Alphanate - Inf 1f 1000ui+sir+ad
Dettagli:
Nome:Alphanate - Inf 1f 1000ui+sir+adCodice Ministeriale:033077102
Principio attivo:Fattore Viii Umano Di Coagulazione/Fattore Di Von Willebrand
Codice ATC:B02BD06
Fascia:A
Prezzo:771.74
Produttore:Grifols Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi
Denominazione
ALPHANATE
Formulazioni
Alphanate - Inf 1f 250ui+sir+ad
Alphanate - Inf 1f 500ui+sir+ad
Alphanate - Inf 1f 1000ui+sir+ad
Alphanate - Inf 1f 1500ui+sir+ad
Categoria farmacoterapeutica
Vitamina K ed altri emostatici.
Principi attivi
Fattore VIII umano della coagulazione del sangue complessato con fattore von Willebrand.
Eccipienti
Istidina; albumina umana; arginina; acido cloridrico; sodio idrossido;acqua per preparazioni iniettabili (solvente).
Indicazioni
Trattamento e prevenzione di episodi emorragici in soggetti con emofilia A (deficit congenito di fattore VIII); trattamento del deficit acquisito di fattore VIII; trattamento degli emofilici A con anticorpi contro il fattore VIII (inibitori); profilassi e trattamento delle emorragie o del sanguinamento chirurgico nella malattia di von Willebrand (VWD) quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) e' inefficaceo controindicato.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
La terapia deve essere intrapresa sotto la responsabilita' di un medico specializzato nel trattamento dell'emofilia. Carenza di fattore VIII: le dosi e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' del deficit di fattore VIII, dalla localizzazione e dall'estensionedell'emorragia e dalle condizioni cliniche del paziente. Il numero di unita' di fattore VIII somministrate viene espresso in Unita' Interna zionali (U.I.), che sono correlate agli attuali standard OMS per prodotti a base di fattore VIII. L'attivita' del fattore VIII nel plasma viene espressa o in percentuale (relativamente al plasma umano normale) o in Unita' Internazionali (relativamente a uno Standard Internazionale per il fattore VIII plasmatico). Una Unita' Internazionale (U.I.) difattore VIII equivale alla quantita' di fattore VIII in 1 ml di plasm a umano normale. Il calcolo del dosaggio richiesto di fattore VIII si basa sulla evidenza empirica che 1 Unita' Internazionale (U.I.) di fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attivita' plasmatica del fattore VIII da 1,5 a 2% dell'attivita' normale (1,5 - 2 U.I./dl). La dose necessaria si determina applicando la formula seguente: Unita' necessarie (U.I.) uguale Peso corporeo (kg) x Aumento desiderato di fattore VIII (%) (U.I./dl) x 0,5. La quantita' da somministrare e la frequenza delle somministrazioni devono sempre tendere al raggiungimento dell'efficacia clinica nel singolo caso. Nel caso dei seguenti eventi emorragici, l'attivita' del fattore VIII non deve scendere al di sotto dei livelli di attivita' plasmatica (in % del normale o U.I./dl) nel tempo indicato. La seguente posologia puo' essere usata per guidare il dosaggio negli episodi emorragici e in chirurgia. >> Emorragia. Emartrosi recente, emorragia intramuscolare o nel cavo orale: 20 - 40 (%) (U.I./dl). Ripetere ogni 12 - 24 ore. Almeno 1 giorno, fino a quando l'episodio emorragico evidenziato dal dolore si e' risolto, oppure si ha cicatrizzazione. Emartrosi piu' estesa, emorragia intramuscolare o ematoma: 30 - 60 (%) (U.I./dl). Ripetere l'infusione ogni 12 - 24 ore per 3-4 giorni o piu', finche' non si risolvano il dolore e lo stato acuto di disabilita'. Emorragie comportanti pericolo di vita: 60 - 100 (%) (U.I./dl). Ripetere l'infusione ogni 8 - 24 ore, finche' il pericolo non e' stato