Aldurazyme - Infus 1fl 5ml 500u
Dettagli:
Nome:Aldurazyme - Infus 1fl 5ml 500uCodice Ministeriale:035891011
Principio attivo:Laronidasi
Codice ATC:A16AB05
Fascia:H
Prezzo:1097.52
Produttore:Genzyme Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:36 mesi
Denominazione
ALDURAZYME 100 U/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUZIONE.
Formulazioni
Aldurazyme - Infus 1fl 5ml 500u
Categoria farmacoterapeutica
Enzimi.
Principi attivi
1 ml contiene 100 U (circa 0,58 mg) di laronidasi. Ciascun flaconcino da 5 ml contiene 500 U di laronidasi.
Eccipienti
Sodio cloruro, sodio fosfato monobasico, monoidrato, sodio fosfato dibasico, eptaidrato, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni
E' indicato per la terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con diagnosi confermata di Mucopolisaccaridosi I (MPS-I; deficit di a-L-iduronidasi), per il trattamento delle manifestazioni non neurologiche della patologia.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' grave (ad es. reazione anafilattica) al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Posologia
Il regime posologico consigliato e' 100 U/kg di peso corporeo, somministrato una volta la settimana con infusione endovenosa. L'iniziale velocita' di infusione di 2 U/kg/ora puo' essere aumentata gradualmente ogni quindici minuti, se tollerato, fino a un massimo di 43 U/kg/ora. Il volume totale dell'infusione deve essere somministrato in 3-4 ore circa. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose per la popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del prodotto nei pazienti dioltre 65 anni di eta' non sono state stabilite. Pertanto, per tali pa zienti non e' possibile avanzare alcuna raccomandazione posologica. Lasicurezza e l'efficacia del farmaco non sono state valutate in pazien ti con insufficienza renale o epatica. Pertanto, per tali pazienti none' possibile avanzare alcuna raccomandazione posologica. Il trattamen to deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico con esperienza nella gestione dei pazienti affetti da MPS I o da altre patologie metaboliche ereditarie. La somministrazione deve essere effettuata in ambiente clinico idoneo in cui siano immediatamente disponibili attrezzature di rianimazione per la gestione di emergenze mediche.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C).
Avvertenze
I pazienti trattati con il medicinale potrebbero sviluppare reazioni connesse all'infusione (IAR), definite come qualsiasi evento avverso connesso, che si verifica nel corso dell'infusione oppure durante il giorno di infusione. Alcune di queste IAR possono essere gravi. I pazienti trattati con il farmaco vanno tenuti strettamente sotto controllo e tutte le reazioni connesse all'infusione, le reazioni ritardate ed eventuali reazioni immunologiche vanno riportate. Lo stato anticorpale deve essere regolarmente monitorato e riportato. Sono state riportate reazioni gravi connesse all'infusione in pazienti con preesistente gravecompromissione delle vie aeree superiori, pertanto questa tipologia d i pazienti deve continuare ad essere attentamente controllata. Inoltrequesti pazienti devono ricevere l'infusione del farmaco solo in un am biente ospedaliero adeguato, dove e' prontamente disponibile l'attrezzatura per la rianimazione e la gestione di emergenze mediche. I pazienti con una sottostante patologia acuta al momento dell'infusione del farmaco sembrano soggetti a un rischio maggiore di IAR. E' necessario valutare attentamente lo stato clinico del paziente prima della somministrazione. Sulla base dello studio clinico di Fase III, si ritiene chequasi tutti i pazienti sviluppino anticorpi IgG anti-laronidasi, sopr attutto entro 3 mesi dall'inizio del trattamento. I pazienti che hannosviluppato anticorpi o sintomi di IAR devono essere trattati con caut ela durante la somministrazione del medicinale. Le reazioni connesse all'infusione sono state solitamente controllate rallentando la velocita' d'infusione e (pre) trattando il paziente con antistaminici e/o conantipiretici (paracetamolo oppure ibuprofene), consentendo in tal mod o al paziente di proseguire il trattamento. Poiche' esistono pochi dati sulla ripresa del trattamento in seguito ad interruzione prolungata,dopo l'interruzione adottare le dovute precauzioni a causa dell'aumen tato rischio teorico di reazione di ipersensibilita'. Nella prima somministrazione o al momento della ripresa del trattamento in seguito ad interruzione, si consiglia il pretrattamento dei pazienti (con antistaminici e/o antipiretici) circa 60 minuti prima dell'inizio dell'infusione, per minimizzare la potenziale insorgenza di IAR. Se indicato clinicamente, considerare la somministrazione di medicinali