Alkeran - 25cpr Riv 2mg

Dettagli:
Nome:Alkeran - 25cpr Riv 2mg
Codice Ministeriale:021250030
Principio attivo:Melfalan
Codice ATC:L01AA03
Fascia:A
Prezzo:85.83
Glutine:Senza glutine
Produttore:Aspen Pharma Trading Limited
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

ALKERAN 2 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Alkeran - 25cpr Riv 2mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze alchilanti.

Principi attivi

Melfalan.

Eccipienti

Nucleo: cellulosa microcristallina, crospovidone, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido, macrogol.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato nel trattamento del: mieloma multiplo; adenocarcinoma ovarico avanzato. Da solo o in combinazione con altri farmaci ha un significativo effetto terapeutico in una parte dei pazienti affetti da carcinoma mammario avanzato. Il farmaco e' efficace nel trattamento di una parte dei pazienti affetti da policitemia rubra vera.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Posologia

Il medicinale e' un farmaco citotossico appartenente alla classe degliagenti alchilanti. Deve essere prescritto solo da medici con esperien za nel trattamento di patologie maligne con tali agenti. Poiche' il farmaco e' un agente mielosoppressivo, e' fondamentale effettuare frequenti controlli emocromocitometrici e, se necessario, la dose deve essere modificata. >>Adulti. Mieloma multiplo: uno schema tipico di dosaggio per via orale comprende: 0,15 mg/kg di peso corporeo al giorno per via orale in dosi frazionate, per 4 giorni, con intervalli di 6 settimane tra un ciclo e l'altro. Sono stati utilizzati numerosi regimi terapeutici. Per conoscerne i dettagli e' necessario consultare la letteratura scientifica. La somministrazione del medicinale e prednisone puo' essere piu' efficace del farmaco da solo. L'associazione e' di solito somministrata ad intervalli, anche se la superiorita' di questa modalita' di trattamento rispetto ad una terapia continua non e' stata dimostrata. Nei pazienti che rispondono al trattamento, il prolungamento della terapia oltre un anno non sembra condurre a un miglioramento dei risultati. Adenocarcinoma ovarico avanzato: lo schema tipico e' di 0,2 mg/kg di peso corporeo al giorno, somministrati per via orale per 5 giorni. Il trattamento viene ripetuto ad intervalli di 4-8 settimane, o appena il midollo osseo ha recuperato la sua normale funzionalita'. Carcinoma mammario avanzato: il farmaco e' stato somministrato per via orale a dosi di 0,15 mg/kg di peso corporeo o di 6 mg/m^2 di superficiecorporea al giorno, per 5 giorni, con intervalli di 6 settimane tra u n ciclo e l'altro. In caso di tossicita' midollare il dosaggio veniva ridotto. Policitemia rubra vera: la dose abituale per indurre la remissione e' di 6-10 mg al giorno per 5-7 giorni e in seguito, di 2-4 mg al giorno fino al conseguimento di un soddisfacente controllo della malattia. La terapia di mantenimento comprende un dosaggio di 2-6 mg una volta alla settimana. Durante la terapia di mantenimento e' fondamentale un attento controllo ematologico ed un aggiustamento del dosaggio sulla base dei risultati dei frequenti esami emocromocitometrici. Popolazione pediatrica: il prodotto, nell'ambito della posologia convenzionale, e' solo raramente indicato nella popolazione pediatrica e non possono essere fornite linee guida definite per il dosaggio. Pazienti anziani: sebbene il farmaco sia frequentemente impiegato ai dosaggi convenzionali nei pazienti anziani, non sono disponibili specifiche informazioni relative alla somministrazione in questo gruppo di pazienti. L'esperienza nell'impiego del prodotto nei pazienti anziani e' limitata. Si deve pertanto assicurare, prima della somministrazione del medicinale nei pazienti anziani, che venga garantito un adeguato stato generale e funzionale degli organi. Pazienti con insufficienza renale: la clearance del farmaco, sebbene variabile, si riduce in caso di insufficienza renale. I dati farmacocinetici attualmente disponibili non indicano una necessita' assoluta di riduzione del dosaggio quando il farmaco viene somministrato per via orale ai pazienti con insufficienza renale. Tuttavia inizialmente e' prudente utilizzare una dose ridotta. Modo di somministrazione: dopo somministrazione orale l'assorbimento del medicinale e' variabile. Al fine di assicurare il raggiungimento di livelli potenzialmente terapeutici puo' rendersi necessario un cauto aumento della dose fino a che non si riscontri mielosoppressione.

Conservazione

Conservare a temperatura compresa tra 2 - 8 gradi C, in luogo asciutto.

