Allopurinolo Molteni - 50cpr100m
Dettagli:
Nome:Allopurinolo Molteni - 50cpr100mCodice Ministeriale:022441036
Principio attivo:Allopurinolo
Codice ATC:M04AA01
Fascia:A
Prezzo:2.07
Rimborso:1.25
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Molteni & C. F.Lli Alitti Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi
Denominazione
ALLOPURINOLO MOLTENI COMPRESSE
Formulazioni
Allopurinolo Molteni - 50cpr100m
Allopurinolo Molteni - 30cpr300m
Categoria farmacoterapeutica
Sistema muscolo-scheletrico, preparazioni anti-gottose.
Principi attivi
Allopurinolo.
Eccipienti
100 mg compresse: lattosio, amido, magnesio stearato, talco. 300 mg compresse: povidone, carbossimetilamido, cellulosa microgranulare, magnesio stearato.
Indicazioni
Iperuricemia in genere, gotta, calcolosi renale da acido urico, nefropatie da acido urico. Coadiuvante nella terapia delle malattie mieloproliferative in trattamento con antiblastici. Iperuricemia da terapia diuretica protratta, iperuricemia da nefropatia cronica.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' all'allopurinolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Attacchi acuti di gotta. Gravidanza accertata o presunta.
Posologia
100 mg compresse: da 2 a 8 compresse al giorno, secondo prescrizione medica, dopo i pasti. 300 mg compresse: 1-2 compresse al giorno, secondo prescrizione medica, dopo i pasti. E' consigliabile iniziare il trattamento con una dose bassa del farmaco (100 mg/die) ed aumentare via via il dosaggio (di 100 mg/die settimanali) sino a raggiungere un'uricemia di 6 mg/100 ml, rimanendo nei limiti della dose massima consigliata (800 mg/die). E' opportuno diminuire il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale in rapporto alla funzionalita' che va periodicamente controllata. Per la prevenzione delle nefropatie uratiche conseguenti all'eccessivo catabolismo nucleoproteico nelle malattie neoplastiche, il trattamento con il medicinale deve essere praticato, quando possibile, 2-3 giorni prima della terapia citotossica. Il trattamento puo' essere mantenuto durante tutta la terapia antiblastica. Nei pazienti affetti da insufficienza epatica si consiglia di somministrare dosi ridotte. Test di funzionalita' epatica periodici sono raccomandati durante le fasi iniziali della terapia. Anziani: pParticolare attenzione andra' posta nel mantenere il dosaggio al minimo necessario al mantenimento di normali livelli sierici ed urinari di acido urico.
Conservazione
Nessuna particolare condizione di conservazione.
Avvertenze
Interrompere il trattamento non appena compaiono reazioni cutanee o altri segni che possano indicare una reazione allergica. In alcuni casi la reazione cutanea puo' essere seguita da reazioni allergiche piu' gravi come lesioni iperesfoliative, urticarioidi, purpuriche, quali la sindrome di Stevens-Johnson, e/o da vasculite generalizzata, epatotossicita' irreversibile e, in rari casi, da morte. Con l'uso del farmaco sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). Informare i pazienti riguardo segni e sintomi e monitorarli attentamente. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN sospendere il trattamento. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l'immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione e'associata ad una migliore prognosi. Sindrome da ipersensibilita', sin drome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN). Lereazioni da ipersensibilita' all'allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l'esantema maculo-papulare, la sindr ome da ipersensibilita' (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN). Queste reazionisono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la d ecisione clinica. Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, sospendere immediatamente allopurinolo. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazient i con sindrome di ipersensibilita' e SJS/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilita'. Allele HLA-B*5801: e' stato dimostrato che l'allele HLA-B*5801 e' associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilita' correlata all'allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell'allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra le varie etnie: fino al 20% nella popolazione Han Cinese, circa il 12% nella popolazione Coreana e 1-2% negli individui di origine Giapponese o Europea. L'uso della genotipizzazione, come strumento di screening per la decisione di iniziare o meno un trattamentocon allopurinolo, non e' stato