Adenuric - 28cpr Riv 120mg

Dettagli:
Nome:Adenuric - 28cpr Riv 120mg
Codice Ministeriale:039538032
Principio attivo:Febuxostat
Codice ATC:M04AA03
Fascia:A
Prezzo:37.6
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:A.Menarini Ind.Farm.Riun.Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ADENURIC 120 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Adenuric - 28cpr Riv 120mg

Categoria farmacoterapeutica

Preparati antigotta, preparati inibenti la produzione di acido urico.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 120 mg di febuxostat.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, idrossipropilcellulosa, croscarmellosio sodico, silice, colloidale idrato. Rivestimento della compressa: opadry II, giallo, 85F42129 contenente: alcol polivinilico, titanio biossido (E171), macrogol tipo 3350, talco, ossido di ferro giallo (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'iperuricemia cronica con deposito di urato (compresa un'anamnesi, o la presenza, di tofi e/o di artrite gottosa). Prevenzione e trattamento dell'iperuricemia in pazienti adulti sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche maligne con rischio di Sindrome da Lisi Tumorale (TLS) da intermedio ad alto. Indicato negli adulti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Iperuricemia cronica con deposito di urato: la dose orale raccomandatae' di 80 mg una volta al giorno e l'assunzione puo' avvenire indiffer entemente sia vicino sia lontano dai pasti. Con valori sierici di acido urico > 6 mg/dL (357 mcmol/L) dopo 2-4 settimane, puo' essere presa in considerazione l'assunzione di 120 mg una volta al giorno. Il farmaco agisce abbastanza rapidamente da consentire una nuova determinazione dell'acido urico sierico dopo 2 settimane. L'obiettivo terapeutico e' ridurre e mantenere il livello d'acido urico sierico a valori inferiori a 6 mg/dL (357 mcmol/L). Per la profilassi delle riacutizzazioni della gotta e' raccomandato un periodo di trattamento di almeno 6 mesi.Sindrome da Lisi Tumorale: la dose orale raccomandata e' 120 mg una v olta al giorno, indipendentemente dall'assunzione di cibo. Il trattamento deve essere iniziato due giorni prima dell'inizio della terapia citotossica e continuato per almeno sette giorni; tuttavia il trattamento puo' essere prolungato, a giudizio del medico, fino a nove giorni a seconda della durata della chemioterapia. Soggetti anziani: non e' necessario alcun aggiustamento della dose negli anziani. Compromissione renale: l'efficacia e la sicurezza del medicinale non sono state determinate in maniera completa nei pazienti con compromissione renale di grado severo. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale di grado lieve o moderato. Compromissione epatica: l'efficacia e la sicurezza di febuxostat non sono state studiate nei pazienti con compromissione epatica di grado severo (classe C di Child Pugh). Iperuricemia cronica con deposito di urato: la dose raccomandata per i pazienti con compromissione epatica di grado lieve e' di 80 mg. Sono disponibili informazioni limitate relativamente all'uso del medicinale in pazienti con compromissione epatica di grado moderato. Sindrome da Lisi Tumorale: nello studio registrativo di fase 3 (FLORENCE) sono stati esclusi dalla partecipazione allo studio solo i soggetti con compromissione epatica grave. Non e' stato necessario alcun adeguamento della dose per i pazienti arruolati sulla base della funzionalita' epatica. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini di eta' inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non sono disponibili dati. Modo di somministrazione Uso orale: somministrare per via orale e puo' essere assunto con o senza cibo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Disturbi cardiovascolari. Trattamento dell'iperuricemia cronica: il trattamento con febuxostat non e' raccomandato nei pazienti con cardiopatia ischemica o con scompenso cardiaco congestizio. E' stata osservataun'incidenza numericamente maggiore di eventi cardiovascolari APTC (e ndpoint definiti dalla Anti-Platelet Trialists' Collaboration) segnalati dallo sperimentatore (compresa morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale) nel gruppo trattato con febuxostatrispetto a quello trattato con allopurinolo negli studi APEX e FACT, ma non nello studio CONFIRMS. L'incidenza degli eventi cardiovascolariAPTC segnalati dallo sperimentatore negli studi combinati di fase 3 e ' stata di 0,7 vs 0,6 eventi per 100 anni paziente. Negli studi di estensione a lungo termine, le incidenze degli eventi APTC segnalati dallo sperimentatore sono state 1,2 e 0,6 eventi per 100 anni paziente perfebuxostat e allopurinolo, rispettivamente. Non e' stata osservata al cuna differenza statisticamente significativa e non e' stata stabilitaalcuna relazione causale con febuxostat. I fattori di rischio individ uati per questi pazienti sono stati una anamnesi clinica di malattia