Anzatax - Inf 30mg 5ml 6mg/Ml
Dettagli:
Nome:Anzatax - Inf 30mg 5ml 6mg/MlCodice Ministeriale:036303016
Principio attivo:Paclitaxel
Codice ATC:L01CD01
Fascia:H
Prezzo:125.46
Produttore:Hospira Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi
Formulazioni
Anzatax - Inf 30mg 5ml 6mg/Ml
Anzatax - Inf 100mg 16,7ml6mg/Ml
Anzatax - Inf 150mg 25ml 6mg/Ml
Anzatax - Inf 300mg 50ml 6mg/Ml
Categoria farmacoterapeutica
Antineoplastico, alcaloide derivato da piante ed altri prodotti naturali, Taxani.
Indicazioni
Carcinoma ovarico: nella chemioterapia di prima linea e'indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma dell'ovaio in stadio avanzato o con carcinoma residuo (>1 cm) dopo laparatomia iniziale, in combinazione con cisplatino. Nella chemioterapia di seconda linea e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato dell'ovaio quando la terapia standard, contenente derivati del platino, non sia risultata efficace. Carcinoma della mammella: nella terapia adiuvante, e' indicato nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella con linfonodi positivi dopo terapia con antraciclina e ciclofosfamide (AC). Il trattamento adiuvante deve essere considerato come una alternativa alla continuazione della terapia con AC. E' indicato per il trattamento iniziale del carcinoma localmente avanzato o metastatico della mammella in combinazione sia con una antraciclina nelle pazienti per cui e' adatta la terapia con l'antraciclina sia con trastuzumab nelle pazienti con iperespressione di HER-2 di livello 3 + all'esame immunoistochimico, e per le quali non sia possibile il trattamento con un'antraciclina. In monoterapia, e' indicato per il trattamento del carcinoma metastatizzato della mammella quando la terapia standard, contenente derivati antraciclinici, non sia ritenuta possibile o non sia risultata efficace. Carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: in combinazione con cisplatino, e' indicato per il trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in pazienti che non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico radicale e/o a terapia radiante. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: e' indicato per il trattamento di pazienti con sarcoma di Kaposi (KS) correlato all'AIDS avanzato che hanno fallito una terapia precedente con antraciclina liposomiale.
Controindicazioni / effetti secondari
E' controindicato in pazienti con grave ipersensibilita' al paclitaxel o ad uno qualsiasi degli eccipienti, in particolare all'olio di ricino poliossietilato. Non deve essere usato in pazienti con una conta iniziale di neutrofili < 1.500/mm3 (< 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). Nel sarcoma di Kaposi, e' anche controindicato nei pazienti con infezioni concomitanti, gravi ed incontrollate. Ha dimostrato di essere embriotossico e fetotossico nei conigli, e di ridurre la fertilita' nei ratti. Non ci sono informazioni sull'uso del prodotto in donnne gravide. Similarmente ad altri agenti citotossici, puo' causare danni al feto, ed e' pertanto controindicato in gravidanza. E' opportuno raccomandare alle pazienti di non intraprendere una gravidanza durante la terapia. Non e' noto se sia escreto nel latte materno. E' controindicato durante l'allattamento. Si consiglia di interrompere l'allattamento durante la terapia.