stabilito. Se il paziente e' un portatore noto di HLA-B*5801, l'uso di allopurinolo puo' essere considerato se si ritiene che i benefici superino i rischi. E' richiesta una vigilanza aggiuntiva per segnali di sindrome da ipersensibilita' o SJS/TEN ed informare il paziente della necessita' di interrompere immediatamente il trattamento al primo apparire di sintomi. In pazienti in terapiacon allopurinolo e' stato descritto un esiguo numero di casi di epato tossicita' reversibile e in alcuni pazienti e' stato osservato un aumento della fosfatasi alcalina sierica e delle transaminasi sieriche. Sesi manifestano anoressia, perdita di peso o prurito in pazienti in te rapia con allopurinolo, e' opportuno includere nella valutazione diagnostica un esame della funzionalita' epatica. Ridurre la dose di allopurinolo nei pazienti con patologie renali o epatiche. Eseguire periodici esami della funzionalita' epatica durante la prima fase della terapia in pazienti con preesistenti malattie epatiche. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi piu' facilmente in pazienti con disturbi della funzionalita' renale che assumono contemporaneamente allopurinolo e diuretici tiazidici. Pertanto, in tale contesto clinico, la suddetta associazione va somministrata con cautela e i pazienti vanno tenutisotto stretta osservazione. L'iperuricemia asintomatica non e' genera lmente considerata di per se' una indicazione all'uso di allopurinolo.Modifiche dietetiche e nell'assunzione di fluidi, unitamente al tratt amento della condizione di base, possono correggere l'uricemia. Nelle condizioni in cui la velocita' di formazione di urato e' fortemente aumentata, la concentrazione assoluta di xantina nell'urina potrebbe, inrari casi, aumentare in maniera sufficiente da depositarsi nelle vie urinarie. Il rischio puo' essere minimizzato mediante idratazione adeguata in modo da ottenere una diluizione ottimale dell'urina. La somministrazione iniziale di allopurinolo puo' acutizzare l'insorgenza degliattacchi gottosi anche in soggetti normouricemici. In questo caso puo ' essere necessaria la somministrazione preventiva di colchicina (0,5 mg tre volte al giorno) per almeno un mese o antiinfiammatori fino a che gli attacchi diminuiscano di intensita' e frequenza. Gli attacchi generalmente divengono piu' brevi e meno gravi dopo alcuni mesi di terapia. Non iniziare il trattamento con allopurinolo fino a che non sia completamente terminato un precedente attacco acuto di gotta, dal momento che il trattamento con allopurinolo puo' indurre ulteriori attacchi. La mobilizzazione degli urati dai depositi tissutali che causa la fluttuazione del livello ematico di acido urico puo' rappresentare una possibile spiegazione per questi episodi. Anche con adeguata terapia con allopurinolo possono essere necessari molti mesi per giungere al controllo degli attacchi acuti. Durante la terapia e' opportuno assicurare la diuresi giornaliera di almeno 2 litri di urina neutra o alcalina mediante assunzione di liquidi appropriati. Allopurinolo e il suo metabolita attivo primario ossipurinolo, sono eliminati dal rene. Per questo motivo alterazioni nella funzione renale hanno effetti profondi suldosaggio. In alcuni pazienti con malattie renali preesistenti o con b assa clearance degli urati e' stata riscontrata una elevazione dell'azotemia durante la terapia con allopurinolo. In pazienti con diminuita funzionalita' renale o con malattie concomitanti che possono ripercuotersi su di essa, come l'ipertensione o il diabete mellito, va periodicamente controllata la funzionalita' renale, in particolare l'azotemia e la creatininemia o la clearance della creatinina ed eventualmente riadattato il dosaggio del farmaco. Se il disturbo della funzionalita' renale aumenta, il dosaggio del farmaco va ridotto o ne va sospesa la somministrazione. Tra i pazienti in cui la disfunzione renale e' aumentata dopo l'inizio della terapia con allopurinolo, erano presenti malattie concomitanti quali mieloma multiplo o insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza renale e' anche frequentemente associata con nefropatia gottosa e raramente con reazioni di ipersensibilita' associata a allopurinolo. In pazienti in terapia con allopurinolo e' stata riscontrata depressione midollare. Raramente pazienti in terapia con il solo allopurinolo possono sviluppare depressione midollare di grado variabile, a carico di una o piu' linee cellulari. 100 mg compresse: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere il farmaco.
