Ascriptin - 20cpr Div 300mg

Dettagli:
Nome:Ascriptin - 20cpr Div 300mg
Codice Ministeriale:023075029
Principio attivo:Acido Acetilsalicilico/Magnesio Idrossido/Algeldrato
Codice ATC:B01AC06
Fascia:A
Prezzo:2.32
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ASCRIPTIN COMPRESSE

Formulazioni

Ascriptin - 20cpr Div 300mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici.

Principi attivi

Acido acetilsalicilico 300 mg; magnesio idrossido 80 mg; alluminio ossido idrato 91,50 mg (corrispondente a 70 mg di alluminio idrossido).

Eccipienti

Amido di mais; lattosio; talco; magnesio stearato.

Indicazioni

>>Adulti. Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori: dopo infarto miocardico; dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA); in pazienti con angina pectoris instabile; in pazienti con angina pectoris stabile cronica. Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell'angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA); prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata, nella sindrome di Kawasaki, nei pazienti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Analgesico, antipiretico e antinfiammatorio nel reumatismo, nell'artrite reumatoide, nel mal di testa e di denti, nellenevralgie, nei dolori muscolari, articolari e mestruali, nei sintomi influenzali e da raffreddore. >>Bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni. Il medicinale e' indicato unicamente per: artrite reumatoide, malattia reumatica, malattia di Kawasaki e come antiaggregante piastrinico.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l'utilizzo di acido acetilsalicilico puo' indurre gravi reazioni di ipersensibilita' (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito); malattia ulcerosa gastro-duodenale, ipersensibilita' ai salicilati, diatesi emorragica; pazienti con grave insufficienza epatica; pazienti con grave insufficienza renale (ClCr < 30 ml/min); grave insufficienza cardiaca non controllata; trattamento concomitante con metotrexato a dosi di 15 mg/settimana o piu'; anamnesidi asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad at tivita' simile, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei. L'uso di questo medicinale e' controindicato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza. Questo medicinale non va utilizzato in corso diaffezioni virali, come ad esempio varicella o influenza, a causa del rischio di sindrome di Reye.

Posologia

>>Adulti. Come antiaggregante piastrinico: 1 compressa o mezza compressa al di' in un'unica somministrazione. Come analgesico, antipiretico,antireumatico: 1-2 compresse 2-4 volte al di', a giudizio del medico. Bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni: dosi opportunamen te ridotte secondo l'eta'. L'assunzione delle compresse contenenti acido acetilsalicilico deve avvenire preferibilmente a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrare il prodotto a dosi elevate o per lunghi periodi di tempo. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Come per ogni altro salicilato l'assunzione del farmaco deve avvenire a stomaco pieno. I sali di Mg e di Al riducono l'assorbimento entericodelle tetracicline: si raccomanda di evitarne l'assunzione in corso d i terapie tetracicliniche per via orale. L'alluminio idrossido puo' causare stitichezza e un sovradosaggio di sali di magnesio puo' causare ipomotilita' dell'intestino; alte dosi di questo medicinale possono causare o aggravare l'ostruzione intestinale e l'ileo patologico nei pazienti a piu' alto rischio, come quelli con compromissione renale, in bambini di eta' inferiore a 2 anni o anziani. L'alluminio idrossido none' ben assorbito dal tratto gastrointestinale e gli effetti sistemici sono quindi rari in pazienti con una normale funzionalita' renale. Tu ttavia, dosi eccessive o uso a lungo termine, o anche dosi normali in pazienti con diete povere di fosforo o in bambini di eta' inferiore a 2 anni possono portare ad eliminazione del fosfato (a causa di un legame alluminio-fosfato) accompagnata da un aumento del riassorbimento osseo e ipercalciuria con rischio di osteomalacia. Si consiglia di consultare il medico nel caso di un uso a lungo termine o in pazienti a rischio di ipofosfatemia. Utilizzare con prudenza in casi di asma, gotta e nei pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata. In pazientiaffetti da deficit di G6PD, l'acido acetilsalicilico deve essere somm inistrato sotto stretto controllo medico a causa del rischio di emolisi. L'impiego preoperatorio puo' ostacolare l'emostasi intraoperatoria.Per dosaggi di acido acetilsalicilico >= 500 mg/giorno: Ci sono evide nze che il medicinale, inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/ prostaglandine, possa causare una riduzione della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile alla sospensione del farmaco. La somministrazione del medicinale dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di eta' inferiore ai 16 anni. I soggetti di eta' superiore ai 70 anni di eta', soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Il prodotto contiene lattosio.

