Acido Zoledronico Teva - Fl4mg5m

Dettagli:
Nome:Acido Zoledronico Teva - Fl4mg5m
Codice Ministeriale:042230019
Principio attivo:Acido Zoledronico Monoidrato
Codice ATC:M05BA08
Fascia:H
Prezzo:134.49
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

ACIDO ZOLENDRONICO TEVA 4 MG/5 ML

Formulazioni

Acido Zoledronico Teva - Fl4mg5m
Acido Zoledronico Teva - Fl4mg5m

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione.

Principi attivi

Acido zoledronico (come monoidrato).

Eccipienti

Mannitolo; sodio citrato; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all'osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso; trattamento di pazienti adulti con ipercalcemia neoplastica (TIH).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri bisfosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; allattamento al seno.

Posologia

Acido Zoledronico deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da personale sanitario professionista con esperienza nella somministrazione di bisfosfonati per via endovenosa. >>Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso. Adulti e anziani: 4 mgdi acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane. Ai pazienti deve essere so mministrato anche un supplemento di 500 mg/die di calcio per via oralee 400 UI/die di vitamina D. La decisione di trattare i pazienti con m etastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deveconsiderare che l'effetto del trattamento si manifesta in 2-3 mesi. > >Trattamento della TIH. Adulti e anziani: la dose raccomandata nell'ipercalcemia (calcemia corretta con albumina >= 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l)e' di una dose singola di 4 mg di acido zoledronico. Pazienti con com promissione renale TIH: In pazienti con TIH che manifestano anche una grave compromissione renale il trattamento con Acido Zoledronico deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valoridi creatinina sierica > 400 mcmol/l o > 4,5 mg/dl. Non e' necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 mcmol/l o < 4,5 mg/dl. Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allostadio avanzato: prima di iniziare il trattamento nei pazienti con mi eloma multiplo o con metastasi ossee da tumori solidi devono essere determinate la creatinina sierica e la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr e' calcolata dalla creatinina sierica mediante la formula diCockcroft-Gault. Acido Zoledronico non e' raccomandato per pazienti c he presentano prima dell'inizio della terapia una grave compromissionerenale, definita per questa popolazione come CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici con acido zoledronico sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 mcmol/l o > 3,0 mg/dl. Nei pazienticon metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a m oderata, definita per questa popolazione come CLcr 30-60 ml/min, si raccomanda la seguente dose di Acido Zoledronico. Clcr > 60 ml/min: 4,0 mg di acido zoledronico; clcr 50 - 60 ml/min: 3,5 mg di acido zoledronico; clcr 40 - 49 ml/min: 3,3 mg di acido zoledronico; clcr 30 - 39 ml/min: 3,0 mg di acido zoledronico. Le dosi sono state calcolate assumendo una AUC target di 0,66 (mg- hr/l) (CLcr = 75 ml/min). Con la somministrazione della dose ridotta nei pazienti con compromissione renale si prevede di raggiungere un valore di AUC uguale a quello osservato in pazienti con clearance della creatinina di 75 ml/min. Dopo l'inizio della terapia, la creatinina sierica deve essere determinata prima di ciascuna somministrazione di Acido Zoledronico ed, in caso di peggioramento della funzionalita' renale, il trattamento deve essere sospeso. Negli studi clinici, il peggioramento della funzionalita' renale e' stato definito come di seguito riportato: per i pazienti con valori basali di creatinina sierica normali (< 1,4 mg/dl o < 124 mcmol/l), un aumento di 0,5 mg/dl o di 44 mcmol/l; per i pazienti con valori basali dicreatinina sierica anormali (> 1,4 mg/dl o > 124 mcmol/l), un aumento di 1,0 mg/dl o di 88 mcmol/l. Negli studi clinici, il trattamento con acido zoledronico e' stato ripristinato solo quando il valore della c reatinina e' ritornato ad essere non superiore del 10% rispetto al valore basale. Il trattamento con acido zoledronico deve essere ripristinato con la stessa dose utilizzata prima dell'interruzione del trattamento. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di acido zoledronico nei bambini di eta' da 1 a 17 anni non sono state stabilite; non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: uso endovenoso. Acido Zoledronico 4 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione, successivamente diluita in 100ml deve essere somministrato come una singola infusione endovenosa in non meno di 15 minuti. Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata, e' raccomandata una riduzione della dose di acido zoledroni co. >>Istruzioni per la preparazione di Acido Zoledronico a dosaggi ridotti. Prelevare a seconda della necessita' un appropriato volume del concentrato, come segue: 4,4 ml per la dose 3,5 mg; 4,1 ml per la dose3,3 mg; 3,8 ml per la dose 3,0 mg. La quantita' prelevata di concentr ato deve essere ulteriormente diluita in 100 ml di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile sterile oppure di soluzione glucosata al 5% p/v. La dose deve essere somministrata in una singola infusione endovenosa della durata non inferiore a 15 minuti. Acido Zoledronico concentrato non deve essere miscelato con soluzioni per infusione contenenti calcio o altri cationi bivalenti come ad esempio la soluzione diRinger lattato, e deve essere somministrata come una singola soluzion e endovenosa in una linea di infusione separata. I pazienti devono essere mantenuti in buono stato di idratazione prima e dopo la somministrazione di acido zoledronico.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Se conservata in frigorifero, lasciare che la soluzione raggiunga la temperatura ambiente prima della somministrazione.

