Amikacina Teva - Im Ev 5f 500mg

Dettagli:
Nome:Amikacina Teva - Im Ev 5f 500mg
Codice Ministeriale:033586037
Principio attivo:Amikacina Solfato
Codice ATC:J01GB06
Fascia:H
Prezzo:39.19
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:A temperatura ambiente
Scadenza:24 mesi

Denominazione

AMIKACINA TEVA SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Amikacina Teva - Im Ev 1f 1g 4ml
Amikacina Teva - Im Ev 5f 500mg

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici aminoglicosidi.

Principi attivi

0,5 g/2 ml. Una fiala contiene: amikacina solfato 667,5 mg (pari ad amikacina 500 mg). 1 g/4 ml. Una fiala contiene: amikacina solfato 1,335g (pari ad amikacina base 1 g).

Eccipienti

Sodio citrato, sodio metabisolfito, acido solforico al 35%, acqua p.p.i.

Indicazioni

Si devono tenere in considerazione le linee guida ufficiali relative all'uso appropriato dei farmaci antibatterici. Trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all'antibiotico compresi ceppi di pseudomonas e stafilococchi resistenti ad altri antibiotici. In particolare l'amikacina risulta indicata nelleseguenti forme: batteriemie e setticemie (inclusa la sepsi neonatale) ; infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie; infezioni dell'apparato respiratorio, dell'apparato osteo-articolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo e sottocutaneo; infezioni endo-addominali (compresa la peritonite); ustioni ed infezioni post-operatorie.

Controindicazioni / effetti secondari

Pazienti con allergia nota all'amikacina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Una storia di ipersensibilita' o di gravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi puo' controindicare l'uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della sensibilita' crociata del paziente verso questa classedi farmaci.

Posologia

Adulti e bambini al di sopra dei 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa consigliata per gli adulti e gli adolescenti con funzione renale normale (clearance della creatinina >= 50 ml/min.) e' di 15 mg/kg/die e puo' essere somministrata come monodose giornaliera o suddivisa in 2 dosi equivalenti, ossia una dose da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dosegiornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nell'endocardite e nei pa zienti neutropenici febbrili, la posologia deve prevedere due dosi al giorno in quanto non sono disponibili dati sufficienti ad avvalorare la monodose giornaliera. Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa (infusione endovenosa lenta)consigliata nei bambini con funzione renale normale e' di 15-20 mg/kg /die e puo' essere somministrata mediante una dose da 15-20 mg/kg una volta al giorno o una dose da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nell'endocardite e nei pazienti neutropenici febbrili, la posologia deve prevedere due dosi al giorno in quanto non sono disponibili dati sufficienti ad avvalorare la monodose giornaliera. Neonati: una dose iniziale di carico di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Prematuri: la dose consigliata nei prematuri e' di 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Non si deve superare la dose totale di 15 g. La durata del trattamento e', in genere, di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro 24-48 ore. Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra. Ad esempio, se il tasso sierico della creatinina e' di 2 mg, la dose consigliabile dovra' essere somministrata dopo 18 ore. Poiche' le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, il tasso sierico della creatinina dovrebbe essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni dovranno essere modificate. Qualora sia ritenuta utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantita' di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno un'ora o anche piu'. Come solvente sono indicate in questo caso la soluzione fisiologica o la soluzione isotonica di glucosio. Raccomandazioni specificheper la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici, la quant ita' di diluenti utilizzata dipendera' dalla quantita' di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente, la soluzione deve essere infusa nell'arco di un periodo di 30-60 minuti. I bambini piccoli devono ricevere un'infusione di 1-2 ore.

Conservazione

Le soluzioni contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo possono essere utilizzate entro 24 ore se conservate in frigorifero o comunque non al di sopra dei 25 gradi C.

