Alprazolam Ranbaxy - 20cpr0,25mg
Dettagli:
Nome:Alprazolam Ranbaxy - 20cpr0,25mgCodice Ministeriale:034979017
Principio attivo:Alprazolam
Codice ATC:N05BA12
Fascia:C
Prezzo:2.8
Stupefacente:Tabella medicinali sez. E - DL 36 20/3/2014
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Ranbaxy Italia Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile valida 30 giorni dalla data del rilascio L 49/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi
Denominazione
ALPRAZOLAM RANBAXY
Formulazioni
Alprazolam Ranbaxy - 20cpr0,25mg
Alprazolam Ranbaxy - 20cpr0,50mg
Alprazolam Ranbaxy - Os Gtt 20ml
Categoria farmacoterapeutica
Ansiolitici.
Principi attivi
Alprazolam.
Eccipienti
Compresse 0,25 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato. Compresse 0,50 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, E110. Compresse 1 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, docusato sodico, silice colloidale, amido di mais, magnesio stearato, E132. Gocce orali soluzione 0,75 mg/ml: alcol etilico, propilenglicole, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.
Indicazioni
Alprazolam e' indicato per ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa; attacchi di panico con o senza agorafobia; le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; controindicato in pazienti con una nota ipersensibilita' allebenzodiazepine, all'alprazolam o ad uno qualsiasi dei componenti del medicinale; le benzodiazepine sono anche controindicate in pazienti con miastenia grave, grave insufficienza respiratoria, sindrome da apneanotturna, grave insufficienza epatica; controindicato in pazienti aff etti da glaucoma acuto ad angolo chiuso; il prodotto puo' essere usatonei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia a ppropriata; non somministrare ai bambini nel primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento.
Posologia
Il dosaggio ottimale di alprazolam va individualizzato a seconda dellagravita' dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente. Le ind icazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali. In questi casi e' consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna tranne nei pazienti affetti da agorafobia e/o disturbo da attacchi di panico. In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici. Si consiglia di usare sempre la dose piu' bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia. Incaso di effetti collaterali gia' con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio. Il trattamento deve essere il piu'breve possibile. I pazienti devono essere rivalutati regolarmente e l a necessita' di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e' senza sintomi. La dose massima non deve essere superata. La dose serale del farmaco deve essereassunta appena prima di andare a letto. Ansia: la dose iniziale varia da 0,25 a 0,50 mg 3 volte al di'. Questo dosaggio verra' aumentato se condo le esigenze del paziente fino ad un massimo di 4 mg al giorno insomministrazioni suddivise per una durata non superiore a 8 - 12 sett imane compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio' non deve avvenire senza rivalutazione dellacondizione del paziente. Nei pazienti anziani, in pazienti con epatop atia grave e/o funzione renale alterata o in presenza di malattie organiche debilitanti, si consiglia di iniziare con 0,25 mg 2-3 volte al giorno e di aumentare in caso di necessita', solo se tollerato. Il trattamento puo' essere effettuato anche utilizzando la confezione in gocce: 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di alprazolam, 20 gocce a 0,50 mg.Agorafobia e disturbo da attacchi di panico: nei pazienti con agorafo bia associata ad attacchi di panico o con disturbo da attacchi di panico con o senza evitamento fobico, la dose iniziale e' di 0,5-1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o due giorni. La dose deve quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mg ogni 3 o 4 giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infine nel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3 o 4 volte al giorno per una durata non superiore a 8 mesi. In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero di pazienti, la dose media giornaliera e' stata 5,7 mg/die; soltanto in alcuni rari casi e' stato necessario raggiungere 10 mg/die. Interruzione della terapia: come buona regola clinica, lasomministrazione deve essere sospesa lentamente. Si suggerisce di rid urre il dosaggio giornaliero di non piu' di 0,5 mg ogni 3 giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora piu' graduale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di alprazolam non sonostate stabilite nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 an ni, pertanto l'uso di alprazolam non e' raccomandato.