Interazioni

L'effetto del trattamento puo' essere modificato se il farmaco e' assunto in concomitanza con altri medicinali quali: anticoagulanti (es. warfarin); farmaci antirigetto (es. ciclosporina, tacrolimus); antiipertensivi (es. diuretici e ACE-inibitori); antidolorifici e antinfiammatori (es. steroidi, FANS); farmaci per la gotta (probenecid); farmaci anticancro e per l'artrite reumatoide (metotrexato). >>Associazioni controindicate. Metotrexato a dosi maggiori o uguali a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche). >>Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso. Metotrexato a dosi inferiori a 15 mg/settimana: aumento della tossicita' ematologica del metotrexato (gli anti-infiammatori in generale diminuiscono la clearance renale del metotrexato e i salicilati spiazzano il metotrexato dal suo legame con le proteine plasmatiche). Metamizolo: il metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico puo' ridurnel'effetto sull'aggregazione piastrinica. Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico per la cardioprotezione. Ibuprofene: dati sperimentali indicano che l'ibuprofene puo' inibire gli effetti dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i farmaci sono somministrati in concomitanza. Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Anticoagulanti, trombolitici/altri agenti antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento. Altri farmaci anti-infiammatori non steroidei contenenti salicilati ad alte dosi: aumento del rischio di ulcere ed emorragia gastrointestinale a causa dell'effetto sinergico. Inibitori selettivi del re-uptake della serotonina: aumento del rischio di emorragie ingenerale e dell'apparato gastrointestinale superiore in particolare, a causa di un possibile effetto sinergico. Alcalinizzanti sistemici (ad es. bicarbonati): la somministrazione accelera l'escrezione dei salicilati riducendone l'efficacia terapeutica. Ciclosporina: aumento della nefrotossicita' da ciclosporina. Particolare attenzione e' raccomandata, in particolare nei pazienti anziani. Digossina: aumento della concentrazione plasmatica di digossina per diminuzione dell'escrezione renale. Antidiabetici, ad es. insulina, sulfoniluree: aumento dell'effetto ipoglicemico per alte dosi di acido acetilsalicilico, attraverso l'azione ipoglicemica dell'acido acetilsalicilico e lo spiazzamento delle sulfoniluree dai siti di legame proteico. Diuretici in associazione con acido acetilsalicilico ad alte dosi: riduzione della filtrazione glomerulare attraverso la riduzione della sintesi delle prostaglandine.Glucocorticoidi sistemici, ad eccezione dell'idrocortisone usato come terapia sostitutiva nel Morbo di Addison: riduzione dei livelli di sa licilati nel sangue durante il trattamento con corticosteroidi e rischio di sovradosaggio di salicilati dopo la sua interruzione, per l'aumentata eliminazione dei salicilati dovuta ai corticosteroidi. Inibitoridell'Enzima di Conversione dell'Angiotensina (ACE-inibitori) e antago nisti del recettore dell'angiotensina II (sartani) in associazione conacido acetilsalicilico ad alte dosi: ridotta filtrazione glomerulare attraverso l'inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie. Inoltre,riduzione dell'effetto anti-ipertensivo. Altri antiipertensivi (beta bloccanti): diminuzione dell'azione antiipertensiva dovuto all'effettodi inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie. Acido valproico: aumento della tossicita' dell'acido valproico a causa dello spiazzamento dai siti di legame proteico. Tetracicline: i sali di Mg e di Al riducono l'assorbimento enterico delle tetracicline. Uricosurici come probenecid: diminuzione dell'effetto uricosurico (competizione con l'eliminazione tubulare dell'acido urico). Vancomicina: aumento del rischio di ototossicita' da vancomicina. Alcool: aumento del danno sulla mucosa gastrointestinale e prolungamento del tempo di sanguinamento a causadegli effetti additivi dell'acido acetilsalicilico e dell'alcool.

Effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse descritte di seguito e' definita attraverso la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, <= 1/100), raro (>= 1/10.000, <= 1/1.000), molto raro (<= 1/10.000), non nota. I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con acidoacetilsalicilico: gli effetti indesiderati dell'acido acetilsalicilic o, nella maggior parte dei casi, sono una conseguenza del suo meccanismo d'azione farmacologico e colpiscono soprattutto il tratto gastrointestinale. Qualche tipo di effetto indesiderato si manifesta nel 5%-7% dei pazienti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: ipoprotrombinemia (a dosi elevate); non comune: anemia; non nota: sono stati anche segnalati effetti ematologici, quali sindromi emorragiche (epistassi, sanguinamento delle gengive, porpora, ecc.) con aumento del tempodi sanguinamento. Questa azione persiste per 4-8 giorni dopo l'interr uzione del trattamento con acido acetilsalicilico. Trombocitopenia. Anemia emolitica in pazienti affetti da deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD). Pancitopenia, citopenia bilineare, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: a dosi elevate prolungate possono comparire sudorazione, cefalea e confusione. Emorragia intracranicache potrebbe essere fatale, specialmente quando il medicinale e' somm inistrato agli anziani. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: a dosi elevate prolungate possono comparire vertigini, tinnito e sordita'. In questi casi il trattamento deve essere immediatamente interrotto. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: rinite, broncospasmo parossistico, dispnea grave; non nota: edema polmonare non cardiogeno durante l'uso cronico e in un contesto di reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale (melena, ematemesi). Doloreaddominale, nausea, dispepsia vomito, ulcera gastrica, ulcera duodena le. Patologie del tratto gastrointestinale superiore. Non nota: esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni. Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Non comune: epatotossicita', in particolare in pazienti con artritegiovanile; non nota: aumento degli enzimi epatici, danno epatico prin cipalmente epatocellulare, epatite cronica. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Comune: orticaria, eruzione esantematica, angio edema, eruzioni fisse. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale. Dosi elevate prolungate possono causare insufficienza renale acuta e nefrite interstiziale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: sindrome di Reye (in pazienti di eta' inferiore ai 16 anni); non nota: in pazienticon anamnesi di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico e/o altri farmaci antinfiammatori non steroidei, si possono verificare reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Questo puo' succedere anche in pazienti che in precedenza non hanno mostrato ipersensibilita' a questi farmaci. Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali. Non nota: ritardo del parto. I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con associazioni di magnesio e alluminio idrossido: effetti indesiderati non sono comuni alle dosi raccomandate. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita', quali prurito, orticaria, angioedema e reazioni anafilattiche. Patologie gastrointestinali. Non comune: diarrea o stipsi. Patologie del metabolismo e della nutrizione. Non nota: ipermagnesiemia, iperalluminemia, ipofosfatemia, durante l'uso prolungato o ad alte dosi o anche a dosi normali del medicinale in pazienti con diete povere di fosforo o in bambini di eta' inferiore ai 2 anni, che puo' causare un aumento del riassorbimento osseo, ipercalciuria, osteomalacia. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negliultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro pres crizione medica poiche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenomeni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascituro, precoce chiusura del dotto di Botallo. Durante gli ultimi tre mesi e in particolare nelle ultime settimane di gravidanza, sarebbe comunque opportuno evitare l'uso di acido acetilsalicilico. Basse dosi (fino a 100 mg/die): gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi di 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicanoanche a questo range di dosaggio. Dosi di 500 mg/die ed oltre: l'inib izione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incide nza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Duranteil primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicili co non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento,ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse ; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Poiche' viene escreto nel latte materno l'uso del medicinale non e' raccomandato durante l'allattamento a causa del rischio di produrre effetti indesiderati nel bambino.