Avvertenze

Prestare cautela nei pazienti con preesistente disfunzione renale o preesistenti danni uditivi o vestibolari. I pazienti in trattamento con aminoglicosidi per via parenterale devono essere sotto stretto controllo clinico a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' associate con il loro utilizzo. La sicurezza per un trattamento superiore a 14 giorni non e' stabilita. Neurotossicita', manifestata come ototossicita' di tipo vestibolare e/o uditivo bilaterale, puo' verificarsiin pazienti in trattamento con aminoglicosidi. E' necessario praticar e un audiogramma prima di iniziare la terapia, ripeterlo nel corso deltrattamento. In genere la sordita' inizia nei confronti delle onde ac ustiche ad alta frequenza e puo' essere determinata solo mediante testaudiometrici. Possono comparire anche vertigini che possono essere in dice di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicita' possono includere intorpidimento, formicolio della pelle, spasmo muscolare e convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che li avvisino dello sviluppo di un danno all'VIII paio di nervi cranici, e una sordita' bilaterale irreversibile parziale o totale o vertigine inabilitante possono manifestarsi anche dopo la sospensione del farmaco. L'ototossicita'indotta dagli aminoglicosidi e' generalmente irreversibile. Sospender e la somministrazione del farmaco se insorgono tinnito auricolare o diminuzione dell'udito, oppure se gli audiogrammi successivi registrano una diminuzione della percezione ad alta frequenza. Nei pazienti piu' anziani ed in quelli a cui vengono somministrate dosi superiori ai 15 g di amikacina dovrebbe essere attentamente controllata l'insorgenza di eventuali effetti ototossici. Gli aminoglicosidi sono potenzialmentenefrotossici. La tossicita' renale e' indipendente dal picco di conce ntrazione plasmatica. Considerate le elevate concentrazioni del farmaco nel sistema escretorio urinario, i pazienti debbono essere opportunamente idratati per prevenire irritazione chimica dei tubuli renali. Valutare la funzionalita' renale con i comuni metodi prima di iniziare la terapia e controllarla giornalmente durante il trattamento. All'apparire dei segni di disfunzione renale, ridurre il dosaggio. Se l'azotemia aumenta o se si verifica oliguria progressiva, sospendere il trattamento. I pazienti anziani possono avere una riduzione della funzione renale che puo' non essere visibile mediante i comuni test di laboratorio come l'azotemia o la creatininemia; determinare la clearance della creatinina e monitorare la funzione renale. Specialmente nei pazienti con nota o sospetta compromissione della funzione renale all'inizio del trattamento ed anche nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, controllare attentamente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paiodi nervi cranici. Quando possibile, devono essere monitorate le conce ntrazioni sieriche di amikacina al fine di assicurare livelli adeguatie evitare livelli potenzialmente tossici. L'urina deve essere esamina ta per l'eventuale riduzione del peso specifico, l'aumento dell'escrezione proteica, e per la presenza di cellule o di cilindri. Devono essere misurate periodicamente azotemia, creatinina sierica o la clearancedella creatinina. Se possibile, si devono effettuare una serie di aud iogrammi, in pazienti abbastanza anziani da dover essere esaminati, inparticolare in pazienti ad alto rischio. L'evidenza di ototossicita' o di nefrotossicita' impone la sospensione della terapia o un aggiustamento del dosaggio. Evitare la contemporanea e/o sequenziale somministrazione sistemica, orale o topica, di altri farmaci neurotossici o nefrotossici onde evitare un effetto di somma. L'eta' avanzata e la disidratazione sono altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicita'. L'inattivazione dell'aminoglicoside e' clinicamente significativa solo in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. L'inattivazione puo' continuare nei campioni di liquidi biologici prelevati per l'analisi determinando risultati di analisi degli aminoglicosidi non accurati. Tali campioni devono essere adeguatamente manipolati. Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati segnalati a seguito di iniezione parenterale, instillazione topica e a seguito di somministrazione orale di aminoglicosidi. Si deve tener presentela possibilita' di paralisi respiratoria quando gli aminoglicosidi so no somministrati per qualsiasi via, specialmente in quei pazienti a cui si somministrano anestetici, bloccanti neuromuscolari. Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio sono in grado di neutralizzare la paralisi respiratoria, ma puo' essere necessaria l'assistenzaventilatoria meccanica. Blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati evidenziati in studi su animali trattati con amikacina ad alte dosi. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela in pazienti con disturbi muscolari come miastenia grave o parkinsonismo, per il potenziale effetto curaro-simile sulla giunzione muscolare che puo' aggravare la debolezza muscolare. Reazioni allergiche: le iniezioni diamikacina solfato contengono sodio metabisolfito, un solfito che, in alcuni soggetti sensibili, puo' causare reazioni di tipo allergico, inclusi sintomi anafilattici ed episodi asmatici che mettono in pericolodi vita il paziente o episodi asmatici meno gravi. Nella popolazione generale la prevalenza totale della sensibilita' ai solfiti non e' comune ed e' probabilmente bassa. La sensibilita' ai solfiti e' osservatapiu' frequentemente nei soggetti asmatici rispetto ai non asmatici. G li aminoglicosidi sono rapidamente e totalmente assorbiti se applicatilocalmente, in associazione con procedure chirurgiche con l'eccezione della vescica urinaria. In seguito a irrigazioni sia di piccole che d i grandi aree con una preparazione contenente l'aminoglicoside sono stati segnalati sordita' irreversibile, insufficienza renale, e morte per blocco neuromuscolare. La terapia con amikacina puo' indurre la comparsa di superinfezione da germi resistenti; in tale evenienza occorre adottare un'opportuna terapia. E' stato segnalato infarto della maculatalvolta associato a perdita permanente della vista in seguito a somm inistrazione intravitreale (iniezione nell'occhio) di amikacina. Gli aminoglicosidi vanno utilizzati con cautela nei neonati e nei prematuria causa dell'immaturita' renale di questi pazienti e del conseguente prolungamento dell'emivita sierica di questi farmaci. Eccipienti: sodio metabisolfito. 0,5g/2ml soluzione iniettabile: questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala, cioe' e' praticamente"senza sodio". 1g/4ml soluzione iniettabile: questo medicinale contie ne 1,42 mmol (32,7 mg) di sodio per fiala.