Avvertenze

Prima della somministrazione del farmaco, valutare i pazienti per assicurare loro un adeguato stato di idratazione. Evitare una eccessiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. Durante la terapia, e' necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, quali i livelli sierici di calcio,fosfato e magnesio. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipo magnesemia, puo' rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale, considerare un attento monitoraggio della funzionalita' renale. Sono disponibili altri medicinali a base di acido zoledronico per la cura dell'osteoporosi e per il trattamento del morbo di Paget osseo. I pazienti in trattamento con il farmaco non devono essere contemporaneamente trattati con tali medicinali o con qualsiasi altro bisfosfonato, dal momento che gli effetti combinati di questi agenti sono sconosciuti. Valutare i pazienti con TIH e che presentano segni di peggioramento della funzionalita' renale in modo appropriato, considerando se i potenziali benefici del trattamento con il farmaco siano superiori agli eventuali rischi. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventicorrelati all'apparato scheletrico deve tenere in considerazione il f atto che l'effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2-3 mesi. Il trattamento con il farmaco e' stato associato a segnalazioni di disturbi della funzionalita' renale. I fattori che possono aumentare ilrischio di peggioramento della funzionalita' renale comprendono la di sidratazione, una pre-esistente compromissione renale, cicli multipli di acido zoledronico e di altri bisfosfonati cosi' come l'uso di altrimedicinali nefrotossici. Sebbene il rischio sia ridotto con una sommi nistrazione di acido zoledronico 4 mg nell'arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalita' renale puo' comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalita' renale, progressione ad insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o dopouna singola dose di 4 mg di acido zoledronico. Un aumento della creat inina sierica si puo' anche osservare in alcuni pazienti in cui acido zoledronico viene somministrato a lungo termine e alla dose raccomandata per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti. Prima della somministrazione di ciascuna dose valutare i livelli sierici di creatinina del paziente. Si raccomanda di iniziare il trattamento a dosaggi ridotti nei pazienticon metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a m oderata. Nei pazienti che mostrano durante il trattamento segni di alterazione renale, sospendere il trattamento. Ripristinare Acido Zoledronico solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valore basale. Ripristinare il trattamento con la stessa dose utilizzata prima dell'interruzione del trattamento. In considerazione del potenziale impatto dei bisfosfonati, incluso l'acido zoledronico sulla funzionalita' renale, della mancanza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissione renale basale e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave compromissione renale basale,l'uso del farmaco non e' raccomandato in pazienti con compromissione renale grave. Poiche' i dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienza epatica sono limitati, non e' possibile fornire raccomandazioni specifiche in questa popolazione di pazienti. L'osteonecrosidella mascella (ONJ) e' stata riportata in pazienti, soprattutto in q uelli con cancro, in trattamento con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo come acido zoledronico. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. La maggioranza delle segnalazioni e' stata associata a procedure di chirurgia dentale come estrazione dentaria. Molti hanno presentato segni di infezione locale inclusa osteomielite. Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mascella considerare i seguenti fattori di rischio: potenza del bisfosfonato, via di somministrazione edose cumulativa; cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi , fumo; anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive e protesi con scarsa aderenza. Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio sarebbe opportuno considerare la necessita' di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria puo' esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione deltrattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi dell a mascella. Durante l'esperienza post marketing e' stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave e occasionalmente invalidante, in pazienti trattati con acido zoledronico (segnalazioni non frequenti). Dopo l'inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte dei pazienti ha avuto un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con acido zoledronico o con un altro bisfosfonato. Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale esaminare ilfemore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigio ne di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale considerare l'interruzione della terapia con bisfosfonati. Durante il trattamento con bisfosfonati informare i pazienti di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi valutare per la presenza di un'incompletafrattura del femore. Sono stati riportati casi di ipocalcemia in pazi enti trattati con il farmaco. Sono stati riportati aritmie cardiache ed eventi avversi neurologici secondari a casi di ipocalcemia grave. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave che hanno richiesto ospedalizzazione. In alcune circostanze, l'ipocalcemia puo' essere pericolosa per la vita.