aterosclerotica e/o di infarto miocardico, oppure di insufficienza cardiaca congestizia. Prevenzione e trattamento dell'iperuricemia nei pazienti a rischio di Sindrome da Lisi Tumorale: i pazienti trattati con il farmaco sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche maligne, con rischio di Sindrome da Lisi Tumorale (TLS) da intermedio ad alto, devono essere sottoposti a monitoraggio cardiaco in modo clinicamente appropriato. Allergia/ipersensibilita' al farmaco: nel periodo post-marketing sono state raccolte segnalazioni di gravi reazioni allergiche/ipersensibilita', inclusa la sindrome di Stevens-Johnson con esito potenzialmente letale, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche acute/shock. Nella maggior parte dei casi, queste reazioni si sono verificate durante il primo mese di terapia con febuxostat. Alcunidi questi pazienti, ma non tutti, hanno riportato compromissione rena le e/o precedente ipersensibilita' all'allopurinolo. In alcuni casi, le reazioni di ipersensibilita' grave, inclusa reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state associate a febbre,coinvolgimento ematologico, renale o epatico. I pazienti devono esser e informati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per sintomi di reazioni allergiche/ipersensibilita'. Il trattamento con febuxostat deve essere immediatamente interrotto se insorgono gravi reazioniallergiche/ipersensibilita', inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, in quanto l'interruzione preventiva del trattamento e' associata a unaprognosi migliore. Se il paziente ha sviluppato reazione allergica/ip ersensibilita', inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e reazione anafilattica acuta/shock, febuxostat non deve essere piu' somministrato. Attacchi acuti di gotta (riacutizzazione): il trattamento con febuxostat non deve essere iniziato fino a quando l'attacco acuto di gotta non si sia completamente risolto. All'inizio della terapia e' possibile che si verifichino delle riacutizzazioni della gotta dovute ad una variazione dei livelli di acido urico sierico, che si determina in seguito ad una mobilitazione degli urati dai depositi tessutali. All'inizio del trattamento con febuxostat si raccomanda una profilassi contro le riacutizzazioni della gotta per almeno 6 mesi facendo uso di un FANS oppure della colchicina. Qualora si verifichi una riacutizzazione della gotta durante il trattamento con febuxostat, l'assunzione di quest'ultimo non va sospesa. La riacutizzazione deve essere trattata simultaneamente, secondo le esigenze del singolo paziente. Il trattamento continuato con febuxostat riduce la frequenza e l'intensita' delle riacutizzazioni della gotta. Deposito della xantina: nei pazienti nei quali risulta aumentata la velocita' con la quale gli urati si formano (ad esempio nelle neoplasie maligne e durante il loro trattamento oppure nella sindrome di Lesch-Nyhan), la concentrazione assoluta di xantina nelle urine potrebbe, in rari casi, aumentare in misura tale da consentirne il deposito nelle vie urinarie. Questo non e' stato osservato nello studio clinico registrativo con il farmaco nella Sindrome da Lisi Tumorale. Poiche' non esiste esperienza con febuxostat, il suo uso in pazienti con sindrome di Lesch-Nyhan non e' raccomandato. Mercaptopurina/azatioprina: l'uso di febuxostat non e' raccomandato nei pazienti trattati contemporaneamente con mercaptopurina/azatioprina. Quando l'utilizzoconcomitante non puo' essere evitato i pazienti devono essere attenta mente monitorati. Per evitare possibili effetti ematologici e' raccomandata una riduzione della dose di mercaptopurina o azatioprina. Soggetti che hanno subito un trapianto d'organo: poiche' non c'e' esperienzasull'uso in soggetti che hanno subito un trapianto d'organo, l'uso di febuxostat non e' raccomandato in questi pazienti. Teofillina: la som ministrazione concomitante di febuxostat 80 mg e teofillina 400 mg in dose singola in soggetti sani ha dimostrato l'assenza di interazione farmacocinetica. Febuxostat 80 mg puo' essere utilizzato in pazienti trattati contemporaneamente con teofillina senza il rischio di un aumento dei livelli plasmatici di teofillina. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg. Epatopatie: durante gli studi clinici combinati di fase 3, nei pazienti trattati con febuxostat sono state osservate delle lievi anomalie nei valori dei test di funzionalita' epatica (5.0%). Si raccomanda lo svolgimento di test di funzionalita' epatica primadell'inizio della terapia con febuxostat e successivamente ad interva lli periodici secondo il giudizio del medico. Malattie della tiroide: negli studi di estensione in aperto a lungo termine sono stati osservati aumentati valori del TSH (>5,5 mcUI/mL) in pazienti trattati per lungo tempo con febuxostat (5,5%). Si deve usare cautela con febuxostat nei pazienti con alterata funzione tiroidea. Le compresse di febuxostat contengono lattosio.

