Aranesp - Sc 1pen 40mcg 0,4ml

Dettagli:
Nome:Aranesp - Sc 1pen 40mcg 0,4ml
Codice Ministeriale:035691447
Principio attivo:Darbepoetina Alfa
Codice ATC:B03XA02
Fascia:A
Prezzo:129.23
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Amgen Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ARANESP SOLUZIONE INIETTABILE IN PENNA PRERIEMPITA

Formulazioni

Aranesp - Sc 1pen 10mcg 0,4ml
Aranesp - Sc 1pen 15mcg 0,375ml
Aranesp - Sc 1pen 20mcg 0,5ml
Aranesp - Sc 1pen 30mcg 0,3ml
Aranesp - Sc 1pen 50mcg 0,5ml
Aranesp - Sc 1pen 60mcg 0,3ml
Aranesp - Sc 1pen 80mcg 0,4ml
Aranesp - Sc 1pen 100mcg 0,5ml
Aranesp - Sc 1pen 150mcg 0,3ml
Aranesp - Sc 1pen 300mcg 0,6ml
Aranesp - Sc 1pen 500mcg 1ml
Aranesp - Sc 1pen 40mcg 0,4ml

Categoria farmacoterapeutica

Preparazioni antianemiche.

Principi attivi

Ogni penna preriempita contiene 10 mcg di darbepoetina alfa in 0,4 ml (25 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 15 mcg di darbepoetina alfa in 0,375 ml (40 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 20 mcg di darbepoetina alfa in 0,5 ml (40 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 30 mcg di darbepoetina alfa in 0,3 ml (100 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 40 mcg di darbepoetina alfa in 0,4 ml (100 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 50 mcg di darbepoetina alfa in 0,5 ml (100 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 60 mcg di darbepoetina alfa in 0,3 ml (200 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 80 mcg di darbepoetina alfa in 0,4 ml (200 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 100 mcg di darbepoetina alfa in 0,5 ml (200 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 130 mcg di darbepoetina alfa in 0,65 ml (200 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 150 mcg di darbepoetina alfa in 0,3ml (500 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 300 mcg di darbepoetina alfa in 0,6 ml (500 mcg/ml). Ogni penna preriempita contiene 500 mcgdi darbepoetina alfa in 1 ml (500 mcg/ml). Darbepoetina alfa e' prodo tta con tecniche di ingegneria genetica in cellule ovariche di cricetocinese (CHO-K1).

Eccipienti

Sodio fosfato monobasico, sodio fosfato bibasico, sodio cloruro, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Trattamento dell'anemia sintomatica associata all'insufficienza renalecronica (IRC) in adulti e in pazienti pediatrici. Trattamento dell'an emia sintomatica in pazienti adulti affetti da neoplasie non mieloidi che ricevono chemioterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' a darbepoetina alfa, a r-HuEPO o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipertensione non controllata.

