Ammonaps - Fl 250cpr 500mg

Dettagli:
Nome:Ammonaps - Fl 250cpr 500mg
Codice Ministeriale:034701019
Principio attivo:Sodio Fenilbutirrato
Codice ATC:A16AX03
Fascia:A
Prezzo:1038.91
Produttore:Swedish Orphan Biovitr.Int.Ab
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

AMMONAPS 500 MG COMPRESSE

Formulazioni

Ammonaps - Fl 250cpr 500mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci dell'apparato gastrointestinale e del metabolismo.

Principi attivi

Fenilbutirrato sodico.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina; magnesio stearato; silice colloidale anidra.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato come terapia adiuvante nel trattamento di lunga durata dei disturbi del ciclo dell'urea, compresa la carenza dellasintetasi carbamilfosfatica, della transcarbamilasi dell'ornitina o d ella sintetasi arginino-succinica; indicato per tutti i pazienti con comparsa neonatale (mancanza totale di enzimi, che si manifesta nei primi 28 giorni di vita); indicato anche in pazienti con manifestazione tardiva della malattia (carenza enzimatica parziale, che si presenta dopo il primo mese di vita) e che hanno una storia di encefalopatia iperammonemica.

Controindicazioni / effetti secondari

Gravidanza; allattamento; ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Il trattamento a base di medicinale deve essere seguito sotto il controllo di un medico esperto nella cura di disturbi del ciclo dell'urea. L'uso delle compresse e' indicato per adulti e bambini che sono in grado di inghiottirle. Il medicinale e' disponibile anche in forma di granulato, per l'uso nei neonati, bambini che non sono in grado di inghiottire le compresse o in pazienti con disfagia. La dose giornaliera deve essere adeguata individualmente in base al grado di tolleranza alle proteine del paziente e all'assunzione proteica giornaliera nella dieta, necessaria per facilitare la crescita e lo sviluppo. Nella pratica clinica la dose usuale totale giornaliera di fenilbutirrato sodico e' di: 450-600 mg/kg/giorno in bambini di peso inferiore ai 20 kg; 9,9-13,0 g/m^2 al giorno in bambini di peso superiore ai 20 kg, adolescenti e adulti. La sicurezza e l'efficacia di dosi che superano i 20 g al giorno (40 compresse) non sono ancora state stabilite. Monitoraggio terapeutico: i livelli plasmatici di ammoniaca, arginina, amminoacidi essenziali (in special modo aminoacidi a catena ramificata), carnitina e proteine sieriche devono essere mantenuti entro i limiti normali. La glutamina plasmatica deve essere mantenuta a livelli inferiori a 1000 mcmol/l. Trattamento nutritivo: il prodotto deve essere associato ad unadieta a restrizione proteica e, in alcuni casi, con l'integrazione di aminoacidi essenziali e carnitina. Ai pazienti a cui e' stata diagnos ticata una forma a insorgenza neonatale di carenza di sintetasi carbamilfosfatica o di transcarbamilasi dell'ornitina deve essere somministrata citrullina o arginina ad una dose di 0,17 g/kg/giorno o di 3,8 g/m^2/giorno. Ai pazienti a cui e' stato diagnosticato un deficit di sintetasi arginino-succinica si consiglia di somministrare arginina a una dose di 0,4-0,7 g/kg/giorno o di 8,8-15,4 g/m^2/giorno. Qualora sia indicata una supplementazione calorica, si raccomanda un prodotto non proteico. La dose totale giornaliera deve essere suddivisa in parti uguali e presa ad ogni pasto (ad esempio, tre volte al giorno). Le compresse vanno assunte con un'abbondante quantita' di acqua.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Le compresse non devono essere usate in pazienti con disfagia, a causadel potenziale rischio di ulcerazione esofagea nel caso in cui le com presse non arrivino immediatamente allo stomaco. Ogni compressa contiene 62 mg (2,7 mmol) di sodio, corrispondenti a 2,5 g (108 mmol) di sodio per 20 g di fenilbutirrato sodico, che rappresenta la dose massima giornaliera. Il farmaco deve quindi essere usato con cautela nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia o grave insufficienza renale, come pure in condizioni cliniche in cui si riscontri ritenzione di sodio con edema. Poiche' il metabolismo e l'escrezione del fenilbutirrato sodico interessano il fegato e i reni, il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica o renale. I livelli sierici di potassio devono essere monitorati durante la terapia, dal momento che l'escrezione renale di fenilacetilglutamina puo' indurre la perdita di potassio per via urinaria. Anche in corso di terapia, l'encefalopatia acuta da iperammoniemia puo' presentarsi in diversi pazienti. Il medicinale non e' raccomandato per il trattamento dell'iperammoniemia acuta, che e' un'emergenza medica. Per i bambini che non sono in grado di deglutire le compresse, si consiglia di utilizzare il farmaco granulato.