sventato. >> Chirurgia. Chirurgia Minore (incluse le estrazioni dentarie): 30 - 60 (%) (U.I./dl). Ogni 24 ore, almeno 1 giorno, fino alla cicatrizzazione. Chirurgia maggiore: 80 - 100 (pre- e postoperatorio) (%) (U.I./dl). Ripetere l'infusione ogni 8 - 24 ore fino all'adeguata cicatrizzazione della ferita, poi terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un'attivita' di fattore VIII da 30 a 60% (U.I./dl). Durante il corso del trattamento, si consiglia di determinare accuratamente i livelli di fattore VIII, per aggiustare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni ripetute. Nel caso di interventi chirurgici maggiori, in particolare, e' indispensabile un preciso monitoraggio della terapia di sostituzione per mezzo di test della coagulazione (attivita' plasmatica del fattore VIII). I singoli pazienti possono dare risposte diverse per il fattore VIII, raggiungendo differentilivelli di recupero in vivo e mostrando emivite diverse. Per la profi lassi a lungo termine delle emorragie in pazienti con emofilia A grave, le dosi d'uso vanno da 20 a 40 U.I. di fattore VIII per kg di peso corporeo, ad intervalli di 2 - 3 giorni. In alcuni casi, specialmente nei soggetti piu' giovani, puo' essere necessario ridurre gli intervalli tra una dose e l'altra o somministrare dosi piu' elevate. I pazientidevono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore VII I. Se i livelli di attivita' plasmatica attesi per il fattore VIII nonsono raggiunti, o se l'emorragia non e' controllata con una dose appr opriata, deve essere effettuato un test per determinare se e' presenteun inibitore del fattore VIII. In pazienti con alti livelli di inibit ore, la terapia con fattore VIII potrebbe non essere efficace e bisognera' considerare altre opzioni terapeutiche. La gestione di tali pazienti va effettuata da medici con esperienza nella cura degli emofilici.Malattia di Von Willebrand: generalmente, 1 U.I./kg di VWF:RCo aument a il titolo in circolo di VWF:RCo di 0,02 U.I./ml (2%). Vanno raggiunti dei livelli di VWF:RCo > 0,6 U.I./ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 U.I./ml (40%). Di norma, per conseguire l'emostasi si raccomanda di somministrare 40-80 U.I./kg di fattore von Willebrand (VWF:RCo) e 20-40 U.I./kg di FVIII:C. Una dose iniziale di 80 U.I./kg di fattore von Willebrand puo' essere necessaria, soprattutto per pazienti con malattia di vonWillebrand del tipo 3, dove il mantenimento di titoli adeguati puo' r ichiedere dosi piu' elevate rispetto agli altri tipi della malattia divon Willebrand. Dosi adeguate devono essere somministrate successivam ente ogni 12-24 ore. La dose e la durata del trattamento dipendono dalla situazione clinica del paziente, dal tipo e dalla gravita' dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C. Quando si usano preparati di fattore von Willebrand contenenti FVIII, considerare che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Dopo 24 -48 ore di trattamento, e' opportuno ridurre la dose e/o aumentare l'intervallo di tempo tra le somministrazioni o impiegar e un prodotto di VWF contenente un basso titolo di FVIII. I dati provenienti dagli studi clinici sono insufficienti per raccomandare l'uso del medicinale nei bambini di eta' inferiore a 6 anni. Metodo di somministrazione: sciogliere il preparato. Il prodotto va somministrato per via endovenosa. Il prodotto deve essere somministrato ad una velocita'non superiore a 10 ml/minuto.
Conservazione
Alphanate in polvere deve essere conservato a temperatura tra 2 gradi C - 8 gradi C, al riparo dalla luce. Non congelare.
