Acido Acetils Eg - Fl30cpr 100mg
Dettagli:
Nome:Acido Acetils Eg - Fl30cpr 100mgCodice Ministeriale:042180113
Principio attivo:Acido Acetilsalicilico
Codice ATC:B01AC06
Fascia:A
Prezzo:1.56
Produttore:Eg Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inf. a +25, in confezione originale
Scadenza:24 mesi
Denominazione
ACIDO ACETILSALICILICO EG 100 MG
Formulazioni
Acido Acetils Eg - 30cpr 100mg
Acido Acetils Eg - Fl30cpr 100mg
Acido Acetils Eg - Fl30cpr 100mg
Categoria farmacoterapeutica
Antitrombotici.
Principi attivi
Acido acetilsalicilico.
Eccipienti
Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; amido di mais; silice colloidale anidra; acido stearico. Rivestimento: acido metacrilico-etile acrilato copolimero (1:1); polisorbato 80; sodio laurilsolfato;trietilcitrato; talco.
Indicazioni
Prevenzione secondaria dell'infarto miocardico; prevenzione della morbilita' cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile;anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta; prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG); angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta; prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) edegli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purche' sia stata e sclusa la presenza di emorragie intracerebrali. Il medicinale non e' raccomandato in situazioni di emergenza. L'uso e' limitato alla prevenzione secondaria con trattamento cronico.
Controindicazioni / effetti secondari
Ipersensibilita' ai composti dell'acido acetilsalicilico o agli inibitori della sintesi delle prostaglandine (come alcuni pazienti asmatici che possono subire un attacco o svenire) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ulcera peptica e/o emorragia gastrica/intestinale in fase acuta o in anamnesi, o altri tipi di emorragia, come emorragie cerebrovascolari; diatesi emorragica, patologie della coagulazione come emofilia e trombocitopenia; grave compromissione della funzionalita' epatica; grave compromissione della funzionalita' renale; dosi > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza; metotressato usato in dosi >15 mg/settimana.
Posologia
>>Adulti. Prevenzione secondaria dell'infarto miocardico: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Prevenzione della morbilita' cardiovascolare in pazienti affetti da angina pectoris stabile: 100 mg una volta al giorno. Anamnesi di angina pectoris instabile, eccetto durante la fase acuta: la dose raccomandata e' 100 mg una volta al giorno. Prevenzione della occlusione dei by-pass dopo Coronary Artery Bypass Grafting (CABG): 100 mg una volta al giorno. Angioplastica coronarica, eccetto durante la fase acuta: 100 mg una volta al giorno. Prevenzione secondaria degli attacchi ischemici transitori (TIA) e degli accidenti ischemici cerebrovascolari (CVA), purche' sia stata esclusa la presenza di emorragie intracerebrali: la dose raccomandata e' 100 mg unavolta al giorno. La dose abituale per l'uso a lungo termine e' 100 mg una volta al giorno. Il medicinale non deve essere usato a dosi super iori, a meno che non sia su consiglio medico, e la dose prescritta nondeve superare i 300 mg. Anziani: in generale, l'acido acetilsalicilic o deve essere usato con cautela nei pazienti anziani che sono piu' soggetti a manifestare eventi avversi. Si raccomanda la somministrazione negli adulti della dose abituale in assenza di grave insufficienza renale o epatica. Il trattamento deve essere rivalutato ad intervalli regolari. Popolazione pediatrica: l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a bambini ed adolescenti di eta' inferiore a 16 anni se non su consiglio medico quando i benefici superano i rischi. Modo disomministrazione: per uso orale. Le compresse devono essere inghiotti te intere con una sufficiente quantita' di liquido (mezzo bicchiere d'acqua). A causa del rivestimento gastroresistente, le compresse non devono essere frantumate, rotte o masticate, perche' il rivestimento previene gli effetti irritanti sull'intestino.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Confezioni blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Contenitore per compresse: tenere il contenitore ben chiuso, per proteggere il medicinale dall'umidita'.
