Acido Zoledronico Med - 10fl 4mg

Dettagli:
Nome:Acido Zoledronico Med - 10fl 4mg
Codice Ministeriale:042333068
Principio attivo:Acido Zoledronico Monoidrato
Codice ATC:M05BA08
Fascia:H
Prezzo:1800.19
Produttore:Medac Gmbh
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Evitare il congelamento
Scadenza:30 mesi

Denominazione

ACIDO ZOLEDRONICO MEDAC 4 MG/100 ML

Formulazioni

Acido Zoledronico Med - Fl4mg100
Acido Zoledronico Med - 4fl 4mg
Acido Zoledronico Med - 10fl 4mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione.

Principi attivi

Acido zoledronico (come monoidrato).

Eccipienti

Mannitolo; sodio citrato; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all'osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso; trattamento di pazienti aduti con ipercalcemia neoplastica (TIH).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri bisfosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti; allattamento.

Posologia

Il medicinale deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da operatori sanitari con esperienza nella somministrazione di bisfosfonati per via endovenosa. >>Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso. Adulti e anziani: 4 mg di acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane. Ai pazienti deve essere somministrato anche unsupplemento di 500 mg/die di calcio per via orale e 400 UI/die di vit amina D. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deve considerare che l'effetto del trattamento si manifesta in 2-3 mesi. >>Trattamento della TIH. Adulti e anziani: la dose raccomandata nell'ipercalcemia (calcemiacorretta con albumina >= 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l) e' di una dose sing ola di 4 mg di acido zoledronico. Compromissione renale TIH: il trattamento con acido zoledronico deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 400 mcmol/l o > 4,5 mg/dl. Non e' necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 mcmol/l o < 4,5 mg/dl. Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso: prima di iniziare il trattamento determinare la creatinina siericae la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr e' calcolata dalla cr eatinina sierica mediante la formula di Cockcroft-Gault. L'acido zoledronico non e' raccomandato per pazienti che presentano prima dell'inizio della terapia una grave compromissione renale, definita per questa popolazione come CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 mcmol/l o > 3,0 mg/dl. Per i pazienti con funzione renale normale (definita come CLcr > 60 ml/min), acido zoledronico 4 mg/100 ml soluzione per infusione puo' essere somministrato direttamente senza alcuna ulteriore preparazione. Nei pazienti con metastasi ossee che presentano prima dell'inizio della terapia compromissione renale da lieve a moderata, definita per questa popolazione come CLcr 30 - 60 ml/min, e' raccomandata la seguente dose di acido zoledronico. Clcr > 60 ml/min: 4,0 mg; clcr 50 - 60 ml/min: 3,5 mg; clcr 40 - 49 ml/min: 3,3 mg; clcr 30 - 39 ml/min: 3,0 mg. Le dosi sono state calcolate assumendo una AUC target di 0,66 (mg-h/l) (CLcr=75 ml/min). Con la somministrazione della dose ridotta nei pazienti con compromissione renale si prevede di raggiungere un valore di AUC uguale a quello osservato in pazienti con clearance della creatinina di 75 ml/min. Dopo l'inizio della terapia, determinare la creatinina sierica prima di ciascuna somministrazione di acido zoledronico e, in caso di peggioramento della funzionalita' renale, sospendere il trattamento. Negli studi clinici, il peggioramento della funzionalita' renale e' stato definito come di seguito riportato: per i pazienti convalori basali di creatinina sierica normali (< 1,4 mg/dl o 124 mcmol/ l), un aumento di 0,5 mg/dl o di 44 mcmol/l; per i pazienti con valoribasali di creatinina sierica anormali (> 1,4 mg/dl o > 124 mcmol/l), un aumento di 1,0 mg/dl o di 88 mcmol/l. Negli studi clinici, il trattamento con acido zoledronico e' stato ripristinato solo quando il valore della creatinina e' ritornato ad essere non superiore del 10% rispetto al valore basale. Ripristinare il trattamento con la stessa dose precedente all'interruzione del trattamento. Popolazione pediatrica: lasicurezza e l'efficacia dell'acido zoledronico nei bambini di eta' co mpresa tra 1 e 17 anni non sono state stabilite. Modo di somministrazione: uso endovenoso. Somministrare il farmaco come una singola infusione endovenosa in non meno di 15 minuti. In pazienti con funzione renale normale, definita come CLcr > 60 ml/min, l'acido zoledronico 4 mg/100 ml soluzione per infusione non deve essere ulteriormente diluito. Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata e' raccomandata una riduzione della dose. Per preparare le dosi ridotte per i pazienticon CLcr basale < 60 ml/min, fare riferimento alla posologia riportat a di seguito. Rimuovere il volume di soluzione del farmaco indicato dal flacone e sostituirlo con un uguale volume di soluzione iniettabile di sodio cloruro sterile 9 mg/ml (0,9%) o glucosio 5%. >>Preparazione di dosi ridotte di Acido zoledronico medac 4 mg/100 ml soluzione per infusione. Clcr 50 - 60 ml/min: rimuovere la seguente quantita' di medicinale 12.0 ml; sostituire con il seguente volume di soluzione iniettabile di sodio cloruro sterile 9 mg/ml (0,9%) o glucosio 5% (ml) 12,0 ml; aggiustamento della dose (mg di acido zoledronico in 100 ml) 3,5 ml. Clcr 40 - 49 ml/min: rimuovere la seguente quantita' di farmaco 18,0ml; sostituire con il seguente volume di soluzione iniettabile di sod io cloruro sterile 9 mg/ml (0,9%) o glucosio 5% (ml) 18,0 ml; aggiustamento della dose (mg di acido zoledronico in 100 ml) 3,3 ml; clcr 30 -39 ml/min: rimuovere la seguente quantita' di farmaco 25,0 ml; sostit uire con il seguente volume di soluzione iniettabile di sodio cloruro sterile 9 mg/ml (0,9%) o glucosio 5% (ml) 25,0 ml; aggiustamento delladose (mg di acido zoledronico in 100 ml) 3,0 ml. Non miscelare il far maco con altre soluzioni per infusione e somministrare come una singola soluzione endovenosa in una linea di infusione separata. Mantenere ipazienti in buono stato di idratazione prima e dopo la somministrazio ne del medicinale.