Interazioni

Vi e' il rischio di paralisi respiratoria in pazienti che ricevono amikacina unitamente ad anestetici, bloccanti neuromuscolari, come tubocurarina, succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio oin pazienti che ricevono trasfusioni massive di sangue contenente cit rato come anticoagulante. Deve essere evitato l'uso sia sistemico che topico, concomitante o sequenziale, di agenti ototossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporine, tacrolimus, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina o altri aminoglicosidi, a causa del potenziale effetto di additivo. Un aumento della nefrotossicita' e' stata riportataa seguito della somministrazione parenterale contemporanea di antibio tici aminoglicosidici e cefalosporine. L'uso concomitante di cefalosporine puo' falsare la determinazione dei livelli sierici di creatinina,aumentandola. La somministrazione del farmaco e di diuretici potenti, per es. acido etacrinico, furosemide, sodio meralluride, sodio mercap tomerin e mannitolo (in particolare se il diuretico e' somministrato per via endovenosa) puo' causare sordita' irreversibile. Occorre evitare l'uso concomitante di questi farmaci poiche' questi diuretici gia' di per se' possono causare ototossicita'. Inoltre i diuretici, se somministrati per via endovenosa, possono aumentare la tossicita' degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti. A volte il medicinale puo' essere indicato come terapia concomitante ad altri agenti antibatterici in infezioni miste o superinfezioni; in tali casi non deve essere mescolato insieme ad altri agenti antibattericinelle stesse siringhe o negli stessi flaconi per perfusioni. Puo' ver ificarsi una riduzione dei livelli sierici dell'aminoglicoside, anche quando questo ed un farmaco penicillino-simile sono somministrati in vivo per vie diverse. Vi e' un aumento del rischio di ipocalcemia quando gli aminoglicosidi sono somministrati con bifosfonati. Vi e' un aumento del rischio di nefrotossicita' e probabilmente di ototossicita' quando gli aminoglicosidi sono somministrati con composti contenenti platino. Il componente reattivo sodio metabisolfito, contenuto nella formulazione di amikacina solfato, puo' distruggere la tiamina (vitamina B1) quando somministrata contemporaneamente. L'indometacina potrebbe aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati.

Effetti indesiderati

Tutti gli aminoglicosidi sono potenzialmente ototossici, nefrotossici e possono indurre blocco neuromuscolare. Questa tossicita' si manifesta piu' frequentemente in pazienti con compromissione renale, in quellitrattati con altri farmaci ototossici e nefrotossici e in quelli trat tati per periodi di tempo piu' lunghi o con dosi piu' elevate di quelli raccomandati. L'elenco e' presentato secondo la classificazione per sistemi e organi, termine preferenziale e frequenza MedDRA, usando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Infezioni ed infestazioni. Non comune: superinfezioni o colonizzazione con batteri resistenti o lieviti.Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia, eosinofilia. Di sturbi del sistema immunitario. Non nota: risposte anafilattiche (reazioni anafilattiche, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipomagnesiemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: paralisi; raro: tremore, parestesia, cefalea, disturbo dell'equilibrio. Patologie dell'occhio. Raro: cecita', infarto della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito, ipoacusia, non nota: sordita', sordita' neurosensoriale. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea; raro: prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico,del tessuto connettivo e delle ossa. Raro: artralgia, contrazione mus colare. Patologie renali e urinarie. Non nota. compromissione renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine; raro: oliguria, aumento della creatininemia, albuminuria, azotemia, globuli rossi nelle urine, globuli bianchi nelle urine. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: piressia. Sono stati segnalati cecita' e infarto della retina in seguito a somministrazione intravitreale (iniezione nell'occhio) di amikacina. Le alterazioni della funzionalita' renale sono generalmente reversibili quando il farmaco viene sospeso. Gli effetti tossici a livello dell'VIII paio di nervi cranici possono portare a perdita dell'udito, perdita dell'equilibrio o entrambi. Amikacina colpisce primariamente le funzioni uditive. Il danno cocleare include sordita' ad alta frequenza e di solito si manifesta prima che la perdita clinica dell'udito possa essere determinata mediante test audiometrici. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Amikacina deve essere somministrata nelle donne in stato di gravidanzae nei neonati soltanto in presenza di chiara necessita' e sotto super visione medica. Sono disponibili dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danni fetali.Gli aminoglicosidi attraversano la placenta e vi sono state segnalazi oni di sordita' congenita bilaterale, irreversibile, totale in bambinile cui madri avevano assunto streptomicina durante la gravidanza. Seb bene non siano stati segnalati effetti avversi sul feto o sui neonati in donne in gravidanza trattate con altri aminoglicosidi, esiste un potenziale rischio di danni. In caso di assunzione di amikacina durante la gravidanza o se la paziente inizia una gravidanza durante la terapia con questo farmaco, la paziente deve essere informata del potenzialerischio per il feto. Non e' noto se l'amikacina sia escreta nel latte materno. Occorre decidere se interrompere l'allattamento al seno o la terapia. Negli studi sulla tossicita' riproduttiva nei topi e nei rat ti, non sono stati registrati effetti sulla fertilita', ne' sulla tossicita' fetale.