di pretrattamento anche nelle successive infusioni di medicinale. In caso di reazione connessa all'infusione da lieve a moderata, prendere in considerazione un trattamento con antistaminici e paracetamolo/ibuprofene e/o una riduzione della velocita' d'infusione ad un valore pari alla meta' della velocita' a cui si e' verificata la reazione. In caso di una singola reazione connessa all'infusione grave, interrompere l'infusione finoalla scomparsa dei sintomi e prendere in considerazione il trattament o con antistaminici e paracetamolo/ibuprofene. L'infusione potra' essere ripresa con una riduzione della velocita' d'infusione a 1/2 - 1/4 della velocita' a cui si e' verificata la reazione. In caso di IAR moderata ricorrente o ripresa del trattamento dopo una reazione grave singola, instaurare un pretrattamento ed una riduzione della velocita' d'infusione a 1/2 - 1/4 della velocita' a cui si e' verificata la reazione precedente. Come per qualsiasi prodotto proteico endovenoso, sono possibili severe reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. Nell'eventualita' di reazioni di questo tipo, si consiglia di sospendere immediatamente il farmaco e di avviare il trattamento medico del caso. Questo medicinale contiene sodio.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi di interazione. Da un punto di vista metabolico, e' improbabile che la laronidasi possa andare soggetta ad interazioni mediate dal Citocromo P450. Non somministrare il medicinalesimultaneamente alla clorochina o alla procaina, per via del potenzia le rischio d'interferenza con la captazione intracellulare della laronidasi.
Effetti indesiderati
Frequenze delle reazione avverse: molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a <1/10). A causa della popolazione ridotta di pazienti, una ADR riportata in un unico paziente e' stata classificata come comune. Esami diagnostici. Comune: aumento della temperatura corporea, calo della saturazione di ossigeno. Patologie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: parestesia, vertigini. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: difficolta' respiratoria, dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, dolore addominale; comune: vomito, diarrea.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash; comune: edema angioneurotico, gonfiore in viso, orticaria, prurito, sudori freddi, alopecia, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artropatia, artralgia, mal di schiena, dolore agli arti; comune: dolore muscoloscheletrico. Patologie vascolari. Molto comune: vampate; comune: ipotensione, pallore, freddo agli arti. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, reazione nel punto di infusione; comune: brividi, sensazione di calore, sensazione di freddo, affaticamento, malattia simile all'influenza. Disturbi del sistema immunitario. Comune: rezione anafilattica. Disturbi psichiatrici. Comune: irrequietezza. Un unico paziente con pregressa compromissione dellevie aeree ha sviluppato una grave reazione a tre ore dall'inizio dell 'infusione (alla settimana 62 del trattamento) con orticaria e ostruzioni delle vie aeree, ed e' stato sottoposto a tracheotomia. Questo paziente ha dato esito positivo per la presenza di IgE. L'esperienza post-marketing in merito alle reazioni connesse all'infusione ha rilevato casi di piressia, brividi, vomito, tachipnea, eritema e cianosi, fra iquali alcuni anche gravi. In pazienti con precedente anamnesi di grav e compromissione delle vie aeree superiori e dei polmoni correlata alla MPS I si sono verificate reazioni gravi, incluso broncospasmo, arresto respiratorio ed edema facciale. Sono stati segnalati casi di stravaso di farmaco in pazienti trattati con il medicinale. >>Pazienti sottoi 5 anni di eta'. Esami diagnostici. Molto comune: aumento della pres sione arteriosa; calo della saturazione di ossigeno. Patologie cardiache. Molto comune: tachicardia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, brividi. Immunogenicita': la quasi totalita' dei pazienti ha sviluppato anticorpiIgG alla laronidasi. La maggior parte dei pazienti ha registrato una sieroconversione entro 3 mesi dall'avvio del trattamento, malgrado nelcaso dei pazienti di eta' inferiore a 5 anni e con fenotipo piu' grav e essa sia avvenuta essenzialmente nel giro di 1 mese.
Gravidanza e allattamento
Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del farmaco in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assolutanecessita'. E' possibile che la laronidasi venga escreta nel latte ma terno. A causa dell'assenza di dati circa i neonati esposti alla laronidasi attraverso il latte materno, si consiglia di interrompere l'allattamento durante il trattamento con il medicinale.