Avvertenze
Come per tutti i prodotti endovenosi a base di proteine, sono possibili reazioni di tipo allergico. Il prodotto contiene tracce di proteine umane diverse dal fattore VIII. I pazienti devono essere informati deiprimi segni delle reazioni di ipersensibilizzazione, ovvero: orticari a diffusa, costrizione al torace, sibilo, ipotensione e anafilassi. Sesi presentano questi sintomi, i pazienti devono sapere che devono sos pendere immediatamente l'uso del prodotto. In caso di shock, si devonoseguire le attuali linee guida per il trattamento dello shock. Le mis ure standard atte a prevenire infezioni conseguenti all'uso di specialita' medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pooldi plasma per specifici marcatori d'infezione e l'adozione di process i produttivi efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Nonostante cio', quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non si puo' escludere totalmente la possibilita' di trasmettereagenti infettivi. Tale principio si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali HIV, HBV e HCV. Le misure adottate possono essere di valore limitato verso virus non capsulati quali HAV e parvovirus B19. Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio: anemia emolitica). La formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) del fattore VIII e' una complicanza nota nel trattamento dei soggetti con emofilia A. Tali inibitori sono tipicamente immunoglobuline G dirette contro l'attivita' procoagulante del fattore VIII e sono quantificati in Unita' Bethesda (UB) per ml di plasma, usando il saggio modificato di Nijmegen. Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato all'esposizione al fattore VIII antiemofilico, con un rischio massimo entro i primi 20 giorni di esposizione. Raramente, gli inibitori possono svilupparsidopo i primi 100 giorni di esposizione. Pazienti trattati con fattore VIII di coagulazione umano devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori tramite adeguate analisi cliniche e test di laboratorio. Quando si usa questo prodotto per i pazienti con malattia di von Willebrand, esiste il rischio che si verifichino episodi trombotici, soprattutto in quei pazienti in cui siano noti fattori di rischio clinico o di laboratorio. Pertanto, i pazienti a rischio vanno monitorati per accertare l'insorgenza dei primi segni di trombosi. Deve essere intrapresa una profilassi contro il tromboembolismo venoso, secondo le raccomandazioni vigenti. In caso di impiego di prodotti di VWF contenenti FVIII:C, occorre tenere presente che un trattamento protrattopuo' determinare un aumento eccessivo del livello di FVIII:C. I pazie nti che ricevono prodotti di VWF contenenti FVIII:C devono essere attentamente monitorati per evitare un eccessivo aumento dei livelli plasmatici di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici. I pazienti con malattia di von Willebrand, specialmente di tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attivita' di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non e' in grado di controllare efficacemente l'emorragia, sara' opportuno effettuare un test appropriato per accertare l'eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia con VWF puo' rivelarsi inefficace e sara' opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Si raccomanda la vaccinazione (epatite A e B) per i pazienti che devono ricevere concentrati di fattore VIII derivati dal plasma. Si raccomanda, ogni volta che viene somministrato il farmaco ad un paziente, di registrare il nome e il numero di lotto del prodotto, per mantenere una tracciabilita' tra il paziente e il lotto del medicinale.
Interazioni
Non si conoscono interazioni dei prodotti a base di complesso FVIII/VWF umano con altri medicinali.
Effetti indesiderati
Nei pazienti trattati con prodotti contenenti fattore VIII, raramente sono state osservate reazioni di ipersensibilita' o allergiche (che possono includere angioedema, infiammazione e dolore acuto nel sito d'iniezione, brividi, arrossamento, orticaria diffusa, mal di testa, ipotensione, letargia, nausea, agitazione, tachicardia, costrizione al torace, formicolio, vomito, sibilo) che possono in alcuni casi progredire in anafilassi grave (incluso lo shock). In rare occasioni, e' comparsafebbre. Pazienti con emofilia A possono sviluppare anticorpi neutrali zzanti (inibitori) del fattore VIII. Se si presentano tali inibitori, questa condizione si manifestera' come una risposta clinicamente insufficiente. In tali casi, si raccomanda di contattare un centro emofiliaspecializzato. I pazienti con malattia di von Willebrand, specialment e di tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se si presentano tali inibitori, una risposta clinica non adeguata ne sara' il segnale. Gli inibitori si possono manifestare anche con reazioni anafilattiche. Pertanto, nei pazienti che vanno incontro a reazioni anafilattiche, va valutata anche la presenza di inibitori. Intutti questi casi, si raccomanda di contattare un centro emofilia spe cializzato. Quando si usa questo prodotto per i pazienti con malattia di von Wilebrand, esiste il rischio che si verifichino eventi trombotici, specialmente nei pazienti con fattori di rischio noti, a livello clinico o di laboratorio. Nei pazienti che ricevono prodotti con VWF contenenti FVIII, titoli plasmatici elevati di FVIII:C possono aumentareil rischio di fare insorgere eventi trombotici.
Gravidanza e allattamento
Non sono stati condotti studi col complesso FVIII/VWF sulla riproduzione animale. Dato che l'emofilia A si verifica raramente nelle donne, non c'e' esperienza riguardo l'uso di FVIII/VWF durante la gravidanza el'allattamento. Pertanto, il complesso FVIII/VWF deve essere usato du rante la gravidanza e l'allattamento solo se chiaramente indicato.