Adrestat - 14cpr 40mg

Dettagli:
Nome:Adrestat - 14cpr 40mg
Codice Ministeriale:037821028
Principio attivo:Pravastatina Sodica
Codice ATC:C10AA03
Fascia:A
Prezzo:7.36
Rimborso:6
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:I.G.Farmac.Di Irianni Giuseppe
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:18 mesi

Denominazione

ADRESTAT COMPRESSE

Formulazioni

Adrestat - 10cpr 20mg
Adrestat - 14cpr 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanza modificatrici dei lipidi, non associate.

Principi attivi

Pravastatina sodica.

Eccipienti

Compresse da 20 mg e 40 mg: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, povidone, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, ferro ossido giallo (E172), ossido di magnesio.

Indicazioni

Ipercolesterolemia: trattamento dell'ipercolesterolemia primaria o dislipidemia mista, come aggiunta alla dieta, quando la risposta a quest'ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (es. esercizio fisico,riduzione ponderale) e' inadeguata. Prevenzione primaria: riduzione d ella mortalita' e morbilita' cardiovascolare nei pazienti con ipercolesterolemia moderata o grave e ad alto rischio di primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla dieta. Prevenzione secondaria: riduzione della mortalita' e morbilita' cardiovascolare in pazienti con storia di infarto miocardico o angina pectoris instabile e con livelli di colesterolo normali o elevati, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Post trapianto: riduzione di iperlipidemia post-trapianto nei pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto di organo solido.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; epatopatie in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti delle transaminasi - sieriche, eccedenti 3 volte i limiti superiori della norma (ULN); gravidanza e allattamento.

Posologia

Prima di iniziare la terapia con pravastatina, devono essere escluse cause secondarie di ipercolesterolemia e i pazienti devono essere sottoposti a dieta standard ipolipidemizzante, che deve essere continuata anche durante il trattamento. Pravastatina e' somministrata per via orale una volta al giorno, preferibilmente la sera, con o senza cibo. Ipercolesterolemia: l'intervallo di dosi raccomandato e' 10-40 mg in unica somministrazione giornaliera. La risposta terapeutica si evidenzia entro una settimana ed il pieno effetto del dosaggio somministrato si ottiene entro quattro settimane, percio' si devono effettuare periodiche valutazioni del quadro lipidico ed il dosaggio deve essere aggiustato di conseguenza. La dose massima giornaliera e' 40 mg. Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi clinici di prevenzione di morbilita'e mortalita', l'unica dose iniziale e di mantenimento studiata e' sta ta 40 mg al giorno. Dosaggio dopo trapianto: in pazienti in terapia immunosoppressiva, a seguito a trapianto d'organo , si raccomanda una dose iniziale di 20 mg al giorno. In base alla risposta dei parametri lipidici, la dose puo' essere aggiustata fino a 40 mg. Bambini e adolescenti (8-18 anni di eta') con ipercolesterolemia familiare eterozigote:il dosaggio raccomandato e' 10-20 mg una volta al giorno, tra gli 8 e i 13 anni di eta', dato che dosi maggiori di 20 mg non sono state stu diate in questa popolazione, e di 10-40 mg al giorno tra i 14 e i 18 anni di eta'. Pazienti anziani: in questi pazienti non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio, a meno che non ci siano fattori di rischio predisponenti. Insufficienza renale o epatica: in pazienti con insufficienza renale moderata o grave, o con insufficienza epatica significativa, si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno. Il dosaggio deve essere aggiustato in base alla risposta dei parametri lipidici. Terapia concomitante: gli effetti ipolipemizzanti della pravastatina sul colesterolo totale e sul colesterolo LDL sono potenziati quando somministrata in combinazione con una resina sequestrante gli acidi biliari (es. colestiramina, colestipolo). La pravastatina deve essere somministrata un'ora prima o almeno quattro ore dopo la resina. Per i pazienti in terapia con ciclosporina, con o senza altri medicinali immunosoppressori, il trattamento deve iniziare con 20 mg di pravastatina una volta al giorno e il progressivo aumento del dosaggio fino a 40 mg deve essere attuato con cautela.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C; conservare nel contenitore originale.