Posologia

Trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica: deve essere somministrato per via sottocutanea o endovenosa al fine di aumentare la concentrazione di emoglobina a non piu' di 12 g/dl. La variabilita' dell'emoglobina deve essere controllata mediante gestione della dose, tenendo in considerazione il range target di emoglobina, che va da 10 g/dl a 12 g/dl. E' necessario evitare il perdurare di valori emoglobinici superiori a 12 g/dl; si deve inoltre evitare un aumento dell'emoglobina superiore a 2 g/dl in un periodo di 4 settimane. Il trattamento si articola in due fasi - una fase di correzione e una fase di mantenimento. Non vi sono dati per quanto riguarda il trattamento di pazienti pediatrici. Pazienti adulti con insufficienza renale cronica. Fase di correzione: la dose iniziale per somministrazione sottocutanea o endovenosa e' 0,45 mcg/kg di peso corporeo, come iniezione singola una volta alla settimana. In alternativa, ai pazienti non dializzati, puo' essere somministrata una dose iniziale di 0,75 mcg/kg come singola iniezione sottocutanea una volta ogni due settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' inadeguato, la dose deve essere aumentata del 25% circa. Gli incrementi di dose non devono essere effettuati piu' di una volta ogni 4 settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' superiore a 2 g/dl in quattro settimane, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%. Se il valore di emoglobina e' superiore a 12 g/dl si dovra' considerare una riduzione della dose. Fase dimantenimento: durante la fase di mantenimento, e' possibile continuar e la somministrazione come iniezione singola una volta alla settimana o una volta ogni due settimane. I pazienti sottoposti a dialisi che passano da una somministrazione una volta alla settimana ad una somministrazione ogni due settimane devono ricevere inizialmente una dose equivalente al doppio della dose settimanale precedente. Nei pazienti non dializzati, una volta che l'obiettivo della concentrazione emoglobinica viene raggiunto con una somministrazione ogni due settimane, puo' essere somministrato con iniezione sottocutanea una volta al mese iniziando con una dose pari al doppio di quella precedentemente somministrata una volta ogni due settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' superiore a 2 g/dl in quattro settimane, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%, a seconda della velocita' dell'aumento. Se il valore di emoglobina e' superiore a 12 g/dl, si dovra' considerare una riduzione delladose. Se l'emoglobina continuasse ad aumentare, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%. La dose settimanale iniziale (mcg/settimana) puo' essere calcolata dividendo per 200 la dose settimanale totale di r-HuEPO (UI/settimana). La dose iniziale da somministrare ogni due settimane (mcg per due settimane) puo' essere calcolata dividendo per 200 ladose totale di r-HuEPO somministrata nel corso di un periodo di due s ettimane. Quando si sostituisce r-HuEPO con Aranesp, l'emoglobina deveessere controllata ogni una o due settimane e deve essere utilizzata la stessa via di somministrazione. Pazienti pediatrici con insufficienza renale cronica: non vi sono dati per quanto riguarda il trattamentodi pazienti pediatrici con eta' inferiore ad 1 anno. Fase di correzio ne: per pazienti >= 11 anni di eta', la dose iniziale per somministrazione sottocutanea o endovenosa e' 0,45 mcg/kg di peso corporeo, come iniezione singola una volta alla settimana. In alternativa, ai pazientinon dializzati, puo' essere somministrata una dose iniziale di 0,75 m cg/kg come singola iniezione sottocutanea una volta ogni due settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' inadeguato (meno di 1 g/dl in quattro settimane), la dose deve essere aumentata del 25% circa. Gli incrementi di dose non devono essere effettuati piu' di una volta ogni 4 settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' superiore a 2 g/dl in quattro settimane, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%, a seconda della velocita' dell'aumento. Se il valore di emoglobina e' superiore a 12 g/dl, si dovra' considerare una riduzione della dose. Se l'emoglobina continuasse ad aumentare, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%. Fase di mantenimento. Per pazienti >= 11 anni di eta', durante la fase dimantenimento, e' possibile continuare la somministrazione come iniezi one singola una volta alla settimana o una volta ogni due settimane. Ipazienti sottoposti a dialisi che passano da una somministrazione una volta alla settimana ad una somministrazione ogni due settimane devon o ricevere inizialmente una dose equivalente al doppio della dose settimanale precedente. Per i pazienti pediatrici con eta' compresa tra 1 e 18 anni, gli studi clinici in pazienti pediatrici hanno dimostrato che i pazienti che ricevevano r-HuEPO, due o tre volte alla settimana possono passare a una mono somministrazione settimanale, ed i pazienti che ricevevano r-HuEPO una volta alla settimana possono passare ad unasomministrazione ogni due settimane. La dose settimanale pediatrica i niziale (mcg/settimana) puo' essere calcolata dividendo per 240 la dose settimanale totale di r-HuEPO (UI/settimana). La dose iniziale ogni due settimane (mcg/ogni due settimane) puo' essere calcolata dividendoper 240 la dose cumulativa totale di r-HuEPO somministrata nell'arco di due settimane. Se l'aumento dell'emoglobina e' superiore a 2 g/dl in quattro settimane, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%, a seconda della velocita' dell'aumento. Se il valore di emoglobina e' superiore a 12 g/dl, si dovra' considerare una riduzione della dose. Se il valore di emoglobina continuasse ad aumentare, si dovra' ridurre la dose di circa il 25%. Trattamento dell'anemia sintomatica indotta da chemioterapia in pazienti affetti da tumore: deve essere somministrato pervia sottocutanea a pazienti anemici al fine di aumentare il valore di emoglobina a non piu' di 12 g/dl. La dose iniziale raccomandata e' 50 0 mcg (6,75 mcg/kg), da somministrarsi una volta ogni tre settimane oppure di 2,25 mcg/kg di peso corporeo una volta alla settimana. La terapia deve essere interrotta approssimativamente 4 settimane dopo il termine del ciclo di chemioterapia. I pazienti devono essere monitorati strettamente, riducendo la dose di circa il 25-50% nel caso l'emoglobina superasse i 12 g/dl. Qualora i livelli di emoglobina superassero i 13 g/dl, si dovra' interrompere temporaneamente il trattamento. La terapia dovra' essere ricominciata a una dose di circa il 25% inferiore alla dose precedente, dopo che il livello di emoglobina e' sceso ad un valore pari o inferiore a 12 g/dl. Modo di somministrazione: in una penna preriempita e' solo per la somministrazione per via sottocutanea. Alternare i siti di iniezione e iniettare lentamente per ridurre al minimo il fastidio nel sito di iniezione.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2-8 gradi C). Non congelare. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per uso ambulatoriale, Aranesp puo' essere mantenuto a temperaturaambiente (fino a 25 gradi C) per una sola volta e per un periodo mass imo di sette giorni. Una volta che la penna e' stata tolta dal frigorifero ed ha raggiunto la temperatura ambiente (fino a 25 gradi C) deve essere usata entro 7 giorni oppure smaltita.

