Alkeran - Ev 1fl 50mg+1f 10ml
Dettagli:
Nome:Alkeran - Ev 1fl 50mg+1f 10mlCodice Ministeriale:021250028
Principio attivo:Melfalan
Codice ATC:L01AA03
Fascia:H
Prezzo:223.23
Glutine:Senza glutine
Produttore:Aspen Pharma Trading Limited
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi
Denominazione
ALKERAN 50 MG/10 ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Formulazioni
Alkeran - Ev 1fl 50mg+1f 10ml
Categoria farmacoterapeutica
Antineoplastici e immunomodulatori - citostatici - sostanze alchilanti- Analoghi della mostarda azotata.
Principi attivi
Un flaconcino di polvere contiene: melfalan cloridrato 50 mg.
Eccipienti
Flaconcino di polvere: acido cloridrico, povidone. Flaconcino di solvente-diluente: glicole propilenico, sodio citrato, etanolo, acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
50 mg/10 ml Polvere e solvente per soluzione iniettabile, somministrato per perfusione arteriosa regionale, e' indicato nel trattamento di: melanoma maligno localizzato delle estremita'; sarcoma dei tessuti molli localizzato delle estremita'. Al dosaggio convenzionale per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo: da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, e' efficace quanto la formulazione orale nel trattamento del mieloma multiplo; carcinoma ovarico avanzato: somministrato da solo o in associazione con altri farmaci citotossici, da' luogo ad una risposta diretta in circa il 50% dei pazienti con adenocarcinoma ovarico avanzato. Ad alto dosaggio per via endovenosa, puo' essere usato nel trattamento di mieloma multiplo:remissioni complete sono state raggiunte fino al 50% dei pazienti ai quali era stato somministrato il farmaco ad alte dosi, con o senza trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sia come trattamento di prima linea che per consolidare una risposta alla chemioterapia convenzionale; neuroblastoma avanzato nell'infanzia: il farmaco ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche e' stato impiegato, sia da solo che associato alla radioterapia e/o altri farmaci citotossici, per consolidare la risposta al trattamento convenzionale. In uno studio prospettico randomizzato i pazienti trattati con il prodotto, rispetto a quelli non trattati, hanno dimostrato un aumento significativo di durata della sopravvivenza libera da malattia.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.
Posologia
Farmaco citotossico che appartiene alla classe generale degli agenti alchilanti. Deve essere prescritto solo da medici con esperienza nel trattamento di patologie maligne con tali agenti. Poiche' causa mielodepressione, e' fondamentale effettuare frequenti controlli emocromocitometrici durante la terapia e, se necessario, la dose deve essere ritardata o modificata. Mieloma multiplo: il medicinale e' stato impiegato su base intermittente da solo, o in associazione con altri farmaci citotossici, a dosi varianti tra 8 e 30 mg/m^2 di superficie corporea, somministrate ad intervalli compresi tra le 2 e le 6 settimane. Inoltre la somministrazione di prednisone e' stata inclusa in alcuni regimi terapeutici. Lo schema posologico tipico per via endovenosa, quando impiegato da solo, prevede 0,4 mg/kg di peso corporeo (16 mg/m^2 di superficie corporea) ripetuti ad intervalli adeguati (ad esempio una volta ogni 4 settimane), a condizione che durante tale periodo vi sia stato ilrecupero della conta ematica periferica. I regimi ad alte dosi genera lmente impiegano singole dosi e.v. comprese tra 100 e 200 mg/m^2 di superficie corporea (circa 2,5-5,0 mg/kg di peso corporeo), ma diviene essenziale il trapianto di cellule staminali ematopoietiche a seguito di dosi superiori a 140 mg/m^2 di superficie corporea. In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta del 50%. In previsione della mielosoppressione grave indotta da alte dosi del farmaco, il trattamento deve essere condotto solo in centri specialistici con attrezzature idonee e somministrato solo da clinici esperti. Adenocarcinoma ovarico avanzato: se somministrato per via endovenosa da solo, e' stata spesso impiegata la dose di 1 mg/kg di peso corporeo (circa 40 mg/m^2 di superficie corporea) somministrata ad intervalli di 4 settimane. Se somministrato in associazione con altri farmaci citotossici, sono state impiegate dosi comprese tra 0,3 e 0,4 mg/kg di peso corporeo (12-16 mg/m^2 di superficie corporea) ad intervalli di 4-6 