Avvertenze

Il medicinale e' un farmaco citotossico attivo da usare solo sotto la supervisione di medici esperti nell'uso di tali farmaci. L'immunizzazione effettuata con vaccino derivante da organismo vivo puo' potenzialmente causare infezione in pazienti immunocompromessi. Pertanto, l'immunizzazione con vaccini derivanti da organismi vivi non e' raccomandata. Monitoraggio: poiche' il farmaco e' un potente agente mielodepressivo, e' fondamentale effettuare un accurato controllo delle cellule ematiche al fine di evitare la possibilita' di una eccessiva mielosoppressione e il rischio di una irreversibile aplasia midollare. I valori emocromocitometrici possono continuare a decrescere anche dopo la sospensione del trattamento, pertanto al primo segnale di un abnorme abbassamento del numero dei leucociti o delle piastrine, la terapia deve essere temporaneamente interrotta. Il farmaco deve essere usato con cautelain pazienti sottoposti recentemente a radioterapia o chemioterapia in quanto esposti a un maggiore rischio di tossicita' midollare. Insuffi cienza renale: la clearance del medicinale puo' essere ridotta nei pazienti con insufficienza renale, i quali possono avere anche depressione midollare uremica. E' necessaria pertanto una riduzione della dose ed una attenta osservazione dei pazienti. Nelle prime fasi della terapia con melfalan in pazienti con mieloma e danno renale sono stati osservati significativi aumenti transitori dell'azotemia. Mutagenesi: sono state osservate aberrazioni cromosomiche in pazienti trattati con il farmaco. Cancerogenesi: e' stato segnalato che melfalan, come altri agenti alchilanti, e' leucemogeno particolarmente nei pazienti anziani dopo una lunga terapia combinata e la radioterapia. Sono stati riportaticasi di leucemia acuta in seguito a trattamento con melfalan per mala ttie quali amiloidosi, melanoma maligno, mieloma multiplo, macroglobulinemia, malattia da crio-agglutinine e cancro dell'ovaio. Un confrontotra pazienti con neoplasie ovariche, che hanno ricevuto o meno agenti alchilanti, ha dimostrato che l'uso di questi agenti, compreso melfal an, aumenta in modo significativo l'incidenza di leucemia mieloide acuta (AML) e di sindromi mielodisplastiche (MDS). Se viene preso in considerazione l'uso di melfalan in associazione con talidomide e prednisone, prima di iniziare il trattamento e' necessario considerare e bilanciare il rischio leucemogeno (possibile insorgenza di AML e MDS) e i potenziali benefici terapeutici. Pertanto, prima e durante il trattamento sono necessari controlli per assicurare una diagnosi precoce e, se necessario, avviare il relativo trattamento.

Interazioni

Le vaccinazioni con vaccini derivanti da organismi vivi non sono raccomandate negli individui immunocompromessi. L'associazione di acido nalidixico con alte dosi di melfalan per via endovenosa ha causato la morte per enterocolite emorragica nella popolazione pediatrica. Sono state descritte alterazioni della funzionalita' renale in pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo, che avevano ricevuto il trattamento di condizionamento con alte dosi di melfalan per via endovenosa e che successivamente erano stati trattati con ciclosporina per prevenire ilrigetto del trapianto. Nella popolazione pediatrica, per il regime Bu Mel, e' stato riportato che la somministrazione di melfalan prima di 24 ore dall'ultima somministrazione orale di busulfan, puo' influenzarelo sviluppo di tossicita'.

Effetti indesiderati

Per questo prodotto non esiste una documentazione clinica recente da usare come supporto per la determinazione della frequenza degli effettiindesiderati. Gli effetti indesiderati possono variare nella loro inc idenza a seconda dell'indicazione e della dose ricevuta ed anche se somministrati in combinazione con altri agenti terapeutici. Le reazioni avverse sono elencate per sistemi e organi e secondo MedDRA. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro(<1/10000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto c omune: depressione midollare (leucopenia, trombocitopenia e anemia); raro: anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro:polmonite interstiziale e fibrosi polmonare (inclusi casi fatali). Pa tologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea e stomatite ad alte dosi; raro: stomatite a dosi convenzionali. Patologie epatobiliari. Raro: disturbi epatici (anomalie nei test di funzionalita' epatica, epatite e ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia a dosi elevate; comune: alopecia a dosi convenzionali; raro: esantema maculopapulare e prurito (vedere disturbi del sistema immunitario). Patologie renali ed urinarie. Comune: temporanei aumenti significativi dell'azotemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: azoospermia, amenorrea. Fino al 30% dei pazienti trattati con melfalan a dosi orali convenzionali ha manifestato effetti gastrointestinali quali nausea e vomito. Sono state riportate, raramente, reazioni allergiche al melfalan quali orticaria, edema, rash cutanei e shock anafilattico, a seguito della prima somministrazione o delle successive, particolarmente dopo somministrazione endovenosa. Raramente, in associazione a tali eventi, e' stato anche riportato arresto cardiaco. Sono stati osservati negli stadi precoci della terapia con melfalan in pazienti affetti da mieloma con danno renale. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Come nel caso di tutti gli altri trattamenti chemioterapici citotossici, adeguate precauzioni contraccettive devono essere impiegate quando ad uno dei partner venga somministrato il farmaco. L'uso del melfalan deve essere evitato, ove possibile, durante la gravidanza, particolarmente durante il primo trimestre. In ciascun caso individuale il rischio potenziale per il feto deve essere bilanciato con il beneficio atteso per la madre. Le madri non devono allattare al seno. Il medicinale causa soppressione delle funzioni ovariche in donne in premenopausa, dando luogo ad amenorrea in un numero significativo di pazienti. Esistono evidenze da studi su animali che il farmaco puo' avere un effetto negativo sulla spermatogenesi. Pertanto e' possibile che il medicinale possa causare sterilita' temporanea o permanente nei pazienti maschi. Si consiglia agli uomini che assumono il prodotto di non avere figli durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo lo stesso e di rivolgersi a uno specialista di conservazione degli spermatozoi prima del trattamento, in quanto esiste la possibilita' di infertilita' irreversibile a seguito del trattamento con il medicinale. Teratogenesi: il potenziale effetto teratogeno del farmaco non e' stato studiato. In ragione dellesue proprieta' mutagene e delle similitudini strutturali con noti com posti teratogeni, e' possibile che il melfalan possa causare difetti congeniti nella prole di pazienti trattati con il farmaco.