Avvertenze

La pressione arteriosa deve essere monitorata in tutti i pazienti, in particolare durante l'inizio della terapia. Se la pressione arteriosa fosse difficile da controllare adottando le misure appropriate, l'emoglobina puo' essere ridotta diminuendo o sospendendo la somministrazione. Casi di ipertensione grave, che includono crisi ipertensive, encefalopatia ipertensiva, e crisi convulsive, sono stati osservati in pazienti con IRC trattati. Per garantire un'eritropoiesi efficace, le riserve di ferro devono essere controllate in tutti i pazienti prima e durante la terapia e potrebbe rendersi necessaria una terapia integrativa con ferro. L'assenza di risposta alla terapia deve indurre a ricercarei fattori causali. Carenze di ferro, di acido folico o vitamina B12 r iducono l'efficacia degli ESA e devono quindi essere corrette. Infezioni intercorrenti, episodi infiammatori o traumatici, perdite ematiche occulte, emolisi, gravi intossicazioni da alluminio, malattie ematologiche di base o fibrosi del midollo osseo possono compromettere la risposta eritropoietica. Una conta reticolocitaria deve essere consideratacome parte della valutazione. Se le cause tipiche di mancata risposta sono state escluse e il paziente presenta reticolocitopenia, si deve valutare l'opportunita' di effettuare un esame del midollo osseo. Se il midollo osseo e' compatibile con una diagnosi di PRCA, deve essere effettuata la ricerca di anticorpi anti eritropoietina. E' stata riportata aplasia pura della serie rossa causata da anticorpi neutralizzantianti eritropoietina in associazione alla terapia con ESA. Questo dato e' stato segnalato prevalentemente in pazienti con insufficienza rena le cronica (IRC) trattati per via sottocutanea. E' stato dimostrato che tali anticorpi presentano reattivita' crociata con tutte le proteineeritropoietiche, e i pazienti con sospetta o confermata presenza di a nticorpi neutralizzanti anti eritropoietina non devono essere avviati al trattamento. Un decremento paradosso dell'emoglobina e l'insorgenzadi un'anemia grave associata ad una bassa conta dei reticolociti deve indurre ad una immediata interruzione del trattamento con epoetina ed all'esecuzione del test di ricerca degli anticorpi anti-eritropoietin e. Sono stati riportati casi in pazienti con epatite C trattati con interferone e ribavirina, quando le epoetine erano utilizzate in concomitanza. Le epoetine non sono approvate nella gestione dell'anemia associata ad epatite C. Una malattia epatica in fase attivaera criterio di esclusione in tutti gli studi, pertanto nessun dato e' disponibile in pazienti con funzionalita' epatica compromessa. Poiche' si pensa che il fegato sia la principale via di eliminazione di darbepoetina alfa e di r-HuEPO, deve essere usato con cautela in pazienti con malattie epatiche. Deve essere usato con cautela nei pazienti con anemia falciforme. Questo puo' essere associato a complicanze cardiocircolatorie che pongono il soggetto in immediato pericolo di vita. Il cappuccio dell'ago della penna preriempita contiene gomma naturale secca che potrebbe causare reazioni allergiche. Nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica, l'emoglobina deve essere mantenuta a un livello che non superi il limite superiore della concentrazione di emoglobina target raccomandata. Deve essere utilizzato con cautela in pazienti affetti da epilessia. Sono stati riportati episodi convulsivi in pazienti che ricevevano il farmaco. Pazienti con insufficienza renale cronica: nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica, l'emoglobina deve esseremantenuta ad un livello che non superi il limite superiore della conc entrazione di emoglobina target raccomandata. Si consiglia una terapiaintegrativa con ferro in tutti i pazienti con valori di ferritina sie rica inferiori a 100 mcg/l o di saturazione della transferrina inferiori al 20%. I livelli sierici di potassio devono essere controllati regolarmente durante la terapia. In alcuni pazienti che ricevevano il farmaco sono stati riportati aumenti della potassiemia, sebbene non ne sia stata accertata la correlazione al trattamento. Qualora venga riscontrata una potassiemia elevata o in aumento, deve essere considerata l'opportunita' di interrompere la somministrazione fino alla correzione di tale livello. Pazienti affetti da tumore: effetto sulla progressione tumorale. Le epoetine sono fattori di crescita che stimolano primariamente la produzione di globuli rossi. I recettori dell'eritropoietinapossono esprimersi sulla superficie di diverse cellule tumorali. Come per tutti i fattori di crescita, c'e' il timore che le epoetine possa no stimolare la crescita di tumori. Riduzione della sopravvivenza globale ed incremento delle morti attribuite alla progressione della malattia a 4 mesi in pazienti affetti da carcinoma mammario metastatico trattati con chemioterapia, nel caso in cui siano somministrati per il raggiungimento di un valore target di emoglobina di 12-14 g/dl (7,5-8,7 mmol/l). Aumento del rischio di morte in caso di posologia finalizzataal raggiungimento di un valore di emoglobina di 12 g/dl (7,5 mmol/l) in pazienti affetti da neoplasie maligne attive non trattati con chemioterapia, ne' con radioterapia. L'utilizzo di ESA non e' indicato in questa popolazione di pazienti. Sulla base di quanto riportato sopra, in alcune condizioni cliniche la trasfusione di sangue deve essere il trattamento preferito per la gestione dell'anemia nei pazienti affetti da neoplasia. La decisione di somministrare eritropoietine ricombinanti deve essere basata sulla valutazione del rapporto beneficio-rischio con il coinvolgimento del singolo paziente e deve prendere in considerazione lo specifico contesto clinico. I fattori che devono essere considerati in questa valutazione devono includere il tipo di tumore e il relativo stadio, il grado di anemia, l'aspettativa di vita, l'ambientenel quale il paziente e' trattato e le preferenze del paziente stesso . In pazienti affetti da tumori solidi o neoplasie linfoproliferative,se il valore dell'emoglobina supera i 12 g/dl (7,5 mmol/l), l'aggiust amento della dose deve essere rigorosamente rispettato, al fine di minimizzare il rischio di eventi tromboembolici. La conta piastrinica e il livello di emoglobina devono essere controllati a intervalli regolari.