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando la sintomatologia e' grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave malessere. La sicurezza e l'efficacia di alprazolam non sono state studiate nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'; pertanto l'uso dialprazolam non e' raccomandato. Si raccomandano le usuali precauzioni nel trattamento di pazienti con alterata funzionalita' epatica e/o re nale lieve o moderata, mentre le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitarel'encefalopatia. Non usare alprazolam in quei pazienti nei quali la d epressione e' caratterizzata da rallentamento psicomotorio; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici. Si raccomanda di seguire il principio generale che prevede l'uso della dose minima efficace in pazienti anziani e/o debilitati per prevenire lo sviluppo di atassia o sedazione eccessiva. Egualmente, dosaggi ridotti sono indicati nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Usare le benzodiazepine con cautela in pazienti con una storia di abuso di droghe o alcool.Le benzodiazepine e gli agenti benzodiazepino-simili non devono esser e usati da soli per il trattamento della depressione in pazienti con depressione maggiore o ansia associata a depressione, poiche' possono precipitare o aumentare il rischio di suicidio. Il disturbo da attacchidi panico e' stato associato a disturbi depressivi maggiori primari e secondari e all'aumento dei casi di suicidio tra i pazienti non tratt ati. Pertanto, prendere le stesse precauzioni quando vengono usate dosi maggiori di alprazolam per il trattamento di pazienti con disturbo da attacchi di panico analogamente all'uso di un qualsiasi medicinale psicotropo nel trattamento di pazienti depressi o di quelli in cui si sospetta ideazione o tentativo di suicidio. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza ad evitare inattesi effetti da interazione. Sono stati riportati casi di ipomania e mania in associazione all'uso di alprazolam nei pazienti con depressione. Dopo un uso ripetuto per alcune settimane puo' manifestarsi una perdita di efficacia delle benzodiazepine relativamente agli effetti ipnotici. L'uso di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento. La farmacodipendenza puo' verificarsi alle dosi terapeutiche e/o in pazienti senza un fattore di rischio individuale. E' stato osservato un rischio maggiore di farmacodipendenza con l'uso concomitante di numerose benzodiazepine indipendentemente dalle indicazioni ansiolitiche o ipnotiche. Sono stati riportatianche casi di abuso. Una volta che la dipendenza fisica si e' svilupp ata, una brusca sospensione del trattamento sara' accompagnata da sintomi di astinenza. Questi possono consistere in cefalee, dolori muscolari, ansia di estrema gravita', tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi:derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e fo rmicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata, puo' manifestarsi all'interruzione del trattamento. Puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi i cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si consiglia di diminuire gradualmente il dosaggio. La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile in base alle indicazioni, tuttavia non deve superare le 8-12 settimane nel caso dell'ansia, compreso il periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questo periodo non deve avvenire senza un'accurata rivalutazione della situazione clinica. Puo' essere utile informare il paziente quando il trattamento e' iniziatoche esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come la dos e deve essere diminuita progressivamente. Inoltre e' importante che ilpaziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, al fine di minimizzare la reazione ansiosa che l'eventuale comparsa di t ali sintomi puo' scatenare alla sospensione del medicinale. Ci sono evidenze per cui, nel caso di benzodiazepine con una breve durata di azione, possono comparire sintomi da astinenza nell'intervallo tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina a breve durata di azione, poiche' possono comparire sintomi da astinenza. Ridurre il dosaggio di alprazolam gradualmente dal momento che l'interruzione brusca o troppo veloce puo' portare alla comparsadi sintomi da astinenza. I sintomi da astinenza possono includere lie ve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampimuscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori. Occasionalmente possono comparire episodi convulsivi da astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzione brusca della terapia con alprazolam. Quest i sintomi, specialmente i piu' gravi, sono generalmente piu' comuni inquei pazienti che sono stati trattati con dosi eccessive per prolunga ti periodi di tempo. Comunque, sintomi da astinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzione della somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Pertanto l'interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescritta una riduzione graduale del dosaggio. Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico, a volte si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici da astinenza. E' noto che l'uso di benzodiazepine puo' indurre reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati e altre alterazioni del comportamento. Se cio' dovesse avvenire,sospendere l'uso del medicinale. Tali reazioni sono piu' frequenti ne i bambini e negli anziani. Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del medicinale. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Le gocce orali, soluzione contengono etanolo (alcool).