Avvertenze

La pravastatina non e' stata valutata su pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote. Il trattamento non e' adatto quando l'ipercolesterolemia e' dovuta a un innalzamento del colesterolo HDL. L'associazione di pravastatina con fibrati non e' raccomandata. Nei bambini in eta' prepuberale, il rapporto rischio/beneficio del trattamento, dovra'essere attentamente valutato prima di iniziare la terapia. Con alcune statine sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstizia le polmonare, soprattutto nel trattamento a lungo termine. I sintomi di esordio della malattia possono includere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale; interrompere la terapia con la statina. Sono stati osservati moderati aumenti delle transaminasi epatiche. Nella maggioranza dei casi, i livelli delle transaminasi epatiche sono tornati al loro valore basale senza dover interrompere il trattamento. Occorre prestare particolare attenzione a quei pazienti che sviluppano un incremento dei livelli delle transminasi e interrompere la terapia nel caso in cui gli aumenti dell'alanina aminotransferasi (ALT) e dell'aspartato aminotransferasi (AST) superano di tre volte i limiti superiori della norma e siano persistenti. Occorre prestare cautela quando si somministra pravastatina a pazienti con anamnesi di epatopatia o elevato consumo di alcool. Pravastatina e' stata associata all'insorgenza di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. Considerare una miopatia in tutti i pazienti sottoposti a terapia con statine che presentino sintomi muscolari di naturasconosciuta. In tali casi, misurare i livelli di creatinchinasi (CK). Interrompere la terapia con statine temporaneamente quando i livelli di CK sono >5 volte i limiti superiori della norma o in caso di sintomi clinici gravi. Molto raramente, si e' verificata rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una malattia acuta, potenzialmente fatale, della muscolatura scheletrica che puo' svilupparsiin qualsiasi momento durante il trattamento ed e' caratterizzata da d istruzione massiva muscolare associata ad un aumento consistente dellaCK, che porta a mioglobinuria. Il rischio di miopatia con l'uso delle statine sembra essere dipendente dall'esposizione e pertanto puo' var iare in relazione alle caratteristiche individuali dei farmaci (a causa di differenze della lipofilia e della farmacocinetica), incluso il dosaggio e il potenziale di interazione farmacologica. Sebbene non vi siano controindicazioni muscolari alla prescrizione di una statina, alcuni fattori predisponenti possono aumentare il rischio di tossicita' muscolare e pertanto giustificare un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio ed un particolare controllo clinico. Prima di iniziare la terapia con una statina in tali pazienti e' indicato il controllodella CK. Il rischio e la gravita' di disturbi muscolari durante la t erapia con una statina sono aumentati dalla co-somministrazione di farmaci che interagiscono con essa. L'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia. Evitare l'uso combinato di una statina con fibrati. La co- somministrazione di statine e acido nicotinico deve essere effettuata con cautela. Un aumento dell'incidenza di miopatia e' stato descritto anche in pazienti che ricevevano altre statine in combinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Cio' puo'risultare dalle interazioni farmacocinetiche che non sono state docum entate per pravastatina. Se associati alla terapia con statine, i sintomi muscolari di solito si risolvono con l'interruzione della terapia.In pazienti asintomatici in terapia con statine non e' raccomandato i l controllo periodico dei livelli di creatinchinasi (CK) o di altri enzimi muscolari. Tuttavia, si raccomanda il controllo della CK prima diiniziare la terapia con statine nei pazienti con specifici fattori pr edisponenti ed in pazienti che hanno sviluppato sintomi muscolari durante la terapia con una statina, come descritto di seguito. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati, questi dovranno esserenuovamente misurati dopo circa 5-7 giorni per confermare i risultati. Una volta misurati, i livelli di CK devono essere interpretati nel co ntesto di altri fattori potenziali che possono causare danno muscolaretransitorio, quali esercizio fisico strenuo o traumi muscolari. Prima di iniziare il trattamento occorre prestare cautela in pazienti con f attori predisponenti, come insufficienza renale, ipotiroidismo, storiapregressa di tossicita' muscolare con una statina o con fibrati, stor ia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari o abuso di alcol. In questi casi, i livelli di CK devono essere misurati prima di iniziare la terapia. Occorre anche considerare la misurazione dei livelli della CK prima di iniziare il trattamento in persone di eta' superiore a 70 anni, soprattutto in presenza di altri fattori predisponenti in questa popolazione. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati, non iniziare il trattamento e controllare i livelli nuovamente dopo 5-7 giorni. I livelli basali di CK potranno essere utili anche come riferimento in caso di successivo aumento durante la terapia con una statina. Durante il trattamento avvisare i pazienti di riferireimmediatamente la comparsa di dolori, indolenzimento, debolezza o cra mpi muscolari inspiegabili. In questi casi, misurare i livelli di CK. Se viene rilevato un livello di CK marcatamente elevato, interrompere la terapia con la statina. Inoltre, considerare l'interruzione del trattamento se i sintomi muscolari sono gravi e causano disagio quotidiano, anche se l'aumento della CK rimane 5 volte i limiti superiori dellanorma. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK ritornano nella no rma, puo' essere considerata la ripresa della terapia con la statina al dosaggio piu' basso e sotto stretto controllo. Se in tali pazienti si sospetta un disturbo muscolare ereditario, la reintroduzione della terapia con la statina non e' raccomandata. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno- mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L'IMNM e' caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e un'elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l'interruzione del trattamento con statine. Alcune evidenze suggeriscono che le statine, comeeffetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alt o rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui e' appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, e' superato dalla riduzione del rischio vascolare con l'uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. Monitorare i pazienti a rischio sia a livello clinico che a livello biochimico. Contiene lattosio.

