Ambisome - Infus 10fl Liof 50mg

Dettagli:
Nome:Ambisome - Infus 10fl Liof 50mg
Codice Ministeriale:028581015
Principio attivo:Amfotericina B
Codice ATC:J02AA01
Fascia:C
Prezzo:3262.2
Produttore:Gilead Sciences Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:48 mesi

Denominazione

AMBISOME 50 MG POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Ambisome - Infus 10fl Liof 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Antimicotici per uso sistemico, antibiotici.

Principi attivi

Ogni flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusioneendovenosa contiene: amfotericina B liposomiale corrispondente a 50 m g di amfotericina B.

Eccipienti

Saccarosio, lecitina di soia (idrogenata), distearoil-lecitina, colesterina, alfa tocoferolo, sodio succinato esaidrato

Indicazioni

Trattamento empirico di presunte infezioni fungine in pazienti con neutropenia febbrile. Trattamento di severe micosi sistemiche e/o profonde. Le infezioni fungine trattate con successo con il farmaco comprendono: candidiasi disseminate, aspergillosi, mucormicosi, micetoma cronico e meningite criptococcica. Il medicinale puo' anche essere efficace nelle seguenti infezioni fungine: blastomicosi del Nord America, coccidiomicosi, istoplasmosi, mucormicosi causata da specie dei generi Mucor, Rhizopus, Absidia, Eptomophtora e Basidiobolus e sporotricosi causata da Sporothrix schenckii. Questo farmaco non dovrebbe essere impiegato nel trattamento di comuni forme subcliniche di affezioni fungine che mostrano solo positivita' ai test cutanei o sierologici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La posologia deve essere stabilita dal medico in funzione delle condizioni del paziente. Somministrare per infusione endovenosa per un periodo di 30-60 minuti. Per dosi superiori a 5 mg/kg/die si raccomanda l'infusione endovenosa per un periodo di 2 ore. La concentrazione raccomandata per l'infusione endovenosa e' di 0,20 mg/ml - 2,00 mg/ml di amfotericina B liposomiale cosi' come formulata nel medicinale. Pazienti adulti. Trattamento empirico della neutropenia febbrile: la dose giornaliera raccomandata e' 3 mg/kg. Trattamento delle micosi: la terapia e'normalmente articolata con una dose giornaliera di 1,0 mg/kg aumentat a progressivamente fino a 3,0 mg/kg, se necessario. Dosaggi piu' alti possono essere richiesti per la mucormicosi. Comunque una dose cumulativa da 1 g a 3 g di amfotericina B come il farmaco in 3-4 settimane e'normale. Pazienti pediatrici: ai pazienti pediatrici e' stato sommini strato a dosi simili a quelle usate per gli adulti, basate sul peso del corpo. Pazienti anziani: non e' richiesta alcuna modifica della doseo della frequenza di somministrazione. Insufficienza renale: e' stato somministrato in studi clinici con dosi iniziali che variavano tra 1 e 3 mg/kg/die ad un ampio numero di pazienti con insufficienza renale preesistente e non e' stato richiesto alcun adattamento della dose o della frequenza di somministrazione. Insufficienza epatica: non sono disponibili dati in base ai quali esprimere una raccomandazione posologica per i pazienti con insufficienza epatica. Il farmaco non e' sostituibile con altri medicinali a base di amfotericina.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore ai 25 gradi C i flaconcini sigillati di polvere liofilizzata.