Interazioni

La somministrazione concomitante di probenecid puo' influenzare l'escrezione renale del prodotto di coniugazione del fenilbutirrato sodico. Da alcune pubblicazioni e' emerso che aloperidolo e valproato indurrebbero iperammoniemia. I corticosteroidi possono causare la dissociazione delle proteine dell'organismo e quindi aumentare i livelli di ammoniaca nel plasma. Si consiglia di controllare piu' frequentemente i livelli di ammoniaca nel plasma quando si devono usare questi farmaci.

Effetti indesiderati

Nelle sperimentazioni cliniche con il farmaco, il 56% dei pazienti ha avuto almeno un evento avverso e il 78% di questi eventi avversi e' stato considerato non correlato al medicinale. Le reazioni avverse hannointeressato principalmente l'apparato riproduttivo e gastrointestinal e. Queste reazioni avverse sono elencate nella tabella sottostante, per classificazione sistemica-organica e per frequenza. La frequenza e' definita in questo modo: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), rara (>=1/10.000, <1/1.000), molto rara (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, trombocitopenia, leucopenia, leucocitosi, trombocitosi; non comune: anemia aplastica, ecchimosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: acidosi metabolica, alcalosi, diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, irritabilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: sincope, mal di testa. Patologie cardiache. Comune: edema; non comune: aritmia. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, vomito, nausea, stipsi, disgeusia; non comune: pancreatite, ulcera peptica, emorragia rettale, gastrite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, odore anomalo della cute. Patologie renali e urinarie. Comune: acidosi tubolare renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: amenorrea, mestruazioni irregolari. Esami diagnostici. Comune: diminuzione nel sangue del potassio, dell'albumina, delle proteine totali e del fosfato. Aumento nel sangue della fosfatasi alcalina, delle transaminasi, della bilirubina, dell'acido urico, del cloruro, del fosfato e del sodio. Aumento ponderale. Un probabile caso di reazione tossica al farmaco (450 mg/kg/giorno) e' stato segnalato in una paziente anoressica di 18 anni, che aveva sviluppato un'encefalopatia metabolica associata ad acidosi lattica, grave ipokaliemia, pancitopenia, neuropatia periferica e pancreatite. La paziente si e' ripresa dopo la riduzione della dose, eccetto per episodi ricorrenti di pancreatite chehanno indotto infine alla sospensione del trattamento. Le segnalazion i delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

La sicurezza d'uso di questo medicinale in donne in gravidanza non e' stata stabilita. Studi su animali da laboratorio hanno rivelato fenomeni di tossicita' riproduttiva, vale a dire effetti sullo sviluppo dell'embrione o del feto. L'esposizione prenatale di neonati di ratto al fenilacetato (il metabolita attivo del fenilbutirrato) ha causato lesioni nelle cellule cortico-piramidali; le spine dendritiche erano piu' lunghe e sottili del normale e meno numerose. La significativita' di questi dati per le donne in gravidanza non e' nota, pertanto l'uso del farmaco durante la gravidanza e' controindicato. Le donne in eta' fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci. In seguito alla somministrazione per via sottocutanea di elevate dosi di fenilacetato (190-474 mg/kg) a neonati di ratto, si sono osservate una diminuita proliferazione e una maggiore perdita di neuroni, nonche' una riduzione della mielina del SNC. La maturazione delle sinapsi cerebrali e' stata ritardata ed e' stato ridotto il numero delle terminazioni nervose cerebrali funzionanti, ostacolando in tal modo lo sviluppo cerebrale. None' ancora stato stabilito se il fenilacetato venga escreto nel latte umano, per cui l'uso del medicinale e' controindicato durante l'allattamento.