Posologia
Prima della somministrazione, tutti i pazienti devono essere premedicati con corticosteroidi, antistaminici ed H2 antagonisti. Deve essere somministrato mediante un filtro in linea con membrana a micropori aventi diametro <=0,22 mcm. Chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico: sebbene siano in corso di sperimentazione altri regimi posologici, si raccomanda un regime di associazione costituito da Anzatax e cisplatino. In base alla durata dell'infusione sono raccomandate 2 dosi di Anzatax: alla dose di 175 mg/m2, somministrato endovena nell'arco di 3 ore, seguito da cisplatino alla dose di 75 mg/m2, ogni 3 settimane o Anzatax 135 mg/m2, somministrato in infusione di 24 ore, seguito da cisplatino alla dose di 75 mg/m2, con un intervallo di 3 settimane tra una somministrazione di tale associazione e la successiva. Chemioterapia di seconda linea del carcinoma ovarico: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra una somministrazione e la successiva. Chemioterapia adiuvante nel carcinoma della mammella: la dose raccomandata e' 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, ogni 3 settimane per quattro cicli, dopo terapia AC. Chemioterapia di prima linea del carcinoma della mammella: quando usato in combinazione con doxorubicina (50 mg/m2), deve essere somministrato 24 ore dopo la doxorubicina. La dose raccomandata e' di 220 mg/m2 somministrata endovena nell'arco di tre ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Quando usato in combinazione con trastuzumab, la dose raccomandata e' 175 mg/m2, somministrata endovena nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. L'infusione puo' essere iniziata il giorno successivo alla prima dose di trastuzumab o immediatamente dopo le successive, nel caso sia stata ben tollerata la precedente dose di trastuzumab. Chemioterapia di seconda linea del carcinoma della mammella: la dose raccomandata e' 175mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, con un intervallo di 3 settimane tra i cicli. Trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato: la dose raccomandata e' di 175 mg/m2, somministrata nell'arco di 3 ore, seguita dalla somministrazione di cisplatino alla dose di 80 mg/m2, con un intervallo di 3 settimane tra un ciclo terapeutico ed il successivo. Trattamento del Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: la dose raccomandata e' 100 mg/m2, somministrato per infusione endovenosa di 3 ore ogni 2 settimane. Successive dosi devono essere somministrate tenendo in considerazione la tollerabilita' individuale al farmaco. E' opportuno non somministrare nuovamente il prodottO fin quando la conta dei neutrofili non raggiunga o superi il valore di 1.500/mm3 (>= 1.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi) e quella piastrinica il valore di 100.000/mm3 (>= 75.000/mm3 per pazienti con sarcoma di Kaposi). In caso di grave neutropenia (neutrofili inferiori a 500/mm3 per 7 o piu' giorni) o di grave neuropatia periferica, la dose, nei successivi cicli di terapia, deve essere ridotta del 20% (25% per pazienti con sarcoma di Kaposi). Pazienti con disfunzione epatica: non sono disponibili dati adeguati per raccomandare aggiustamenti posologici in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata. Pazienti con disfunzione epatica grave non devono essere trattati con paclittaxel.
Interazioni
La clearance di paclitaxel non e' influenzata dal pretrattamento con cimetidina. Si raccomanda la somministrazione prima del cisplatino nella chemioterapia di prima linea del carcinoma ovarico, poiche', in tal caso il profilo di tollerabilita' del prodotto e' sovrapponibile a quello tipico dell'uso in monoterapia. Quando e' stato somministrato dopocisplatino, e' stata osservata, nei pazienti trattati, una mielodepressione piu' spiccata della norma ed una diminuzione di circa il 20% della clearance di paclitaxel. Pazienti trattate con Anzatax e cisplatino possono essere a maggiore rischio di danno renale rispetto a quelle trattate con cisplatino in monoterap. nei carcinomi ginecologici. Poiche' l'eliminazione della doxorubicina e dei suoi metabolici attivi puo'essere ridotta quando paclitaxel e doxorubicina sono somministrati in tempi ravvicinati, Anzatax nel trattamento iniziale del carcinoma metastatico della mammella deve essere somministrato 24 ore dopo la doxorubicina. Il metabolismo del prodotto e' catalizzato, in parte, dagli isoenzimi CYP2C8 e CYP3A4 del citocromo P450. Studi clinici hanno dimostrato che il metabolismo del paclitaxel mediato dal CYP2C8 in 6alfa-idrossipaclitaxel e' la principale via metabolica nell'uomo. La contemporanea somministrazione di ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, non ne inibisce l'eliminazione nei pazienti; quindi i due prodotti oossono essere somministrati insieme senza necessita' di aggiustamenti del dosaggio. Ulteriori dati sulle potenziali interazioni farmacologiche tra paclitaxel ed altri substrati/inibitori del CYP3A4 sono limitati. Pertanto, si deve usare cautela nel somministrare paclitaxel in terapia concomitante con medicinali in grado di inibire (es.eritromicina, fluoxetina, gemfibrozil) o indurre (es. rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, efavirenz, nevirapina) sia il CYP2C8 che il CYP3A4. Studi in pazienti affetti da sarcoma di Kaposi, che assumevano numerose terapie concomitanti, suggeriscono che la clearence sistemica era significativamente ridotta in presenza di nelfinavir e ritonavir, ma non con indinavir. Non ci sono informazioni sufficienti sulle interazioni con altri inibitori della proteasi. Conseguentemente, deve essere somministrato con cautela in pazienti che ricevono inibitori delle proteasi come terapia concomitante.