Interazioni
6-Mercaptopurina ed azatioprina: l'azatioprina viene metabolizzata a 6-mercaptopurina che viene inattivata dall'azione della xantino-ossidasi. In pazienti che ricevono mercaptopurina o azatioprina la concomitante somministrazione di 300-600 mg di allopurinolo al giorno rende necessaria una riduzione della dose di mercaptopurina o azatioprina a circa un quarto di quella abituale. Cio' in quanto l'inibizione della xantino-ossidasi determina un prolungamento dell'attivita' di questi farmaci. La dose di mercaptopurina o azatioprina verra' successivamente adeguata in base alla valutazione della risposta terapeutica ed alla comparsa di effetti tossici. Vidarabina (adenina arabinoside): le evidenzesuggeriscono che l'emivita plasmatica di vidarabina e' aumentata in p resenza di allopurinolo. Quando i due prodotti sono usati in concomitanza e' necessaria una vigilanza supplementare per riconoscerne gli effetti tossici potenziati. Salicilati e farmaci uricosurici: ossipurinolo, il principale metabolita di allopurinolo ed esso stesso terapeuticamente attivo, e' escreto dal rene analogamente all'urato. Pertanto, i farmaci con attivita' uricosurica come probenecid o dosi elevate di salicilato possono accelerare l'escrezione di ossipurinolo e diminuire in tal modo il grado di inibizione della xantino-ossidasi. Cio' puo' ridurre l'attivita' terapeutica di allopurinolo, ma la significativita' deve essere valutata in ogni singolo caso. Clorpropamide: l'emivita plasmatica della clorpropamide puo' essere prolungata da allopurinolo, dal momento che i due farmaci possono competere per l'escrezione nei tubuli renali. Il rischio di ipoglicemia secondaria a questo fenomeno puo' essere aumentato se allopurinolo e clorpropamide vengono somministrati contemporaneamente in presenza di insufficienza renale. Anticoagulanti cumarinici: allopurinolo prolunga l'emivita dell'anticoagulante dicumarolo. Sono stati segnalati rari casi di aumentato effetto di warfarin e di altri anticoagulanti cumarinici co- somministrati con allopurinolo, pertanto, tutti i pazienti che assumono anticoagulanti devono controllare periodicamente il tempo di protrombina. Fenitoina: allopurinolo puo' inibire l'ossidazione epatica della fenitoina ma il significato clinico di cio' non e' chiarito. Teofillina: e' stata segnalata inibizione del metabolismo della teofillina. Il meccanismo di interazione puo' essere spiegato con il fatto che la xantina-ossidasi e' coinvolta nella biotrasformazione della teofillina nell'uomo. I livelli di teofillina devono essere monitorati nei pazienti che iniziano o incrementano la terapia con allopurinolo. Ampicillina/amoxicillina: In pazienti che assumono, insieme ad allopurinolo, ampicillina o amoxicillina e' stato descritto un aumento della frequenza di reazioni cutanee rispetto a pazienti che non ricevono alcuno dei due farmaci. La causa di questa associazione non e' nota. Tuttavia, si raccomanda che nei pazienti che assumono allopurinolo si usi, dove disponibile un'alternativa all'ampicillina/amoxicillina. Ciclofosfamide e altri citotossici: in pazienti con malattie neoplastiche, eccetto la leucemia, e' stato descritto, in presenza di allopurinolo, un aumento della depressione midollare da ciclofosfamide e altri citotossici. Cio' non e' stato pero' confermato in un apposito studio in pazienti affetti da linfoma che ricevevano ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina e/o mecloretamina. Ciclosporina: alcune segnalazioni suggeriscono che la concentrazione plasmatica di ciclosporina possa essere aumentata durante il trattamento concomitante con allopurinolo. Pertanto, in caso di somministrazione contemporanea dei due farmaci, si deve tenere presente la possibilita' di un aumento della tossicita' della ciclosporina. Didanosina: in volontari sani ed in pazienti affetti da HIV i valori plasmaticidi Cmax e AUC della