Conservazione

Non congelare. Se refrigerata, la soluzione deve raggiungere la temperatura ambiente prima della somministrazione.

Avvertenze

Prima della somministrazione di acido zoledronico, valutare i pazientiper assicurare loro un adeguato stato di idratazione. Evitare una ecc essiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. Durante la terapia, e' necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all'ipercalcemia. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipomagnesiemia, puo' rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale, pertanto considerare un attento monitoraggio della funzionalita' renale. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave che hanno richiesto l'ospedalizzazione. In alcune circostanze l'ipocalcemia puo' essere pericolosa per la vita. Altri medicinali contenenti acido zoledronico come principio attivo sono disponibili per le indicazioni di osteoporosi e per il trattamento della malattia ossea di Paget. Non trattare i pazienti in trattamento con Acido zoledronico con tali medicinali in concomitanza o con qualsiasi altro bisfosfonato, dal momento che l'effettocombinato di questi agenti e' sconosciuto. Valutare i pazienti con TI H che presentano segni di peggioramento della funzionalita' renale in modo appropriato, considerando se i potenziali benefici del trattamento con acido zoledronico siano superiori agli eventuali rischi. La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione dieventi correlati all'apparato scheletrico deve tenere in considerazio ne il fatto che l'effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2- 3 mesi. Il trattamento con acido zoledronico e' stato associato a s egnalazioni di disturbi della funzionalita' renale. I fattori che possono aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale comprendono la disidratazione, una preesistente compromissione renale, cicli multipli di acido zoledronico 4 mg e di altri bisfosfonati. Sebbene il rischio sia ridotto con una somministrazione di acido zoledronico 4 mg nell'arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalita' renale puo' comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalita' renale, progressione ad insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o dopo una singola dose di acido zoledronico. Un aumento della creatinina sierica si puo' anche osservare in alcuni pazienti in cui l'acido zoledronico viene somministrato a lungo termine e alla dose raccomandata per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti. Prima della somministrazione di ciascuna dose di acido zoledronico valutare i livelli sierici di creatinina del paziente. Si raccomanda diiniziare il trattamento a dosi ridotte nei pazienti con metastasi oss ee che presentano compromissione renale da lieve a moderata. Nei pazienti che mostrano durante il trattamento segni di deterioramento renale, sospendere il trattamento. Ripristinare l'acido zoledronico solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valorebasale. Ripristinare il trattamento con la stessa dose utilizzata pri ma dell'interruzione del trattamento. In considerazione del potenzialeimpatto dell'acido zoledronico sulla funzionalita' renale, della manc anza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissionerenale basale e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con g rave compromissione renale basale, l'uso di acido zoledronico non e' raccomandato in pazienti con compromissione renale grave. Poiche' i dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienza epatica sono limitati, non e' possibile fornire raccomandazioni specifiche in questa popolazione di pazienti. L'osteonecrosi della mascella e' stata riportata in pazienti, soprattutto in quelli con cancro, in trattamento con bisfosfonati. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. La maggioranza delle segnalazioni e' stata associata a procedure di chirurgia dentale come estrazione dentaria. Molti hanno presentato segni di infezione locale inclusa osteomielite. Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mascella considerare i seguenti fattori di rischio: potenza del bisfosfonato (il rischio piu' alto per prodotti con maggiore potenza), via di somministrazione (rischio piu' alto per somministrazioni parenterali) e dose cumulativa; cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo; anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive e protesi con scarsa aderenza. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria puo' esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascella. Durante l'esperienza post-marketing e' stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave eoccasionalmente invalidante, in pazienti trattati con bisfosfonati. T ali segnalazioni comunque sono state non frequenti. Questa categoria di farmaci comprende l'acido zoledronico. Dopo l'inizio del trattamentoil tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mes i. La maggior parte dei pazienti ha avuto un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con lo stesso farmaco o con un altro bisfosfonato. Sono state riportatefratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, princip almente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino ad appena sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Lefratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con b isfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale considerare l'interruzione della terapia con bisfosfonati. Durante il trattamento con bisfosfonati informare i pazienti di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e valutare qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi per la presenza di un'incompleta frattura del femore.