Effetti indesiderati
Frequenza e gravita' degli eventi avversi sono simili nei pz che ricevono paclitaxel per il tratt. del carcinoma ovarico, della mammella o del polmone non a piccole cellule. Nessuna delle tossicita' osservate e'stata chiaramente influenz.dall'eta'. Piu'frequente e significativo effetto indesid. e'stato la mielodepressione. Neutropenia grave (neutrofili<500/mm3) non assoc.a ep.febbrili, si e'presentata nel 28% dei pz. Solo l'1% ha mostrato grave neutropenia per 7gg o piu'. Trombocitopenia e'stata riportata nell'11%. Il 3% ha presentato un nadir della conta piastr.<50.000/mm3 almeno 1 volta. Anemia si e'osservata nel 64%, ma si e'ritenuta grave (Hb<5mmol/l) solo nel 6%. La frequenza e gravita'dell'anemia sono state correlate ai valori basali dell'Hb. Se somministrato in associaz.con cisplatino,la neurotossicita', principalmente neuropatia perif., e'apparsa piu'frequente e grave alla ds di 175 mg/m2 infusi in 3h rispetto all'infus.in 24h di 135 mg/m2. Nei pz con carcinoma polm.non a piccole cellule e nelle pz con carc.ovarico trattati con paclitaxel in infus.di 3h seguito da cisplatino,c'e' un incremento evidente nell'incidenza di grave neurotossicita'.Neuropatia perif.puo'manifestarsi dopo il primo ciclo di terap.e puo'peggiorare aumentando l'esposiz.a paclitaxel, richiedendone talvolta l'interruz. I sintomi sensoriali sono generalmente migliorati o risolti diversi mesi dopo l'interruz. Neuropatie preesistenti, causate da prec.terapie,non costituiscono controindicaz. Artralgia o mialgia si sono manifestate nel 60% dei pz, gravi nel 13% dei casi. Significativa reaz.di ipersensibilita'con eventuale esito fatale (v.ipotensione che richieda tratt.,angioedema, sindromi da stress respirat.o tali da richiedere terap.con broncodilatatori, o orticaria gen.) si e'manifestata in 2 pz (<1%). Reazioni minori di ipersensibilita' ( >arrossamenti ed eruzioni cut.), tali da non richiedere specif.intervento o interruz., si sono manifestate nel 34% dei casi. Reaz.nel sito di infus. possono portare ad edema localizzato,dolore,eritema ed indurimento; la fuoriuscita dal vaso puo'causare cellulite; riportate formaz.di escara e/o esfoliazione cutanea, a volte correlate alla stessa fuoriuscita. Inoltre, si puo' verificare una depigmentazione cutanea; raramente riportata la ricomparsa di reaz.cut.nel sito di un prec.stravaso, a seguito di somministraz. in un sito differente. Non e'noto un tratt.specif.per le reazioni dovute a stravaso. Pz con carc.della mammella che hanno ricevuto paclitaxel nella terap.adiuvante dopo tratt.AC, hanno manifestato >tossicita' neurosensoriale, reaz.di ipersensibilita',artralgia/mialgia,anemia,infezione,febbre,nausea/vomito e diarrea, rispetto alle pz trattate solo con AC. TRATTAMENTO IN COMBINAZIONE: somministr.in schema di infus.in 3h per il tratt. di prima linea del carc.ovarico, neurotossicita',artralgia/mialgia e ipersensibilita'sono state riscontrate piu'frequent.e con caratt.di >gravita' nelle pz trattate con paclitaxel seguito da cisplatino rispetto a quelle trattate con ciclofosfamide seguita da cisplatino. La mielodepressione e'apparsa meno frequente e grave con paclitaxel infus.in 3h seguito da cisplatino rispetto al tratt.con ciclofosfamide seguit a da cisplatino. Quando paclitaxel (220mg/m2) e'stato somministr.in infus.di 3 h, 24h dopo la doxorubicina (50mg/m2) nella chemioterap.di prima linea del carc.metastatico della