Avvertenze
Il medicinale non e' adatto per l'uso come antiinfiammatorio/analgesico/antipiretico. Si raccomanda l'uso negli adulti e negli adolescenti di eta' superiore ai 16 anni. Questo medicinale non e' raccomandato perl'uso negli adolescenti/nei bambini di eta' inferiore ai 16 anni, a m eno che i benefici attesi non siano superiori ai rischi. L'acido acetilsalicilico puo' essere un fattore alla base della Sindrome di Reye inalcuni bambini. Vi e' un aumento del rischio di emorragia in particol are durante o dopo interventi chirurgici (anche nei casi di interventiminori, ad esempio, l'estrazione di un dente). Usare con cautela prim a di un intervento chirurgico, inclusa l'estrazione di un dente. Puo' essere necessario sospendere temporaneamente il trattamento. Il farmaco non e' raccomandato durante la menorragia, dove puo' aumentare il flusso mestruale. Il medicinale deve essere usato con cautela nei casi di ipertensione ed in pazienti con anamnesi pregressa di ulcera gastrica o duodenale o episodi emorragici o che si stanno sottoponendo a terapia con anticoagulanti. I pazienti devono riferire al medico qualsiasievento emorragico insolito. Il trattamento deve essere interrotto al manifestarsi di sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale. L'acidoacetilsalicilico deve essere usato con cautela nei pazienti con moder ata compromissione della funzionalita' renale o epatica (controindicato se grave), o in pazienti che sono disidratati, in quanto l'uso di FANS puo' provocare un peggioramento della funzione renale. Bisogna eseguire regolarmente esami di funzionalita' epatica in pazienti che soffrono di un'insufficienza epatica da lieve a moderata. L'acido acetilsalicilico puo' scatenare broncospasmo ed attacchi di asma o altre reazioni di ipersensibilita'. I fattori di rischio sono asma preesistente, febbre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie croniche. Lo stesso vale per pazienti che manifestano reazioni allergiche anche versoaltre sostanze (ad es. con la comparsa di reazioni cutanee, prurito o orticaria). Sono state raramente segnalate reazioni cutanee gravi, co mpresa la Sindrome di Stevens Johnson, in associazione all'uso di acido acetilsalicilico. Il trattamento con il farmaco deve essere interrotto alla prima comparsa di esantema della cute, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. I pazienti anziani sono particolarmente sensibili agli effetti avversi da FANS, incluso l'acido acetilsalicilico, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono risultare fatali. In caso di terapia prolungata, i pazienti devono essere riesaminati regolarmente. Il trattamento concomitante con Acido acetilsalicilico EG ed altri farmaci che alterano l'emostasi (ad es. anticoagulanti come warfarin, agenti trombolitici ed antiaggreganti piastrinici, farmaci anti-infiammatori e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), non e' raccomandato, se non strettamente indicato, in quanto possono aumentare il rischio di emorragia. Se l'associazione non puo' essere evitata, si raccomanda un attento monitoraggio dei segni di sanguinamento. Si raccomanda cautela nei pazienti che assumono in concomitanza medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione, come corticosteroidi orali, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e deferasirox. Basse dosi di acido acetilsalicilico determinano una riduzione dell'escrezione di acido urico. Per questa ragione, i pazienti che tendono ad avere una ridotta escrezione di acido urico possono sperimentare attacchi di gotta.E' possibile un potenziamento del rischio di effetti ipoglicemici con sulfoniluree ed insulina e il farmaco assunto a dosi piu' alte.
Interazioni
>>Associazioni controindicate. Metotressato (usato a dosi superiori a 15 mg/settimana): l'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico, comporta un aumento della tossicita' ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale di metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico. Percio', e' controindicato l'uso concomitante di metotressato (in dosi superiori a 15 mg/settimana) e il farmaco. >>Associazioni non raccomandate. Agenti uricosurici, peres. probenecid: i salicilati antagonizzano l'effetto del probenecid. Questa associazione deve essere evitata. >>Associazioni che richiedonoprecauzioni d'impiego o che devono essere prese in considerazione. An ticoagulanti, ad es cumarinici, eparina, warfarin: aumento del rischiodi sanguinamento a causa dell'inibizione della funzione dei trombocit i, delle lesioni della mucosa duodenale e dello spiazzamento degli anticoagulanti orali dai propri siti di legame alle proteine plasmatiche.Il tempo di sanguinamento deve essere monitorato. Agenti anti aggrega nti piastrinici (ad es. clopidogrel e dipiridamolo) ed inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, come sertralina o paroxetina): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale. Antidiabetici, come le sulfoniluree: i salicilati possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree. Digossina e litio: l'acido acetilsalicilico compromette l'escrezione renale della digossina e del litio, con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche. Si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina elitio all'inizio ed alla fine del trattamento con acido acetilsalicil ico. Puo' essere necessario un adeguamento della dose. Diuretici ed antipertensivi: i FANS possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici e di altri agenti antipertensivi. Come nel caso di altri FANS lasomministrazione concomitante con ACE- inibitori aumenta il rischio d i insufficienza renale acuta. Diuretici: rischio di insufficienza renale acuta a causa della ridotta filtrazione glomerulare secondaria alladiminuzione della sintesi delle prostaglandine renali. Si raccomanda di idratare il paziente e monitorare la sua funzione renale all'iniziodel trattamento. Inibitori dell'anidrasi carbonica (acetazolamide): e ' possibile la comparsa di grave acidosi e l'aumento della tossicita' a carico del sistema nervoso centrale. Corticosteroidi sistemici: la somministrazione concomitante di acido acetilsalicilico e corticosteroidi puo' portare ad un aumento del rischio di ulcerazione e sanguinamento gastrointestinale. Metotressato (usato a dosi <15 mg/settimana): l'associazione dei farmaci metotressato e acido acetilsalicilico puo' comportare un aumento della tossicita' ematologica del metotressato a causa della riduzione della clearance renale di metotressato indotta dall'acido acetilsalicilico. Durante le prime settimane del trattamento in associazione devono essere svolti controlli ematici settimanali. Un rafforzamento del monitoraggio deve avvenire in presenza anche di compromissione renale lieve, come pure negli anziani. Altri FANS: aumento del rischio di ulcerazioni e di sanguinamento gastrointestinale a causa degli effetti sinergici. Ibuprofene: i dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando le due sostanze vengono somministrate in concomitanza. Tuttavia, i limiti di questi dati ele incertezze riguardanti l'estrapolazione dei dati ex vivo sulla sit uazione clinica implicano che non e' possibile trarre conclusioni definitive con l'uso regolare di ibuprofene, e nessun effetto clinicamenterilevante puo' essere ritenuto probabile con l'uso occasionale di ibu profene. Cicrosporina, tacrolimus: l'uso concomitante di FANS e ciclosporina o tacrolimus puo' determinare un aumento dell'effetto nefrotossico di ciclosporina e tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorata in caso di uso concomitante di questi agenti con acido acetilsalicilico. Valproato: e' stato segnalato come l'acido acetilsalicilico sia in grado di ridurre il legame di valproato con l'albumina sierica, aumentando in tal modo le concentrazioni plasmatiche libere allo statostazionario. Fenitoina: i salicilati riducono il legame della fenitoi na con l'albumina plasmatica. Questo puo' portare a una riduzione dei livelli di fenitoina totale nel plasma, ma ad un aumento della frazione libera di fenitoina. Le concentrazioni non legate, e quindi l'effetto terapeutico, non sembrano essere significativamente alterate. Alcool: la somministrazione concomitante di alcool e acido acetilsalicilico aumenta il rischio di sanguinamento gastrointestinale.
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono raggruppati sulla base della classificazione per sistemi e organi. All'interno di ogni classificazione per sistemi e organi, la frequenza e' definita come segue: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: aumento della tendenza al sanguinamento; raro: trombocitopenia, granulocitosi, anemia aplastica; non nota: episodi emorragici con prolungamento del tempo di sanguinamento, come epistassi, sanguinamento gengivale. I sintomi possono persistere per 4-8giorni dopo l'interruzione del trattamento con acido acetilsalicilico . Durante le procedure chirurgiche e' pertanto possibile un aumento del rischio di sanguinamento. Sanguinamento gastrointestinale occulto o esistente (ematemesi, melena), che puo' portare ad anemia da carenza di ferro (piu' comune ad alte dosi). Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni di ipersensibilita', angioedema, edema allergico, reazioni anafilattiche, incluso shock. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Raro: emorragia intracranica; non nota: cefalea, vertigini. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: ridotta capacita' uditiva, tinnito.Patologie vascolari. Raro: vasculite emorragica. Patologie respirator ie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite, dispnea; raro: broncospasmo, attacchi d'asma. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: menorragia. Patologie Gastrointestinali. Comune: dispepsia; raro: grave emorragia gastrointestinale, nausea, vomito; non nota: ulcere e perforazioni gastriche o duodenali. Patologie Epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria; raro: sindorme di Stevens-Johnson, Sindrome di Lyell, porpora, eritema nodoso, eritema multiforme. Patologie renali e Urinarie. Non nota: compromissione della funzionalita' renale.
Gravidanza e allattamento
Dosi basse (fino a 100 mg/die): gli studi clinici indicano che le dosifino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. Dosi comprese tra 100-500 mg/die: ci sono insufficienti dati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio. Dosi uguali e superiori a 500 mg/die: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio-fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisidopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti in basealla dose ed alla durata della terapia. Negli animali, la somministra zione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e letalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni,inclusa quella cardiovascolare, e' stato segnalato in animali a cui e rano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. L'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, a meno che non sia assolutamente necessario. Se l'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose o la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (conchiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare); di sfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre ed il neonato, alla conclusione della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento deltravaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi di 10 0 mg/die e superiori e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Modeste quantita' di salicilati e dei loro metaboliti vengono escreti nel latte materno. Dato che fino ad ora non sono stati segnalati effetti negativi a carico del neonato, l'uso a breve termine di una dose raccomandata non richiede la sospensione dell'allattamento. In caso di uso prolungato e/o somministrazione di dosi piu' elevate, l'allattamento deve essere interrotto.