settimane. Melanoma maligno: la perfusione regionale con il farmaco associata ad ipertermia e' stata impiegata come adiuvante alla chirurgia per i melanomi maligni allo stadio iniziale e come trattamento palliativo nelle forme avanzate ma localizzate. Sarcoma dei tessuti molli: la perfusione regionale con il prodotto e' stata associata ad ipertermia nel trattamento di tutti gli stadi di sarcoma dei tessuti molli localizzato, generalmente in associazione con la chirurgia. Il farmaco e' stato somministrato anche con actinomicina D; si consulti la letteratura scientifica pergli schemi posologici. Neuroblastoma avanzato nell'infanzia: alte dos i comprese tra 100 e 240 mg/m^2 di superficie corporea (a volte suddivise in modo omogeneo in 3 giorni consecutivi) in associazione al trapianto di cellule staminali ematopoietiche, sono state impiegate da soleo in associazione con radioterapia e/o altri farmaci citotossici. Pop olazione pediatrica: il dosaggio nel neuroblastoma dell'infanzia, e' stato calcolato utilizzando le linee guida di dosaggio basate sulla superficie corporea. Il prodotto, nell'ambito della posologia convenzionale, e' solo raramente indicato nei bambini e non possono essere fornite linee guida definite per il dosaggio. Pazienti anziani: sebbene il farmaco sia frequentemente impiegato ai dosaggi convenzionali nei pazienti anziani, non sono disponibili specifiche informazioni relative alla somministrazione in questo gruppo di pazienti. L'esperienza nell'impiego nei pazienti anziani e' limitata. Si deve pertanto assicurare, prima della somministrazione nei pazienti anziani, che venga garantito un adeguato stato generale e funzionale degli organi. La farmacocinetica di melfalan per via endovenosa non ha evidenziato alcuna correlazione tra l'eta' e la clearance di melfalan o l'emivita terminale di eliminazione di melfalan. I limitati dati disponibili non supportano specifiche raccomandazioni di aggiustamento del dosaggio per i pazienti anziani ai quali viene somministrato melfalan per via endovenosa e suggeriscono che debba essere continuata l'attuale pratica di aggiustamento del dosaggio basato sulle condizioni generali del paziente geriatrico esul grado di mielosoppressione che si presenta durante la terapia. Pa zienti con insufficienza renale: la clearance del farmaco, sebbene variabile, puo' essere ridotta in caso di insufficienza renale. Nel caso in cui venga impiegato a dosaggi convenzionali per via endovenosa (8-40 mg/m^2 di superficie corporea), si raccomanda che la dose iniziale venga ridotta del 50% nei pazienti con insufficienza renale moderata-grave e la posologia successiva venga determinata in rapporto al grado di mielosoppressione. Nel caso di dosi elevate per via endovenosa (100-240 mg/m^2 di superficie corporea), la necessita' di riduzione della dose dipende dal grado di insufficienza renale, dalla reinfusione o meno di cellule staminali ematopoietiche, e dalla necessita' terapeutica.Indicativamente, in caso di pazienti con insufficienza renale di grad o moderata-grave ((51-Cr)-EDTA clearance della creatinina da 30-50 ml/min) e' usuale una riduzione della dose del 50%. Sono anche necessarieuna adeguata idratazione ed una diuresi forzata. Il farmaco ad alte d osi non e' raccomandato nei pazienti con insufficienza renale piu' grave (EDTA clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Somministrazione parenterale: in caso di perfusione regionale arteriosa, si consulti la letteratura per dettagli sulla metodologia di impiego. Tranne nei casi in cui sia indicata la perfusione regionale arteriosa, il medicinale e' indicato per il solo uso endovenoso. Per la somministrazione per via endovenosa, si raccomanda che la soluzione venga iniettata lentamente in una soluzione per infusione rapida tramite un sito disinfettato. Se l'iniezione diretta in infusione rapida non e' adeguata, lasoluzione puo' essere somministrata diluita in una sacca infusionale. Deve essere prestata attenzione per evitare possibili stravasi del me dicinale e, in caso di difficile accesso venoso periferico, deve essere preso in considerazione l'uso di un catetere venoso centrale. Se vengono somministrate alte dosi con o senza trapianto di cellule staminali emopoietiche, si raccomanda la somministrazione tramite un catetere venoso centrale. Modo di somministrazione: dopo la ricostituzione il prodotto deve presentarsi come soluzione limpida.