Interazioni

Mercaptopurina/azatioprina: sulla base del meccanismo d'azione di febuxostat sull'inibizione della xantina ossidasi (XO), non si raccomanda l'uso contemporaneo con mercaptopurina/azatioprina. L'inibizione dellaXO ad opera di febuxostat puo' causare un aumento delle concentrazion i plasmatiche di questi farmaci, che porta a tossicita'. Non sono stati condotti studi di interazione di febuxostat con farmaci metabolizzati dalla XO. Non sono stati svolti studi d'interazione tra febuxostat echemioterapia citotossica. Nello studio registrativo sulla Sindrome d a Lisi Tumorale e' stato somministrato febuxostat 120 mg al giorno a pazienti sottoposti a vari regimi chemioterapici, inclusi gli anticorpimonoclonali. Tuttavia, poiche' in questo studio non sono state studia te interazioni farmaco-farmaco e farmaco-malattia, non si possono escludere interazioni con la somministrazione concomitante di farmaci citotossici. Rosiglitazone/substrati CYP2C8. Febuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2C8 in vitro. In uno studio su soggetti sani la somministrazione concomitante di febuxostat 120 mg una volta al giorno con una dose singola orale di 4 mg di rosiglitazone non hadeterminato alcun effetto sulla farmacocinetica del rosiglitazone e d el suo metabolita N-desmetil rosiglitazone, indicando che febuxostat non e' un inibitore enzimatico del CYP2C8 in vivo. Di conseguenza, non si prevede che la somministrazione concomitante di febuxostat e rosiglitazone o altri substrati del CYP2C8 richieda alcun aggiustamento della dose per questi composti. Teofillina: e' stato condotto uno studio d'interazione con febuxostat in soggetti sani per valutare se l'inibizione della XO potesse determinare un aumento dei livelli di teofillina in circolo, come riportato per altri inibitori della XO. I risultati dello studio mostrano che la somministrazione concomitante di febuxostat, 80 mg una volta al giorno, e teofillina, 400 mg in dose singola, non ha alcun effetto sulla farmacocinetica e sulla sicurezza della teofillina. Di conseguenza, non e' richiesta particolare cautela quando febuxostat 80 mg e teofillina sono somministrati contemporaneamente. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg. Naproxene ed altri inibitori della glucuronidazione: il metabolismo di febuxostat dipende dagli enzimi uridina-glucuronosil-transferasi (UGT). I farmaci che inibiscono la glucuronidazione, quali i FANS ed il probenecid, sono in grado, teoricamente, di influire sull'eliminazione di febuxostat. In soggetti sani, l'uso contemporaneo di febuxostat e naproxene 250 mg due volte al giorno era associato ad un aumento dell'esposizione a febuxostat(C max 28%, AUC 41% e t1/2 26%). Negli studi clinici, l'uso di naprox ene o di altri FANS/inibitori della Cox-2 non e' risultato correlato ad alcun aumento clinicamente significativo degli effetti indesiderati.Febuxostat puo' essere somministrato contemporaneamente a naproxene, senza alcuna necessita' di aggiustamento della dose di febuxostat o dinaproxene. Induttori della glucuronidazione: i potenti induttori degl i enzimi UGT possono determinare un aumento del metabolismo ed una diminuzione dell'efficacia di febuxostat. Si raccomanda pertanto un controllo dell'acido urico sierico 1-2 settimane dopo l'inizio della terapia con un potente induttore della glucuronidazione. Viceversa, l'interruzione del trattamento con un induttore della glucuronidazione puo' determinare un aumento dei livelli plasmatici di febuxostat. Colchicina/indometacina/idroclorotiazide/warfarin: febuxostat puo' essere somministrato contemporaneamente a colchicina o a indometacina senza necessita' di aggiustare la dose di febuxostat o dell'altro principio attivo somministrato contemporaneamente. Non e' necessario alcun aggiustamentodella dose di febuxostat quando somministrato contemporaneamente a id roclorotiazide. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose di warfarin quando somministrato contemporaneamente a febuxostat. La somministrazione di febuxostat (80 mg o 120 mg una volta al giorno) con warfarin non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di warfarin nei pazienti sani. Inoltre l'INR ed il Fattore VII attivato non sono influenzatidalla somministrazione di febuxostat. Desipramina/substrati CYP2D6: f ebuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2D6 in vitro. In uno studio in soggetti sani, 120 mg del farmaco una volta al giorno hanno determinato un aumento medio pari al 22% dell'AUC di desipramina, un substrato del CYP2D6, indicando una possibile azione inibitoria debole da parte di febuxostat sull'enzima CYP2D6 in vivo. In casodi contemporanea somministrazione di febuxostat e di altri substrati del CYP2D6, non e' pertanto ipotizzabile la necessita' di alcun aggiustamento della dose per nessuno di questi composti. Antiacidi: e' statodimostrato che la contemporanea assunzione di un antiacido contenente idrossido di magnesio ed idrossido di alluminio ritarda l'assorbiment o di febuxostat (di circa 1 ora) e provoca una diminuzione del 32% della C max , mentre non e' stata osservata alcuna variazione significativa relativamente all'AUC. E' pertanto possibile assumere febuxostat senza tener conto dell'uso di farmaci antiacidi.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse segnalate piu' comunemente in pazienti con gotta sono attacchi acuti di gotta, alterazioni della funzionalita' epatica, diarrea, nausea, cefalea, eruzioni cutanee ed edema. Queste reazioni avverse sono state per lo piu' di lieve o moderata gravita'. Rare reazioni gravi di ipersensibilita' a febuxostat, alcune delle quali sono state associate a sintomi sistemici, si sono verificate nell'esperienza post-marketing. Frequenze reazioni avverse: comuni (>=1/100 - <1/10), non comuni (>=1/1.000 - <1/100) e rare (>=1/10.000 - <1/1.000). Reazioni avverse segnalate negli studi combinati di fase III, a lungo termine e nell'esperienza post-marketing in pazienti con gotta. Patologie del sistema emolinfopoietico. Rari: pancitopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazione anafilattica, ipersensibilita' al farmaco. Patologie endocrine. Non comuni: incremento dei livelli ematici dell'ormone stimolante la tiroide (TSH). Patologie dell'occhio. Rari: visione offuscata. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comuni: attacchi di gotta; non comuni: diabete mellito, iperlipidemia, diminuzione dell'appetito, aumento del peso; rari Diminuzione del peso, aumento dell'appetito, anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: calo della libido, insonnia; rari: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Comuni: cefalea; non comuni: capogiri, parestesie, emiparesi, sonnolenza, alterazioni del gusto, ipoestesie, iposmia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Rari: tinnito. Patologie cardiache. Non comuni: fibrillazioni atriali, palpitazioni, ECG anormale, blocco di branca sinistra, tachicardia sinusale. Patologie vascolari. Non comuni: ipertensione, arrossamento del volto, vampate di calore, emorragia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comuni: dispnea, bronchite, infezione del tratto respiratorio superiore, tosse. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea; non comuni: doloreaddominale, distensione addominale, malattia da reflusso gastro-esofa geo, vomito, bocca secca, dispepsia, stitichezza, defecazione frequente, flatulenza, fastidio gastrointestinale; rari: pancreatite, ulcerazione buccale. Patologie epatobiliari. Comuni: anomalie nei valori dei test di funzionalita' epatica; non comuni: colelitiasi; rari: epatite, ittero, danno epatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: rash cutaneo (tra cui vari tipi di rash riportati con frequenze piu' basse); non comuni: dermatite, orticaria, prurito, alterazione del colore della pelle, lesioni cutanee, petecchie, rash maculare, rash maculopapulare, rash papulare; rari: necrolisi epidermica tossica,Sindrome di Stevens-Johnson, angioedema, reazione da farmaco con eosi nofilia e sintomi sistemici, eruzione cutanea generalizzata (grave), eritema, eruzione cutanea esfoliativa, rash follicolare, rash vescicolare, rash pustoloso, rash pruriginoso, rash eritematoso, rash morbillifome, alopecia, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni: artralgia, artrite, mialgia, dolore muscoloscheletrico, debolezza muscolare, spasmi muscolari, tensione muscolare, borsite; rari: rabdomiolisi, rigidita' articolare, rigidita' muscoloscheletrica. Patologie renali e urinarie. Non comuni: insufficienza renale, nefrolitiasi, ematuria, pollachiuria, proteinuria; rari: nefrite tubulointerstiziale, urgenza della minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: disfunzione erettil. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comuni: edema; non comuni: spossatezza, dolore toracico, fastidio toracico. Rari: sete. Esami diagnostici. Non comuni: aumento dell'amilasi nel sangue, diminuzione della conta piastrinica, diminuzione del numero di leucociti, diminuzione della conta dei linfociti, aumento della creatina nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, diminuzione dell'emoglobina, aumento dell'urea, aumento dei trigliceridi nelsangue, aumento del colesterolo nel sangue, diminuzione dell'ematocri to, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento del potassio nel sangue; rari: aumento del glucosio nel sangue, tempo di tromboplastina parziale attivato prolungato, diminuzione della conta cellularedei globuli rossi, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue. Descr izione delle reazioni avverse selezionate: rari casi di gravi reazionidi ipersensibilita' a febuxostat, inclusa la sindrome di Stevens-John son, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche/shock, si sono verificati nell'esperienza postmarketing. La sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica sono caratterizzate da eruzioni cutanee progressive associate a vescicole o lesioni della mucosa e irritazione agli occhi. Reazioni di ipersensibilita' a febuxostat possono essere associate ai seguenti sintomi: reazioni cutanee caratterizzate da eruzione maculopapulare infiltrata, rash generalizzati o esfoliativi, ma anche lesioni cutanee, edema facciale, febbre, alterazioni ematologiche quali trombocitopenia ed eosinofilia, e coinvolgimento singolo o multiplo di organi (fegato e reni, inclusa nefrite tubulo-interstiziale). Attacchi acuti di gotta sono stati comunemente osservati subito dopo l'inizio del trattamento e durante i primi mesi. Successivamente, la frequenza di riacutizzazione della gotta diminuisce in modo dipendente dal tempo. E' raccomandata la profilassi degli attacchi acuti di gotta. Sindrome da Lisi Tumorale. Sintesi del profilo di sicurezza: nello studio registrativo randomizzato, in doppio cieco, di fase 3 FLORENCE (FLO-01), che ha confrontato il febuxostat con l'allopurinolo(346 pazienti sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche m aligne a rischio di TLS da intermedio ad elevato), solo 22 pazienti (6,4%) complessivamente hanno sperimentato reazioni avverse, cioe' 11 pazienti (6,4%) in ciascun gruppo di trattamento. La maggior parte dellereazioni avverse sono state lievi o moderate. Nel complesso lo studio FLORENCE non ha evidenziato alcuna preoccupazione particolare per la sicurezza in aggiunta a quella derivante dall'esperienza precedente con il farmaco nel trattamento dell'iperuricemia cronica con deposito diurato, fatta eccezione per le tre seguenti reazioni avverse. Patologi e cardiache. Non comuni: blocco di branca sinistra, tachicardia sinusale. Patologie vascolari. Non comuni: emorragia. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo.

Gravidanza e allattamento

I dati su un numero molto limitato di gravidanze esposte non indicano effetti indesiderati di febuxostat sulla gravidanza o sulla salute delfeto/neonato. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diret ti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale o parto. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Febuxostat non deve essere usato durante la gravidanza. Non e' noto se febuxostat sia escreto nel latte materno. Studi condotti sull'animale hanno dimostrato un'escrezione di tale principio attivo nel latte materno accompagnata da un deficit dello sviluppo nei nuovi nati durante l'allattamento. Non si puo' escludere un rischio per il neonato allattato al seno. Febuxostat non va utilizzato durante l'allattamento al seno. In studi di riproduzione su animali, dosi fino a 48 mg/kg/die non hanno evidenziato effetti avversi dose-dipendente sulla fertilita'. L'effetto sulla fertilita' umana non e' noto.