didanosina sono risultati approssimativamente rad doppiati con il trattamento concomitante di allopurinolo (300 mg al giorno) senza influenzare l'emivita terminale. Pertanto, possono essere necessarie riduzioni della dose di didanosina quando usata in concomitanza con allopurinolo. Diuretici tiazidici: le segnalazioni circa il fatto che l'uso concomitante di allopurinolo e diuretici tiazidici puo'contribuire all'aumento della tossicita' da allopurinolo in alcuni pa zienti sono state revisionate nel tentativo di stabilire il meccanismoe il rapporto di causa- effetto. La revisione delle descrizioni dei c asi clinici indica che la maggior parte dei pazienti ricevevano diuretici tiazidici per ipertensione e che spesso non erano state effettuatevalutazioni che escludevano alterazioni della funzionalita' renale se condarie a nefropatia ipertensiva. Nonostante non sia stato stabilito un meccanismo o un rapporto di causa-effetto, e' opportuno controllarela funzione renale in pazienti in terapia con allopurinolo e diuretic i tiazidici, anche in assenza di insufficienza renale e il dosaggio vaulteriormente diminuito nei pazienti in terapia combinata se si rilev a una diminuita funzionalita' renale. Tolbutamide: e' stato dimostratoche la conversione della tolbutamide a metaboliti inattivi e' cataliz zata dalla xantino-ossidasi del fegato di ratto. L'eventuale rilievo sul piano clinico di queste osservazioni non e' noto.
Effetti indesiderati
Queste categorie di frequenza sono usate per la classificazione della frequenza: molto comune >= 1/10; comune >= 1/100 e < 1/10; non comune >= 1/1000 e < 1/100; raro >= 1/10.000 e < 1/1000; molto raro < 1/10.000; non nota. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: foruncolosi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, trombocitopenia, leucopenia (in particolare nei soggetti con insufficienza renale e/o epatica). Disturbi del sistema immunitario.Non comune: reazione di ipersensibilita' (comprese reazioni cutanee a ssociate a esfoliazione, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica); moltoraro: linfoadenopatia angioimmunoblastica, shock anafilattico acuto; frequenza non nota: angioite necrotizzante, edema facciale, edema della lingua. Vasculite e risposta tissutale associata possono manifestarsi in molti modi (compresa epatite e insufficienza renale). Raramente e' stata descritta epatite granulomatosa, con o senza una chiara evidenza di ipersensibilita' piu' generalizzata. Questa sembra essere reversibile dopo l'interruzione del trattamento con allopurinolo. Un disturbo da ipersensibilita' ritardata multi-organo (nota come sindrome da ipersensibilita' o DRESS) con febbre, rash, vasculite, linfoadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epatosplenomegalia, test di funzionalita' epatica alterati e sindrome da scomparsa dei dotti biliari intraepatici (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici) si manifesta in varie combinazioni. Anche altri organi possono essere coinvolti. Se tali reazioni si verificano, in qualunque momento durante il trattamento, il trattamento con allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e in modo permanente. Quando si sono verificate reazioni di ipersensibilita' generalizzata al farmaco, era generalmente presente insufficienza renale e/o epatica, specialmente in quei casi in cui l'esito e' stato fatale. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: diabete mellito, iperlipidemia. Disturbi psichiatrici. Molto raro: depressione; frequenza non nota: confusione,insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: coma, paralisi, atassia, neuropatia, neuriti, parestesia, sonnolenza, cefalea, alterazioni del gusto. Patologie dell'occhio. Molto raro: cataratta, disturbivisivi, alterazioni maculari; frequenza non nota: irite, congiuntivit e, ambliopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: vertigini; frequenza non nota: tinnito. Patologie cardiache. Molto raro: angina, bradicardia; frequenza non nota: pericardite. Patologie vascolari. Raro: ecchimosi; molto raro: ipertensione, ematemesi; frequenza non nota: malattia vascolare periferica, tromboflebiti, vasodilatazione, ipotensione. Patologie gastrointestinali. Non comune: vomito, nausea, diarrea, gastrite, dispepsia, dolori addominali intermittenti; moltoraro: ematemesi, stomatite, steatorrea, modifica delle abitudini inte stinali Frequenza non nota: ingrandimento delle ghiandole salivari, faringite, pancreatite emorragica. Nei primi studi clinici furono segnalati casi di nausea e vomito che tuttavia non costituiscono un problemasignificativo e possono essere evitati assumendo allopurinolo dopo i pasti. Patologie epatobiliari. Raro: epatite (compresa necrosi epaticaed epatite granulomatosa), epatomegalia, ittero, aumento della fosfat asi alcalina, aumento di SGOT/SGPT, aumento della gamma-glutamiltransferasi, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea; raro: sindrome di Stevens-Johnson (SJS)e necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Dress; molto raro: alopecia, capelli scoloriti Frequenza non nota:, edema cutaneo, sudorazione Le reazioni cutanee sono le reazioni piu' comuni e possono verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia. Esse possono essere: prurito, orticaria, eruzioni maculopapulari, alcune volte squamose o purpuriche e raramente esfoliative. In questi casi la terapia con allopurinolo deve essere interrotta immediatamente. Dopo guarigione delle reazioni piu' lievi, allopurinolo puo' essere di nuovo somministrato, a basse dosi, (p.e. 50 mg/die) che possono essere gradualmente aumentate. Se la reazione cutanea dovesse riapparire, allora la somministrazione di allopurinolo va definitivamente sospesa. L'incidenza di reazioni cutanee puo' essere aumentata in presenza di insufficienza renale. Gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnoson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) associate a brividi, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, e lieve leucocitosi oleucopenia, sono state segnalate. Vasculiti secondarie e risposte tis sutali possono manifestarsi in vari modi compresa l'epatite, l'ittero colestatico, la nefrite interstiziale e molto raramente l'epilessia. In questi casi la terapia con allopurinolo deve essere interrotta in modo permanente. I corticosteroidi possono essere utilmente impiegati per trattare queste manifestazioni. Patologie renali e urinarie. Raro: insufficienza renale, uremia; molto raro: ematuria; frequenza non nota:enuresi notturna, nefrite In pazienti che hanno sviluppato gotta in s eguito a glomerulonefrite cronica o pielonefrite cronica e' stata osservata albuminuria. In malattie con aumentata produzione di urati si puo' avere precipitazione di xantina nel tratto urinario. La terapia conallopurinolo puo' portare a dissoluzione parziale di calcoli renali/p elvici di acido urico con rischio remoto di blocco dei medesimi nell'uretere. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: infertilita', impotenza, ginecomastia Qualora si rilevino casi didispermia, interrompere il trattamento, cio' che consentira' la rever sibilita' del sintomo. Patologie del sistema muscolo-scheletrico e deltessuto connettivo. Raro: miopatie.
Gravidanza e allattamento
Poiche' in uno studio condotto con alte dosi di allopurinolo, somministrato per via i.p. nel topo, si sono osservate anormalita' fetali, anche se in ulteriori studi per via orale effettuati nel ratto e nel coniglio non si e' osservata alcuna anormalita', il prodotto e' controindicato in gravidanza. Poiche' inoltre l'allopurinolo passa nel latte materno ed il suo effetto sul lattante non e' noto, la somministrazione del farmaco ad una madre che allatta va effettuata con cautela.