Conservazione
Flaconcino prima dell'apertura: non conservare a temperatura superioreai 30 gradi C. Proteggere dalla luce. Soluzione ricostituita per inie zione: conservare a temperatura ambiente di circa 25 gradi C, non refrigerare. Soluzione ricostituita ed ulteriormente diluita per infusione: conservare a temperatura ambiente di circa 25 gradi C.
Avvertenze
Il farmaco e' un agente citotossico attivo che deve essere impiegato sotto il diretto controllo di medici con esperienza nella somministrazione di tali agenti. L'immunizzazione effettuata con vaccino derivante da organismo vivo puo' potenzialmente causare infezione in pazienti immunocompromessi. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini derivanti da organismi vivi non e' raccomandata. La soluzione puo' causare danno tissutale locale in caso di stravaso, di conseguenza non deve essere somministrato con iniezione diretta in una vena periferica. Si raccomanda che la soluzione venga somministrata per iniezione lenta in infusione endovenosa rapida attraverso un sito disinfettato, o attraverso un catetere venoso centrale. Considerato il rischio e il livello di terapie di supporto richieste, la somministrazione di alte dosi deve essere condotta solo in centri specialistici con attrezzature idonee e solo da parte di clinici esperti. Deve essere presa in considerazione, nei pazienti che assumano alte dosi, la somministrazione profilattica di agenti antinfettivi e la somministrazione di derivati ematici se richiestaed il mantenimento di un elevato filtrato glomerulare renale mediante idratazione e diuresi forzata durante il periodo immediatamente segue nte la somministrazione del prodotto. Prima di impiegare alte dosi deve essere garantito il mantenimento di un adeguato stato generale e funzionale degli organi. L'incidenza di diarrea, vomito e stomatite rappresenta la tossicita' dose-limitante nei pazienti ai quali e' somministrato melfalan ad alte dosi per via endovenosa in associazione con trapianto autologo di midollo osseo. Il pretrattamento con ciclofosfamide sembra ridurre la gravita' del danno gastrointestinale indotto da altedosi di melfalan; per maggiori dettagli si consulti la letteratura. M onitoraggio: poiche' e' un potente agente mielosoppressivo, e' essenziale che particolare attenzione venga posta nel monitorare la conta delle cellule ematiche per evitare la possibilita' di una eccessiva mielosoppressione ed il rischio di una aplasia midollare irreversibile. I valori emocromocitometrici possono continuare a diminuire anche dopo lasospensione del trattamento, pertanto al primo segno di abbassamento anomalo e grave del numero dei leucociti o delle piastrine, la terapiadeve essere temporaneamente interrotta. Il medicinale deve essere usa to con cautela in pazienti sottoposti di recente a radioterapia o chemioterapia in quanto esposti ad un maggiore rischio di tossicita' midollare. Il prodotto causa soppressione della funzione ovarica in donne in premenopausa, dando luogo ad amenorrea in un significativo numero di pazienti. Pazienti con insufficienza renale: la clearance puo' essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale, i quali possono avereanche mielosoppressione uremica. E' necessaria pertanto una riduzione della dose ed una attenta osservazione dei pazienti. Temporanei aumen ti significativi dell'urea ematica sono stati osservati negli stadi precoci della terapia con melfalan in pazienti affetti da mieloma con danno renale. Mutagenesi: sono state osservate aberrazioni cromosomiche in pazienti trattati con il farmaco. Cancerogenesi: e' stato segnalatoche melfalan, come altri agenti alchilanti, e' leucemogeno. Sono stat i riportati casi di leucemia acuta in seguito a trattamento con melfalan per malattie quali amiloidosi, melanoma maligno, mieloma multiplo, macroglobulinemia, sindrome da crio-agglutinine e cancro dell'ovaio. Un confronto tra pazienti con neoplasie ovariche che hanno ricevuto o meno agenti alchilanti, ha dimostrato che l'uso di questi agenti, compreso melfalan, aumenta in modo significativo l'incidenza di leucemia mieloide acuta (AML) e di sindromi mielodisplastiche (MSD). Se viene preso in considerazione l'uso di melfalan in associazione con talidomide e prednisone, prima di iniziare il trattamento e' necessario considerare e bilanciare il rischio leucemogeno (possibile insorgenza di AML e MDS) e i potenziali benefici terapeutici. Pertanto, prima e durante iltrattamento usuali sono necessari controlli per assicurare una diagno si precoce e, se necessario, avviare il relativo trattamento. Informazioni importanti su alcuni eccipienti Questo medicinale contiene 2,32 mmol (53,4 mg) di sodio per flaconcino. Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. Questo medicinale contiene 5% di etanolo (alcool), equivalente a 10 ml di birra, 2,4 ml di vino per dose. Puo' essere dannoso per gli alcolisti. Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza o in allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio, come le persone affette da patologie epatiche o epilessia. Questo medicinale contiene glicole propilenico. Puo' causare sintomi simili a quelli causati dall'alcol