Interazioni

Negli studi clinici l'acido zoledronico e' stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamenteevidenti. In vitro l'acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi a lle proteine plasmatiche in modo apprezzabile e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 ma non sono stati effettuati studi clinici formali di interazione con altri medicinali. Si consiglia cautela nel caso in cui i bisfosfonati siano somministrati con aminoglicosidi poiche' entrambi i medicinali possono avere un effetto additivo che da' luogo aduna diminuzione della calcemia per periodi piu' prolungati di quanto richiesto. Si raccomanda cautela quando l'acido zoledronico viene somministrato con altri farmaci potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all'eventuale comparsa di ipomagnesiemia durante il trattamento. Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renali puo' essere aumentato quando i bisfosfonati per via endovenosa sono usati in combinazione con la talidomide. Sono stati riportati casidi osteonecrosi della mascella in pazienti trattati con acido zoledro nico in concomitanza con medicinali anti-angiogenici.

Effetti indesiderati

Entro tre giorni dalla somministrazione di acido zoledronico, e' statacomunemente riportata una reazione di fase acuta, con sintomi compren denti dolore alle ossa, febbre, affaticamento, artralgia, mialgia e brividi; questi sintomi si sono risolti generalmente entro alcuni giorni. Quelli che seguono sono stati identificati come rischi importanti con l'uso di acido zoledronico nelle indicazioni approvate: compromissione della funzionalita' renale, osteonecrosi della mascella, reazione di fase acuta, ipocalcemia, eventi avversi oculari, fibrillazione atriale, anafilassi. Le seguenti reazioni avverse, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-marketing, prevalentemente a seguito di somministrazione cronica di acido zoledronico: le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia, leucocitopenia; raro: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilita'; raro: edema angioneurotico. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, disturbo del sonno; raro: confusione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: vertigini, parestesia, alterazione del gusto, ipoestesia, iperestesia, tremore, sonnolenza. Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite; non comune: visione offuscata, sclerite ed infiammazione dell'orbita; molto raro: uveite, episclerite. Patologie cardiache. Non comune: ipertensione, ipotensione, fibrillazione atriale, ipotensione che porta alla sincope o al collasso circolatorio; raro: bradicardia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, tosse, broncocostrizione; raro: patologia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, anoressia; non comune: diarrea, costipazione, dolori addominali, dispepsia, stomatite, secchezza della bocca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash (compreso rash eritematoso e maculare), aumento della sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolori alle ossa, mialgia, artralgia, dolore diffuso; non comune: crampi muscolari, osteonecrosi della mascella. Patologie renali e urinarie. Comune: compromissione renale; non comune: insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre, sindrome simil-influenzale (inclusa fatica, brividi, malessere e arrossamento); non comune: astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore al torace, aumento del peso corporeo, reazione/shock anafilattico, orticaria. Esami diagnostici. Molto comune: ipofosfatemia; comune: aumento della creatininemia e dell'azotemia, ipocalcemia; non comune: ipomagnesiemia, ipocaliemia; raro: ipercaliemia, ipernatriemia. Compromissione della funzione renale: l'acido zoledronico e' stato associato con segnalazioni di disfunzione renale.In un'analisi sui dati accorpati di sicurezza provenienti dagli studi registrativi