Avvertenze

Sono state riportate anafilassi e reazioni anafilattoidi in associazione all'infusione. Se si verifica una reazione anafilattica/anafilattoide grave, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e il paziente non puo' ricevere ulteriori infusioni. Altre reazioni gravi correlate all'infusione possono verificarsi durante la somministrazione di prodotti contenenti amfotericina B. Misure per il trattamento di questereazioni nei pazienti che vengono trattati con il farmaco devono esse re prontamente disponibili. Periodi di infusione piu' lenti (oltre le 2 ore) o dosi routinarie di difenidramina, paracetamolo, petidina, e/oidrocortisone sono stati utilizzati, in qualche caso con successo, ne lla prevenzione delle reazioni meno gravi. Il medicinale ha dimostratodi essere sostanzialmente meno tossico dell'amfotericina B convenzion ale in particolare con riferimento alla nefrotossicita'; tuttavia, possono comunque manifestarsi reazioni avverse, incluse reazioni avverse a livello renale, e dovrebbe essere esercitata cautela in caso di terapia prolungata. In studi di confronto fra 3 mg/kg al giorno con dosi piu' elevate (5, 6 o 10 mg/kg al giorno) e' stato riscontrato che i tassi di incidenza di aumento di creatinina sierica, ipokaliemia e ipomagnesiemia erano notevolmente superiori nei gruppi ad alto dosaggio. Deve essere eseguita una regolare valutazione di laboratorio degli elettroliti sierici, in particolare potassio e magnesio, cosi' come della funzionalita' renale, epatica ed ematopoietica. Cio' e' particolarmente importante in pazienti che assumono contemporaneamente farmaci nefrotossici. Per il rischio di ipokaliemia, durante la somministrazione del medicinale, puo' risultare necessaria un'appropriata terapia di supplemento a base di potassio. Se si verificano riduzioni clinicamente significative della funzionalita' renale o peggioramento di altri parametri, si deve prendere in considerazione la riduzione della dose o l'interruzione del trattamento. Sono stati riferiti casi di tossicita' acutapolmonare in pazienti a cui e' stata somministrata amfotericina B (in complesso sodio deossicolato) durante o poco tempo dopo la trasfusion e di leucociti. Si raccomanda di effettuare queste infusioni separatamente, il piu' possibile distanziate nel tempo, e di monitorare la funzionalita' polmonare. Per il trattamento di pazienti diabetici: occorretener presente che ogni flaconcino contiene circa 900 mg di saccarosi o.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione. Comunque e' noto che iseguenti farmaci interagiscono con l'amfotericina B. Terapie nefrotos siche: la somministrazione contemporanea di amfotericina B con altri agenti nefrotossici (per esempio ciclosporine, aminoglicosidi e pentamidina) in alcuni pazienti puo' aumentare il rischio di tossicita' renale indotta da farmaco. Tuttavia, nei pazienti che hanno ricevuto in contemporanea ciclosporine e/o aminoglicosidi, AmBisome e' stato associato ad una nefrotossicita' significativamente inferiore rispetto all'amfotericina B. Nei pazienti che assumono AmBisome con qualsiasi altro medicinale nefrotossico e' raccomandato il controllo regolare della funzionalita' renale. Corticosteroidi, corticotropina (ACTH) e diuretici: l'uso contemporaneo di corticosteroidi, ACTH e diuretici (diuretici adazione maggiore e tiazidi) puo' peggiorare l'ipokaliemia. Glucosidi d igitalici: l'ipokaliemia indotta da AmBisome puo' potenziare la tossicita' dei digitalici. Rilassanti muscolo-scheletrici: l'ipokaliemia indotta da AmBisome puo' accentuare l'effetto curaromimetico dei rilassanti muscolo scheletrici (es. tubocurarina). Antifungini: l'uso concomitante di flucitosina puo' incrementare la sua tossicita', probabilmenteaumentandone la captazione cellulare o compromettendone l'escrezione renale. Agenti antineoplastici: l'uso concomitante di agenti antineoplastici puo' accentuare la tossicita' renale, broncospasmo e ipotensione. Gli agenti antineoplastici devono essere con cautela somministrati in concomitanza. Trasfusioni di leucociti: sono stati riferiti casi ditossicita' acuta polmonare in pazienti a cui e' stata somministrata a mfotericina B (in complesso sodio deossicolato) durante o a breve dopole trasfusioni di leucociti. Si raccomanda di effettuare queste infus ioni separatamente, il piu' possibile distanziate nel tempo, e di monitorare la funzionalita' polmonare.