Interazioni
Le vaccinazioni con vaccini derivanti da organismi vivi non sono raccomandate negli individui immunocompromessi. L'associazione di acido nalidissico con alte dosi di melfalan per via endovenosa ha causato la morte per enterocolite emorragica in bambini. Sono state descritte alterazioni della funzionalita' renale in pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo, che avevano ricevuto il trattamento di condizionamento con alte dosi di melfalan per via endovenosa e che successivamente erano stati trattati con ciclosporina per prevenire il rigetto del trapianto. Nella popolazione pediatrica, per il regime BuMel, e' stato riportato che la somministrazione di melfalan prima di 24 ore dall'ultimasomministrazione orale di busulfan, puo' influenzare lo sviluppo di t ossicita'.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati possono variare nella loro incidenza a seconda dell'indicazione e della dose ricevuta ed anche se somministrati in combinazione con altri agenti terapeutici. Frequenze reazioni avverse:molto comuni >=1/10, comuni >=1/100, <1/10, non comuni >=1/1000, <1/1 00, rari >=1/10000, <1/1000, molto rari <1/10000, non nota. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non nota: leucemia mieloide acuta secondaria e sindrome mieloplastica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: depressione midollare (leucopenia, trombocitopenia e anemia); raro: anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: polmonite interstiziale e fibrosi polmonare (inclusi casi fatali). Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea e stomatite ad alte dosi. Raro: stomatite a dosi convenzionali. Patologie epatobiliari. Raro: disturbi epatici che vanno da anomalie nei test di funzionalita' epatica, epatite e ittero; malattia veno-occlusiva susseguente a trattamento con alte dosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia a dosi elevate; comune: alopecia a dosi convenzionali. Raro: esantema maculo-papulare e prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo (iniezione a seguito di perfusione isolatadell'arto). Molto comuni: atrofia muscolare, fibrosi muscolare e mial gia; comuni: sindrome compartimentale; non nota: necrosi muscolare, rabdomiolisi. Patologie renali ed urinarie. Comune: temporanei aumenti significativi dell'azotemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: azoospermia e amenorrea. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sens azione soggettiva e transitoria di calore e/o formicolio. Esami diagnostici: iniezione a seguito di perfusione di arto isolato. Molto comune: aumento della creatininfosfochinasi ematica. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Gravidanza e allattamento
Adeguate precauzioni contraccettive devono essere impiegate quando ad uno dei partner venga somministrato il farmaco. L'uso di melfalan deveessere evitato ove possibile durante la gravidanza, particolarmente d urante il primo trimestre. In ciascun caso individuale il rischio potenziale per il feto deve essere bilanciato con il beneficio atteso per la madre. Le madri in trattamento non devono allattare al seno. Il melfalan causa soppressione delle funzioni ovariche in donne in premenopausa, dando luogo ad amenorrea in un numero significativo di pazienti. Esistono evidenze da studi su animali che il melfalan puo' avere un effetto negativo sulla spermatogenesi. Pertanto e' possibile che il melfalan possa causare sterilita' temporanea o permanente nei pazienti maschi. Si consiglia agli uomini che assumono melfalan di non avere figlidurante il trattamento e fino a 6 mesi dopo lo stesso e di rivolgersi a uno specialista di conservazione degli spermatozoi prima del tratta mento, in quanto esiste la possibilita' di infertilita' irreversibile a seguito del trattamento con melfalan. Teratogenesi: il potenziale effetto teratogeno non e' stato studiato. In ragione delle sue proprieta' mutagene e delle similitudini strutturali con noti composti teratogeni, e' possibile che il melfalan possa causare difetti congeniti nellaprole di pazienti trattati con il farmaco.