Interazioni
Le benzodiazepine sviluppano un effetto additivo quando somministrate con alcool o altri deprimenti del Sistema Nervoso Centrale. L'assunzione concomitante di alcool va evitata. Particolare attenzione deve essere prestata con medicinali che deprimono la respirazione quali oppioidi (analgesici, antitussivi, trattamenti sostitutivi), soprattutto nei pazienti anziani. Alprazolam deve essere somministrato con cautela quando associato a deprimenti del SNC. L'effetto depressivo centrale puo'essere accresciuto nel caso di uso concomitante con antipsicotici (ne urolettici), ansiolitici/sedativi, alcuni antidepressivi, oppioidi, anticonvulsionanti, antistaminici anti-H1 sedativi, ipnotici, narcotici analgesici, anestetici. Nel caso di narcotici analgesici puo' verificarsi un aumento dell'effetto euforizzante del narcotico. Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando alprazolam e' somministrato in associazione con medicinali che inibiscono l'enzima epatico CYP3A4,aumentando cosi' i livelli plasmatici di alprazolam. La somministrazi one concomitante di alprazolam con potenti inibitori di CYP3A4 quali antifungini azolici (ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo), inibitori della proteasi o alcuni macrolodi (eritromicina, claritromicina, telitromicina) deve essere effettuata con cautela e deve essere considerata una sostanziale riduzione della dose. In minor grado, questo si applica anche alle benzodiazepine metabolizzate soltanto per coniugazione. Studi clinici e in vitro con l'alprazolam e studi clinici con farmaci metabolizzati come l'alprazolam, mostrano variabilita' di interazioni e possibilita' di interazioni tra alprazolam e diversi farmaci. In base al grado di interazione e al tipo di dati disponibili, devono essere prese in considerazione le seguenti raccomandazioni:si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam con keto conazolo, itraconazolo o altri antifungini del gruppo degli azoli. Si raccomanda attenzione e cautela nel diminuire la dose quando alprazolam e' somministrato in concomitanza con nefazodone, fluvoxamina e cimetidina. Si raccomanda cautela quando alprazolam e' somministrato in concomitanza a fluoxetina, propossifene, contraccettivi orali, diltiazem o antibiotici macrolidi come eritromicina e troleandomicina. Le interazioni tra gli inibitori della proteasi HIV (es. ritonavir) e l'alprazolam sono complesse e tempo dipendenti. Basse dosi di ritonavir causanouna riduzione della clearance di alprazolam, prolungano la sua emivit a di eliminazione e aumentano gli effetti clinici. Tuttavia, a seguitodi una prolungata esposizione al ritonavir, l'induzione del CYP3A com pensa questa inibizione. Questa interazione richiedera' un aggiustamento della dose o un'interruzione del trattamento con alprazolam. Digossina: durante la somministrazione concomitante di digossina e di alprazolam ad un dosaggio di 1 mg/die, e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di digossina, in particolar modo nei pazienti anziani.Pertanto, i pazienti che assumono contemporaneamente alprazolam e dig ossina dovrebbero essere sottoposti ad attento monitoraggio per la possibilita' di comparsa di segni e sintomi tossici da digossina. Carbamazepina: alla luce delle interazioni farmacocinetiche, in pazienti che assumono carbamazepina e/o l'Erba di San Giovanni (induttore del citocromo P-450 3A4) l'attivita' di alprazolam potrebbe risultare ridotta. Per quanto riguarda il metabolismo, nel corso della fase di eliminazione, le concentrazioni plasmatiche di alprazolam sono dipendenti da alcuni enzimi epatici (particolarmente dal citocromo P-450 3A4) e risultano ridotte in presenza di farmaci stimolanti l'attivita' di tali enzimi. Miorilassanti: se l'alprazolam viene somministrato in corso di terapia a base di miorilassanti, e' prevedibile un aumento degli effetti miorilassanti, in special modo all'inizio del trattamento con alprazolam. Warfarin: non e' stato possibile determinare se c'era un effetto sulla cinetica della protrombina e sui livelli plasmatici di warfarin. Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum): l'uso a lungo termine dell'Erba di San Giovanni puo' diminuire l'efficacia clinica di alprazolam. Quando la terapia con l'Erba di San Giovanni viene interrotta improvvisamente, possono manifestarsi sintomi da sovradosaggio di alprazolam. Clozapina: vi e' un aumento del rischio di arresto respiratorio e/o cardiaco. Non sono state rilevate interazioni con propranololo, fenitoina e disulfiram. Sostanze che possono indurre il CYP3A4 (es. rifampicina, fenitoina), possono ridurre l'effetto di alprazolam. Le concentrazioni plasmatiche allo steady state di imipramina e desipramina aumentano rispettivamente del 31% e del 20% a seguito di somministrazione concomitante di alprazolam in dosi fino a 4 mg/die. Sono state descritteinterazioni cinetiche tra le benzodiazepine ed altri farmaci. Per ese mpio la clearance dell'alprazolam e di alcune altre benzodiazepine puo' essere diminuita dalla somministrazione concomitante di cimetidina oantibiotici macrolidi. Il significato clinico di questi effetti non e ' stato definito.