Interazioni

Negli studi clinici acido zoledronico e' stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamente significative. In vitro l'acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi alle proteine plasmatiche e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 ma non sono stati effettuati studi clinici specifici di interazionecon altri medicinali. Si consiglia particolare cautela nel caso in cu i i bisfosfonati sono somministrati con aminoglicosidi poiche' entrambi i medicinali possono avere un effetto additivo che da' luogo ad una diminuzione della calcemia per periodi piu' prolungati di quanto richiesto. Si raccomanda cautela quando Acido Zoledronico viene somministrato con altri medicinali potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all'eventuale comparsa di ipomagnesemia durante il trattamento. Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renalipuo' essere aumentato quando Acido Zoledronico e' usato in combinazio ne con la talidomide. Deve essere usata cautela quando Acido Zoledronico viene somministrato con medicinali anti-angiogenici dal momento chee' stato osservato un aumento dell'incidenza di casi di ONJ in pazien ti trattati in concomitanza con questi medicinali.

Effetti indesiderati

Le seguenti reazioni avverse, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-marketing a seguito di somministrazione cronica di 4 mg di acido zoledronico. Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia, leucopenia; raro: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilita'; raro: edema angioneurotico. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, disturbo delsonno; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal d i testa; non comune: vertigini, parestesia, alterazione del gusto, ipoestesia, iperestesia, tremore, sonnolenza; molto raro: convulsioni, intorpidimento e tetania (secondari a ipocalcemia). Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite; non comune: visione confusa, sclerite ed infiammazione dell'orbita; molto raro: uveite, episclerite. Patologie cardiache. Non comune: ipertensione, ipotensione, fibrillazione atriale, ipotensione che porta alla sincope o al collasso circolatorio; raro: bradicardia; molto raro: aritmia cardiaca (secondaria a ipocalcemia). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea,tosse, broncocostrizione; raro: patologia polmonare interstiziale. Pa tologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, anoressia; non comune: diarrea, stipsi, dolori addominali, dispepsia, stomatite, secchezza della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash (compreso rash eritematoso e maculare), aumento della sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolori alle ossa, mialgia, artralgia, dolore diffuso; non comune: crampi muscolari, osteonecrosi della mascella. Patologie renali e urinarie. Comune: compromissione renale; non comune: insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria. Patologie sistemiche econdizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre, si ndrome simil-influenzale (inclusa fatica, brividi, malessere e arrossamento); non comune: astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore altorace, aumento del peso corporeo, reazione/shock anafilattico, ortic aria. Esami diagnostici. Molto comune: ipofosfatemia; comune: aumento della creatininemia e dell'azotemia, ipocalcemia; non comune: ipomagnesiemia, ipocaliemia; raro: ipercaliemia, ipernatriemia. Compromissionedella funzione renale: l'acido zoledronico e' stato associato con seg nalazioni di disfunzione renale. In un'analisi sui dati accorpati di sicurezza provenienti dagli studi registrativi di acido zoledronico nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stato avanzato che interessano l'osso, la frequenza degli eventi avversi di compromissione renale sospettati di essere correlati all'uso di acido zoledronico era la seguente: mieloma multiplo, cancro prostatico, cancro mammario, tumore al polmone ed altri tumori solidi. I fattori che possono aumentare la possibilita' di un peggioramento della