Interazioni

Fibrati: l'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia. E' stato segnalato un aumento del rischio di eventi avversi a carico dell'apparato muscolare, inclusa rabdomiolisi, quando i fibrati vengono somministrati in associazione ad altre statine. Questi eventi avversi non possono essere esclusi con l'uso di pravastatina; pertanto, l'uso combinato di pravastatina e fibrati (ad es. gemfibrozil, fenofibrato) deve essere generalmente evitato. Se questa combinazione e' ritenuta necessaria, e' richiesto un attento controllo clinico e della CK dei pazienti che assumono tale terapia. Colestiramina/Colestipolo: la somministrazione concomitante ha comportato una diminuzione di circa il 40-50% della biodisponibilita' della pravastatina. Non vi e' stata una riduzione clinicamente significativa della biodisponibilita' o dell'effetto terapeutico quando la pravastatina e' stata somministrata un'ora prima o quattro ore dopo la colestiramina o un'ora prima del colestipolo. Ciclosporina: la somministrazione concomitante di pravastatinae ciclosporina comporta un aumento di circa quattro volte dell'esposi zione sistemica alla pravastatina. In alcuni pazienti, tuttavia, l'aumento dell'esposizione alla pravastatina puo' essere maggiore. Si raccomanda un controllo clinico e biochimico dei pazienti che ricevono questa associazione. Warfarin e altri anticoagulanti orali: i parametri dibiodisponibilita' allo stato stazionario per la pravastatina non sono risultati alterati a seguito della somministrazione di warfarin. La s omministrazione cronica dei due prodotti non ha prodotto modificazionidell'azione anticoagulante di warfarin. Medicinali metabolizzati dal citocromo P450: la pravastatina non e' metabolizzata in misura clinicamente significativa dal sistema del citocromo P450. Questo e' il motivo per cui i medicinali che vengono metabolizzati dal sistema del citocromo P450, o ne sono inibitori, possono essere aggiunti ad un regime stabile con pravastatina senza causare modificazioni significative dei livelli plasmatici di pravastatina, come e' stato riscontrato con altre statine. L'assenza di una significativa interazione farmacocinetica con la pravastatina e' stata specificamente dimostrata per numerose sostanze, in particolare per quelle che sono substrati/inibitori del CYP3A4, come diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi, succo di pompelmo e inibitori del CYP2C9 (ad es. fluconazolo). In uno dei due studi sulle interazioni con pravastatina ed eritromicina, e' stato osservato un aumento statisticamente significativo dell'AUC (70%) e della Cmax (121%) della pravastatina. In uno studioanalogo con claritromicina, e' stato osservato un aumento statisticam ente significativo dell'AUC (110%) e della Cmax (127%). Sebbene questevariazioni fossero di entita' modesta, occorre prestare cautela nell' associare pravastatina a eritromicina o claritromicina. Colchicina: l'uso concomitante di colchicina e pravastatina puo' portare ad un aumento del rischio di miopatia/rabdomiolisi. Altrifarmaci: negli studi sulle interazioni con aspirina, antiacidi (assunti un'ora prima della pravastatina), cimetidina, gemfibrozil, acido nicotinico o probucol non sono state osservate differenze statisticamente significative della biodisponibilita'.