Effetti indesiderati

Febbre e brividi/freddo sono le piu' frequenti reazioni attese correlate all'infusione che possono verificarsi. Le reazioni meno frequenti possono consistere in uno o piu' dei seguenti sintomi: tensione e/o dolore al torace, dispnea, broncospasmo, rossore, tachicardia, ipotensione e dolore muscoloscheletrico (descritto come artralgia, dolore dorsale o dolore osseo). Queste reazioni si risolvono rapidamente quando l'infusione viene interrotta e possono non verificarsi con le dosi successive o quando viene utilizzata una velocita' di infusione piu' lenta (oltre 2 ore). Inoltre, le reazioni correlate all'infusione possono, inqualche caso, essere evitate con una idonea premedicazione. Comunque, le reazioni gravi correlate all'infusione possono richiedere l'interr uzione permanente della somministrazione del farmaco. In due studi in doppio cieco, comparativi, i pazienti trattati con il farmaco hanno sperimentato un'incidenza significativamente minore delle reazioni correlate all'infusione, a confronto con i pazienti trattati con amfotericina B convenzionale o amfotericina B in complessi lipidici. Generalmente, l'incidenza di reazioni avverse note che si manifesta durante la terapia con amfotericina B e' alta. Dati integrati da studi clinici randomizzati, controllati che confrontano il farmaco con amfotericina B convenzionale condotti in piu' di 1000 pazienti, dimostrano che le reazioni avverse sono state considerevolmente meno severe e meno frequenti nei pazienti trattati con il prodotto in confronto con quelli trattaticon amfotericina B convenzionale. La nefrotossicita' si manifesta in certo grado con l'amfotericina B convenzionale in molti pazienti che ricevono il farmaco per via endovenosa. In due studi in doppio cieco, l'incidenza di nefrotossicita' con il medicinale (come misurato dall'aumento della creatinina sierica piu' grande di 2 volte rispetto al basale) e' approssimativamente meta' di quello riportato per l'amfotericina B convenzionale o per l'amfotericina B in complesso lipidico. Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1000, <1/100); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia; nonnota: anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione anafilattoide; non nota: reazioni anafilattiche, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipokaliemia; comuni: ipomagnesiemia, ipocalcemia, iperglicemia, iponatremia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: convulsioni. Patologie cardiache. Comune: tachicardia; non nota: arresto cardiaco, aritmia. Patologie vascolari. Comuni: vasodilatazione, rossore, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea;non comune: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: nausea, vomito; comuni: diarrea, dolore addominale. Patologie epatobiliari. Comuni: anormalita' della funzionalita' epatica, iperbilirubinemia, aumento della fosfatasi alcalina. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; non nota: edema angioneurotico. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore dorsale; non nota: rabdomiolisi (associata a ipokaliemia), dolore muscoloscheletrico (descritto come artralgia o dolore osseo). Patologie renali e urinarie. Comuni: aumento della creatinina, aumento dell'urea nel sangue; non nota: deficit renale, insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: freddo, piressia; comune: dolore al torace. Interferenza con il dosaggio del fosforo: Un falso innalzamento del fosfato sierico puo' verificarsi quando i campioni prelevati da pazienti trattati con AmBisome vengono analizzati mediante il test PHOSm (utilizzato ad es. negli analizzatori Beckman Coulter, incluso Synchron LX20). Questo test e' destinato alla determinazione quantitativa del fosforo inorganico contenuto nei campioni umani di siero, plasma o urina. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Studi di teratogenesi in ratti e conigli hanno determinato che il farmaco non ha un potenziale teratogenico in queste specie. La sicurezza in donne in gravidanza non e' stata stabilita. Il medicinale deve essere usato durante la gravidanza se i benefici possibili risultano superiori ai potenziali rischi per la madre e per il feto. Infezioni funginesistemiche sono state trattate con successo con amfotericina B conven zionale in donne in gravidanza, senza effetti evidenti sul feto, ma ilnumero dei casi riferiti e' insufficiente per trarre conclusioni circ a la sicurezza in gravidanza. Non si sa se il farmaco e' escreto con il latte umano. Pertanto la decisione di allattare durante la terapia con il farmaco andrebbe presa tenendo in considerazione i rischi potenziali per il bambino cosi' come il beneficio dell'allattamento per il bambino e della terapia per la madre.