Aivlosin - Sacco 5kg 42,5mg/G
Dettagli:
Nome:Aivlosin - Sacco 5kg 42,5mg/GCodice Ministeriale:103150025
Principio attivo:Tilvalosina (Acetilisovaleriltilosina Tartrato)
Codice ATC:J01FA92
Fascia:n/a
Prezzo:-2
Produttore:Esteve Spa
SSN:Veterinario
Ricetta:Non ripetibile triplice copia (veterinaria)
Tipo prodotto:Premiscela medicata veterinaria
Forma:Polvere os
Contenitore:Sacco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inf. a +30, in confezione originale
Scadenza:36 mesi
Veterinario:Sì
Denominazione
AIVLOSIN 42,5 MG/G PREMISCELA PER ALIMENTI MEDICAMENTOSI PER SUINI
Formulazioni
Aivlosin - Sacco 20kg 42,5mg/G
Aivlosin - Sacco 5kg 42,5mg/G
Categoria farmacoterapeutica
Antibatterici per uso sistemico. Macrolidi.
Principi attivi
Tilvalosina 42,5 mg/g (come tilvalosina tartrato).
Eccipienti
Magnesio trisilicato (sepiolite), Farina di frumento per uso zootecnico, Idrossipropil-cellulosa, Polvere di farina di soia non grassa.
Indicazioni
Trattamento e prevenzione della polmonite enzootica suina, causata da ceppi sensibili di Mycoplasma hyopneumoniae nei suini. Alla dose raccomandata, diminuiscono le lesioni polmonari e la perdita di peso, ma l'infezione da Mycoplasma hyopneumoniae non e' eliminata. Trattamento dell'enteropatia proliferativa porcina (ileite) causata da Lawsonia intracellularis in mandrie in cui la diagnosi e' basata sull'anamnesi clinica, sui referti autoptici e sugli esiti clinicopatologici. Trattamento di epidemie di dissenteria suina, causate da Brachyspira hyodysenteriae in mandrie in cui e' stata diagnosticata la patologia, e prevenzione dell'insorgenza di ulteriori casi clinici.
Controindicazioni / effetti secondari
Nessuna.
Uso / Via di somministrazione
Orale.
Posologia
Utilizzo nei mangimi. Per l'inclusione solo nei mangimi secchi. Trattamento e prevenzione della polmonite enzootica suina: 2,125 mg di tilvalosina per kg di peso corporeo al giorno nel mangime per 7 giorni consecutivi. L'infezione secondaria da organismi come Pasteurella multocida e Actinobacillus pleuropneumoniae puo' complicare la polmonite enzootica e richiedere pertanto il trattamento con medicinali specifici. Trattamento dell'enteropatia proliferativa suina (ileite): 4,25 mg di tilvalosina per kg di peso corporeo al giorno nel mangime per 10 giorni consecutivi. Trattamento e prevenzione della dissenteria suina: 4,25 mg di tilvalosina per kg di peso corporeo al giorno nel mangime per 10 giorni consecutivi. Per ridurre il rischio di infezione e controllare l'accumulo di resistenze, e' buona regola instaurare buone pratiche digestione e di igiene quale prassi aggiuntiva al trattamento farmacolo gico. Utilizzare un miscelatore orizzontale a nastro per incorporare il prodotto nel mangime. Si consiglia di miscelare dapprima in 10 kg dimangime e di aggiungere successivamente il resto del mangime, mescola ndo accuratamente. Il mangime medicato puo' essere quindi pellettato. Le condizioni di pellettatura comportano una sola fase di precondizionamento a vapore per 5 minuti, seguito dalla fase di pellettatura a temperatura non superiore a 70 gradi C in condizioni normali.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore ai 30 gradi C. Tenere il contenitore ben chiuso. Conservare nel contenitore originale. Utilizzare immediatamente dopo prima apertura. Le sacche aperte non devono essere conservate. Periodo di validit? dopo inserimento nel mangime: 1 mese nella farina o nei pellets.
Avvertenze
I casi acuti e i suini gravemente ammalati con ridotta assunzione di mangime o acqua devono essere trattati con un prodotto iniettabile appropriato. I valori della concentrazione minima inibente (MIC) sono di regola piu' elevati nei ceppi di B. hyodysenteriae in presenza di resistenza verso altri macrolidi, come la tilosina. Il significato clinico di questa ridotta sensibilita' non e' stato completamente esaminato. E' impossibile escludere il verificarsi di resistenza crociata tra tilvalosina ed altri macrolidi. Al fine di ridurre il rischio di re-infezione devono essere seguite buone pratiche di gestione e igiene. E' buona pratica clinica basare il trattamento su test di sensibilita' dei batteri isolati dall'animale. Se cio' non e' possibile, la terapia deve basarsi sulle informazioni epidemiologiche locali (regionali, a livello di allevamento) sulla sensibilita' dei batteri bersaglio. L'uso del medicinale veterinario non conforme a quanto indicato nel RCP puo' aumentare il rischio di sviluppo e selezione di batteri resistenti e ridurre l'efficacia del trattamento con altri macrolidi, a causa della potenziale insorgenza di resistenza crociata. Precauzioni speciali per chi somministra il prodotto agli animali: e' stato dimostrato che la tilvalosina causa reazioni da ipersensibilita' (allergiche) negli animalida laboratorio; pertanto le persone con nota ipersensibilita' alla ti lvalosina devono evitare contatti con questo prodotto. Nella miscelazione del medicinale veterinario e nella manipolazione della premiscela medicamentosa evitare il contatto diretto con gli occhi, la cute e le mucose. Durante la miscelazione del prodotto si dovra' indossare una speciale attrezzatura protettiva composta da guanti impermeabili e un respiratore a semimaschera conforme alla norma europea EN 149 oppure unrespiratore riutilizzabile conforme alla norma europea EN 140, dotato di filtro conforme alla norma europea EN 143. Lavare la cute contamin ata. In caso di ingestione accidentale, rivolgersi immediatamente ad un medico. Sovradosaggio: non sono stati osservati segni di intolleranza nei suini in accrescimento trattati con dosi fino a 10 volte la doseraccomandata. Incompatibilita': in assenza di studi di compatibilita' non miscelare con altri medicinali veterinari.
Tempo di attesa
Carne, visceri: 2 giorni.
Specie di destinazione
Suini.
Interazioni
Nessuna conosciuta.
Effetti indesiderati
Nessuno conosciuto.
Gravidanza e allattamento
La sicurezza del medicinale veterinario durante la gravidanza e l'allattamento non e' stata stabilita nei suini. Usare solo conformemente alla valutazione del rapporto beneficio-rischio. Studi di laboratorio suanimali non hanno evidenziato l'esistenza di un effetto teratogeno. S ono stati osservati effetti maternotossici nei roditori a dosi di 400 mg di tilvalosina per kg di peso corporeo e superiori. Nei topi, e' stata osservata una lieve diminuzione del peso fetale a dosi che causanoeffetti maternotossici.