Effetti indesiderati

La frequenza degli eventi avversi e' classificata come segue: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100);rara (>=1/10.000, <1/1000); molto rara (<1/10.000). Sono state segnal ate le seguenti reazioni avverse da farmaco; nessuna si e' verificata ad una frequenza superiore allo 0,3% nel gruppo in trattamento con pravastatina rispetto al gruppo in trattamento con placebo. Patologie delsistema nervoso. Non comuni: vertigini, cefalea, disturbi del sonno, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comuni: disturbi della visione (incluso offuscamento della visione e diplopia). Patologie gastrointestinali. Non comuni: dispepsia/bruciore di stomaco, dolore addominale, nausea/vomito, stipsi, diarrea, flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: prurito, eruzione cutanea, orticaria,anomalie del cuoio capelluto/dei capelli (inclusa alopecia). Patologi e renali e urinarie. Non comuni: disturbi della minzione (inclusa disuria, pollachiuria, nicturia). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: disfunzione sessuale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: affaticamento. >>Eventi di interesse clinico speciale. Muscolo scheletrico:negli studi clinici sono stati riportati effetti sul muscolo scheletr ico, ad esempio dolore muscoloscheletrico inclusa artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CK. La percentuale di mialgia (1,4% pravastatina vs 1,4% placebo) e debolezza muscolare (0,1% pravastatina vs <0,1% placebo) e l'incidenza dei livellidi CK >3 volte i limiti superiori della norma e >10 volte i limiti su periori della norma negli studi CARE, WOSCOPS e LIPID sono simili nei gruppi trattati con placebo (rispettivamente 1,6% pravastatina vs 1,6%placebo e 1,0% pravastatina vs 1,0% placebo). Effetti epatici: e' sta to segnalato un innalzamento delle transaminasi sieriche. Nei tre studi clinici a lungo termine, controllati verso placebo, CARE, WOSCOPS e LIPID, si sono verificate marcate alterazioni nei livelli di ALT e AST(>3 volte i limiti superiori della norma) con frequenza simile (1,2%) in ambedue i gruppi di trattamento. >>Esperienza successiva alla comm ercializzazione. Patologie del sistema nervoso. Molto rara: polineuropatia periferica, in particolare in seguito all'utilizzo a lungo termine, parestesia. Disturbi del sistema immunitario. Molto rara: reazioni di ipersensibilita'; anafilassi, angioedema, sindrome lupus eritematoso simile. Patologie gastrointestinali. Molto rara: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto rara: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto rara: rabdomiolisi, che puo' essere associata a insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, miopatia; miosite, polimiosite. Casi isolati di disturbi tendinei, talvolta complicati da rottura; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata. I seguenti effetti avversi sono stati riportati con alcune statine (effetti di classe): incubi, perdita della memoria, disfunzione sessuale, depressione, casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, soprattutto con la terapia a lungo termine. Diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 5.6 mmol/L,BMI>30kg/m 2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione ). La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Pravastatina e' controindicata durante la gravidanza e deve essere somministrata alle donne in eta' fertile solo se non hanno intenzione di concepire e siano state informate del rischio potenziale. Si raccomanda una particolare cautela nelle adolescenti in eta' fertile, al fine di garantire un'adeguata comprensione del potenziale rischio associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. In caso di gravidanza pianificata o accertata, il medico deve essere immediatamente informato e la terapia con pravastatina deve essere interrotta a causa del potenziale rischio per il feto. Una piccola quantita' di pravastatina e' escreta nel latte umano, pertanto la pravastatina e' controindicata durante l'allattamento al seno.