Interazioni

I risultati clinici ottenuti fino ad oggi non indicano alcuna interazione di darbepoetina alfa con altre sostanze. Peraltro, esiste la possibilita' di un'interazione con farmaci che si legano in misura rilevante ai globuli rossi, come ciclosporina e tacrolimus. Se viene somministrato in concomitanza con uno di questi farmaci, i livelli ematici di questi ultimi devono essere monitorati e la loro dose adattata in base all'incremento di emoglobina.

Effetti indesiderati

Generali. Sono stati segnalati casi di reazioni allergiche gravi che includevano reazioni anafilattiche, angioedema, broncospasmo allergico,rash cutaneo e orticaria associati a darbepoetina alfa. Esperienza da studi clinici. Pazienti con insufficienza renale cronica: i dati pres entati da studi clinici controllati comprendevano 1357 pazienti, 766 trattati con il farmaco e 591 pazienti trattati con r-HuEPO. Nel gruppoAranesp, l'83% dei pazienti ricevevano una terapia dialitica ed il 17 % non erano in dialisi. Negli studi in cui il farmaco veniva somministrato per via sottocutanea il dolore nel sito di iniezione e' stato considerato attribuibile al trattamento. Cio' e' stato riscontrato piu' di frequente che con r-HuEPO. Il fastidio a livello del sito di iniezione era generalmente lieve e transitorio e si verificava prevalentemente dopo la prima iniezione. L'incidenza degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento negli studi clinici controllati e' laseguente. Patologie cardiache. Molto comune (>= 1/10): ipertensione. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>= 1/100, < 1/10): eruzioni cutanee/eritema. Patologie vascolari. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): eventi tromboembolici. Patologie del sistema nervoso.Comune (>= 1/100, < 1/10): ictus. Patologie sistemiche e condizioni r elative alla sede di somministrazione. Comune (>= 1/100, < 1/10): dolore a livello del sito di iniezione. Pazienti affetti da tumore. Le reazioni avverse sono state determinate sulla base di dati raccolti da sette studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, su un totale di 2.112 pazienti (1.200 Aranesp, 912 placebo). Negli studi clinici erano stati arruolati pazienti con tumori solidi (ad esempio tumore del polmone, della mammella, del colon e dell'ovaio) e neoplasie linfoidi (ad esempio linfoma, mieloma multiplo). L'incidenza degli effetti indesiderati considerati correlati al trattamento negli studi clinici controllati e' la seguente. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>= 1/100, < 1/10): eruzioni cutanee/eritema. Patologie vascolari. Comune (>= 1/100, < 1/10): eventi tromboembolici, incluse embolie polmonari. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Molto comune (>= 1/10): edema; Comune (>= 1 /100, < 1/10): dolore a livello del sito di iniezione. Esperienza post-marketing. Le seguenti reazioni avverse sono state identificate nel corso dell'utilizzo post-marketing: - Aplasia pura della serie rossa. In casi isolati, e' stata riportata aplasia pura della serie rossa (PRCA) da anticorpi neutralizzanti anti-eritropoietina associata alla terapia, prevalentemente segnalati in pazienti con IRC trattati per via sottocutanea. Nel caso venga fatta diagnosi di PRCA, la terapia deve essere interrotta ed i pazienti non devono essere avviati al trattamento con un'altra proteina eritropoietica ricombinante. Reazioni allergiche, incluse reazioni anafilattiche, angioedema, eruzioni cutanee ed orticaria. La frequenza non e' nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Episodi convulsivi. La frequenza non e' nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Ipertensione.La frequenza non e' nota (non puo' essere definita sulla base dei dat i disponibili).

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati clinici sull'esposizione in gravidanza. Gli studi su animali non hanno evidenziato effetti nocivi diretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrionale/fetale, il parto o lo sviluppo post-natale. Deve essere usata cautela nella prescrizione a donne in gravidanza. Poiche' non ci sono dati clinici su donne che allattano, non deveessere somministrato a donne che stanno allattando. Quando la terapia e' assolutamente indicata, l'allattamento deve essere interrotto.