funzione renale includono disidratazione, compromissione renale preesistente, cicli multipli di acido zoledronico o di altri bisfosfonati, cosi come l'uso concomitante di medicinali nefrotossici o di un tempo di infusione piu' breve di quello generalmente raccomandato. Deterioramento renale, progressione verso l'insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o una singola dose di 4 mg di acido zoledronico. Osteonecrosi della mascella: sono stati riportati casi di osteonecrosi (soprattuttodella mascella), principalmente in pazienti con cancro trattati con m edicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come acido zoledronico. Molti di questi pazienti hanno avuto evidenze di infezione localizzata, inclusa osteomielite, e la maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti con cancro sottoposti ad estrazioni dentarie o ad altre chirurgie dentali. L'osteonecrosi della mascella ha diversi fattori di rischio documentati che comprendono la diagnosi di cancro, le terapie concomitanti (come chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi) e le malattie concomitanti (come anemia, coagulopatie, infezione, malattia al cavo orale gia' in essere). Anche se non e' stata stabilita una causalita', e' raccomandato evitare la chirurgia dentale poiche' la guarigione potrebbe richiedere tempi piu' lunghi. Fibrillazione atriale: in uno studio della durata di 3 anni, randomizzato, controllato in doppiocieco che valutava l'efficacia e la sicurezza dell'acido zoledronico 5 mg una volta l'anno rispetto al placebo nel trattamento dell'osteoporosi postmenopausale (OPM), l'incidenza complessiva della fibrillazione atriale era 2,5% e 1,9% in pazienti in trattamento rispettivamente con acido zoledronico 5 mg e placebo. La percentuale di eventi avversi seri di fibrillazione atriale era rispettivamente pari a 1,3% e 0,6%. Lo sbilanciamento osservato in questo studio non e' stato osservato inaltri studi con acido zoledronico, inclusi quelli con acido zoledroni co 4 mg ogni 3-4 settimane in pazienti oncologici. Il meccanismo alla base dell'aumentata incidenza di fibrillazione atriale in questo singolo studio non e' noto. Reazione di fase acuta: questa reazione avversaal medicinale comprende una molteplicita' di sintomi che includono fe bbre, mialgia, mal di testa, dolore alle estremita', nausea, vomito, diarrea e artralgia. Il tempo di insorgenza e' <= 3 giorni dopo l'infusione di acido zoledronico e la reazione e' anche definita con i termini "sintomi simil-influenzali" o sintomi "post-dose". Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati). Reazioni avverse(ADRs) correlate a ipocalcemia: l'ipocalcemia e' un importante rischio identificato con acido zoledronico nelle indicazioni approvate. Sulla base della revisione dei casi derivanti sia da studi clinici sia dall'uso dopo la commercializzazione, vi e' sufficiente evidenza a sostegno di un'associazione tra la terapia con Acido Zoledronico, gli eventi riportati di ipocalcemia e lo sviluppo secondario di aritmia cardiaca. Inoltre vi e' evidenza di un'associazione tra ipocalcemia ed eventi neurologici secondari riportati in questi casi comprendenti convulsioni, intorpidimento e tetania.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di acido zoledronico indonne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acid o zoledronico su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Acido Zoledronico non deve essere usato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido zoledronico sia escreto nel latte materno. Acido Zoledronico e' controindicato nelle donne che allattano. L'acido zoledronico e' stato studiato nei ratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilita' deigenitori e della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici mo lto evidenti considerati correlati all'inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bisfosfonati, distocia e anticipata chiusura dello studio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso ladeterminazione definitiva degli effetti dell'acido zoledronico sulla fertilita' nell'uomo.