mammella, sono stati riportati con >frequenza e gravita': neutropenia,anemia,neuropatia perif.,artralgia/mialgia,astenia,febbre e diarrea, rispetto a terapia standard FAC Durante il tratt.con paclitaxel (220mg/m2)/doxorubicina (50 mg/m2), nausea e vomito sono stati riportati con <frequenza e gravita'rispetto alla terap.standard FAC ed a cio'puo'aver contribuito l'uso di corticosteroidi. Quando somministr.in infus.di 3h in combinaz.con trastuzumab per il tratt.di prima linea di pz con carc.metastatico della mammella, i seguenti eventi sono stati riportati con piu' frequenza che non con paclitaxel in monoterap.: insuff.cardiaca,infezioni,brividi,febbre,tosse,eruzioni cut.,artralgia,tachicardia,diarrea,ipertonia,epistassi,acne,herpes simplex,lesione accid.,insonnia,rinite,sinusite e reaz.nel sito d'iniezione. Le differenze di frequenza possono essere dovute ad inccremento del n. e durata dei tratt. con la combinaz.paclitaxel/trastuzumab. Quando doxorubicina e'stata somministrata in combinaz.nel carc.metastatico della mammella, si sono osservate anormalita'nella contrazione cardiaca. Si e'osservata insuff.cardiaca congestizia. La somministraz. in combinaz.trastuzumab/paclitaxel in pz trattate in prec.con antracicline ha provocato un aumento della frequenza e gravita' della disfunz.cardiaca rispetto a pz trattate solo con paclitaxel e, raramente, morte. Le pz,tranne che in questi rari casi,hanno risposto ad appropriato tratt.medico. E'stata riportata polmonite da radiazioni in pz sottoposti a contemporanea radioterapia. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: eccetto per gli effetti indesid.ematologici ed ematici, frequenza e gravita' degli stessi sono general.simili sia per i pz trattati per il KS che per quelli trattati con paclitaxel in monoterap.per altri tumori solidi. Alteraz.del sangue e sistema linfatico: la mielosoppressione e'stata la tossicita' dose-limitante piu'importante. La neutropenia e'la piu'importante tossicita'ematologica. Durante il primo ciclo di tratt. neutropenia grave si e'presentata nel 20% dei pz. Durante tutto il tratt., si e'osservata neutropenia grave nel 39% dei casi. La durata della stessa e'stata maggiore di 7gg nel 41% ed e'durata 30-35gg nell'8% dei pz e, in tutti quelli seguiti, si e'risolta entro 35gg. L'incidenza di neutropenia di 4 grado che durava 7gg e piu' e' stata del 22%. Febbre neutropenica correlata al paclitaxel e' stata riportata nel 14% dei pz e nell'1,3% dei cicli di trattamento. Ci sono stati 3 episodi settici (2,8%) durante la somministraz. di paclitaxel, correlati al farmaco, che sono risultati fatali. Trombocitopenia e' stata osservata nel 50% dei pz ed e' stata grave nel 9% dei casi. Solo nel 14% si e' verificata una diminuiz. della conta piastrinica, almeno una volta durante il tratt. Episodi di sanguinamento correlati al paclitaxel sono stati riportati in meno del 3% dei pz, ma gli episodi emorragici sono stati localizzati. Anemia (Hb<11 g/dL) e' stata osservata nel 61% dei casi ed e' stata grave (Hb<8 g/dL) nel 10%. La trasfusione di globuli rossi e' stata necessaria nel 21% dei pz. Disordini epato-biliari: tra i pz (>50% in tratt. con inibitori delle proteasi) con normale funzione epatica al basale, si e' registrato nel 28%, 43% e 44% un aumento rispettivamente della bilirubina, fosfatasi alcalina e AST (SGOT).Per ciascuno di questi parametri, gli incrementi sono stati gravi nell' 1% dei casi.