno 2-6 giorni e deve essere supportato da altre forme di profilassi contro la tromboembolia. La natura esatta del trattamento dipende dal tipo di intervento previsto. Gravidanza: si da' inizio ad un trattamento sottocutaneo con eparina non appena accertata la gravidanza. Inizialmente vengono somministrate 12.500 UI due volte al giorno. La concentrazione di antitrombina nel plasma deve essere monitorata durante tutta la gravidanza. Il giorno prima della data prevista per il parto la dose di eparina deve essere ridotta a 5.000 UI per via sottocutanea, due volte. Inoltre devono essere somministrate 50 UI di antitrombina per kg di peso corporeo. Durante il parto e la settimana seguente, il livello di antitrombina deve essere mantenuto superiore all'80% di quello trovato nel plasma umano normale. Sono normalmente richieste 30 UI per kg di peso corporeo/giorno. Dopo il parto e' consigliato un trattamento profilattico anticoagulante per 8-12 settimane. Trattamento terapeutico di deficit ereditario: il dosaggio deve essere determinato su base individuale e rapportato al livello di antitrombina nel plasma del paziente. Il trattamento deve essere continuato per almeno una settimana ed associato ad una terapia anticoagulante idonea. Sciogliere il liofilo ed iniettare o infondere lasoluzione cosi' ottenuta lentamente per via endovenosa. La velocita' di somministrazione raccomandata nell'adulto e' di 50 UI/min. e non deve superare le 300 UI/min. Il prodotto deve essere somministrato entro12 ore dalla ricostituzione.

Conservazione

Conservare tra +2 gradi C e +8 gradi C anche se la conservazione del prodotto per 1 mese a temperatura ambiente non influisce sulla stabilita' del prodotto stesso.

Avvertenze

Nel caso di insorgenza di reazioni allergiche o anafilattiche, sospendere immediatamente l'iniezione/infusione ed istituire le misure terapeutiche che di norma si usano nei casi di shock.

Interazioni

L'eparina aumenta notevolmente l'effetto dell'antitrombina III; cio' puo' indurre una riduzione considerevole dell'emivita dell'antitrombinaIII. Il trattamento con eparina nella fase di normalizzazione della c oncentrazione di antitrombina III aumenta il rischio di sanguinamento e quindi bisogna valutare attentamente la somministrazione contemporanea di eparina nel paziente ad elevato rischio di sanguinamento. Nel caso si sia deciso l'uso di eparina, si deve somministrare solo una bassa dose di eparina standard e vanno controllati attentamente l'effetto sui parametri della coagulazione, in modo particolare l'attivita' anti-fattore Xa o tempo di ATP, come pure la concentrazione (attivita') diantitrombina III.

Effetti indesiderati

In casi rari sono state osservate reazioni allergiche o anafilattiche ed un aumento della temperatura corporea. Durante l'effettuazione dei primi studi clinici in pochi pazienti con gravi problemi di coagulazione intravasale disseminata sono stati osservati fenomeni di vasodilatazione e diuresi. Quando si somministrano specialita' medicinali estratte da sangue umano o da plasma non e' possibile escludere completamente l'insorgenza di malattie infettive provocate dalla trasmissione di agenti infettivi. Cio' vale anche per i patogeni di origine ancora ignota. Per minimizzare tali rischi le donazioni di plasma utilizzate provengono da donatori sani che, dopo esame medico ed indagine sulla loro anamnesi, debbono risultare privi di agenti infettivi determinabili e trasmissibili con trasfusioni di emoderivati. Inoltre tutte le donazioni utilizzate sono controllate e debbono risultare negative ad HCV ed agli anticorpi dei virus dell'immuno-deficienza umana HIV-1/HIV-2 e non reattive all'HBsAg. Successivamente le diverse fasi del procedimentoproduttivo contribuiscono ad aumentare il margine di sicurezza virale dell'antitrombina III concentrata. I metodi di inattivazione virale u tilizzati sono i seguenti: il farmaco viene trattato al calore in soluzione a 60 gradi C per 10 ore. Per inattivare forme di virus incapsulati come i virus HIV ed i virus dell'epatite B e C, si e' introdotto nella procedura di purificazione un passaggio specifico di inattivazionevirale basato su un trattamento chimico con TNBP, tri(n-butil)-fosfat o, e Triton X-100. I risultati ottenuti da studi di validazione viralehanno dimostrato fattori di riduzione maggiori di 10 log per entrambi i virus HIV e Sindbis. Sia il virus Sindbis e l'HIV-1 sono stati inat tivati al di sotto dei loro limiti di rivelazione dopo esposizione a sostanze chimiche. Il virus Sindbis puo' essere considerato come modello per HCV.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati eseguiti studi clinici controllati per dimostrare la sicurezza d'uso in gravidanza del concentrato di antitrombina III da plasma umano. Antitrombina III concentrata puo' essere usata in gravidanza e durante l'allattamento in caso di effettiva necessita'.