Effetti indesiderati
Gli eventuali effetti indesiderati dell'alprazolam vengono osservati generalmente all'inizio del trattamento e solitamente si risolvono con il proseguimento della terapia o riducendo le dosi. Come con altre benzodiazepine si possono manifestare in rari casi reazioni paradosse quali: eccitazione. Associate all'impiego di ansiolitici benzodiazepinici, alprazolam compreso, sono state inoltre segnalate le seguenti reazioni avverse: anoressia, affaticamento, diplopia. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con alprazolam con le seguenti frequenze: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito. Esami diagnostici. Non comune: cambiamenti di peso, aumento della pressione intraoculare. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale, depressione; non comune: allucinazioni, collera, aggressivita', comportamenti ostili, agitazione, alterazione della libido, pensieri anomali, iperattivita' psicomotoria. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione, sonnolenza; comune: atassia, problemi di coordinazione, compromissione della memoria, biascicamento, difficolta' di concentrazione, capogiro, cefalea, disartria, stordimento; non comune: amnesia, distonia, tremore;non nota: manifestazioni autonomiche. Patologie dell'occhio. Comune: offuscamento della vista. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi,nausea; non comune: vomito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare. Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazioni della funzionalita' epatica, ittero; non nota: epatiti. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatiti; non nota: angioedema. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza, ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzioni sessuali, irregolarita' nel ciclo mestruale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, irritabilita'; non nota: edemaperiferico. L'uso (anche a dosi terapeutiche) puo' condurre allo svil uppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia puo' causare fenomeni di sospensione o di astinenza. Puo' verificarsi dipendenza psichica. E' stato riportato abuso di benzodiazepine. In molte delle segnalazioni spontanee per gli effetti avversi sul comportamento, i pazienti sono stati trattati in concomitanza con altri farmaci per il SNC e/o avevano mostrato problemi psichici preesistenti. I pazienti con problemi di personalita' borderline, con una storia pregressa di comportamenti aggressivi o violenti, o che abusano di alcool o altre sostanze, possono essere a rischio di tali eventi. Reazioni di irritabilita', ostilita' e pensieri invasivi sono stati riportati a seguito dell'interruzione del trattamento con alprazolam in pazienti con disturbo post-traumatico da stress. Depressione: uno stato depressivo preesistente puo' essere smascherato durante l'uso prolungato di benzodiazepine. Reazioni psichiatriche e paradosse: le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', deliri, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi: sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. Dipendenza L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza: la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rebound o di astinenza. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine. La segnalazione delle reazioni avverse sospette chesi verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Gravidanza e allattamento
A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, gia' osservate con altre benzodiazepine, non somministrare alprazolam nel primo trimestre di gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, la paziente deve essere avvertita dell'opportunita' di contattare il suo medico per interrompere l'assunzione del prodotto nelcaso intenda iniziare una gravidanza o sospetti di essere incinta. Un grande numero di dati basati su studi di coorte, indica che l'esposiz ione alle benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza non e' associata a un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia alcuni precedenti studi epidemiologici caso-controllo hanno mostrato un aumento del rischio di labioschisi. I risultati indicano che il rischio di partorire un neonato con labioschisi a seguito dell'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2/1000 a fronte del rischio atteso di circa 1/1000 per tali difetti nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine ad alte dosi durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza ha mostrato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilita' del ritmo cardiaco fetale. Quando il medicinale e' somministrato per motivi medici durante l'ultimoperiodo della gravidanza, anche a basse dosi puo' manifestarsi la sin drome del "floppy infant" consistente in ipotonia assiale, difficolta'di suzione con conseguente ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili ma possono durare da una a tre settimane, in base all'emi vita del prodotto medicinale. Dosi elevate possono causare effetti nelneonato quali depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Se il tra ttamento con alprazolam e' necessario durante l'ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome "floppy infant" devono essere monitorati nel neonato. Inoltre possono manifestarsi, alcuni giorni dopo la nascita, sintomi di astinenza neonatale quali ipereccitabilita', agitazione e tremore, anche se non si e' verificata una sindrome del "floppy infant". Lo sviluppo dei sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dall'emivita della sostanza. Prendendo in considerazione questi dati, l'uso di alprazolam durante la gravidanza puo' essere considerato se le indicazioniterapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettate. Se durante la gravidanza viene somministrato alprazolam o se la paziente scopre di essere incinta durante il trattamento con alprazolam, la paziente deve essere informata circa il potenziale pericolo per il feto. L'alprazolam e' escreto nel latte materno a basse concentrazioni. Tuttavia, l'uso di alprazolam non e' raccomandato durante l'allattamento.