dell'acido zoledronico nella prevenzione di eventi corre lati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso, la frequenza degli eventi avversi di compromissione renale sospettati di essere correlati all'usodi acido zoledronico (reazioni avverse) era la seguente: mieloma mult iplo, cancro prostatico, cancro mammario, tumore al polmone ed altri tumori solidi. I fattori che possono aumentare la possibilita' di un peggioramento della funzione renale includono disidratazione, compromissione renale preesistente, cicli multipli di acido zoledronico o di altri bisfosfonati, cosi' come l'uso concomitante di medicinali nefrotossici o di un tempo di infusione piu' breve di quello generalmente raccomandato. Deterioramento renale, progressione verso l'insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale ouna singola dose di 4 mg di acido zoledronico. Osteonecrosi della mas cella: sono stati riportati casi di osteonecrosi (soprattutto della mascella), principalmente in pazienti con cancro trattati con medicinaliche inibiscono il riassorbimento osseo, come l'acido zoledronico. Mol ti di questi pazienti hanno avuto evidenze di infezione localizzata, inclusa osteomielite, e la maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti con cancro sottoposti ad estrazioni dentarie o ad altre chirurgiedentali. L'osteonecrosi della mascella ha diversi fattori di rischio documentati che comprendono la diagnosi di cancro, le terapie concomitanti (come chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi) e le malattieconcomitanti (come anemia, coagulopatie, infezione, malattia al cavo orale gia' in essere). Anche se non e' stata stabilita una causalita',e' raccomandato evitare la chirurgia dentale poiche' la guarigione pu o' richiedere tempi piu' lunghi. Fibrillazione atriale: in uno studio della durata di 3 anni, randomizzato, controllato in doppio cieco che valutava l'efficacia e la sicurezza dell'acido zoledronico 5 mg una volta l'anno rispetto al placebo nel trattamento dell'osteoporosi postmenopausale (OPM), l'incidenza complessiva della fibrillazione atriale era 2,5% e 1,9% in pazienti in trattamento rispettivamente con acido zoledronico 5 mg e placebo. La percentuale di eventi avversi seri di fibrillazione atriale era rispettivamente pari a 1,3% e 0,6%. Lo sbilanciamento osservato in questo studio non e' stato osservato in altri studi con acido zoledronico, inclusi quelli con acido zoledronico 4 mg ogni 3-4 settimane in pazienti oncologici. Il meccanismo alla base dell'aumentata incidenza di fibrillazione atriale in questo singolo studio non e' noto. Reazione di fase acuta: questa reazione avversa al medicinale comprende una molteplicita' di sintomi che includono febbre, mialgia, cefalea, dolore alle estremita', nausea, vomito, diarrea e artralgia. Il tempo di insorgenza e' <= 3 giorni dopo l'infusione di acido zoledronico e la reazione e' anche definita con i termini "sintomi simil-influenzali" o sintomi "post-dose". Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati).

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di acido zoledronico indonne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acid o zoledronico sugli animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. L'acido zoledronico non deve essere usato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido zoledronico sia escreto nel latte materno. L'acido zoledronico e' controindicato durante l'allattamento. L'acido zoledronico e' stato studiato nei ratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilita' dei genitorie della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici molto evide nti considerati correlati all'inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bisfosfonati, distocia e anticipata chiusura dello studio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso la determinazione definitiva degli effetti dell'acido zoledronico sulla fertilita' nell'uomo.